The Invincible, dal romanzo al gioco: misteri sci-fi in Unreal Engine

Tratto dal bellissimo romanzo di Stanislaw Lem, The Invincible è un'avventura ambientata su un pianeta pieno di mistero. Abbiamo provato una demo.

The Invincible
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Disponibile per
  • Pc
  • PS5
  • Xbox Series X
  • Tradurre in un linguaggio interattivo le opere di Stanislaw Lem è impresa assai ardua, per motivi che vedremo tra poco. Eppure, mosso da una sicurezza nelle proprie capacità pari solo all'ammirazione nei confronti dei lavori dello scrittore polacco, il collettivo Starward Industries ha deciso di trasporre in formato videoludico il romanzo L'Invincibile, datato 1964: un'operazione di adattamento ambiziosa, ardita quasi quanto le missioni interplanetarie che caratterizzano le storie scientifico-esistenziali di Lem.

    Com'era prevedibile, soprattutto per chiunque possedesse una certa familiarità con il modello letterario di riferimento, The Invincible non segue pedissequamente la vicenda originale, ma la utilizza come base di partenza per ricostruire in versione digitale le suggestioni che, in un fluire costante di tensione e sgomento, emergono dalle pagine del racconto.

    Una difficile trasposizione

    Stanislaw Lem, tra le penne più encomiabili della fantascienza del secolo scorso, prima di dedicarsi alla scrittura si laureò in medicina: la sua formazione scientifica risalta magnificamente all'interno dei testi, mescolandosi con quelle che il poeta Czeslaw Milosz ha definito "esplorazioni esistenziali" (come si può leggere nell'edizione Sellerio de L'Invincibile). Nei lavori dell'autore - a cui si deve anche quel capolavoro di Solaris - c'è un'indagine bifronte, che si dirama in due strade interconnesse, da un lato quella tracciata dalla scienza, dall'altro quella che conduce all'analisi interiore.

    I viaggi nelle opere di Lem sono sia fisici che morali: nel caso specifico de L'Invincibile, l'atterraggio dell'omonimo incrociatore galattico sul pianeta Regis III alla ricerca della perduta astronave gemella Condor si tramuta ben presto in un racconto che va oltre la dimensione del mero thriller spaziale, per farsi scavo psicologico ed etico sul ruolo dell'essere umano nell'ecosistema cosmico. Universo e uomo si incontrano e si scontrano anche e soprattutto sul piano dell'interiorità: meglio comunque non proseguire oltre nell'elenco dei temi portanti, sia perché la prova della demo di The Invincible non deve tramutarsi in una disquisizione letteraria, sia perché non vale affatto la pena sottrarre la piacevolezza della scoperta a chiunque decida di immergersi tra le pagine del romanzo.

    Anche con questi fugaci accenni al contenuto dell'opera, appare chiaro come veicolare in forma interattiva la stratificazione concettuale de L'Invincibile sia tutt'altro che un'aspirazione di poco conto. Gli sviluppatori di Starward Industries scelgono forse l'unica strada davvero percorribile per omaggiare il racconto di Lem: imbastire un'avventura totalmente narrativa dove l'interazione è asservita alle esigenze della storia.

    L'Invincibile: tra storia e gameplay

    Come accennato nel paragrafo precedente, The Invincible (gioco e romanzo) ci conduce sul Pianeta Regis III, della Costellazione della Lira, un luogo apparentemente privo di pericoli dove, tuttavia, si son perse le tracce dell'equipaggio dell'incrociatore Condor. L'astronave gemella, L'Invincibile, atterra così sulla superficie allo scopo di svelare le cause della inspiegabile scomparsa.

    Nel gioco però l'assunto di partenza potrebbe essere leggermente diverso. A differenza dell'opera di Lem, nel titolo di Starward Industries - modellato con un Unreal Engine che ha ancora bisogno di qualche spolverata - non seguiremo l'ufficiale in seconda Rohan, bensì vestiremo la tuta spaziale della dottoressa Yasna, un'astrobiologa guidata dalla voce dell'astrogatore Novik alla ricerca dei compagni perduti. Il fatto che si interpreti una scienziata, esperta di biologia, ha un valore narrativo che non sfuggirà a chiunque conosca il contenuto dell'opera di partenza.

    Dato che il concetto di evoluzione è uno dei cardini del racconto, e che le anomale fauna e flora del pianeta sono a loro volta protagoniste dell'intreccio intessuto da Lem, lo sguardo di un'esperta in materia che progressivamente si interroga sul mistero di Regis III potrebbe fornire un inedito punto di vista sui segreti del luogo persino per chi ha già avuto il piacere di leggere il romanzo. Le nostre, al momento, restano solo speranzose aspettative, in parte suffragate da quanto sperimentato con la pur breve demo del gioco, che ha dato prova di una scrittura rispettosa del materiale originale. In circa un'oretta, ci siamo avventurati con Yasna alla volta del convoglio scomparso, seguendo un percorso ben tratteggiato tra i crateri del deserto di Regis III a piedi o a bordo di un rover; abbiamo poi interagito con macchinari in apparenza in disuso, analizzato registrazioni che ci hanno offerto una rappresentazione molto chiara delle sorti di parte dell'equipaggio, e dialogato con l'Astrogatore, scegliendo di volta in volta la risposta che ritenevamo più opportuna.

    È un accenno di una libertà decisionale che dovrebbe caratterizzare l'opera completa: a quanto sembra, le scelte di Yasna potrebbero mutare lo svolgersi dei fatti in una misura che ci è tuttora sconosciuta.

    Anche l'incontro con Robot o altri sopravvissuti dovrebbe seguire le medesime regole, lasciandoci la possibilità di decidere con chi interagire e quale comportamento adottare. Nella demo l'unico ventaglio di scelte disponibili era quello presente durante le conversazioni con l'astrogatore, e non sappiamo quale grado di libertà ci attenderà nella versione finale né sul versante narrativo, né su quello del gameplay.

    L'esplorazione lineare degli ambienti è stata scandita dall'utilizzo delle attrezzature di Yasna, tra cui uno scanner per analizzare la flora del pianeta: mentre la demo ci ha presi per mano alla scoperta della funzionalità dell'equipaggiamento della dottoressa, è probabile (e auspicabile) che nelle fasi avanzate al giocatore venga richiesto di comprendere come sfruttare al meglio gli strumenti in dotazione, senza essere guidato eccessivamente. È lecito attendersi comunque che il mistero di Regis III, della sua peculiare vegetazione e delle strane "mosche" che ronzano nell'aria, venga svelato molto presto - già nella demo, del resto, l'astrobiologa era a conoscenza di alcune, importanti verità -per lasciar spazio a risvolti di ben altra natura che, da estimatori del romanzo, siamo davvero curiosi di approfondire.

    Se la storia e la struttura ludica devono ancora affilare le loro armi, almeno sul fronte della messa in scena il gioco ha già saputo catturare la nostra attenzione, non tanto per una qualità tecnica ancora un po' grossolana, quanto per la capacità di ricreare con cognizione di causa le atmosfere, le strutture e le minacce accuratamente descritte da Lem. Sotto questo punto di vista, The Invincible di Starward Industries parte con il piede giusto e spetterà dunque alla trama e al gameplay rendere pienamente onore a un romanzo di altissima caratura.

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