The Surge: provato il nuovo Soulslike sci-fi degli autori di Lords of the Fallen

A Parigi abbiamo potuto provare con mano i primi 30 minuti di The Surge, originale "souls-like" fantascientifico dagli autori di Lords of the Fallen.

The Surge
Anteprima: PC
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Con piena consapevolezza del suo potenziale, il team Deck13 ha preso la saggia decisione di abbandonare l'epica tipicamente fantasy e di volgere i propri interessi verso la fantascienza: allontanandosi dall'immaginario di Lords of the Fallen, forse troppo simile (nella forma e nell'anima) a quello di Dark Souls, lo studio tedesco tenta il salto di qualità autoriale con The Surge, un action-RPG molto più ambizioso, originale e profondo rispetto all'opera d'esordio. In occasione del What's Next de Focus? abbiamo potuto testare con mano i primi trenta minuti di una build ormai quasi definitiva, (ri)scoprendo i virtuosismi di un combat system e di un sistema di progressione tanto peculiari quanto interessanti.

    Ferro nel sangue

    Nonostante il passaggio dal fantasy alla science fiction, i Deck13 continuano ad prediligere un corredo narrativo cupo, violento e senza speranza. Il mondo di The Surge è stato infatti ridotto allo stremo dai numerosi disastri ambientali e dall'avida incuria dell'uomo: quel che resta della Terra è un panorama desolante, in cui annaspa un'umanità reietta, fatta di diseredati alla disperata ricerca di un lavoro che permetta loro di sopravvivere.

    In molti si avventurano senza paura nelle zone periferiche, in enormi complessi industriali adibiti a centro di recupero risorse, armati di pesanti esoscheletri che dovrebbero aiutarli nell'impresa. Uno di questi spavaldi lavoratori è il nostro protagonista, il quale, durante il suo primo giorno di impiego, finisce suo malgrado invischiato in un mistero più grande di lui: dopo un incidente, infatti, si risveglia circondato da macchine assassine ed esseri umani inspiegabilmente aggressivi, affetti da un virus ignoto, che proveranno in tutti i modi a fargli la pelle. I dettagli della trama ci sono ancora del tutto sconosciuti ed i Deck13 hanno intenzione di mantenere questa riservatezza anche nel gioco completo: la narrativa, benché svolga un ruolo di notevole importanza nella composizione del setting, si manterrà sempre sottotraccia, con pochissime cutscene (la maggior parte delle quali interattiva) pensate per scandire saltuariamente la progressione. La volontà è quella di immergere il giocatore subito nel vivo dell'azione, trasmettendogli lo stesso senso di spaesamento del personaggio principale: un po' come avviene in Dark Souls, allora, sarà l'ambiente a rivelare, poco alla volta, i dettagli più importanti al fine di comprendere il main plot nella sua interezza, in un flusso quasi ininterrotto di duelli e dialoghi in tempo reale. Non sappiamo ancora ciò che la sceneggiatura di The Surge abbia in serbo per noi, ma l'universo sci-fi messo in piedi dal team di sviluppo è già da ora dotato di un certo fascino magnetico: la location in cui muoveremo i primi passi ha il sapore rugginoso di un cimitero meccanico, una discarica di derelitti umani che raffigura in scala ridotta le condizioni in cui riversa il pianeta. È per questo che siamo invogliati a girovagare fin da subito, alla ricerca di microscopici particolari scenici che riescano a delineare maggiormente il racconto dell'opera. A porre un freno alle nostre velleità esplorative, però, ci pensa l'alto tasso di sfida del titolo, che ci catapulta immediatamente dinanzi alle prime minacce da affrontare.

    The Surge, come ogni buon "Souls-Like", non fa alcuno sconto al giocatore, e lo bombarda senza sosta con nemici pronti a smembrarlo in mille pezzi. Nel gioco - come già accennato - dovremo fronteggiare sia esseri totalmente robotici, quali droni o sentinelle, sia uomini completamente impazziti, intrappolati nei loro esoscheletri: per nostra fortuna (?) anche il protagonista sembra irrimediabilmente fuso con la propria armatura, grazie alla quale può sfidare ad armi pari le letali insidie della fabbrica. Il ritmo di gioco ci è parso, sulle prime, molto più lento e ragionato di quello di Lords of The Fallen: il sistema di combattimento, del resto, ha acquisito un rinnovato spessore tattico, dipeso in gran parte dall'eccezionale gestione del loot che regola l'avanzamento. L'intera intelaiatura si basa sulla necessità di recuperare diversi pezzi di armamentario per il nostro scheletro metallico, dalle braccia alle gambe, passando per il torso ed il cranio. Ogni frammento di armatura può essere equipaggiato solo dopo averlo sottratto di forza dal corpo dell'avversario: ciò significa che durante un duello dovremo mirare con lo stick analogico in un preciso punto del nemico e colpirlo ripetutamente finché l'arto selezionato non verrà rimosso con precisione chirurgica. Dopodiché potremo raccogliere le membra ferrose e collegarle alla nostra armatura, potenziandone le caratteristiche e variando lo stile di lotta. Tutti i pezzi in dotazione posseggono un proprio peso ed un proprio boost offensivo, capace di modificare il moveset del protagonista: a seconda dell'equipaggiamento, in poche parole, avremo l'opportunità di decidere se scegliere la velocità a scapito della potenza o viceversa, cercando, per quanto possibile, di collezionare quelle parti che permettono di equilibrare al meglio i due suddetti approcci.

    Pad alla mano, il combat system, al netto di alcuni risolvibili problemi di hitbox, ha dato prova di inaspettati tecnicismi: tra attacchi pesanti e leggeri, alternati a schivate e strafe laterali, dunque, le tenzoni si tramutano in una violenta partita a scacchi, dove conta soprattutto la capacità di individuare i punti più deboli ed esposti dell'avversario, al fine di caricare una finisher move con cui sradicargli gli arti dal corpo e migliorare le proprie skills. Vien da sé che l'assenza del ritrovamento casuale del bottino sparso per le aree di gioco, garantisce una notevole impronta tattica agli scontri di The Surge, in cui ogni battaglia andrà ponderata con maniacale accuratezza. Allo scopo di ottenere le armature più resistenti, tuttavia, dovremo risparmiare materiale sufficiente per costruirle, attraverso un sistema di crafting sulla cui complessità e profondità non possiamo ancora esprimerci fino in fondo. Una simile impostazione, in ogni caso, alleggerisce sia l'eventuale frustrazione causata dalle (numerose) dipartite, sia l'atavico backtracking, tipico di opere di tal genere: ritornare sui propri passi, accumulare esperienza e squartare più volte lo stesso nemico per riuscire a conquistare l'agognato esoscheletro, infatti, diventa parte integrante delle meccaniche di sviluppo del personaggio. Per salire di livello, ovviamente, dovremo far ritorno alle apposite aree di ristoro, che hanno la stessa funzione dei falò di Dark Souls: si tratta di "camere della vita" da cui ripartire in caso di morte e nelle quali potremo dedicarci all'aumento delle abilità della nostra tuta ipertecnologica, tramite una serie di innesti che offrono bonus attivi o passivi. Il loro utilizzo è limitato però dalla capienza del nucleo dell'armatura, che aumenterà ogni qual volta guadagneremo abbastanza XP: in base al grado raggiunto, inoltre, ci verrà data la facoltà di aprire zone della mappa prima precluse, alcune delle quali del tutto opzionali. Ogni singolo aspetto del gameplay di The Surge, quindi, sembra ben legato l'uno all'altro per creare un insieme strutturale davvero coerente, esattamente al pari dell'universo di gioco, composto da variegati macro-ambienti interconnessi tra di loro. Il design delle zone visitabili durante le prime fasi dell'avventura ha saputo sorprenderci piacevolmente, merito soprattutto di una discreta diversificazione degli elementi scenografici, persino in un luogo dominato da un'asettica architettura industrializzata. Negli esterni, le sterpaglie di una natura soffocata si mescolano alle lamiere e alle carcasse di ferro, mentre nelle zone al chiuso si respira l'aria di una tecnologia in completo decadimento.

    A fronte di un buon reparto artistico, però, non possiamo dirci entusiasti per quanto concerne la qualità generale del colpo d'occhio, ancora un po' claudicante sul fronte delle texture, delle animazioni e della modellazione poligonale. Il motore grafico, comunque, ci è parso discretamente leggero ed efficiente, privo di gravosi rallentamenti: l'obiettivo del team, non a caso, è di raggiungere i 30 fps su PS4 e Xbox One, con la vetta settata invece a 60 fotogrammi nella versione per PlayStation 4 Pro.

    The Surge Dopo un prodotto come Lords of the Fallen, ancora un po' acerbo ma eretto su basi ludiche piuttosto solide, Deck13 si ripresenta sulle scene con The Surge, una sorta di “upgrade” del genere Souls-like. Ad un battle system in bilico tra dinamismo e strategia si affianca una gestione del loot e della crescita dell'avatar di assoluto spessore, in grado di donare all'esperienza una buona dose di varietà e personalizzazione. Le nostre aspettative per questo Action-RPG sono dunque commisurate alle promettenti premesse che abbiamo potuto saggiare con mano. Manca ormai poco alla release definitiva: The Surge è infatti atteso su PC e console durante il mese di maggio.

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