Under The Waves: un'avventura nel fondo dell'oceano

Under The Waves è un'avventura ambientata sul fondo del mare, realizzata da Parallel Studio con il supporto di Quantic Dream.

Under the Waves
Anteprima: PC
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • PS5
  • Xbox Series X
  • Annunciato nel corso dell'ormai tradizionale appuntamento con l'Opening Night Live, Under the Waves è il nuovo gioco di Parallel Studio, un piccolissimo team francese composto da appena 12 persone. Il titolo, attualmente in sviluppo col supporto di Quantic Dream nel ruolo di publisher, è un'avventura narrativa ambientata nelle acque glaciali dell'Europa settentrionale, densa di risvolti metaforici e ricca di potenziale. Una promessa del panorama indipendente che abbiamo avuto il piacere di testare con mano durante una delle nostre escursioni tra le sale della Koelnmesse, dalla quale siamo emersi con buone sensazioni circa la bontà della visione creativa dello sviluppatore.

    L'oceano dentro

    L'opera di Parallel Studio cala i giocatori nei panni di Stan, un tecnico al servizio di una colossale compagnia petrolifera con interessi che si estendono fino alle gelide profondità del Mare del Nord. L'ouverture di Under the Waves ce lo presenta come un protagonista riluttante, avvolto in un bozzolo di pungente ironia che pare intessuto attorno ad un animo tormentato.

    A sussurrarcelo all'orecchio sono le note malinconiche di un'accompagnamento musicale suggestivo e delicato, che sembra rispecchiare appieno il carattere dell'avventura modellata dal team francese. Malgrado il forte senso d'isolamento suscitato dalla cornice sottomarina, Stan non è del tutto solo: ad accompagnarlo c'è la voce del supervisore Tim, un amico di vecchia data che rappresenta sia una guida sia l'unico contatto tra il protagonista e il mondo esterno. Ad addensare le tenebre degli abissi ci sono poi le ombre proiettate dal rapporto con Emma, una donna con cui Stan ha chiaramente condiviso una parte importante della sua vita, e che ora sembra lontana quanto il sole oltre la superficie. La natura della loro legame, così come i trascorsi dell'uomo sono tra i tasselli di un mosaico narrativo ancora avvolto dal mistero, che stando agli sviluppatori condurrà la platea ludens in un viaggio di scoperta personale, disseminato di momenti carichi di pathos nell'abbraccio di una trama non sempre del tutto esplicita, con ampi margini di interpretazione.

    D'altronde l'opera di Parallel mostra sin da subito una chiara propensione all'allegoria, che si manifesta anche attraverso i tratti distintivi di una direzione artistica ricercata ed efficace. Nei reami subacquei di Under the Waves ogni traccia dell'intervento umano, ogni suo lascito inorganico viene infatti rappresentato con uno stile realistico, in contrapposizione con l'estetica quasi cartoonesca che caratterizza tanto le creature marine quanto lo stesso protagonista.

    Un'armoniosa dissonanza che ritroviamo in molti altri aspetti della produzione, in accordo con i due volti dell'esperienza abissale di Stan, che divide le proprie giornate tra gli interventi di manutenzione ordinati dalla compagnia e strane peregrinazioni lisergiche. Il primo di questi due "compartimenti" vede il personaggio interagire col mondo di gioco principalmente in risposta alle richieste del suo datore di lavoro, che di giorno in giorno gli assegnerà incarichi di vario genere.

    In fondo al mar

    Nel corso della demo, abbiamo ad esempio ripristinato la corrente in una delle strutture del complesso sottomarino; un obiettivo che ha richiesto la risoluzione di un semplice enigma ambientale, al termine di una sequenza pensata per permettere ai giocatori di prendere confidenza con il sistema di movimento (Stan può sia nuotare che camminare sul fondale) e con l'attrezzatura del tecnico, che comprende anche uno scanner in grado di evidenziare punti di interesse e risorse.

    In quest'ultima categoria troviamo ad esempio materiali da utilizzare per costruire nuovi strumenti e capsule di ossigeno, indispensabili per prolungare le spedizioni lontano dal nostro rifugio subacqueo, che potremo personalizzare andando a caccia di tesori nascosti nelle profondità marine. Pur non trattandosi di un titolo open world, e malgrado l'assetto prevalentemente lineare dell'avventura, Under the Waves concede infatti agli utenti una certa libertà di esplorazione durante le fasi "lavorative", nella quali saremo in grado di utilizzare un piccolo sommergibile per muoverci in giro per i fondali e raggiungere le varie tappe del nostro itinerario quotidiano. Una volta che avremo sbrigato le commissioni giornaliere, nel piccolo appartamento di Stan potremo utilizzare il terminale della compagnia per comunicare - quando possibile - con la terra ferma, prima di donare finalmente qualche ora di riposo alle nostre stanche membra.

    La build testata presso il booth di Quantic Dream si chiudeva proprio a questo punto, non prima però di averci regalato una prima occhiata alla dimensione onirica citata in precedenza. Al centro di una strada solitaria, innaturalmente adagiata negli abissi del Mare del Nord, abbiamo visto il nostro alter ego trasecolare di fronte ad una bizzarra commistione di elementi urbani e meraviglie sottomarine. Una fusione di ricordi e percezioni che, a detta degli sviluppatori, sono la diretta conseguenza della narcosi da profondità che pare aver colpito il protagonista.

    Ma è davvero così? Tra echi che riportano alla mente gioielli della scena indie come Firewatch (ve lo ricordate? Ecco la recensione di Firewatch), e rimandi ad alcuni dei nostri trip cinematografici preferiti (uno fra tutti Interstellar), abbiamo lasciato la saletta di Parallel Studio con una gran voglia di rituffarci tra i flutti di Under the Waves. Al netto di qualche spigolo legato alla gestione della telecamera e del sistema di controllo, infatti, il progetto del team francese mostra un nucleo concettuale forte e promettente, che in tutta onestà non vediamo l'ora di esplorare a fondo.

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