Vampire The Masquerade Bloodlines 2: vampiri a caccia di sangue

Anche Vampire The Masquerade Bloodlines 2 ha presenziato alla Gamescom di Colonia, seppur con la stessa demo già vista all'E3 di Los Angeles.

Vampire The Masquerade Bloodlines 2
Anteprima: Multi
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • Vampire:The Masquerade Bloodlines 2 ci trascina tra le spire di una metropoli oscura e corrotta, riflesso notturno di una realtà che, durante le ore del giorno, esiste solo per assecondare i macabri appetiti dei veri signori di Seattle: creature secolari che dominano col pugno di ferro una società con due facce ben distinte. Recuperando senza evidenti strappi la ricca lore del gioco di ruolo cartaceo di White Wolf, il titolo di Hardsuit Labs punta ad appagare in pieno la fame di sangue di tutti quei giocatori che nella Los Angeles di Bloodlines hanno lasciato un pezzo di cuore.

    Una licenza forte che offre solide fondamenta a una produzione ambiziosa, determinata a offrire al pubblico un sequel profondo e sfaccettato, sostenuto da una trama che fa della libertà di scelta la sua colonna portante. Un proposito che, durante la demo vista alla Gamescom di quest'anno, si è manifestato con sorprendente efficacia, rassicurandoci circa le sorti della produzione targata Paradox. Sebbene l'hands-off mostrasse infatti la stessa sezione di gioco vista all'E3, questa volta le nostre decisioni hanno modellato uno scenario radicalmente diverso rispetto a quello visto in precedenza, sia in termini narrativi che ludici. Ma andiamo con ordine.

    In fondo alla catena alimentare

    Bloodlines 2 ci cala nei panni di un Thin Blood, un succhiasangue inferiore generato in seguito a un vero e proprio atto di terrorismo vampiresco. Qualcuno ha infatti violato le leggi millenarie della "Masquerade", trasformando decine di persone in predatori notturni, e compromettendo così l'incerta pace instaurata dai leader dei diversi clan. Considerati alla stregua un insulto vivente alle regole imperiture della nostra nuova comunità, saremo quindi costretti a stringere fragili alleanze e ricorrere ad ogni mezzo per sopravvivere, sempre in precario equilibrio tra l'umano che eravamo e il mostro che - nostro malgrado - siamo diventati.

    Proprio la caratterizzazione del protagonista rappresenta il punto di partenza di questo secondo viaggio tra le maglie del "Mondo di Tenebra": muovendo i primi passi nell'avventura saremo infatti chiamati a selezionare un background per il nostro personaggio, che prima di abbracciare la sua nuova natura era un umano come tanti, magari un poliziotto ligio al dovere, o un giornalista d'assalto sulle tracce di una storia da copertina.

    Una volta ricevuta la benedizione oscura, dovremo quindi scegliere tra diverse famiglie di Thin Blood, ognuna caratterizzata da specifici poteri che ci permetteranno, ad esempio, di trasformarci in vapore, di spostare gli oggetti col pensiero o di estrarre un paio d'ali per planare di tetto in tetto. Proseguendo lungo la storia, ci troveremo poi a dover decidere quale clan servire, un nodo strettamente legato a un costrutto narrativo ancora avvolto dal mistero.

    Svolte tanto intriganti quanto difficili da contestualizzare a dovere, dato che alcune di queste caste finiranno col modificare radicalmente i nostri tratti, come nel caso degli orripilanti Nosferatu o dei folli Malkavian. Dal canto loro, gli sviluppatori ci hanno rassicurato sul fatto che la campagna giustificherà appieno ogni eventuale trasformazione, offrendoci peraltro nuovi modi per piegare il gameplay alle nostre preferenze d'approccio. Una struttura ruolistica fortemente libertaria, dunque, che come anticipato abbiamo avuto l'occasione di mettere alla prova con questo nuovo "test indiretto", giocato dal team di sviluppo ma scandito dalle nostre scelte.

    Ruolismi zannuti

    Sotto un cielo nero come il peccato, la demo si apriva con una richiesta da parte di uno dei membri della nobiltà zannuta: recuperare le informazioni raccolte da un Nosferatu senza padrone, un rinnegato che ha fatto dei bassifondi di Seattle il proprio decadente nido. L'emissario è una vampira dallo sguardo penetrante, morbidamente modellata per dare corpo a un fascino tanto irresistibile quanto pericoloso, alla promessa di una notte indimenticabile, l'ultima passata in vita.

    Già a questo punto, sulla terrazza di un locale underground nel quale aleggia un misto di glamour e perdizione, le risposte date alla donna possono alterare in maniera significativa alcuni dei passaggi successivi della missione. Assecondando in pieno le volontà di questa signora delle tenebre, ci guadagneremo un pizzico di fiducia in più e la promessa di una ricca ricompensa al nostro ritorno. Doni che rischieremo di non ricevere qualora decidessimo di tirare troppo la corda, magari mettendo in dubbio il suo piano o cercando di raccogliere qualche ragguaglio in più sui motivi reconditi della richiesta. Il sistema di dialogo rispetta i canoni più utilizzati delle produzioni di genere, con un sistema a scelta multipla nel quale il numero delle possibili risposte dipende sia dai tratti del nostro alter ego, sia dalle informazioni in suo possesso. Dopo averle promesso di ottemperare alle sue richieste senza troppi spargimenti di sangue, ci siamo diretti verso un noto informatore residente nel quartiere, un altro Nosferatu con una passione peculiare per gli abiti sgargianti. Prima di indicarci la posizione del nostro bersaglio, questa "gola profonda" ha aperto la strada a una gustosa opzione alternativa: riportando a lui i dati raccolti, riceveremo in cambio una malloppo ben più ricco e avremo inoltre un favore da riscuotere all'occorrenza.

    Ancora indecisi sul da farsi, abbiamo varcato i cancelli di una delle zone più degradate della città, non prima di aver notare la cura riposta dal team di sviluppo nella composizione di un level design capace non solo di catalizzare atmosfere sinistre e avvolgenti, ma in grado di offrire ampliare la gamma delle possibilità d'approccio all'esplorazione e al combattimento. Immersi in un dedalo di cunicoli, depositi fatiscenti e sottopassaggi in rovina, abbiamo quindi sfruttato i nostri poteri da Mentalista per rimuovere l'asse che bloccava una porta, mentre uno degli sviluppatori ci ha confermato la possibilità di arrivare alla zona successiva seguendo almeno un altro paio di percorsi.

    La fine della caccia

    Dopo aver raggiunto il nostro "uomo", e innescato una fuga precipitosa, ci siamo trovati di fronte a un casolare occupato da una banda di spacciatori intenti a scambiarsi tenerezze chimiche. Sospinti da un'improvviso - e inspiegabile - desiderio di stealth, abbiamo sfruttato le doti sovrumane dell'avatar per arrampicarci lungo le pareti di un palazzo adiacente, poco prima di saltare su un sentiero di tubazioni e attraverso una finestra socchiusa.

    Nella stanza c'è una donna in stato semi-catatonico, quasi incosciente: la vittima perfetta per saziare la nostra sete e recuperare potere. Una gustosa pausa pasto che ci permette di dare un'occhiata più da vicino a una delle meccaniche inedite di Bloodlines 2, legata appunto alla nostre abitudini predatorie. Utilizzando i sensi di vampiro del protagonista, saremo in grado di percepire le emozioni profonde degli npc (rappresentate dal colore del sistema circolatorio in trasparenza), che arricchiranno il sapore del loro sangue tanto da spingerci a sviluppare una particolare predilezione. Nutrendoci a lungo di un determinato tipo di ambrosia ematica otterremo degli specifici Merit, potenziamenti aggiuntivi che altereranno le caratteristiche del personaggio in base al "colore preferito". A differenza di quanto accadeva nel primo Bloodlines, potremo anche decidere di consumare completamente la riserva sanguigna del bersaglio, perdendo punti umanità e aprendo la strada al nostro lato più bestiale.

    Un paio di vicoli dopo, abbiamo finalmente agguantato l'obiettivo della missione e, in coda a un paio di scelte di dialogo alquanto aggressive, l'abbiamo abbattuto con un taglio netto all'altezza del pomo d'Adamo. Prima di questo sfoggio di brutale efficienza, però, lo scontro con gli scagnozzi del Nosferatu è tornato a sottolineare quello che è al momento il vero tallone d'Achille della produzione. Allo stato attuale, infatti, il comparto tecnico mostra ancora cedimenti molto marcati, specialmente per quel che riguarda il comparto animazioni.

    Mancanze che, come intuibile, riducono drasticamente la godibilità del combat system sia che si usi un'arma corpo a corpo, sia imbracciando una rombante bocca da fuoco. Manca però circa un anno alla pubblicazione del gioco, almeno secondo le stime del team, e quindi possiamo tranquillamente sperare in un miglioramento netto del profilo tecnico della produzione. Una speranza che, se soddisfatta, potrebbe regalare alla "platea ludens" un piccolo gioiello ruolistico, degno dell'eredità che si porta sulle spalle.

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