Soprattutto per un accanito giocatore di Shadespire come me, è sempre difficile resistere al fascino di una licenza come Warhammer. Certo, le incursioni in ambito videoludico dell'universo fantasy targato Games Workshop si dimostrano spesso e volentieri di qualità altalenante, eppure trovarsi a tu per tu con orchi, nani e demoni vari dà sempre una bella soddisfazione, fosse solo per la peculiare atmosfera a cavallo fra epicità esasperata e orrore teatrale che accomuna wargame, fumetti, libri e naturalmente videogiochi a marchio GW. Ecco spiegata la ragione per cui, durante l'evento milanese organizzato nei giorni scorsi da Bigben, non ho potuto assolutamente fare a meno di avvicinarmi con curiosità a Warhammer: Chaosbane, un action-RPG con visuale isometrica ambientato durante l'epoca del Vecchio Mondo, dunque prima dell'avvento della saga di Age of Sigmar in voga oggi. Anche perché, hai voglia a rimanere del tutto impassibile davanti all'idea di quello che vorrebbe fondamentalmente essere un emulo di Diablo a tema Warhammer.
Diavolo di un Warhammer
In Warhammer: Chaosbane si potrà scegliere uno fra quattro personaggi: un umano dell'Impero, un Elfo Alto, un Nano e un Elfo Silvano. Ogni personaggio sarà fortemente distinto in termini di abilità e di stile di gioco, in modo da assicurare varietà e combinazioni interessanti tanto in singolo quanto in soprattutto in multiplayer, con il supporto alla co-op (locale e online) fino a un massimo di quattro giocatori. Nella build che ho avuto modo di provare gli ultimi due personaggi non erano purtroppo disponibili, mentre sono riuscito ad approfondire controller alla mano sia l'umano che l'Elfo Alto: il primo, denominato Konrad Vollen, è fondamentalmente un tank, capace di assorbire una mole significativa di danni e portato al combattimento in corpo a corpo. La soluzione da preferire per chi vuole guerreggiare a testa bassa, senza preoccuparsi troppo della strategia.
L'Elfo Alto Elonthir mi è parso un'opzione decisamente più intrigante: si tratta di un mago piuttosto debole negli attacchi ravvicinati (e ancor più vulnerabile in difesa), che però ha il non trascurabile vantaggio di poter colpire dalla distanza, tra incantesimi elettrici con danno ad area, sfere di energia che rimbalzano per il livello, sortilegi che permettono di far passare temporaneamente un avversario dalla sua parte e addirittura un pratico teletrasporto da utilizzare come schivata, per i momenti in cui le cose si fanno davvero troppo intime. Il massimo del divertimento sta comunque nel mischiare tra loro le varie abilità, rallentando ad esempio le legioni di nemici che sciamano ovunque con un'apposita bolla di vuoto a effetto slow-motion, per poi falciarli con gli tutti altri attacchi a disposizione - magari in combo con quelli di Konrad.
Il ritmo si dimostra piacevole e brioso: l'azione è piuttosto sostenuta, e occorre un pizzico di strategia per riuscire a gestire al meglio le potenzialità dei personaggi, dal momento che ciascuna delle abilità è soggetta a un tempo di cooldown variabile. Sembra inoltre sfiziosa la possibilità di servirsi di un particolare tipo di attacco speciale che si carica subendo un certo quantitativo di danni: una sorta di extrema ratio destinata a cambiare un po' le carte in tavola, contando che ad esempio l'Elfo Alto si circonda di un turbine di lame rotanti ideali per gestire i combattimenti corpo a corpo. Difficile invece esprimersi sul bilanciamento della difficoltà, visto che nella build testata durante l'evento meneghino sia le pozioni curative che le vite erano infinite e non si incappava dunque in alcun tipo di penalità nel venire sopraffatti dai numerosi avversari.
Già, a proposito dei nemici: il livello della demo era ambientato nelle fogne, con i riconoscibilissimi adepti di Nurgle (il dio della decadenza, della dissoluzione e della peste) pronti a vendere cara la loro putrida pelle facendo più affidamento sulla quantità che non sulla qualità. Nella versione finale di Warhammer: Chaosbane - un titolo che a detta dello sviluppatore, i parigini di Eko Software, promette di avere un'enfasi sulla narrativa nient'affatto scontata per il genere - andremo a esplorare luoghi come la città maledetta di Praag, uno dei centri principali del Kislev, o Nuln, il Bastione del Sud nonché la vecchia capitale dell'Impero. Il tutto durante il cuore della storia del Vecchio Mondo, in un'epoca mitologica sorprendentemente lontana dalle vicende di Age of Sigmar che imperversano da ormai qualche anno sui tavoli da gioco di tutto il globo.
Qualche nota sulla realizzazione tecnica: Warhammer: Chaosbane non ha ovviamente ambizioni da produzione AAA, quindi sarebbe tra il vano e l'ingiusto aspettarsi chissà quali prodigi in questo senso. Nel complesso la creatura degli sviluppatori francesi, già responsabili della serie How To Survive, fa comunque tutto sommato il suo lavoro: sono le atmosfere tipicamente in stile Warhammer a dare un po' di carattere all'insieme, anche se servirebbe qualche guizzo in più almeno negli effetti delle magie, spesso davvero troppo blandi. Vista l'uscita ancora genericamente fissata per il 2019, non ci resta che incrociare le dita: il tempo senza dubbio è dalla parte di Eko Software, e la speranza è che Bigben possa trovarsi fra le mani una sorpresa in grado di dare la giusta scossa al publisher.
Warhammer: Chaosbane potrebbe avere diverse carte in regola per presentarsi come uno di quei giochi magari non di primissima fascia, ma comunque assai gustosi: il concept stesso di un action-RPG con visuale isometrica nell'universo fantasy di Games Workshop è di per sé assolutamente promettente, e la prospettiva di massacrare orde di mostri in compagnia (sia in locale che online) ha sempre il suo perché. Durante la mia prova su strada mi sono francamente divertito ben più del previsto, e confesso di aspettare con una certa curiosità la prossima occasione di riavventurarmi nel Vecchio Mondo.