WipEout Omega Collection VR sfreccia a tutta velocità in realtà virtuale
Durante lo Showcase di Sony dedicato a PlayStation VR, abbiamo potuto provare la versione in Realtà Virtuale della velocissima WipEout Omega Collection.
Sono in molti a sostenere che quello dei racing game sia un genere in grado di adattarsi perfettamente alla realtà virtuale: il senso di velocità, l'immersione dell'abitacolo, la capacità di "sentire" ogni curva, percepire l'asfalto rovente sotto le ruote, il brivido di uno speronamento, il gusto di tagliare il traguardo a tavoletta, come se stessimo imbracciando davvero un volante. Per provare tutte queste emozioni senza scendere fisicamente in pista, basta indossare un PlayStation VR, ed il gioco è fatto: ce lo hanno insegnato, d'altronde, titoli come Driveclub VR e GT Sport, le cui varianti in realtà virtuale, pur con i loro dovuti limiti, hanno saputo donare a queste due produzioni una "marcia in più", in modo da renderle maggiormente coinvolgenti ed immersive. Eppure, da ora in poi, siamo convinti che i nuovi corsistici videoludici dovranno necessariamente confrontarsi con un altro bolide, sceso sul circuito allo scopo di distanziare tutti gli altri concorrenti a suon di turbo ed iper frenesia. Ci riferiamo ovviamente alla versione VR della Wipeout Omega Collection, resa disponibile da poche ore con un aggiornamento gratuito per chiunque possegga la versione "base" nelle proprie librerie. Durante un corposo Showcase dedicato interamente a PlayStation VR in quel di Londra, ci siamo avvicinati alla postazione del team Clever Beans con un briciolo di timore, segretamente spaventati di venire travolti da un'ondata di motion sickness causato dall'incessante turbinio di vitate repentine ed accelerazioni improvvise. Ebbene, così non è stato. Dopo aver completato una gara, rimosso il visore di Sony e posato il pad, ci siamo sentiti infatti piacevolmente straniti, come se ci fossimo appena risvegliati da un trip psichedelico: non potevamo chiedere di meglio.
Veloce come il vento
La nostra prova, sfortunatamente, è durata solo una manciata di minuti, ma le navicelle viaggiavano con una rapidità tale da darci quasi l'impressione di sfrecciare attraverso il tempo. Nonostante il test sia stato molto fugace, si è rivelato comunque sufficiente per testare in prima persona il grado di meraviglia che si percepisce a bordo delle futuristiche navicelle di Wipeout. Come ci hanno rivelato gli sviluppatori, è stato svolto un lavoro imponente per adattare il motore grafico alla realtà virtuale, ed i risultati, credeteci, sono stupefacenti. L'immagine conserva una pulizia visiva impeccabile, in cui ogni impercettibile scintilla acquisisce una dimensione tutta nuova, mentre intorno a noi lo scenario si dissolve in un vortice impalpabile di effettistica quasi sinestetica. Colori e luci si fondono fino a creare un amalgama indistinguibile di puro piacere sensoriale, che già nella versione tradizionale era in grado di mandare in visibilio occhi ed orecchie. Con il PlayStation VR tutto si acuisce a dismisura, e la sensazione è simile a quella di un giro sulle Montagne Russe: prima un po' di incertezza, poi l'esaltazione, ed infine l'adrenalina più totale. È bene precisare che questa rivisitazione della Omega Collection non è certo indirizzata - com'era prevedibile - a coloro che sono poco avvezzi ai prodigi della realtà virtuale: l'esperienza è di quelle ipercinetiche, pronta a piegare e mettere sotto sforzo gli stomaci più deboli. Basterà poco, tuttavia, per permettere alla nostra percezione di apprendere i nuovi ritmi dettati da Wipeout, ed abituarsi così gradualmente alla sua furibonda velocità. Se nei circuiti più lineari ci toccherà fare i conti principalmente con sprint al cardiopalma, nei tracciati più tortuosi dovremo vedercela con curve molto strette e rampe assai ripide: centrare gli avversari con un colpo di mitragliatrice, beccare in pieno una mina ben disposta, superare in extremis una vettura nemica ed attivare il turbo lungo un rettilineo sono attività che in VR suscitano un formicolio di eccitazione estetica e sonora. La Omega Collection e la Realtà Virtuale formano insomma una coppia perfetta. Il corpo, del resto, rimane immobile, così come la testa, mentre a muoversi è il mondo intorno a noi, limitando in tal modo il rischio di incappare nel terrificante motion sickness.
Ma tra power up e slanci aerei che sfidano le leggi della gravità, è chiaro che si tratta di un titolo "estremo", da approcciare solamente con cognizione di causa. Superato magari il primo scoglio iniziale, se ne esce comunque fortemente rinvigoriti: potremo così goderci, al riparo dal malessere, uno spettacolo che lascia spesso senza fiato, e che ogni possessore del caschetto di casa Sony dovrebbe assolutamente provare, anche a costo di subire qualche contraccolpo iniziale. L'operazione di adattamento, e la distribuzione gratuita per tutti gli acquirenti della Omega Collection, tra l'altro, meritano un enorme plauso d'apprezzamento: sperimentato con indosso il visore, con la visuale dall'abitacolo e con un paio di cuffie ben posizionate sulle orecchie, Wipeout VR si trasforma in un tripudio di effetti speciali, musica martellante e gare inebrianti, senza che il gameplay ne risenta minimamente.
Il controllo della vettura, il senso di profondità, la leggibilità della scena conservano la stessa, identica qualità saggiata nel formato "televisivo", con a coronamento un'immersività che, nel panorama dei racing game, allo stato attuale non conosce rivali. Il merito spetta, come già accennato, ad un'opera di conversione mirabolante: su PlayStation 4 PRO, Wipeout 2048 è infatti un incanto artistico e grafico, dotato di un'ottima definizione sia per quanto concerne i dettagli delle ambientazioni circostanti sia delle navicelle sul circuito. Un po' meno entusiasmante in termini di resa tecnica è invece Wipeout HD (complice anche la genesi un po' più antica), a causa di poligoni più spogli e modelli un po' meno elaborati: ma anche in questo caso, nella bolgia della gara, qualche lieve difettuccio passa chiaramente inosservato. La realtà virtuale ci chiederà di allenare ancora di più i nostri riflessi, virare con precisione chirurgica, resistere alle stoccate delle curve più impietose. Purtroppo i soli 15 minuti di gioco a nostra disposizione non ci hanno concesso di testare approfonditamente la stabilità sul lungo termine, né l'adattamento di ogni singolo tracciato. È per questo che non vediamo l'ora di tornare sulla linea di partenza: d'altronde, una volta provato Wipeout in VR, la realtà ci è sembrata fin troppo lenta.
WipEout Omega Collection VR sfreccia a tutta velocità in realtà virtuale
Durante lo Showcase di Sony dedicato a PlayStation VR, abbiamo potuto provare la versione in Realtà Virtuale della velocissima WipEout Omega Collection.
Sono in molti a sostenere che quello dei racing game sia un genere in grado di adattarsi perfettamente alla realtà virtuale: il senso di velocità, l'immersione dell'abitacolo, la capacità di "sentire" ogni curva, percepire l'asfalto rovente sotto le ruote, il brivido di uno speronamento, il gusto di tagliare il traguardo a tavoletta, come se stessimo imbracciando davvero un volante. Per provare tutte queste emozioni senza scendere fisicamente in pista, basta indossare un PlayStation VR, ed il gioco è fatto: ce lo hanno insegnato, d'altronde, titoli come Driveclub VR e GT Sport, le cui varianti in realtà virtuale, pur con i loro dovuti limiti, hanno saputo donare a queste due produzioni una "marcia in più", in modo da renderle maggiormente coinvolgenti ed immersive. Eppure, da ora in poi, siamo convinti che i nuovi corsistici videoludici dovranno necessariamente confrontarsi con un altro bolide, sceso sul circuito allo scopo di distanziare tutti gli altri concorrenti a suon di turbo ed iper frenesia. Ci riferiamo ovviamente alla versione VR della Wipeout Omega Collection, resa disponibile da poche ore con un aggiornamento gratuito per chiunque possegga la versione "base" nelle proprie librerie. Durante un corposo Showcase dedicato interamente a PlayStation VR in quel di Londra, ci siamo avvicinati alla postazione del team Clever Beans con un briciolo di timore, segretamente spaventati di venire travolti da un'ondata di motion sickness causato dall'incessante turbinio di vitate repentine ed accelerazioni improvvise. Ebbene, così non è stato. Dopo aver completato una gara, rimosso il visore di Sony e posato il pad, ci siamo sentiti infatti piacevolmente straniti, come se ci fossimo appena risvegliati da un trip psichedelico: non potevamo chiedere di meglio.
Veloce come il vento
La nostra prova, sfortunatamente, è durata solo una manciata di minuti, ma le navicelle viaggiavano con una rapidità tale da darci quasi l'impressione di sfrecciare attraverso il tempo. Nonostante il test sia stato molto fugace, si è rivelato comunque sufficiente per testare in prima persona il grado di meraviglia che si percepisce a bordo delle futuristiche navicelle di Wipeout. Come ci hanno rivelato gli sviluppatori, è stato svolto un lavoro imponente per adattare il motore grafico alla realtà virtuale, ed i risultati, credeteci, sono stupefacenti. L'immagine conserva una pulizia visiva impeccabile, in cui ogni impercettibile scintilla acquisisce una dimensione tutta nuova, mentre intorno a noi lo scenario si dissolve in un vortice impalpabile di effettistica quasi sinestetica. Colori e luci si fondono fino a creare un amalgama indistinguibile di puro piacere sensoriale, che già nella versione tradizionale era in grado di mandare in visibilio occhi ed orecchie. Con il PlayStation VR tutto si acuisce a dismisura, e la sensazione è simile a quella di un giro sulle Montagne Russe: prima un po' di incertezza, poi l'esaltazione, ed infine l'adrenalina più totale. È bene precisare che questa rivisitazione della Omega Collection non è certo indirizzata - com'era prevedibile - a coloro che sono poco avvezzi ai prodigi della realtà virtuale: l'esperienza è di quelle ipercinetiche, pronta a piegare e mettere sotto sforzo gli stomaci più deboli. Basterà poco, tuttavia, per permettere alla nostra percezione di apprendere i nuovi ritmi dettati da Wipeout, ed abituarsi così gradualmente alla sua furibonda velocità. Se nei circuiti più lineari ci toccherà fare i conti principalmente con sprint al cardiopalma, nei tracciati più tortuosi dovremo vedercela con curve molto strette e rampe assai ripide: centrare gli avversari con un colpo di mitragliatrice, beccare in pieno una mina ben disposta, superare in extremis una vettura nemica ed attivare il turbo lungo un rettilineo sono attività che in VR suscitano un formicolio di eccitazione estetica e sonora. La Omega Collection e la Realtà Virtuale formano insomma una coppia perfetta. Il corpo, del resto, rimane immobile, così come la testa, mentre a muoversi è il mondo intorno a noi, limitando in tal modo il rischio di incappare nel terrificante motion sickness.
Ma tra power up e slanci aerei che sfidano le leggi della gravità, è chiaro che si tratta di un titolo "estremo", da approcciare solamente con cognizione di causa. Superato magari il primo scoglio iniziale, se ne esce comunque fortemente rinvigoriti: potremo così goderci, al riparo dal malessere, uno spettacolo che lascia spesso senza fiato, e che ogni possessore del caschetto di casa Sony dovrebbe assolutamente provare, anche a costo di subire qualche contraccolpo iniziale. L'operazione di adattamento, e la distribuzione gratuita per tutti gli acquirenti della Omega Collection, tra l'altro, meritano un enorme plauso d'apprezzamento: sperimentato con indosso il visore, con la visuale dall'abitacolo e con un paio di cuffie ben posizionate sulle orecchie, Wipeout VR si trasforma in un tripudio di effetti speciali, musica martellante e gare inebrianti, senza che il gameplay ne risenta minimamente.
Il controllo della vettura, il senso di profondità, la leggibilità della scena conservano la stessa, identica qualità saggiata nel formato "televisivo", con a coronamento un'immersività che, nel panorama dei racing game, allo stato attuale non conosce rivali. Il merito spetta, come già accennato, ad un'opera di conversione mirabolante: su PlayStation 4 PRO, Wipeout 2048 è infatti un incanto artistico e grafico, dotato di un'ottima definizione sia per quanto concerne i dettagli delle ambientazioni circostanti sia delle navicelle sul circuito. Un po' meno entusiasmante in termini di resa tecnica è invece Wipeout HD (complice anche la genesi un po' più antica), a causa di poligoni più spogli e modelli un po' meno elaborati: ma anche in questo caso, nella bolgia della gara, qualche lieve difettuccio passa chiaramente inosservato. La realtà virtuale ci chiederà di allenare ancora di più i nostri riflessi, virare con precisione chirurgica, resistere alle stoccate delle curve più impietose. Purtroppo i soli 15 minuti di gioco a nostra disposizione non ci hanno concesso di testare approfonditamente la stabilità sul lungo termine, né l'adattamento di ogni singolo tracciato. È per questo che non vediamo l'ora di tornare sulla linea di partenza: d'altronde, una volta provato Wipeout in VR, la realtà ci è sembrata fin troppo lenta.
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