Wo Long Fallen Dynasty: Sekiro incontra Nioh nel nuovo gioco del Team Ninja

Una nuova demo di Wo Long Fallen Dynasty ha messo in evidenza le qualità di un gioco d'azione che sa molto bene quello che vuole essere.

Wo Long Fallen Dynasty: Sekiro incontra Nioh nel nuovo gioco del Team Ninja
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  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • PS5
  • Xbox Series X
  • Ed eccoci a parlare nuovamente di Wo Long: Fallen Dynasty, dopo aver messo le mani su di una demo inedita del titolo. Una build questa che non solo ha confermato la bontà del nuovo videogioco di Team Ninja e Koei Tecmo, ma che ha permesso di verificare i palpabili miglioramenti del prodotto rispetto alle ultime versioni provate da stampa e pubblico. La sessione che Koei ha concesso non è stata particolarmente lunga - era terminabile in circa 15 minuti - ma ha offerto diversi spunti su progressione e personalizzazione del personaggio, oltre a farci dare un ulteriore sguardo all'affascinante rielaborazione della mitologia cinese da parte di Team Ninja.

    Un souls ancora più action

    La demo iniziava nel probabile scenario iniziale dell'avventura, una landa desolata sulla quale un tempo si ergeva una prosperosa città imperiale. Annidati tra le rovine di imponenti edifici e tra le macerie di grandi avamposti militari c'erano aberrazioni di ogni tipo, tra guerrieri non-morti riportati alla vita da chissà quale oscuro maleficio e feroci animali affetti da chissà quale orribile morbo.

    C'è stato tempo anche per scorgere l'editor di creazione del personaggio, ma in questa demo di Wo Long: Fallen Dynasty la quasi totalità delle opzioni di personalizzazione era bloccata. C'è comunque da dire che, di primo acchito, il suddetto editor pare abbastanza ricco, pur evidenziando un ventaglio di possibilità piuttosto basilare.

    In ogni caso, Wo Long conferma di voler proseguire sul sentiero tracciato dai precedenti lavori di Team Ninja, e in particolar modo sulle orme degli ottimi due capitoli di Nioh (puntate la vostra lama verso la recensione di Nioh e la recensione di Nioh 2), senza comunque dimenticare la sempre preziosa lezione di From Software in termini perlopiù strutturali. Attenzione, però, perché l'anima soulslike di Fallen Dynasty - almeno per quanto concerne i nostri ultimi contatti con il titolo - non pare voler incarnare l'essenza più classica del genere, ma virare più sensibilmente verso l'action senza tuttavia dimenticare alcuni crismi fondamentali del panorama di riferimento.

    La conformazione ciclica degli ambienti di gioco, la disposizione e gli schemi d'attacco dei nemici, così come il posizionamento dei "focolai" lungo le mappe, sono solo alcuni degli elementi che compongono il DNA di base di Wo Long. D'altronde il sistema di gestione delle ricompense, dell'accumulo di esperienza e della raccolta di loot dai nemici caduti segue, grosso modo, le regole più canoniche di un souls, ma è nei piccoli dettagli che il team - sulla falsa riga creativa di Nioh - ha dato forma a un impasto ludico davvero intrigante e diversificato.

    Le Cinque Vie del Guerriero

    La demo, infatti, ci ha permesso di approfondire nel dettaglio il combat system e gli stili di lotta, che rappresentano alcuni degli elementi di maggior pregio in questa rilettura delle antiche leggende cinesi. A costo di apparire ripetitivi, è opportuno ricordare la cura che gli sviluppatori avevano riposto nel combattimento di Nioh, rispettoso al massimo dei vari stili di scherma nell'arte della spada giapponese. Wo Long: Fallen Dynasty fa qualcosa di simile in relazione alle arti marziali cinesi, la cui riproposizione è centrale nell'economia delle danze mortifere compiute dal nostro alter ego durante gli scontri.

    Tutto, dalle armi alle tecniche, fino ai diversi stili di lotta, ricalca la cornice storica e folkloristica del periodo dei Tre Regni nell'Antica Cina, e questo mantra di base è evidente sin dalle prime battute della campagna. Dopo aver creato il proprio avatar, infatti, il giocatore verrà chiamato a scegliere in quale dei cinque stili far specializzare il suo guerriero. Ciascuna classe è collegata a un elemento che, a sua volta, fa riferimento a un'antica Bestia del pantheon orientale. Li abbiamo testati tutti: il Fuoco è uno stile votato principalmente all'attacco, e predilige la via della spada; chi sceglie Terra, invece, otterrà una classe basata principalmente sulla difesa, un vero tank armato di alabarda e rivestito di armature pesanti, capace di sopportare ingenti quantità di danni a discapito della velocità.

    Il Fulmine permette invece di specializzarsi nella magia, con statistiche d'attacco e difesa abbastanza modeste ma potente negli anatemi, che si tratti di scagliare saette o di ingegnarsi in incantesimi curativi, mentre lo stile del Metallo è un ibrido tra guerriero offensivo e stregone, abbastanza versatile nel combattimento ma capace di infliggere ai nemici diversi malus attraverso l'arte del veleno.

    Infine troviamo la via dell'Acqua, che mette nei panni di un sinuoso assassino armato di doppia lama, velocissimo e fulmineo, ma anche abbastanza silenzioso da prediligere lo stealth, avvicinandosi di soppiatto ai nemici ignari e infliggendo non pochi danni con un attacco a sorpresa, il tutto ovviamente a discapito delle statistiche difensive. C'è comunque da specificare che, pur impostando la classe di partenza, i giocatori avranno modo di personalizzare come preferiscono le statistiche e l'orientamento del protagonista.

    L'albero dei talenti, presentato sotto forma di stella a cinque punte, permette di spendere i punti abilità nelle statistiche che più si preferiscono. Spingere sull'attacco, ovviamente, vira la progressione verso lo stile del Fuoco, prediligere lo stealth si traduce in un'adesione totale al lottatore dell'Acqua, e così via. Ma variare ed equilibrare al punto giusto i talenti a disposizione, francamente, potrebbe dar vita al guerriero perfetto. In ogni caso, ciascuno di questi stili fornisce l'accesso a una serie di abilità elementali, che possono infliggere danni o aumentare temporaneamente le statistiche del proprio alter ego. Le magie, unite ad una serie di skill che attivano combo speciali, possono essere alternate ai comandi offensivi di base per impreziosire ulteriormente un combat system già di per sé piuttosto variegato e dinamico, con diversi elementi di freschezza per quanto concerne la veste soulslike.

    Sarete infatti muniti di una doppia Stamina, una incentrata sugli attacchi leggeri e l'altra sulle schivate e i colpi pesanti. Se riempire la prima sferrando fendenti semplici vi pone in una situazione di vantaggio, al contrario abusare di parate, scivolate e attacchi forti, finirà per sfinirvi ed esporvi alle insidie avversarie. D'altro canto, sfruttare con intelligenza il Parry o le stesse schivate determinerà un bonus alla stessa Stamina. È un sistema che aggiunge un bel po' di adrenalina, ma anche una buone dose di strategia a tutte le battaglie, che si tratti di nemici minori o di imponenti boss di fine livello.

    Tra Nioh e Sekiro

    Ciò non significa, comunque, che Wo Long: Fallen Dynasty sia punitivo, ma nemmeno troppo semplice. Riteniamo, almeno in via preliminare, che Team Ninja abbia infuso nella sua nuova creatura il giusto mix tra difficoltà e accessibilità. A tenere insieme questi due elementi c'è anche una discreta dose di spettacolarità, un'intelaiatura action che tiene fede alle capacità degli sviluppatori e un sostrato fantasy inedito, che ci regala interessanti scorci su un pantheon solitamente poco approfondito come quello cinese.

    Aggiungiamo, in ultima battuta, una considerazione sul level design. Il protagonista di Wo Long è infatti dotato di un comando di salto, che gli permette di spostarsi dal basso verso l'alto o tra superfici separate da eventuali strapiombi.

    Questo dettaglio è piuttosto importante, perché configura le mappe di Fallen Dynasty anche in senso verticale, donando più respiro tanto all'esplorazione quanto ai combattimenti: le postazioni sopraelevate, oltre a nascondere loot preziosi o aree in cui piantare il proprio stendardo di guerra - un corrispettivo dei focolai di Dark Souls o dei Santuari di Nioh, che in più consente di innalzare il Grado del proprio avatar - permettono di effettuare agguati dall'alto per cogliere di sorpresa gli avversari e infliggergli danni considerevoli.

    In definitiva, proprio a fronte di quanto descritto in queste ultime righe, l'impasto ludico di Wo Long: Fallen Dynasty sembra il punto d'incontro tra Nioh e Sekiro, in un mix che pare quanto mai gustoso e divertente per chi vive di action RPG.

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