Nella cornice di una Londra soleggiata, 2K ci ha invitato nei suoi studi e ci ha concesso il piacere di essere tra i primi al mondo a provare il nuovo WWE 2K23. Abbiamo avuto a disposizione quasi 2 ore in compagnia di una build per PC ancora da rifinire, che tuttavia ci ha consentito di notare diversi miglioramenti rispetto al capitolo precedente (per approfondire, ecco la recensione di WWE 2K22). Resta molto da scoprire e valutare sul gioco ma di una cosa siamo sicuri: i fan di John Cena non resteranno delusi. Il campione e attore statunitense è infatti il protagonista di una modalità Showcase che potrebbe rivelarsi spettacolare.
La storia di John Cena
Similmente al predecessore il gioco metterà in scena la carriera e la storia di un altro peso massimo del wrestling: John "You can't see me" Cena. La differenza nel trattamento della sua figura rispetto al luchador Rey Mysterio (il campione al centro di WWE 2K22), risiede prevalentemente nel combattente che impersoneremo di sfida in sfida, ripercorrendo le tappe fondamentali per la nascita della leggenda.
Nella precedente iterazione infatti i fari erano puntati direttamente sul wrestler mascherato, di cui esercitavamo le eleganti e acrobatiche movenze, combo leggere e pesanti, prese e mosse finali. In WWE 2K23 vedremo John Cena crescere e migliorare, ma non come protagonista, bensì come avversario sempre più temibile, da fronteggiare mentre controlliamo i suoi nemici di una vita. Per struttura, la nuova Showcase è rimasta identica alla modalità della scorsa edizione. Una volta avviata infatti viene riprodotto un video in stile documentario autobiografico, chiaramente narrato dallo stesso Cena, che introduce e commenta ogni lotta che stiamo per sperimentare pad alla mano. Spesso, inoltre, il combattente aggiunge nuovi dettagli e curiosità mai rivelate prima d'ora agli appassionati.
Alcuni filmati di repertorio mostrano l'incipit dello scontro, che funge da preludio al duello interattivo sul ring. Le transizioni sorprendono oggi come nel 2022: il passaggio da video live action a cinematiche e animazioni riprodotte con il motore grafico è preciso, fulmineo e sorprendentemente immersivo. In un batter d'occhio, insomma, smettiamo di essere spettatori per trasformarci in wrestler. Starà dunque al giocatore decidere come far procedere la lotta. Volendo, potremo trattare la campagna come un'esibizione semplice, sconfiggendo il nemico proprio come faremmo in un tradizionale 1v1.
Nessuno ci vieterà di usare le mosse che preferiamo fino a schienare John Cena, ma così facendo modificheremo l'esito dell'incontro. Per vivere davvero l'evento fino alla conclusione - e ricalcarne i reali accadimenti - sarà necessario seguire le indicazioni proposte a schermo, mettendo a segno determinate mosse che emulano quelle sui libri di storia della WWE, o infliggendo un cospicuo quantitativo di danni.

Ovviamente gli appassionati sono già a conoscenza di come finirà ogni singolo incontro: del resto le vicende raccontate nella modalità Showcase hanno già avuto luogo. Non sempre John Cena ha trionfato contro i suoi opponenti, tra cui spiccano nomi del calibro di Daniel Bryan, AJ Styles o Edge. Proprio per questo ha senso proporli come personaggi giocabili nella modalità storia al posto del protagonista Superstar. In buona sostanza, gli addetti ai lavori hanno conferito un sapore differente a questa campagna, così da non farne una semplice sequela di vittorie per il "cover fighter". Senza contare che impersonare vari wrestler permetterà di provare stili di lotta differenti e ridurrà la ripetitività dell'esperienza.
Più espressivi e muscolosi che mai
I giganti del wrestling riprodotti in WWE 2K23 sono ancora più realistici di quanto non fossero nel 2022. In particolare, le espressioni facciali hanno una marcia in più, sia durante i filmati in engine che precedono l'entrata nel ring, sia nel bel mezzo dei match. Anche se l'occhio non si concentra direttamente sui volti durante gli incontri, lo sforzo dimostrato dal lottatore con un sorriso digrignato può aumentare di molto l'immersione.
Lapalissiano, poi, sottolineare quanto tale miglioramento sia rilevante nella "passeggiata" dagli scenografici portali di ingresso fino alle corde, con le intro da noi visionate che ci sono parse decisamente verosimili. Contribuiscono al risultato anche gli interventi alle texture e ai modelli di capelli, corpi e abiti dei/delle wrestler: tutti accorgimenti genuinamente percepibili, anche se non propongono un balzo esponenziale rispetto all'edizione del 2022.
La semplice azione del camminare sul ring è stata resa più credibile: i piedi dei personaggi ci sono parsi più aderenti al pavimento, coi wrestler che non sembrano più "scivolare" sul terreno. Seppur con qualche eccezione, in altre parole, le movenze dei lottatori ci sono sembrate più naturali, e il peso e la fisicità dei corpi risultano più evidenti. Permangono ancora alcune imperfezioni nel riposizionamento dopo una mossa speciale, o durante i salti dalle corde o dalla gabbia, ma nulla che leda eccessivamente la piacevolezza del colpo d'occhio.
Un ring affollato
Senza dimenticare il lato più ludico della produzione, è chiaro che WWE 2K23 abbia intrapreso la via della spettacolarità. Pad alla mano il gioco funziona bene come il predecessore e offre un mix offensivo a dir poco ricco: le combo e le mosse caratteristiche di ogni lottatore sono numerosissime e tutte diverse. Per eseguirle non è indispensabile imparare lunghe sequenze di tasti o destreggiarsi in virtuosismi su croce direzionale o analogici.
Come la stessa 2K ci ha svelato, l'obiettivo era quello di confezionare un'esperienza il più possibile "pick up and play", seguendo insomma la filosofia del "prendi il controller, e inizia a giocare divertendoti subito". Ci riserviamo di decretarlo in sede di recensione ma a giudicare dalla nostra prova i fan della WWE dovrebbero poter dormire sonni tranquilli: sembra infatti che gli addetti ai lavori siano riusciti nel proprio intento, realizzando lotte accese, immediate e soddisfacenti. Concatenare mosse semplici, prese e finisher non è mai troppo arduo. A variare il ritmo serrato delle combinazioni troviamo il sistema di "parry" (si può rispondere a un colpo effettuando la stessa mossa del nemico prima che la sua vada a segno) e qualche breve quick time event. A tal proposito, da schienati si potrà evitare la sconfitta con un QTE differente rispetto a quello del passato ma il risultato finale non cambia: in base al livello di danni subiti diverrà progressivamente più difficile eseguire il colpo di reni per tornare in partita. Non è però tutto "olio sui muscoli" quello che luccica. WWE 2K23 brilla negli 1v1, sia in modalità Showcase sia in esibizione, ma gli scontri che coinvolgono più di due lottatori sono ancora da rivedere. Contro un singolo avversario i contatti fisici sono stati sempre precisi e realistici, come abbiamo già avuto modo di dirvi.
Purtroppo però quando abbiamo diviso il ring con un compagno o con più di uno sfidante la situazione è precipitata, un po' come accadeva in passato.

Questo perché quando i personaggi sono impegnati a mettere in atto alcune mosse dotate di animazioni particolarmente lunghe - come le prese - non possono essere colpiti o interrotti da un terzo wrestler fino al termine dell'azione. Un comprensibile retaggio del passato, che però necessita di una svecchiata. Vedere John Cena eseguire la "Moon Walk" contro un muro invisibile posto tra lui e due avversari impegnati in una finisher, d'altra parte, non potrebbe che ridurre fortemente l'immersione.
Un tentativo per ora acerbo di ovviare al problema lo abbiamo notato: già nella build testata sono state introdotte movenze uniche proprio per caratterizzare i momenti concitati con tre o più wrestler a schermo. Un paio di volte siamo riusciti a spostare un avversario che stava trascinando un nostro alleato, o a schiaffeggiare più di un lottatore con un unico colpo di portata più ampia.
Sfortunatamente al momento le animazioni di questo tipo sono davvero troppo poche e questo è un gran peccato, perché la nuova modalità presente nella build, War Games, è basata su un doppio ring inserito in una lunga gabbia su cui salgono fino a otto lottatori divisi in due squadre da tre o da quattro membri ciascuna.
Con un quartetto di sfidanti nell'arena, per le ragioni di cui sopra, la situazione si fa quasi ingestibile, la lettura dello scontro non è chiara e il risultato è molto meno soddisfacente degli ottimi combattimenti in singolo. Speriamo che il tempo che ci separa dalla pubblicazione sia sufficiente ad apportare qualche ulteriore miglioria: l'idea alla base della modalità è del resto ottima ma la sua messa in pratica allo stato attuale delle cose è lacunosa.