Xbox Series X alla prova: primo contatto con la console next-gen Microsoft

Abbiamo trascorso un weekend in compagnia di Xbox Series X: accensione, Quick Resume, SSD e retrocompatibilità, la nostra esperienza con la console.

Xbox Series X provata: prime impressioni
Speciale: Xbox Series X
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Premi il tasto Xbox, ascolti il suono della console che si accende, e poi succede la magia. Pochi attimi e l'interfaccia di Series X compare sullo schermo della TV. È davvero questione di istanti: non passano neppure due secondi prima di poter iniziare a navigare, scegliere un gioco dalla libreria, vederlo ripartire proprio da dove lo avevate abbandonato grazie al Quick Resume.

La next-gen di Microsoft comincia così, con una macchina scattante, rapidissima e silenziosa. E se ancora - in questa fase di preview di Series X - il salto generazionale non si avverte nell'impatto visivo del software, non c'è dubbio che un balzo in avanti ci sia in termini di usabilità. L'esperienza utente cesellata dal team di Redmond è davvero quella che i giocatori chiedevano a gran voce: startup immediato, interfaccia reattiva, caricamenti fulminei. Da questo punto di vista non potevamo sperare di meglio; del resto dopo sei anni di hardware "col fiato corto" e un hard disk tecnologicamente superato, l'arrivo degli SSD non può che (ri)accendere gli animi degli utenti console.

C'è anche altro di cui parlare, in questa fase di test preliminari su Xbox Series X; in particolare ci concentreremo sulla retrocompatibilità e su alcune funzionalità legate alla Xbox Velocity Architecture. Sarà solo il primo passo di un viaggio che ci accompagnerà fino al lancio della nuova macchina, previsto per il 10 novembre.

Accensione e Quick Resume

Approfondiamo la questione relativa all'avvio della console e dei giochi. Come abbiamo scritto in apertura, quando Series X resta in stand-by l'accensione è un processo decisamente immediato, persino più rapido rispetto ai tempi di avvio di alcuni televisori. La prima immagine dell'interfaccia, ripetiamo, si fa attendere per poco meno di due secondi prima di materializzarsi su schermo.

Nel caso in cui Series X venga accesa invece dopo uno "spegnimento completo", considerando anche l'animazione iniziale in cui si manifesta il logo Xbox, prima di poter utilizzare il sistema è necessario "attendere" circa 8 secondi. Al di là del fatto che pure questo dato è francamente irrisorio, se lo confrontiamo con i tempi di startup delle console attuali, è bene ribadire che lo "spegnimento completo" di Series X, così come nel caso di One X, è un processo macchinoso, che si può effettuare soltanto aprendo le opzioni, nella schermata "modalità risparmi energia". Insomma: la console è chiaramente pensata per restare "dormiente" e avviarsi in un batter d'occhio.

Mentre dei tempi di caricamento dei giochi parleremo nel paragrafo relativo alla retrocompatibilità, vale la pena entrare più nel dettaglio per quel che riguarda il Quick Resume, ovvero la possibilità di tenere "sospesi" diversi titoli e farli ripartire senza dover ricaricare i menù iniziali. Questa funzionalità permette di mantenere in sospensione fino a 6 titoli current-gen e 4 titoli next-gen. Si tratta ovviamente di un'opzione estremamente gradita, che potrebbe avere un impatto dirompente nella vita di alcuni giocatori, a seconda delle loro abitudini d'uso.

Dopo numerosi test ci siamo in ogni caso accorti che non c'è un modo per determinare con esattezza quanti secondi impiega il Quick Resume per far ripartire uno specifico gioco. Le tempistiche variano ogni volta, e dipendono probabilmente dalla complessità dei prodotti, dal momento in cui questi ultimi vengono interrotti, dalle operazioni di scrittura e pulizia della memoria interna.

In ogni caso l'intervallo di valori oscilla dai 3 agli 8 secondi, un tempo letteralmente miracoloso se si pensa anche solo a quello necessario oggi per passare da gioco all'altro (senza contare poi che il Quick Resume annulla tutti i tempi di navigazione dei menù iniziali, avvio della partita o caricamento dei savefile).

Il Quick Resume, in qualche caso, sembra "sopravvivere" persino allo spegnimento completo della console o all'interruzione dell'alimentazione, come se Series X tenesse "in memoria" lo stato di un prodotto anche quando viene rimosso lo spinotto della corrente. La funzione non è disponibile per tutti i giochi, per esempio non sembra compatibile con i prodotti always online, che richiedono una connessione ai server di gioco. Una volta interrotta una partita a Destiny 2 e avviato un altro gioco, ad esempio, per lanciare lo sparatutto Bungie bisogna ripartire dal menù iniziale. Le funzioni di Quick Resume vengono interrotte anche nel caso in cui si compiano delle operazioni di gestione dell'archivio, cancellando giochi salvati sull'SSD oppure trasferendoli sull'espansione di memoria esterna griffata SeaGate.

Memoria disponibile e organizzazione dell'SSD

A proposito di memorie, lo spazio di archiviazione disponibile sull'SSD interno di Xbox Series X, dopo la formattazione e la quantità riservata al sistema operativo e alle funzioni di Quick Resume, è di circa 800 GB.

È possibile acquistare una (costosa) espansione di memoria SeaGate, che si infila nell'apposita porta e sfrutta tutte le funzionalità della Velocity Architecture. Dopo la formattazione, questa piccola e compatta unità di memoria conserva 920 GB di spazio disponibile.Le operazioni di copia o trasferimento dei file tra queste due memorie sono molto veloci, e i 45 GB di DOOM Eternal vengono copiati in poco più di due minuti. Impressionante, per altro, la rapidità con cui la memoria esterna (compatibile anche con Xbox Series S) viene riconosciuta e letta dal sistema.

Tasto ShareIl nuovo tasto Share inserito al centro del controller è programmato per salvare uno screenshot con un rapido click, avviare la registrazione di un video nel caso in cui si tenga premuto. Un doppio tocco richiama invece il menù di condivisione degli scatti e dei filmati. Da questo punto di vista ci aspettavamo qualcosa in più da Series X, se non per quel che riguarda le funzioni di sharing almeno sul fronte della flessibilità. È infatti possibile registrare appena 2 minuti di video a 1080p o 30 secondi in risoluzione 4K. Non abbiamo ancora la versione definitiva del sistema operativo, e speriamo che Microsoft voglia aggiornare questa funzione.

Una volta inserita (con sistema plug & play, anche mentre la console è accesa), le opzioni della console permettono di rinominare la memoria esterna, e selezionarla come destinazione predefinita delle nuove installazioni o delle acquisizioni effettuate grazie al tasto Share.Da citare la possibilità di connettere un Hard Disk esterno, che può essere utilizzato sia per avviare i giochi dell'attuale generazione, che per immagazzinare i titoli next-gen nel caso in cui si preferisca conservarli liberando spazio sull'SSD. I tempi di trasferimento dati sono del resto molto rapidi (7-10 minuti per 50 GB), e sarà sempre più veloce ritrasferire i giochi dall'HDD esterno all'SSD interno, piuttosto che riscaricare completamente tutto il prodotto.

Retrocompatibilità

In attesa di poter mettere sotto torchio Series X con i software di nuova generazione, abbiamo testato le performance della macchina con alcuni prodotti della gen che si avvia sul viale del tramonto. La prima cosa da dire è che la retrocompatibilità di Series X non è garantita a priori come una qualità intrinseca dell'hardware.

Ci sono ad oggi dei titoli che non sono compatibili con la nuova console, e che verranno sbloccati prima del lancio (tra questi citiamo prodotti illustri come l'ultimo Forza Horizon o Gears 5). Microsoft promette una retrocompatibilità integrale, estesa a tutti i giochi del catalogo Xbox One, ma è bene specificare che per eseguire i prodotti sarà necessario avere il software di sistema aggiornato all'ultima versione, e che il team di Redmond è ancora al lavoro su questo fronte. Alcune scelte comunicative in fase di promozione della macchina avrebbero insomma dovuto essere più trasparenti.

Ciò detto, ci sono molti giochi che su Series X trovano il proprio ambiente ideale, migliorando in maniera concreta e avvertibile le performance per quanto riguarda framerate e risoluzione. Tutti gli engine che utilizzano una risoluzione dinamica, ad esempio, spingono in direzione dei 4K nativi, mentre quei videogame che su One S e One X avevano qualche singhiozzo, adesso possono vantare una fluidità invidiabile.

Bisogna però ribadire che questi miglioramenti non sono estesi a tutta la libreria. Ci sono molti giochi che hanno framerate e risoluzioni bloccate ai valori rilevati su One X. Prendiamo ad esempio Control: l'affascinante avventura di Jesse Faden gira anche su Series X alla risoluzione di 1440p, upscalata a 4K con il temporal super-sampling. Anche il framerate è bloccato a 30 fps, per fortuna stabili anche nelle situazioni più concitate: un lusso, quest'ultimo, che gli hardware di questa generazione non potevano concedersi.

Una situazione analoga si verifica con Tekken 7, che non girava a 4K su One X e non lo fa su Series X. Fra l'altro, sul nuovo hardware continuano a verificarsi quei fenomeni di stuttering che accompagnavano le schermate di presentazione delle battaglie. Tutti quei giochi con framerate bloccato (Destiny 2, Rise of the Tomb Raider) non sfruttano minimamente il surplus di potenza garantito dall'hardware di Series X, e si limitano a distinguersi per una migliore stabilità, attestandosi però sui 30 fps. Discorso ben diverso per quei prodotti che permettono invece di sbloccare il framerate: basta inserire Sekiro nella console per vederlo scattare a 60 fps, per un'esperienza finalmente più responsiva e piacevole alla vista.

D'altro canto il framerate dello spietato action di From Software è bloccato a 1800p, sebbene il buon algoritmo di upscaling faccia un ottimo lavoro per restituire, proprio come su One X, un'immagine estremamente pulita anche a 4K. Un altro titolo che avvicina le performance a quelle della versione PC è Monster Hunter World, anche lui bellissimo da giocare a 60 frame al secondo. Il discorso si può estendere ai due Hitman, a Dead or Alive, Final Fantasy XV (quest'ultimo gira a 60 stabili solamente selezionando l'opzione Lite, che per contro ha la risoluzione bloccata a 1080p).

Bisogna tuttavia ammettere che in certi casi, in quei prodotti che gestiscono una risoluzione 4K a 60fps, si registrano dei cali sporadici ma avvertibili: Monster Hunter World, per esempio, inciampa in più di un'occasione, soprattutto nelle aree più aperte delle zone di caccia, ma framedrop si registrano anche su altri prodotti (persino Sekiro, con la risoluzione a 1800p, perde qualche frame). Ci sembra improbabile che si tratti di un problema legato alla potenza computazionale, è possibile che sia invece retaggio dei sistemi di accesso agli asset grafici di prodotti che nascono con in mente una diversa architettura hardware.

Un aspetto che migliora indistintamente in tutti i titoli retrocompatibili, indipendentemente dai limiti preimpostati di framerate e risoluzione, sono i tempi di caricamento, drasticamente abbattuti dall'SSD di Series X.

Anche in questo caso i riscontri numerici sono molto diversificati, ma possiamo citare a titolo di esempio DOOM Eternal, che impiega 10/12 secondi a caricare uno stage su Series X, contro i 34/38 secondi necessari per eseguire la stessa operazione su One X. Tempistiche non dissimili si registrano su Final Fantasy XV.

Abbiamo voluto eseguire un test anche su Destiny 2, prodotto funestato dalle molte lungaggini in fase di avvio. Invece di calcolare i tempi di caricamento di una singola destinazione, abbiamo cronometrato il tempo necessario per raggiungere la Torre, ovvero lo spazio social, a partire dall'avvio dell'applicazione. Su One X abbiamo impiegato più di 4 minuti, mentre su Series X ce ne abbiamo messi 1:50.

Non è una sorpresa, insomma, che Series X sia la miglior console, nell'ambito della famiglia Microsoft, dove giocare i titoli di questa generazione. Ci sarebbe magari da sperare nell'arrivo di qualche patch che possa, se non sbloccare funzionalità next-gen come ray tracing o mesh shading, almeno rimuovere i limiti su framerate e risoluzione di alcuni prodotti. Sarebbe bello poter sfruttare tutta la potenza di Serie X anche per quei giochi che al momento la lasciano parzialmente inespressa, accontentandosi di garantire una migliore stabilità.

Xbox Series X Il nostro viaggio in compagnia di Series X è appena cominciato. Nel corso delle prossime settimane potremo condividere ulteriori dettagli sulla console, sull'esperienza d'uso e soprattutto sui software pensati esplicitamente per la nuova generazione. Al termine di un lungo weekend passato in compagnia del nuovo hardware, del resto, sentiamo davvero il bisogno di metterlo alla prova con prodotti che sappiano sfruttarlo al meglio. Per il momento Series X si distingue comunque su diversi fronti: design, gestione del rumore e delle temperature, esperienza utente e rapidità delineano il profilo di una macchina ben ingegnerizzata, elegante, reattiva. La next-gen di Microsoft parte decisamente con il piede giusto!