Zombie Army 4 Dead War: i nazi-zombie son tornati

In uscita il 4 febbraio 2020, l'ultimo Zombie Army prova a rinfrescare l'efficace formula ludica della serie: lo abbiamo provato.

Zombie Army 4 Dead War: i nazi-zombie son tornati
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • Stadia
  • Non c'è bisogno di grafici e statistiche: i nemici più comuni nel mondo videoludico sono da sempre gli zombie, serviti praticamente in tutte le salse, ma se ci fosse un ipotetico secondo posto, quello spetterebbe sicuramente ai nazisti. Dilaniati, perforati, fracassati con mazze, lame e proiettili di svariato calibro; queste categorie sono praticamente onnipresenti in ogni titolo, anche se si tratta di un cooking simulator, e quando il non-morto si fonde con le forze del Reich, tu sai già che ci sarà da divertirsi. Rebellion, studio orgogliosamente inglese (dal pedigree ultra ventennale) questa cosa la sa benissimo, e infatti fra uno Sniper Elite e uno "Straaaange Brigaaaade", ci ficca sempre in mezzo un nuovo Zombie Army. Anche questo quarto capitolo, in uscita in prossimo 4 febbraio 2020, nasce volutamente con l'intento di essere sopra le righe, e tuttavia la serie ha saputo collezionare nel tempo apprezzamenti un po' ovunque, facendosi un nome più che rispettabile.

    Zombie Army 4: Dead War è, sotto tutti i suoi aspetti, un elevamento a potenza della trilogia precedente: più armi, più perks, più nemici ed aree più grandi, contornate da una storia votata esplicitamente all'action e raccontata in maniera leggera, divertente e soprattutto senza troppe pretese. In altre parole uno spinoff della serie principale che profuma di Horror e B-movie, carico di esagerazioni, stilosità occulte e anche un sacco di effetti speciali. Insomma, niente rivoluzioni di genere, eppure tutto funziona alla grande anche in questa occasione, tant'è che una volta imbracciata la doppietta è praticamente impossibile staccarsi. E poi c'è il fascino della coop, che esattamente come gli zombie: non muore mai.

    Liberare l'Italia (di nuovo)

    In questa nuova prova milanese, abbiamo potuto cimentarci in una modalità campagna già avviata, ovviamente in coop e senza restrizione alcuna. Curiosando per i menu di loadout, abbiamo subito appreso come la formula sia rimasta praticamente invariata, seppure rimpolpata con qualche aggiunta: ci sono un buon numero di armi a disposizione, più modifiche e perk, e ovviamente quattro personaggi utilizzabili, con tanto di guardaroba personale.

    Belli comodi nelle nostre postazioni, ci siamo imbarcati per coste della Sardegna, dove il nostro occultista Efram Scweiger sta tecnicamente cercando di disinnescare la prossima "tempesta infernale", ovvero quel simpatico fenomeno che sembra riportare in vita i morti nazisti in barba alla liberazione nazionale.

    Tralasciamo il fatto che la Sardegna dipinta da Rebellion assomiglia più alla Louisiana che alla nostra amata isola, e concentriamoci sulla missione. i nostri eroi, alias Boris "il prigioniero", Karl "il veterano", Jun "la volontaria" e Shola "l'ingegnere", approdano in una baia paludosa oltre ogni immaginazione, con lo scopo di recuperare l'intelligence del nostro infiltrato e mettere in scena una carneficina (possibilmente cercando di uscirne vivi). La location si apre subito mostrandosi estesa, ricca di interni ove nascondersi, ed anche meticolosamente articolata, con strettoie perfette per le imboscate (da ambo le parti) e radure enormi superaffollate. In termini di level design, si nota subito qualche piccolo passo avanti, soprattutto riguardo disposizione degli ostacoli e delle strutture, che anche in campo aperto rendono più difficile la percezione dell'ambiente circostante, aumentando piacevolmente il livello di sfida. Per quanto riguarda la veste grafica, invece, siamo più o meno sempre dalle parti di Sniper Elite 4; un'immagine solida ma a tratti un po' troppo modesta, sicuramente curata ma che non fa sfoggio di particolari tecnologie avveniristiche. La resa complessiva è comunque assai buona, grazie soprattutto alle palette cromatiche "horror-retrò" piuttosto azzeccate, e a dirla tutta giureremmo che c'è stato anche qualche miglioramento sul fronte dei riflessi e dell'effettistica, come sempre spavalda e piacevolmente priva di mezze misure.

    Il gameplay

    Zombie Army 4: Dead War è un Third Person Shooter cooperativo votato all'action, fatto di checkpoint, killstreak interminabili e killcam spettacolari, tanto esagerato quanto classico nei suoi modi. L'intero sistema di shooting è infatti mutuato da Sniper Elite, e così ne eredita le tempistiche di ricarica abbondanti, la pesantezza e l'impedenza pronunciata alla mira. È molto più veloce del suo compagno d'armi appena citato, ma neanche troppo, perché in fondo le munizioni non abbondano neanche qui, ergo bisogna giocarsela d'astuzia, calcolare gli spazi e sopravvivere alle orde, che via via si fanno sempre più generose.

    Si può fare affidamento su una lunga lista di abilità sbloccabili collegate al personaggio, altre invece derivano dalle armi, e in più ci sono anche gli attacchi speciali (come ad esempio il pugno elettrico), che aiutano a personalizzare la propria build. Ovviamente si può giocare anche in singolo, e la difficoltà ne risente positivamente, ma è chiaro che l'esperienza ne esce abbastanza limitata, perché coprirsi le spalle a vicenda con i propri alleati è probabilmente la cosa più efficace di tutto l'impianto ludico: oltre all'ebbro del falcidiare i nazi-zombie in compagnia, c'è inoltre una componente strategica non indifferente, derivata appunto da una buona gestione del level design e dalla varietà delle situazioni.

    La riuscita o meno di un titolo come questo, infatti, non deriva tanto dalla varietà dei nemici (che per ora non sembra eccellere particolarmente) o dalle armi, quanto piuttosto dalla casistica che ci si ritrova ad affrontare. L'interazione ambientale, in questo caso, regge in piedi tutta l'opera, poiché non basta avanzare e sopravvivere, ma bisogna portare a termine determinate mansioni (spesso a tempo), mentre si viene immancabilmente sommersi dai nemici.

    Per quello che abbiamo potuto vedere durante la nostra prova, ammettiamo che codeste situazioni non sono nulla di mai visto prima, eppure sono ben tarate e impegnative quanto basta da richiedere la giusta coordinazione fra i giocatori, imponendo un semplice quanto efficace equilibrio. In realtà, quando si alza la difficoltà la situazione cambia eccome: diminuisce la vita del nostro personaggio, i nemici di élite diventano più coriacei e fanno più male, e portare a termine i singoli obiettivi diventa assai più complesso. Si finisce a terra facilmente, e non si può abusare del "revive", eppur volendo il problema è che spesso -se non si sta attenti- ci si lascia separare dall'orda, e così si finisce isolati, senza possibilità di fuga. Bisogna ricaricare in maniera alternata, senza mai perdere il contatto visivo con il compagno e ancor più con il nemico, perché per quanto lenti riescono sempre a sorprenderti.

    Abbiamo trovato estremamente stimolante questo livello di difficoltà, tanto che durante il match era praticamente impossibile fare a meno della chat vocale, ed anche in quel caso, se non si calcolavano bene le build e il loadout di ognuno, si finiva subito in modalità spettatore. Morale: non abbiamo completato la seconda missione, ma Zombie Army 4 ci ha fatto divertire per circa due ore abbondanti, e per quanto semplice e schietto, risulta ancora uno dei multiplayer PvE migliori in circolazione, segno che la formula di Rebellion è davvero inossidabile...

    Zombie Army 4 Dead War Zombie Army 4: Dead War è oramai pronto e si prepara a sbarcare il prossimo 4 febbraio su PS4, Xbox e in esclusiva Epic Store su PC (quest’ultima, a quanto pare, pagata anche piuttosto profumatamente). Se conoscete già la serie firmata Rebellion c’è poco da aggiungere: il nuovo capitolo ha fatto i compiti a casa, proseguendo sulla giusta strada e aggiungendo quanto basta a rinfrescare una già efficacissima formula. Se invece non avete mai falciato zombie nazisti, o semplicemente non lo avete fatto alla maniera british, sappiate che in questo titolo troverete uno dei PvE cooperativi più efficaci e solidi di sempre, capace di regalarvi più di una soddisfazione assieme ai vostri amici. La via è quella giusta, insomma, e per il team non dovrebbe essere troppo difficile portare a casa il risultato; dal canto nostro speriamo che la campagna si dimostri longeva e ricca di situazioni originali, nonché di una curva della difficoltà sempre affilata e stimolante. Ora non resta che caricare il nostro Garand e restare in attesa della release finale.

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