Provato Zombie Vikings

Dai creatori di Stick It to the Man, un hack'n'slash dotato non solo di uno stile grafico davvero accattivante, ma anche di un gameplay dotato di carattere e personalità, non senza una buona dose di humour.

Provato Zombie Vikings
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Disponibile per
  • PS4
  • I ragazzi svedesi di Zoink! Games ci avevano già positivamente impressionato con l'ottimo Stick It to the Man nel 2013, e sono pronti a tornare con Zombie Vikings. Sviluppato con la collaborazione di Sony all'interno del programma External Developers, il gioco si presenta come un hack'n'slash cooperativo bidimensionale, caratterizzato come da tradizione da un'adorabile grafica basata su coloratissimi sprite. Durante un recente showcase targato Sony abbiamo avuto modo di metterci le mani per una buona mezz'ora in compagnia di Klaus Lyngeled, fondatore della software house indipendente.

    ELMI CON LE CORNA E CARNE DECOMPOSTA

    Così come accadeva con il precedente titolo della casa svedese, Zombie Vikings colpisce immediatamente con il suo stile grafico unico, ma dietro un gameplay che, se goduto in solitaria, potrebbe limitarsi al più classico degli hack'n'slash, c'è in realtà molto di più. Grazie alla cooperativa fino a quattro giocatori in locale o online l'esperienza può completamente trasformarsi, e generare un notevolissimo quantitativo di caos e risate. Se già il nostro personaggio, ossia una vichinga zombie seduta in groppa a una buffa piovra viola, poteva già suggerire molto relativamente al nonsense che caratterizza tutta la produzione, ben presto le cose si sono fatte ancora più chiare. Per quanto i toni scanzonati possano suggerire un incedere piuttosto scontato, va anche detto che Zombie Vikings non rinuncia a idee interessanti dal punto di vista dei controlli: sia l'attacco principale sia quello secondario, ad esempio, possono essere caricati alla pressione mantenuta del tasto, con la comparsa di un piccolo cerchio colorato che va a restringersi sino all'avvenuto caricamento: una volta completato, si otterranno attacchi particolarmente potenti, dei quali tuttavia è bene imparare in fretta le particolarità. La nostra vichinga zombie, ad esempio, sfruttava i tentacoli della piovra per librarsi brevemente in volo, e successivamente sferrava un potente attacco ad area d'effetto, frontale e verso il basso. Utilizzato nel momento sbagliato, o senza prevedere correttamente il punto di ricaduta, questo attacco può andare completamente sprecato, e dunque viene richiesta una conoscenza piuttosto approfondita dei quattro personaggi disponibili, e delle loro caratteristiche. In maniera ancora più interessante, il caricamento dei colpi speciali può anche essere interrotto a metà per sferrare attacchi completamente differenti, come nel caso della nostra vichinga, che invece di librarsi in aria sparava un piccolo proiettile in linea retta, utile per danneggiare i nemici da lontano. Una volta presa familiarità con queste piacevoli variazioni sul tema, quello che può apparire come un hack'n'slash piuttosto banale nelle meccaniche si svela invece più profondo, e, in certi frangenti, anche discretamente impegnativo, seppure mantenendo di fondo toni sempre molto leggeri. A conferma del fatto che dietro alle meccaniche di gioco c'è uno studio ben preciso ci pensano anche alcune caratteristiche studiate appositamente per enfatizzare la cooperazione tra giocatori. Tutti i personaggi, ad esempio, hanno la possibilità di sollevare un compagno e caricarselo sulle spalle, fino a formare una piccola "torre semovente" da quattro personaggi.

    Questa funzione può essere sfruttata per raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili dello scenario, ovviamente opzionali, ricchi di tesori, ma non solo. Oltre a caricarsi l'un altro sulle spalle, i personaggi possono anche lanciarsi a vicenda, un espediente molto utile sia per attaccare dall'alto gruppi di nemici, sia durante l'esplorazione, per raggiungere ad esempio piattaforme lontane. Tutti questi elementi vanno ad unirsi in un'esperienza complessivamente molto piacevole, che alterna momenti di puro svago e nonsense ad altri invece più impegnativi, dove mettere a frutto le capacità dei singoli personaggi diventa davvero importante per procedere con successo. Anche i livelli ci sono apparsi ben disegnati, e il fatto che alcuni bonus siano raggiungibili solamente quando in compagnia di altri giocatori appare ben bilanciato per non rovinare l'esperienza anche a chi decida di procedere in solitaria. Poco prima di congedarci, abbiamo avuto modo di vedere in azione un'ultima, folle mossa cooperativa, che consiste in una sorta di "fusione" di tutti i giocatori presenti. Questo sarà possibile solo in specifici punti dei livelli, e permetterà di creare una sorta di golem cucito alla bell'e meglio, e dotato di più braccia, una per ogni giocatore, con la possibilità di controllare attivamente la propria arma. Per quanto il mostruoso patchwork sia in grado di infliggere grandi danni, anche i semplici movimenti diventeranno fonte di grandi risate: nel caso i quattro giocatori non si muovano nella stessa direzione, infatti, le cuciture si allargheranno, e il golem potrebbe addirittura strapparsi, risultando in un niente di fatto. Ancora una volta, si tratta di un'idea non solo originale e divertente da mettere in pratica, ma anche in grado di prestarsi a un utilizzo strategico, confermando come il gameplay di Zombie Vikings vada ben al di là del suo look scanzonato.

    Zombie Vikings I ragazzi di Zoink! Games sono riusciti ancora una volta a sorprenderci: dopo l'ottimo Stick It to the Man, la software house svedese propone un hack'n'slash graziato da uno stile grafico irresistibile, e in grado di nascondere diverse caratteristiche interessanti tra le maglie di un gameplay solo apparentemente semplice. In uscita a giugno, Zombie Vikings è balzato alle vette alla classifica delle produzioni indipendenti da tenere d'occhio per questo 2015, e vi consigliamo di restare le nostre pagine per non perdervi alcun aggiornamento.

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