Recensione 1080° Avalanche

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Recensione 1080° Avalanche
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  • NGC
  • Sogno d'inverno

    Gli abeti, vaghi spettri grigi, ondeggiano impercettibilmente. Tutto intorno, il bianco delle nubi basse che ricoprono la montagna. L'atmosfera è quasi irreale: non si ha la percezione delle distanze, le ombre sono cancellate, tutto il mondo sembra aver perso ogni contrasto cromatico. Solo il bianco davanti agli occhi. In queste condizioni, per sublimare il rapporto uomo-natura, non serve altro che qualche assicella di legno. Una tavola da snowboard, o un paio di sci carving, secondo i gusti personali. E la montagna sarà nostra.

    La storia a 1080°

    Dopo l'ottimo 1080° Snowboarding per Nintendo 64, Nintendo ripropone il suo concetto di snowboard game con 1080° Avalanche. Il titolo è sviluppato dalla Nintendo Software Technology Corporation, già responsabile, su GameCube, dell'interessante Wave Race: Blue Storm. Il primo 1080° era caratterizzato da una giocabilità che rendeva il gioco piuttosto realistico, senza concedere nulla alla spettacolarità pura tipica di SSX, il gioco di snowboard di
    Electronic Arts: i trick, ovvero le acrobazie effettuate dal surfer sulla propria tavola, non erano immediatamente alla portata del giocatore, che spesso doveva ritornare coi piedi per terra quando il proprio alter ego sulla neve si sfracellava al suolo dopo un salto un po' azzardato. 1080° Snowboarding dava un'idea approssimativa di quanto sia lunga e tortuosa la strada per diventare king of the mountain.

    Arriva la valanga!

    La discesa lungo le piste create da Nintendo STC è estremamente appagante, si tratta probabilmente dell'esperienza videouldica più vicina allo snowboard reale. Il senso di velocità è intenso, arrivati al termine della pista si vorrebbe subito tornare in cima per ripetere quelle curve, quei salti, quei passaggi in neve fresca. Da appassionato di sci e montagna, vi posso garantire che con Avalanche le emozioni della discesa sono state ricreate al meglio. Entrando nei dettagli, la fisica che governa il gioco svolge più che egregiamente il proprio compito, vincolando gli snowboarder alle piste in modo realistico. Purtroppo, qualche critica va comunque fatta: si tratta per lo più di imperfezioni nel sistema di gestione delle collisioni, come quando si finisce a 100 km/h contro una roccia, e l'unica reazione nel gioco è quella di bloccare d'improvviso la corsa del personaggio; occasionali problemi anche nell'effettuare i salti, dando luogo, talvolta, a movimenti poco realistici. Una delle (poche, a dire il vero) innovazioni rispetto al 1080° originale, è il sistema ideato per riportare lo snowboarder in condizioni di stabilità: se il vostro personaggio perde l'equilibrio, appare una barra che tenderà a colmarsi, a meno che non iniziate a roteare il control stick nel senso indicato sullo schermo. Se non lo farete in tempo, lo snowboarder finirà inesorabilmente a terra.
    Bisogna comunque ricordare che stiamo parlando di uno sport estremo, in cui grande importanza hanno i trick e le evoluzioni effettuate durante i salti. Rispetto allo snowboard di EA Big!, SSX, 1080° è molto più realistico e meno spettacolare: questo è stato il suo marchio di fabbrica anche su N64; difficilmente Nintendo avrebbe tradito un'impostazione di gioco così riuscita ed apprezzata. L'immediata conseguenza di questo realismo è che i trick non sono immediatamente alla portata del giocatore, ma vanno assimilati gradatamente tramite un sistema di controllo inizialmente un po' legnoso. Quasi che Nintendo volessi farci capire quanto è dura la vita dello snowboarder: i trick più belli si fanno solo dopo tanto allenamento. Una scelta che da un lato dimostra coerenza, visto che anche la discesa su tavola in Avalanche risulta impegnativa e non significa un semplice “andare sui binari”. Ma da un altro punto di vista, la gestione dei trick potrebbe far spazientire chi, dopo qualche ora di gioco, ancora non riesce a non sfracellarsi a terra dopo un tentativo di backflip. Non aspettatevi quindi un sistema di controllo immediato, ma una certa lentezza che appagherà i giocatori più appassionati, sul lungo periodo.

    Le valanghe sono un pericolo costante non solo in montagna, ma anche in 1080° Avalanche, come suggerisce il titolo. Passando in alcune aree, potreste sentire un rombo crescente e vedere pezzi di ghiaccio rotolare ovunque, accompagnati da nuvole di neve. Non c'è altra scelta, bisogna battere la valanga in velocità. Un'idea niente male, applicata però in modo un po' limitato: innanzitutto le piste dove si staccano le valanghe sono proprio poche, in secondo luogo l'impatto sul gameplay è solamente quello di spingere il giocatore a correre il più velocemente possibile fuori dall'area pericolosa. Adrenalinico, certo, ma da Nintendo è lecito attendersi un'applicazione più vasta e ingeniosa per queste interessanti trovate.

    Poligoni di neve

    Tecnicamente, Avalanche dimostra una certa discontinuità. Di fronte ad una fluidità non sempre costante, ma comunque raramente così scarsa da costituire un vero problema, sono presenti effetti atmosferici ed ambientali davvero riusciti: oltre al classico lens flare, che per una volta fa pensare al sole e non ad un abusato effetto grafico, sono da applausi le nevicate leggere, con i loro fiocchi che si depositano per pochi istanti sulla telecamera, prima di sciogliersi; le bufere sono ricreate in modo entusiasmante: in una delle piste, ad esempio, salterete da un pendio assolato per tuffarvi in un mare di nubi sotto il quale il vento fa turbinare migliaia di cristalli di neve. Parlando di piste, il level design della maggior parte di esse è realizzato con stile, e offre al giocatore un'esperienza piuttosto realistica: neve battuta e pendii di immacolata neve fresca, piloni di telecabine e seggiovie, sciatori da evitare, motoslitte e animali selvatici che attraversano la pista. Insomma, a parte poche eccezioni, chi ama lo sci e lo snowboard si troverà a proprio agio sulle piste di 1080°. Le eccezioni di cui sopra sono costituite da due o tre piste davvero poco ispirate, una su tutte quella ambientata in una città, non molto in sintonia con il realistico stile alpino che pervade il resto del gioco. Menzione d'onore, infine, per il character design, molto piacevole e raffinato. I personaggi sono modellati piuttosto bene, e ricoperti da texture altrettanto buone; lo stesso discorso vale per i paesaggi, discretamente dettagliati ma impreziositi da texture di qualità. Solo per alcuni elementi di sfondo si sarebbe dovuto aumentare il livello di definizione, magari aggiungendo qualche centinaia di poligoni qua e là. Ottime le animazioni, assolutamente naturali ed equilibrate.
    1080° Avalanche può contare sulla visualizzazione a 60Hz.

    Il vento nei capelli, il punk nelle orecchie

    La colonna sonora delle vostre discese sarà una compilation di pezzi (per lo più punk) scelti nel panorama musicale americano, gruppi sconosciuti nel Bel Paese che però dimostrano di sapersela cavare quando si tratta di dare la carica giusta per affrontare un salto spericolato. Al di là delle musiche, il sonoro di Avalanche è realizzato con cura e sottolinea ogni vostra azione con gli ovattati rumori tipici della montagna d'inverno: lo scivolamento della tavola sulla pista, lo scricchiolio della neve premuta, il sibilo del vento e, ovviamente, il rombo della valanga. Il tutto presentato in Dolby Pro Logic II.

    Quanto durerà la discesa?

    Quattro modalità di gioco, oltre al multiplayer e al LAN, rappresentano l'offerta per gli snowboarder virtuali proprietari di GameCube.

    Match Race: gareggiate contro un avversario su piste di difficoltà crescente.
    Gate Challange: scendete lungo l'intera pista in una sorta di supergigante su tavola, azzeccando la traiettoria segnata dalle porte.
    Trick Attack: su speciali tracciati, come il trampolino e l'half-pipe, cercate di dare il meglio di voi nell'esecuzione dei trick.
    Time Attack: stabilite il tempo record della pista, oppure raccogliete tutte le monete presenti sul tracciato.

    Una volta presa confidenza con il sistema di controllo, non impiegherete moltissimo tempo per sbloccare ogni elemento nascosto in Avalanche. Qualche personaggio nascosto o un set di tavole supplementare sarebbe stato l'ideale per allungare la vita di questo gioco. Va detto che, comunque, le piste presenti nel gioco sono numerose e diverse tra loro, e rappresentano il vero e proprio stimolo a riprendere in mano il gioco. Come accade per il buon vecchio Wave Race: Blue Storm, che si rigioca sempre volentieri, di tanto in tanto, così anche in Avalanche una discesa ogni tanto la farete sempre con piacere. Le modalità multiplayer, con console singola (fino a quattro giocatori) e in rete LAN (fino a 16 giocatori), sono comunque un'ottimo elisir di lunga vita per Avalanche; anche se, più della sfida in contemporanea, ciò che appassiona in questo titolo è un'agguerrita sfida a turni per riuscire ad ottenere il punteggio più alto nella modalità Trick Attack.

    Per concudere: saltare o non saltare?

    1080° Avalanche conferma che Nintendo bada sempre al sodo, in questo specifico caso lasciando la spettacolarità ad un titolo altrettanto valido come SSX. Siamo di fronte ad un buon gioco che, pur con alcune pecche tecniche (frame rate saltuariamente irregolare) e di gameplay (dovute ad un sistema di gestione dei trick vagamente ostico), presenta comunque molti pregi e merita di essere almeno provato. Questo da un punto di vista oggettivo. Se avete amato il primo 1080° su Nintendo 64, o se più in generale la montagna, lo snowboard e lo sci fanno parte della vostra vita, Avalanche vi conquisterà sicuramente: vi sentirete a casa, anche con una valanga alle spalle.

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