Recensione A New Beginning

Tornano i Daedalic con una nuova avventura grafica tutta azione ed ecologia!

Recensione A New Beginning
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  • E' sempre interessante l'annuncio di una nuova avventura grafica. Il genere è stato dichiarato morto più volte durante il corso degli anni, ma puntualmente il mercato smentisce ogni prematura dipartita facendo saltar fuori un nuovo titolo. Uscito a Giugno, A New Beginning arriva quasi in sordina, ma chi segue il panorama saprà già che è uno dei titoli attesi da tutti gli appassionati. I programmatori infatti sono quei Daedalic che ottennero un discreto successo con The Whispered World un anno addietro, nonostante lo scivolone tecnico della sola versione italiana. Dalla prolifica Germania giunge un titolo che metterà a dura prova le nostre meningi, basato questa volta su tematiche d'attualità e ambientato negli anni ottanta.

    Nucleare si? Nucleare no?

    Fay è un'abitante della Terra di un futuro remoto che, insieme alle poche centinaia di esseri umani sopravvissuti, combatte contro la scomparsa della stratosfera dovuta a gravi sconvolgimenti climatici. Senza una protezione contro i raggi cosmici, un'eruzione solare di dimensioni considerevoli minaccia l'esistenza stessa di ogni forma di vita del pianeta. La bella Fay viene quindi scelta per la sola missione in grado di salvare il mondo: tornare nel passato e avvertire i precursori del pericolo a lungo termine delle fonti di energia tradizionali. L'Operazione Fenice parte con quattro capsule temporali: data d'arrivo 1986, Brasile, una settimana prima dell'incidente che fu l'inizio della fine.
    Bent Svensson è un tranquillo abitante della Norvegia, un biologo in pensione che ha rinunciato da tempo ai suoi ideali progressisti. La sua intera complicata vita l'ha dedicata ad un progetto energetico eco-sostenibile basato sulla fotosintesi particolarmente efficiente di una specie di alghe geneticamente modificate. Quando un elicottero atterra vicino a casa sua non si rende conto che la sua vita sta per cambiare per sempre.

    L'incipit del titolo Daedalic è di quelli che ti intrigano, che ti lasciano interessati e ben disposti a continuare la lunga scia di enigmi appena cominciata. Narrato in uno stile da comic americano con vignette e fumetti durante le cutscene, A New Beginning trasuda cura artistica da ogni pixel. Lungo gli otto capitoli di gioco esplorerete luoghi ameni dipinti in splendidi fondali 2D, evocativi quanto basta per dare al titolo quel feeling peculiare di freschezza tipico di produzioni con una trama di ampio respiro, come Broken Sword, Secret Files 2 e Fate of Atlantis. Inutile dilungarsi troppo sul gameplay e l'interfaccia: A New beginning segue pedissequamente i canoni del genere a cui appartiene, con una barra a scomparsa sul lato basso dello schermo contenente l'inventario e un piccolo menu con le azioni disponibili ad ogni click su un punto d'interesse. Presente anche il tasto per evidenziare tutti gli elementi a schermo in un sol colpo, salvandoci da un tedioso pixel-hunting. Fin dal principio, gli enigmi sono ottimi e ben congegnati, risultando anche abbastanza arditi a partire da un certo momento in avanti della trama, la quale si sviluppa in modo articolato negli otto capitoli di gioco. Alternando il controllo di Fay e Bent, la nuova opera di Daedalic è quindi un successo senza mezzi termini sotto il profilo puramente logico-deduttivo, che si lascia alle spalle le assurde -ma appropriate- combinazioni di The Whispered World per fare spazio a una logica più stringente, elaborata dal giocatore grazie a descrizioni e dialoghi davvero ben fatti. Tutti i suggerimenti per risolvere un passaggio sono infatti contenuti negli elementi a nostra disposizione, al contrario proprio del titolo precedente in cui, se si perdeva la concentrazione durante un dialogo, spesso si perdeva anche il bandolo della matassa da districare subito dopo. Questa struttura meglio organizzata dei passaggi logici promuove A New Beginning a livelli d'eccellenza sotto questo punto di vista, correggendo i difetti mostrati dal pur godibile Whispered World.

    Un futuro verde e roseo? Non proprio

    L'eco-thriller di Daedalic gode anche di una trama molto ben congegnata e che terrà i giocatori attanagliati allo schermo per le circa quindici ore di gioco necessarie per completarlo, un numero davvero elevato per il genere. Tuttavia non possiamo che rimanere una seconda volta delusi di fronte a quello che sembra un difetto ricorrente nelle produzioni dello studio tedesco, almeno per quanto riguarda le conversioni in altre lingue. Il comparto tecnico di A New Beginning lascia purtroppo a desiderare, pur non risultando così malamente concepito come in Whispered World -che fu un vero disastro. Innanzitutto il motore non sembra essere stato alterato di una virgola rispetto al passato -è lo stesso-, il che implica un mancato supporto alle risoluzioni widescreen e dei fastidiosi glitch sonori al cambio di locazione. Le stupende tracce audio andrebbero a comporre una colonna degna di un film se non perdessero tutto il loro mordente e la carica emotiva proprio al cambio di schermata. Interrompendosi bruscamente tutta l'atmosfera và a farsi benedire: rimpiangiamo l'iMuse di Lucasarts. Come se non bastasse gli effetti sono pessimi, con tanto di rumore della camminata che sembra direttamente preso da un titolo in CGA dell'88. A tutto questo ci dobbiamo aggiungere un pesante bug audio per tutti quelli che non dispongono di scheda dedicata: chi si appoggia alle schede integrate su motherboard soffrirà di vere e proprie interruzioni casuali dei campionamenti. La dèbacle sonora non è però finita qui. I doppiatori inglesi hanno deciso questa volta di non impegnarsi più di tanto e le interpretazioni suonano decisamente piatte, poco ispirate e addirittura irritanti, come nel caso di Fay: non proprio incoraggiante dato che si tratta della protagonista. D'altra parte le linee di testo tradotte in italiano sono piuttosto fedeli e ben congegnate, così come i menu e la modesta interfaccia. Peccato però che il font utilizzato spesso sfori gli spazi in cui dovrebbe stare il testo, cosa del tutto trascurabile nel caso del menu a scomparsa, ma davvero irritante durante i dialoghi data la sovrapposizione delle linee una sull'altra. La proverbiale mazzata sul capo che porta A New Beginning alla completa bocciatura tecnica consiste in un bel crash-bug in pieno stile anni novanta, quando durante una play-session si aveva una buona dose di probabilità di ritrovarsi direttamente al desktop senza passare dal via, con tanto di beepata e croce rossa in mezzo allo schermo. Se infine consideriamo che per qualche oscuro motivo alcune schermate si bloccano completamente, non permettendoci di interagire con nessun oggetto a schermo, una volta completato il titolo il fascino proposto dalla trama eccellente viene accompagnato da un sospiro di sollievo.


    A New Beginning A New BeginningVersione Analizzata PCA volte viene da pensare che alcuni game-designer, anche talentuosi come i Daedalic, non giochino i titoli che producono. Forse sarà la conversione inglese (su cui si basa quella italiana), forse sarà il team di Quality Assurance assunto da Daedalic: non potremo mai saperlo. Quel che sappiamo è che un titolo dal comparto artistico e dal gameplay impeccabile (addirittura ai livelli dei grandi classici), soffre di pesanti bug del motore di gioco, e poco importa se manca il supporto al widescreen. Salvataggi corrotti, schermate che si bloccano, crash al desktop, effetti audio che saltano, linee di testo sovrapposte e chi più ne ha più ne metta. A un mese di distanza dalla release dubitiamo sinceramente che le patch uscite per la versione tedesca arrivino anche a noi poveri possessori di quella italiana, ma la speranza è l'ultima a morire. Il fatto che l'avventura sia davvero coinvolgente e ben strutturata, grazie alla trama interessante e non priva di colpi di scena ben orchestrati e a uno stile grafico di sicuro effetto, rende difficile la valutazione del titolo. Il ritmo di gioco risulta infatti altalenante, con alti e bassi clamorosamente irritanti dall'inizio alla fine. Se in precedenza con The Whispered World chiudemmo un occhio in nome della bontà delle fondamenta del titolo, questa volta -ahimè- non ce la sentiamo proprio e non capiamo come altre note riviste del settore siano passate completamente sopra a questo disastro tecnico, elargendo grandi voti. Evidentemente parlano tutti tedesco.

    6.8

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