Recensione Ace Combat: Distant Thunder

Leggi la nostra recensione e le opinioni sul videogioco Ace Combat: Distant Thunder - 741

Recensione Ace Combat: Distant Thunder
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS2
  • Da brandelli di cielo a tuoni lontani

    Sostanzialmente sono qui per raccontarvi una storia, o meglio, per parlarvi di come questa storia sia raccontata, e vissuta allo stesso tempo. Di come scaturisca dagli occhi di un bambino, sia scritta dai ricordi di un uomo, e si sviluppi attorno a voi.

    Tuttavia, prima di procedere, è necessario accingerci all'inevitabile, che - badate bene- non sta affatto nella necessità di parlarvi di come la saga di Ace Combat si sia guadagnata fama e affetto (questo lo sapete già, non credo sia obbligo annoiarvi oltre, sotto questo aspetto. Ho progettato un'introduzione diversa proprio per il bisogno d'originalità), ma nell'esporre gli antefatti delle vicende.

    Molti hanno ritenuto doveroso muovere un critica, o comunque sottolineare in modo ironico la poca originalità del regime bellico di un prossimo futuro devastato da una catastrofe di proporzioni immense. Ma la distinzione fra originalità e non, spesso, è decisamente sottile, e sono fieramente convinto a non dover assolutamente riproporre il grossolano errore.
    Con una singolare e piacevole miscela di fantascienza e fantapolitica, i preliminari delle guerra che saremo chiamati a combattere si riconducono all'imponente nominativo di Stonehenge, affidato alla straordinaria arma che avrebbe dovuto proteggere il pianeta dall'impatto di un gigantesco asteroide. Dopo un interminabile susseguirsi dei tentativi mancati, la risoluzione del problema porta alla nascita di uno ancor più grande. La prevista distruzione dell'asteroide si trasforma in un'inutile frammentazione, e le mastodontiche schegge si infrangono senza pietà sulla terra che, pur salva dalla distruzione totale, subisce una grave ferità.
    Il prevedibile stato di panico, la corsa alle risorse, il nervosismo crescente delle nazioni sfocia in una guerra territoriale. Protagonista è la nazione Erusia, che si guadagna il controllo del continente grazie alla stessa arma che avrebbe dovuto garantire pace e sopravvivenza: Stonehenge viene posto sotto "supervisione militare", e usato come arma contraerea. La potenza militare di Erusia cresce inesorabilmente, contrastata dagli sporadici e deboli tentativi di ribellione da parte dell'ISAF (Forze Alleate degli Stati Indipendenti).

    La nostra storia, nata da un drammatico colpo di sfortuna, parte da qui. Il giovane bimbo che la racconta ci espone la sua visione splendidamente infantile e matura del conflitto, ci racconta della sua personale tragedia, immerso nel crudele mondo del dominio Erusiano. D'altra parte, il gioco ci vedrà impegnati a lottare per le forze alleate. Ecco dunque scaturire un perfetto dualismo ontologico, impeccabile in ogni suo singolo passaggio, per cui vivremo la nostra avventura affiancati dal racconto di un bimbo che vive, cresce, sogna, pensa, fra le file nemiche.

    Tralasciando per un po' quest'affascinante aspetto, voglio adesso dedicarmi all'analisi precisa del gioco in se.

    Lìemozione del volo

    Come certamente saprete, o comunque adesso avete modo di scoprire, la saga di Ace Combat imposta i suoi titoli sotto un profilo strettamente poco simulativo, e mai la Namco avrebbe potuto fare scelta più azzeccata. In un "simulatore" di volo improntato sul combattimento, condizione fondamentale per riuscire in un buon gioco è far provare sulla pelle del giocatore la continua sensazione di sfida. L'attimo in cui braccate, e l'attimo in cui siete braccati, la paura crescente ogni secondo che passate sotto la minaccia di un missile nemico, l'istante di gioia in cui un'esplosione illumina il cielo, quello di dolore in cui la terra si fa troppo invadente e vi raccoglie fra le sue braccia. Tutto si risolve in infinitesimali frazioni di tempo, tutto si risolve grazie all'istinto. Distant Thunder coglie perfettamente questo spirito, e riesce a riportarlo altrettanto bene sulla Ps2. Il sistema di controllo è studiato per essere quanto più semplice possibile, e riesce, nella sua semplicità, ad essere impeccabilmente ben calibrato.
    La metodologia di pilotaggio varia a seconda del livello di difficoltà impostato: chi non dovesse aver precedenti esperienze di volo si troverà a suo agio senza essere caricato delle troppe manovre che invece saranno riservate a chi deciderà di avvalersi di un sistema leggermente più complicato. Nella modalità facile le virate risulteranno molto veloci, senza doversi occupare del rollio e della cabrata. Deplorevole comunque la scelta di togliere dal metodo di controllo più semplice le imbardate laterali, che si rivelano, per alcune missioni, di fondamentale importanza.

    Copertura e bombardamenti

    La guerra non è una cosa facile. La riconquista del continente dipende esclusivamente da voi e dal vostro coraggio. Dalle isole orientali, unico punto d'appiglio per le forze ribelli, vista la loro posizione al di fuori della portata di Stonehenge, dovrete riconquistare i territori centrali. Grazie alla vostra abilità le prime flebili operazioni di difesa si trasformeranno in strategiche missioni d'attacco, e vi troverete così ad attraversare le terre conosciute per compiere le 18 missioni che vi saranno assegnate. I compiti che dovrete svolgere consisteranno in operazioni aeree o bombardamenti terrestri. Molte volte dovrete mantenere la superiorità aerea in modo da dare il tempo alle forze alleate di intervenire in una determinata zona senza essere oggetto di bombardamenti, altre dovrete distruggere gli edifici nemici per supportare l'attacco delle forze terrestri.
    Per semplificarvi il compito vi sono stati messi a disposizione la bellezza di 21 aerei (non disponibili da subito, ovviamente), che dovrete acquistare con i crediti guadagnati in missione. I veicoli disponibili sono quasi tutti caccia, ma troverete anche dei bombardieri adatti solamente alle operazioni "air to ground", soprattutto a causa della loro scarsa velocità.
    Con i soldi a vostra disposizione potrete acquistare anche diverse armi da utilizzare in battaglia. In linea di massima ogni aereo disporrà di due armi, un missile autoguidato per rispondere con efficacia al fuoco dei caccia nemici, ed una bomba di profondità. Prima di partire alla volta del campo di battaglia vi sarà chiesto quale delle due tipologie di armamentario utilizzare. Ovviamente, se nel corso della vostra missione le priorità dovessero cambiare (cosa assai frequente dati i numerosi "mission update"), potrete tornare alla base (una portaerei o un campo mobile) per cambiare arma e cogliere occasione di far riparare i danni subiti. Da notare le sessioni di decollo e atterraggio (che potrete saltare o fallire senza penalizzazioni), un divertente espediente per rilassarsi prima di riprendere il volo.
    Le caratteristiche dei veicoli vengono visualizzate al momento dell'acquisto, ma badate bene di porre la dovuta attenzione anche alla capacità di carico di ogni aereo ed alla probabilità di essere visualizzati dai radar.

    Una splendida visione del mondo

    Volare sul mare, sfrecciare in alto sopra le montagne, rasentare canyon e arcipelaghi non è mai stato così bello.
    Ciò che vedrete mentre sarete in volo è semplicemente spettacolare. Alzarsi sopra le nuvole, ammirare il sole che splende, velato da un'impercettibile perturbazione passeggera, scendere in picchiata e rimanere incantati dai riflessi del mare.
    La resa complessiva del motore grafico è impeccabile; la visione d'insieme di ogni livello vi lascerà sbalorditi.
    Purtroppo le cose iniziano a cambiare, pur rimanendo su un livello molto elevato, quando si scende di quota. Prima grande mancanza, è la quasi totale assenza di strutture poligonali. Avvicinandosi al terreno, in prossimità delle città, noteremo solamente pochi palazzi che si ergono (con sagome non troppo curate, fra l'altro) sopra il piatto collage delle texture. Ponti, bersagli, e qualche altro elemento, che in molti casi non risultano troppo integrati con l'ambiente circostante, spuntano minacciosi per l'incolumità del vostro veicolo, sopra un mare di case schiacciate sul terreno. Spesso, soprattutto quando si tratta di singoli bersagli posizionati lungo i fiumi, e sopra le vette rocciose, la resa non è affatto male, ma alcune volte si nota un'eccessiva disattenzione.

    Ottimi invece i modelli poligonali degli aerei. I veicoli sono ben definiti e particolareggiati. Fa piacere osservare piccoli dettagli, come l'apertura degli aereofreni, l'accensione dei reattori, i carrelli mobili per missili e ruote.
    Durante i Replay d fine missione potrete godervi le vostre acrobazie aeree nel loro massimo splendore, disponendo, oltre alle tre visuali che il gioco offre, altre angolazioni della telecamera.

    Ben sviluppati anche gli effetti atmosferici, che condizioneranno attivamente l'esito delle vostre missioni. La scarsa visibilità renderà il tutto più difficile, e vi assicuro che arriverete ad odiare quella maledetta nebbia, e a temere l'oscurità.

    Silenzio etereo, un'esplosione, e poi...

    In un gioco che deve trasmettere un'emozione, che deve appassionare e rapire, la colonna sonora è un elemento fondamentale. E devo che Ace Combat 4 non delude. La calma di un cielo pulito di fronte a voi, l'irruente arrivo di caccia all'orizzonte, l'essere soli nel momento della gloria, sono situazione accompagnate perfettamente dalla scelta dei brani di sottofondo. Non riuscirete a dimenticare la musica del livello finale, solenne ed inquieta, a volte quasi irriverente, a segnalare la maestosità della vostra impresa.
    Gli effetti sonori sono discreti come tuoni lontani, ben campionati ma con una gamma poco vasta. Troppo "violenti" invece i commenti del vostro capitano e le altre trasmissioni che arriveranno al vostro orecchio, ma col tempo imparerete ad ignorarli.

    La nascita di un eroe

    Conclusa la rassegna sugli aspetti del gioco, non mi resta che concludere, ripartendo da dove mi ero interrotto.

    Devo dire che sono stato molto dispiaciuto nell'aver visto che non troppi hanno colto lo spirito del gioco. Forse potrebbe essere ritenuto assurdo, ma sono guidato dalla precisa convinzione che una parte fondamentale di Ace Combat 4 sia la trama.
    I tuoni lontani di casa Namco vanno innanzitutto capiti. È stato bello trovare espresse così bene le emozioni e i sentimenti di un uomo con la travolgente passione per il volo. È stato affascinante potersi immedesimare in lui, e nello stesso tempo doverlo combattere. È stato splendido viaggiare sopra i cieli del continente, distruggere i nemici in un muto silenzio introspettivo, mentre proprio dalle file nemiche si ergeva la voce di un bambino che raccontava l'amore di un uomo. La gioia e l'emozione di trovarsi di fronte "13 giallo", il leggendario pilota avversario, il doverlo sconfiggere dopo aver provato ciò che lui stesso provava.
    Non è facile trasmettere la passione per il volo a chi mai ha volato, o mai ha pensato a volare, ma credo fermamente che Ace Combat 4 possa riuscirci.

    Quanto attendi: Ace Combat 4: Distant Thunder

    Hype
    Hype totali: 0
    ND.
    nd

    Altri contenuti per Ace Combat 4: Distant Thunder