Recensione Adventure Island: The Beginning

Adventure Island: The Beginning, è il ritorno di un classico su WiiWare

Recensione Adventure Island: The Beginning
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  • Wii
  • Avventure Passate

    Era il lontano 1986 quando Hudson decise di pubblicare per il Nintendo Entertaiment System un adattamento di Wonderboy, un platform a scorrimento orizzontale sviluppato da Sega per il Sega Master System. Le differenze con il titolo originale erano ben poche: in ugual misura erano presenti gli stessi nemici (lumache, rane e altri animali selvaggi) e la stessa dinamica di gioco movimentata e ben ritmata (da una una barra di energia che pian piano andava esaurendosi, e che bisognava ricaricare raccogliendo la frutta lungo il livello). Ma se Wonderboy ha poi intrapreso la strada dei giochi di ruolo, Adventure Island è stato capace nel tempo di rimanere fedele a se stesso, e fino al 1994 è stato oggetto di numerose riedizioni per altre console e di altrettanti seguiti.
    Finalmente, dopo più di venti anni di silenzio, il titolo si ripropone su Wii, tramite Wiiware, e con 1000 Nintendo Points potremo finalmente ritornare in una delle isole tropicali più famosa di sempre.

    Ritorno alle origini...

    Come il sottotitolo ci suggerisce, Adventure Island: The Beginning vuole essere un semplice ritorno alle origini, ed infatti il prodotto ricalca esattamente le stesse dinamiche del gioco degli anni '80. La sempre sfruttata triade "L'eroe, la bella ed il cattivo" viene ripresa: Tina, una bellissima indigena della'isola tropicale, viene rapita dal terribile King Quiller, sotto gli occhi del suo paffuto fidanzato, Mister Higgins. Toccherà a lui, quindi, esplorare l'intera isola divisa in 4 aree di 4 livelli ciascuna, prima di raggiungere il castello e poter salvare la sua amata. 
    In ogni livello il nostro compito sarà quello di portare Mister Higgins alla traguardo finale, facendoci spazio tra numerosi animali selvatici attraverso l'uso di armi che troveremo all'interno di uova sparse lungo il livello. Potremo usare delle asce, che hanno la caratteristica di essere robuste ma con una gittata limitata, dei boomerang, che -come tutti sanno- tornano diritti al mittente, o delle lance, poco potenti ma con una gittata nettamente superiore a quella delle altre due armi.
    Oltre ad evitare i nemici, dovremo stare attenti alla barra di stamina: il protagonista ama mangiare molto e se non riusciremo a procuragli la frutta lungo tutto il livello, la sua energia piano piano diminuirà, fino a decretare la morte dell'eroe.
    Ma oltre alle armi e alla frutta, nei livelli saranno presenti anche altri interessanti power-up, come lo skateboard (che ci permetterà di attraversare il livello molto più velocemente), oppure una fatina che ci regalerà 10 secondi di invincibilità.
    Una cosa che si fa notare subito è la volontà degli sviluppatori di rendere il gioco molto più semplice rispetto al passato, abbassando il livello di difficoltà: i giocatori di vecchia data si ricorderanno che nel prodotto originale il contatto con un nemico decretava subito la morte di Higgins, mentre in The Beginning il protagonista perderà solo un po' della sua energia, il che rende l'attraversamento degli stage molto più semplice e meno frustrante. Tuttavia, forse questa soluzione fa perdere un po' di magia ad al prodotto. Anche i Boss di fine Area sono poco ispirati: molto simili tra loro, presentano un punto debole da colpire molto facile da individuare, e pattern d'attacco davvero ridotti e semplicisitici. 
    Qualche espediente vivacizza la progressione e stimola un impegno più costante da parte del giocatore, soprattutto per quanto riguarda l'esplorazione: in ogni livello sono presenti alcuni cocomeri dorati che danno la possibilità di migliorare migliorare le capacità offensive delle armi o quelle di movimento di Mister Higgins, con nuove mosse (effettuare salti doppi, fluttuare in aria dopo un salto, o arrampicarsi su una sporgenza). Tuttavia questa introduzione è una sorta di arma a doppio taglio: anche se molti "meloni" sono inizialmente irraggiungibili, costringendo il giocatore ad un po' di (sano) backtracking, una volta potenziato a dovere il protagonista e le sue armi, la curva di difficoltà del gioco subisce un crollo verso il basso. I nemici sullo schermo saranno spazzati via con un solo colpo, e cadere in un precipizio sarà solo un lontano ricordo. E' impossibile, anche per chi cerca una sfida più sostanziosa, disattivare questi potenziamenti, che trasportano inesorabilmente alla deriva ogni senso di sfida.
    Oltre alla raccolta dei meloni, il gioco è dotato di 16 piccole sub missioni chiamate "Le imprese di Higgins" che, come gli "achivements" o i "Trofei", permettono di sbloccare, compiendo determinate azioni, nuovi abiti da far indossare al protagonista.
    Anche se Adventure Island si finisce in 4-5 ore (ma non sono pochi I titoli retail che si attestano sulla stessa lunghezza), il titolo è ampiamente rigiocabile più e più volte per raccogliere tutti i cocomeri, potenziare al massimo il personaggio giocabile e concludere tutte le missioni. 
    Oltre alla modalità principale, che può essere affrontata anche con un amico in manche a turni, troviamo una modalità multiplayer composta da 4 minigiochi, giocabili sia in singolo che con un'altro giocatore. 
    In "Skater Survival" muoveremo il nostro Mister Higgins su uno skate-board lungo un percorso ricco di ostacoli, sfruttando i sensori di movimento del Wiimote per accelerare o rallentare e per muoverci a destra e sinistra. In "Attacco con l'ascia", invece, sfrutteremo il puntatore del Wiimote per lanciare asce e difenderci così dall'attacco di numerosi nemici. In "Arraffafrutta" dovremo raccogliere quanta più frutta possibile sullo schermo stando attenti agli ostacoli presenti.
    In "Rovine di Rapid Fire" saremo di fronte ad un piccolo gioco che consiste nel premere ripetutamente il tasto A il più velocemente possibile in 60 secondi. Questo minigioco, che può sembrare fuori luogo rispetto al contesto di Adventure Island e decisamente sottotono rispetto agli altri, ha invece una particolare storia: il personaggio di Mister Higgins si ispira ad una persona reale,Takahashi Meijin, famoso i Giappone non solo per essere diventato da PR a direttore esecutivo di Hudson e direttore asrtistico della serie di Adventure Island, ma soprattutto per la sua capacità di premere per ben 16 volte il tasto di un gamepad in un secondo.
    I minigiochi presenti in Adventure Island: The Beginning sono molto semplici e si risolvono in pochi minuti, non aggiungendo poi molto a ciò che è offerto nella modalità storia.
    Il titolo sfrutta anche la Nintendo Wifi Connection, con la possibilità di scaricare la classifica mondiale dei miglior punteggi sia della modalità principale che dei minigiochi, in maniera da poter sempre avere lo stimolo di migliorare i propri risultati.

    ... o ritorno alla Preistoria?

    In Adventure Island: The Beginning gli sviluppatori ce l'hanno messa davvero tutta per dimostrare di non aver riposto molta attenzione. Se le meccaniche di gioco rivelano delle pecche con l'avanzare delle ore (boss fighting sottotono e curva di difficoltà del tutto annullata dai potenziamenti), il comparto tecnico mostra da subito i propri limiti. Primo tra tutti l'assenza del supporto dei 16:9: chi giocherà su un televisore widescreen infatti dovrà convivere con 2 consistenti barre nere ai lati dello schermo. Una scelta difficilmente accettabile dai giocatori più esigenti, e che purtroppo è solo il biglietto da visita dell'aspetto tecnico poco curato. 
    Se fondali sono ben realizzati, i modelli poligonali del protagonista e dei nemici sono decisamente limitati. Gli animali selvatici sono pochi e tendono a ripetersi molte volte durante tutto il gioco (anche all'interno dei singoli livelli), e soffrono di una staticità di fondo quasi disarmante. Anche le animazioni di Mister Higgins sono ridotte all'osso e in molti casi, come nel sollevarsi da un appiglio, sembra proprio che manchi del tutto qualche frame.
    Anche il comparto sonoro è di basso profilo, con 3 motivi che si ripetono per tutto il gioco: allegro per le location aperte, più incitato per i luoghi chiusi, e la musica dei boss. Ovviamente anche nei minigiochi questi 3 motivetti si ripeteranno all'infinito, finché non premerete il tasto muto sul telecomando della vostra Tv. 

    Adventure Island: The Beginning Adventure Island: The BeginningVersione Analizzata Nintendo WiiAdventure Island: The Beginning è un titolo di difficile interpretazione. Di sicuro ha il merito di riproporre su Wiiware un platform di quelli essenziali, senza troppi fronzoli e basati su una difficoltà di fondo elevata. Peccato che la sensazione di sfida scemi dopo le prime ore di gioco, con un sistema che invece di inasprire il lavoro dell'utente, lo facilita, facendo scomparire buona parte dell'appeal del titolo Hudson. I vecchi videogiocatori che hanno amato l'originale sono quindi avvertiti: The Beginning è solo il pallido fantasma di quello che fu, al tempo, un gioco in grado di impegnare a fondo. Se a questo aggiungiamo i limiti tecnici evidenti, sintomo di una scarsa attenzione in fase di sviluppo, si comprende come questo titolo Wiiware non riesca a soddisfare appieno né chi ama una maggiore varietà di elementi e situazioni, né chi è estimatore dei platform che badano alla sostanza.

    6.5

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