Alan Wake Remastered Recensione: il ritorno dello scrittore tormentato

A undici anni dall'esordio del titolo, Alan Wake Remastered rappresenta un'ottima occasione per riscoprire una delle tappe fondamentali del Remedyverse

Alan Wake Remastered Recensione: il ritorno dello scrittore tormentato
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  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • PS5
  • Xbox Series X
  • Sono passati ben undici anni dall'esordio di Alan Wake, un titolo nato tra le fiamme di un "inferno di sviluppo" che in cinque anni ha visto Remedy rivoluzionare a più riprese il suo concept, fino ad abbandonare del tutto le ambizioni survival/sandbox dei primordi. Pubblicato a maggio del 2010 in esclusiva su Xbox 360, il thriller onirico dello sviluppatore finlandese è diventato nel tempo un vero e proprio cult, nonché una delle pietre angolari dell'immaginario interconnesso costruito da Remedy (avete già letto la nostra recensione di Control?).

    Dopo il successo di Control, non ci ha dunque stupito più di tanto l'annuncio di una versione rimasterizzata delle avventure del celebre scrittore, che torna sugli scaffali con un pacchetto che include una veste grafica rinnovata e due dei DLC pubblicati dopo il lancio (Il Segnale e Lo Scrittore). Un'eccellente occasione per recuperare una perla del passato che, oggi più che mai, merita di essere riscoperta.

    L'incubo dello scrittore

    A due anni dalla pubblicazione del suo ultimo bestseller, Alan Wake si ritrova impelagato in una crisi creativa senza precedenti, un blocco dello scrittore che nel tempo si è fatto sempre più soffocante e doloroso. Preoccupata per la sua salute, la moglie Alice gli propone un viaggio lontano dal clima opprimente che ormai si respira nella loro casa di New York, nella speranza che l'autore possa ritrovare un po' di pace e dare nuovo slancio al suo estro letterario.

    La ridente cittadina di Bright Falls sembra la meta ideale: placidamente adagiato fra i boschi e le montagne del parco nazionale di Elderwood, il borgo concede ai suoi visitatori un ricco banchetto di scorci idilliaci, in grado di offrire ristoro anche alla più turbata delle menti. Bello. Troppo bello per essere vero. Qualcosa di oscuro e potente si muove tra le ombre di Cauldron Lake, una terrificante piaga che sembra quasi l'eco perverso di una delle fantasie letterarie dello scrittore. E se fosse proprio così? Oggi come undici anni fa, Alan Wake ribadisce il talento di Remedy nella costruzione di storie intense e coinvolgenti, capaci di lasciare un segno indelebile nell'immaginario collettivo dei giocatori. La struttura episodica del titolo, costellata di svolte inattese e cliffhanger ben congegnati, scandisce un racconto carico di sfumature lynchiane, tornito per alimentare un costante senso di alienazione e amplificare così il senso di minaccia trasmesso dal gameplay.

    Rimasto totalmente inalterato, il comparto ludico di Alan Wake dà prova di essere invecchiato piuttosto bene, complice un concept tanto semplice quanto funzionale: per eliminare le tetre marionette mosse dall'entità che ormai domina Bright Falls, dovremo prima dissolvere le tenebre che le avvolgono utilizzando la torcia del protagonista, per poi chiudere lo scontro con qualche colpo ben assestato. Seppur efficace, la formula messa a punto da Remedy tende presto a scadere nel ripetitivo, con qualche punta di frustrazione causata da un sistema di controllo tutt'altro che eccelso.

    La presenza occasionale di piccoli enigmi ambientali non contribuisce più di tanto alla varietà generale dell'esperienza, mentre alcune sezioni del gioco (quelle di guida, in particolar modo) mostrano più di altre gli inevitabili segni del tempo. Vale la pena di precisare che il raddoppio del frame rate tende ad addolcire alcune delle asperità in seno al combat system, che in definitiva si comporta meglio di quanto non facesse ai tempi dell'esordio.

    Tra i meriti della produzione, c'è anche una buona gestione dei collezionabili, che incentiva l'esplorazione (limitata dalla struttura lineare del titolo) premiando gli utenti con tasselli narrativi inediti o intriganti curiosità sul mondo di gioco. Spunti che oggi, dopo l'annessione ufficiale al Remedy-verse, non mancheranno di stuzzicare l'immaginazione degli appassionati.

    Le (nuove) ombre di Bright Falls

    Arriviamo dunque al nodo centrare di questa disamina, ovvero l'esito del lavoro di "svecchiamento" messo in atto da Remedy. La nuova edizione di Alan Wake è un prodotto tutto sommato in linea con la definizione canonica di remastered, ma questo non vuol dire che il team di sviluppo abbia ridotto gli interventi al minimo indispensabile.

    Oltre ad aumentare la risoluzione di rendering e il frame rate del titolo, che su PS5 gira in 4K60 fps senza fluttuazioni degne di nota, lo studio finlandese si è occupato di ritoccare gran parte degli asset grafici del gioco, che in molti casi sono stati sostituiti con versioni nuove di pacca. Il volto del protagonista è stato ad esempio rimodellato per rendere le sue fattezze più simili all'Alan Wake visto in Control, e a tutti i membri del cast sono state apportate migliorie più meno consistenti, sebbene le animazioni siano rimaste quelle di un decennio fa. Un compromesso che si fa sentire in particolar modo durante le cutscene (a 30 fps), che mostrano piuttosto chiaramente il peso degli anni trascorsi, al netto di una pulizia dell'immagine nettamente superiore.

    Come anticipato, il raddoppio del frame rate ha comunque effetti decisamente positivi sulla "tenuta" del gameplay, che si dimostra ancora oggi più che godibile, al netto delle inevitabili spigolosità. Se i notevoli miglioramenti registrati sul versante del texturing e delle geometrie contribuiscono a rendere l'esperienza più appetibile, non tutte le modifiche operate dal team si dimostrano egualmente efficaci.

    Il nuovo sistema d'illuminazione produce ad esempio degli effetti non sempre perfettamente in linea con le atmosfere della versione originale, sebbene la revisione delle fonti di luce, a braccetto con la messa a punto di ombre dinamiche, occlusione ambientale ed effetti volumetrici, renda la messinscena tendenzialmente più naturale e credibile. In questo senso, la mancata implementazione di HDR e ray tracing rappresenta un po' un'occasione sprecata, per quanto la rotta scelta da Remedy sia comunque coerente con le prerogative di una rimasterizzazione.

    La gamma delle interventi include anche qualche lieve modifica all'interfaccia - leggermente più leggibile - e al comparto sonoro, che risulta nel complesso più sfaccettato e avvolgente, benché l'audio 3D di PlayStation 5 non sia tra le feature ufficialmente supportate. Discorso diverso per le peculiarità del DualSense, che vengono sfruttate in maniera discreta ma efficace: il feedback aptico e i grilletti adattivi arricchiscono l'esperienza con nuove sfumature sensoriali, senza sfoggiare né particolari guizzi creativi né fastidiosi eccessi.

    In linea di massima, dunque, Alan Wake Remastered si conferma essere un prodotto di buona fattura, reso ancor più appetibile dal successo di Control e dalla nascita ufficiale di un Remedy-verse interconnesso. Ancora non sappiamo in che direzione si muoverà lo studio per ampliare ulteriormente il proprio multiverso narrativo (avete dato un'occhiata alle ultime notizie sul futuro di Remedy?), ma in tutta onestà non vediamo l'ora di scoprirlo.

    E se non avete mai giocato ad Alan Wake, ecco la nostra guida per muovere i primi passi in Alan Wake Remastered.

    Alan Wake Remastered Alan Wake RemasteredVersione Analizzata PlayStation 5Alan Wake fa il suo ritorno sugli scaffali con un’edizione rimasterizzata di buona fattura, che su PS5 gira in 4K con un frame rate solidamente ancorato alla soglia dei 60 fps. Per migliorare la resa generale dell’immagine, gli sviluppatori hanno sostituito buona parte degli asset grafici, intervenendo anche sul fronte dell’effettistica e dell’illuminazione, seppur con risultati non sempre eccellenti. Alcune asperità sul fronte delle animazioni e del comparto ludico - rimasto inalterato - lasciano intravedere chiaramente gli anni trascorsi dall’esordio del titolo, ma nel complesso l’esperienza risulta tutt’oggi più che godibile. Alan Wake Remastered rappresenta dunque un’ottima occasione per riscoprire una delle tappe più apprezzate del percorso di Remedy nell’industria, in attesa che lo sviluppatore ci illumini sul futuro del suo intrigante universo condiviso.

    7.8

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