Recensione Aloha from Hawaii

Un runner/platform made in Italy sbarca sull'App Store

Recensione Aloha from Hawaii
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  • iPhone
  • iPad
  • E' naturale che in un mercato come quello del Mobile Gaming, in cui immediatezza e semplicità restano i valori principali di molte produzioni videoludiche, il genere degli Auto-Runner abbia preso piede e prosperato. Su iPhone abbiamo corso in tutte le maniere: dalle prospettive bidimensionali di Canabalt e I Must Run, a quelle 3D di Temple Run e relativi seguaci. Di recente alcuni esponenti del genere hanno dimostrato una certa ansietà, smaniando per trasformarsi in prodotti più complessi, e cercando naturali ibridazioni con le dinamiche da Platform Game. L'esempio più brillante di questo “nuovo corso” degli Auto-Runner resta senza dubbio Rayman Jungle Run, recentemente arrivato su Android e App Store.
    Aloha from Hawaii è una produzione tutta italiana, che vuole seguire la scia di Rayman proponendosi come un runner ibrido colorato e vivace. Lo fa con uno stile particolare e qualche trovata decisamente brillante, proponendo per altro un primo set di livelli completamente gratuito.
    Cosa aspettate a cominciare a correre?

    Pinguini in fuga

    Aloha racconta la storia di quattro pinguini che, stanchi del freddo polare e delle monotone prospettive antartiche, decidono di mettersi in viaggio per raggiungere un assolato paradiso da cartolina. Fin dai primi momenti il gioco mira a conquistare il giocatore anche grazie alla simpatia dei protagonisti: il character design riesce a bucare lo schermo, presentandoci le bizzarre personalità del gruppo. Dal bellimbusto Max alla piccola Annie, passando per Bob, facoltoso pinguino scialacquatore, si arriva infine al matto del gruppo, Ziggy, sulle cui manie è meglio non indagare oltre.
    Creato un buon rapporto con il giocatore, Aloha non pone ulteriori indugi e ci mette subito in pista. Il primo dei tre mondi a disposizione contiene cinque diversi livelli, che bisogna attraversare dall'inizio alla fine, evitando sia le insidie che ci si presentano di fronte, che il branco di animali inferociti che ci sta inseguendo. I nostri pinguini correranno così a gambe levate, e noi dovremo farli saltare al momento giusto, premendo l'apposito tasto “virtuale” nell'angolo destro dello schermo. Non è possibile selezionare il personaggio con cui correre, ma nel corso dello stage i quattro si danno il cambio regolarmente, su indicazione del giocatore. Di tanto in tanto si trovano infatti delle pedane che preannunciano un ostacolo particolare: in prossimità di questi “switch point” bisogna premere il pulsante sull'angolo opposto, per far entrare in scena il pinguino che può affrontare le difficoltà del caso: la piccola Annie scivola sinuosa in angusti cunicoli, Ziggy sfonda con una capocciata pareti di ghiaccio (che i “colpi di testa” sono il suo forte), mentre Bob “unge” dei simpatici buttafuori che anche nell'antartico usano fare selezione all'ingresso.

    Piuttosto che nel cambio al volo dei protagonisti, la sfida sta nel riuscire a reagire con prontezza di riflessi alla conformazione del livello. Il doppio salto diventa indispensabile non solo per saltare burroni e precipizi, ma anche per raggiungere piattaforme soprelevate, che ci conducono in strade alternative ricche di bonus (dei succosi ghiaccioli). Alla volte saltare sulla testa dei nemici è l'unico modo per riuscire ad aggrapparsi alle sporgenze che stanno nella parte alta dello stage, arrivando in zone piuttosto ricche ed incrementando così il punteggio. E nei livelli dei due mondi avanzati (la giungla peruviana ed il deserto dell'Egitto) non mancano ostacoli di ogni tipo da evitare con cautela.
    Ovviamente disseminate negli stage si trovano anche tre stelle segrete, per un sistema di valutazione che ormai è un classico del mobile gaming. La raccolta delle stelle non è fine a se stessa: recuperate tutte quelle di un mondo si sblocca infatti l'endless mode, perfetto per tornare su Aloha anche dopo aver completato tutti gli stage.
    Proprio sul replay value il titolo inciampa leggermente: l'offerta complessiva è ottima: ognuno dei cinque stage di ogni mondo sblocca una variante “bonus”, e dopo avere giocato liberamente sui ghiacci della zona Antartica, con appena 1,59€ si sbloccano le altre due ambientazioni. Per raccogliere tutte le stelle e registrare i vostri punteggi anche nei livelli bonus si gioca un bel po', e su Aloha si torna molto volentieri il tempo di una partita veloce. Se però il team avesse inserito un sistema di valutazione legato al numero di ghiaccioli raccolti, invece di usarli soltanto per incrementare i punteggi e puntare al fattore “agonistico” dell'Hi-Score, sicuramente l'utente sarebbe stato più stimolato ad esplorare in lungo ed in largo gli stage, cercando le strade alternative migliori e più remunerative.

    Poco male, in ogni caso: con Aloha ci si diverte senza patemi, e nel titolo Forge si intravedono delle dinamiche di gioco con una discreta personalità. Conquistati dalla simpatia del quartetto e dalla freschezza dello stile, correre dai ghiacci dell'Antartide alle dune del deserto è un piacere che ci si concede volentieri. Immediato e veloce, ma mai banale (certi livelli richiedono anzi una buona dose di impegno) Aloha è un auto runner con carattere, che starà assai bene nella vostra collezione di App.

    Aloha from Hawaii Aloha from HawaiiVersione Analizzata iPhoneScaricare Aloha dall'App Store non costa nulla: il primo mondo di gioco è interamente accessibile, e ci tiene impegnati per qualche ora, prima alla ricerca di tutte le stellette disseminate nei livelli, e poi grazie all'Endless Mode, perfetto per riempire i tempi morti. Il costo per sbloccare il pacchetto completo è contenuto e ottimamente proporzionato all'offerta. Insomma, Aloha from Hawaii è un prodotto che sa tirare fuori il meglio dal suo genere d'appartenenza, vivacizzandolo grazie ad un level design sempre ispirato, e che proprio per la vicinanza con le dinamiche di un Platform guadagna in freschezza e dinamicità. Consigliato.

    8

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