Arcadegeddon Recensione: un Roguelite per PS5 gratis su PlayStation Plus

Andiamo alla scoperta di Arcadegeddon, il Roguelite di Illfonic disponibile gratis per gli abbonati a PlayStation Plus di luglio 2022.

Arcadegeddon Recensione: un Roguelite per PS5 gratis su PlayStation Plus
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Disponibile per
  • Pc
  • PS5
  • Dopo Hades (a proposito, ecco la nostra recensione di Hades), sono stati moltissimi i team di sviluppo più piccoli che hanno scelto di adottare la strategia dell'accesso anticipato per i loro roguelike. Nell'infinità di produzioni appartenenti al filone troviamo anche Arcadegeddon, che proprio un anno fa è arrivato in esclusiva su PC e PlayStation 5, rappresentando di fatto il secondo titolo in early access sulle console Sony (per chi non lo sapesse, il primo è stato Dreams). Dopo 12 mesi fatti di content update e fix di vario genere, lo sparatutto di Illfonic ha raggiunto il suo stadio finale ampliando i suoi orizzonti, dal momento che l'uscita dall'accesso anticipato ne ha segnato anche l'arrivo sulle console della famiglia Xbox e su PlayStation 4.

    Nelle ultime settimane abbiamo trascorso un mare di ore nella sala giochi di quel vecchio nerdaccio dello zio Gilly e, dopo aver visto praticamente ogni contenuto che Arcadegeddon ha da offrire, siamo pronti a parlarvene nel dettaglio.

    Torniamo in sala giochi

    Ci troviamo a Super City, una città futuristica sotto la stretta di una multinazionale che prende il nome di FunFunCo. L'ultimo baluardo contro la FFC è lo zio Gilly, un paffuto sviluppatore di software che nella sua sala giochi dà vita ad Arcadegeddon, l'ultimo videogioco disponibile in città pubblicato senza aver prima passato i controlli dell'azienda. Non tutto filerà liscio come l'olio però, dal momento che la FFC riuscirà ad intrufolarsi nel sistema con l'obiettivo di mettere fine ad ogni partita e distruggere la creatura di Gilly.

    Insomma, la premessa narrativa di Arcadegeddon non è delle più elaborate ed è più che altro un pretesto affinché i giocatori continuino a mettere le mani sullo speciale cabinato, che rappresenta il fulcro dell'esperienza targata Illfonic. Inserito il gettone virtuale nella macchina, si dà il via ad una partita tra le maglie di un frenetico sparatutto in terza persona che non può essere propriamente definito roguelike, ma che rientra più nella categoria dei roguelite per via dell'ingombrante metagame e della progressione profondamente diversa da buona parte dei titoli facenti parte del medesimo genere.

    La stessa struttura di una partita è atipica, poiché a fare da sfondo alle frenetiche corse al punteggio più alto sono mappe dal design fisso e non procedurale: ad essere casuale è l'ordine in cui si affrontano i numerosi biomi, il posizionamento dei tantissimi segreti - fondamentali per accumulare power-up e armi -, gli obiettivi da completare per proseguire e la distribuzione delle pochissime tipologie di nemici.

    Un'impostazione simile va ad esaltare la natura arcade della produzione Illfonic e funziona molto bene, sebbene ci abbia lasciato qualche perplessità la gestione delle boss fight, elemento centrale nell'economia di gioco e che, di fatto, decreta la fine di una partita. Durante le divertentissime partite completate al fianco di un gruppo di sviluppatori, questi ci hanno svelato che il loro modo di chiamare una run di Arcadegeddon è ‘boss rush' e il motivo di tale nome non è affatto casuale: proprio come i biomi, i boss non hanno un ordine preciso e vengono proposti randomicamente al raggiungimento di una soglia di punteggio. Al quarto nemico potente fatto fuori, il giocatore può decidere se tornare alla sala giochi da vincitore o continuare potenzialmente all'infinito la partita.

    Se la meccanica di ‘sblocco' dei boss risulta valida e stimolante, poiché sprona il giocatore a fare del suo meglio per accedere allo scontro il prima possibile, non abbiamo apprezzato il modo in cui la difficoltà degli ultimi due nemici viene pompata artificialmente. A prescindere da quale dei papabili avversari di rilievo stiate affrontando, questi si rimetteranno sempre in piedi dopo la prima sconfitta e torneranno più forti di prima. A conti fatti, è una trovata banale atta a semplificare il processo creativo che, in alternativa, avrebbe richiesto la realizzazione di più versioni degli stessi nemici per ciascun livello di sfida.

    Un roguelite atipico

    Anche il gameplay del titolo Illfonic è prepotentemente arcade e ciò non può che essere un pregio: tra doppi salti, scivolate, poteri speciali e un arsenale parecchio vario, il giocatore può sbizzarrirsi come meglio crede e avanzare di fase in fase costruendosi ogni volta una build diversa. Uno dei fattori che più ci hanno convinto di Arcadegeddon è il suo sistema di progressione, grazie al quale la fortuna va a ricoprire solo un ruolo marginale nella riuscita di una run.

    Se da un lato le mod che alterano le statistiche del personaggio sono casuali, dall'altro all'utente viene dato un certo grado di controllo sull'esperienza: ciò avviene attraverso un sistema di incremento della difficoltà presso le apposite postazioni e grazie alla crescita del protagonista e al potenziamento del suo arsenale.

    In giro per la sala di Gilly incontreremo personaggi alquanto bizzarri le cui quest ci consentiranno di accumulare esperienza a sufficienza per sbloccare abilità attive e passive con cui alterare le capacità del nostro Plug (questo è il nome del protagonista). Le stesse armi, ad eccezione di quelle speciali, possono essere sbloccate e potenziate, così che nelle fasi più avanzate di Arcadegeddon possiate scegliere se iniziare una partita con un set di tre bocche da fuoco di livello leggendario e al livello di difficoltà più alto.

    Un'attenzione simile alla componente arcade non rinuncia certo alle classifiche online, le quali non solo sono accessibili dal tabellone nell'hub di gioco, ma includono anche un simpatico meccanismo che spronerà i giocatori a fare del loro meglio.

    I più abili, infatti, verranno contrassegnati da una corona più o meno evidente sulla loro testa, così da poterla sfoggiare online. Il gioco supporta infatti la modalità cooperativa e quella competitiva, la quale presenta importanti oscillazioni qualitative. Giocare in compagnia è divertentissimo, soprattutto per via della possibilità di utilizzare abilità e armi che permettono di assumere un ruolo ben preciso e, ad esempio, fornire scudo o salute agli alleati. Il problema risiede prevalentemente nel PvP, funziona solo a piccole dosi. Tra una fase e l'altra di Arcadegeddon, è possibile avviare mini-giochi in cui gli sfidanti devono superare prove classiche come deathmatch e king of the hill oppure prendere parte ad attività che ricordano quelle di Fall Guys, con piattaforme da distruggere per fare in modo che tutti gli avversari cadano. Purtroppo, non tutte le sfide funzionano allo stesso modo e quelle che più si distaccano dalle meccaniche classiche del gioco sono le più divertenti. Proprio per il motivo di cui sopra, la componente PvP accessibile anche dalla sala giochi ci è sembrata un'aggiunta di scarso interesse, poiché questo tipo di multiplayer funziona se giocato con gli amici e ha tutto un altro sapore con utenti random.

    Qualche spigolo da limare

    Passando al comparto grafico, non abbiamo particolari critiche da fare ad Arcadegeddon, che opta per uno stile basato su modelli semplici e privi di particolari dettagli. Nel complesso, la scelta degli sviluppatori risulta vincente e, pur non vantando una grafica da urlo, il titolo Illfonic è piacevole da vedere oltre che da giocare. Uno degli aspetti più riusciti è quello relativo al design dei personaggi, mai troppo complessi e tutti ben distinti l'uno dall'altro: abbiamo l'hacker, i lottatori di wrestling, l'astronauta, il ninja cibernetico e chi più ne ha più ne metta.

    Fortunatamente tutti i costumi indossati dagli NPC possono essere sbloccati con le relative quest nella loro versione standard e poi acquistati nelle colorazioni aggiuntive, visto che l'elemento estetico ricopre un ruolo piuttosto importante nel gioco. Gli stessi biomi, seppur con qualche piccola eccezione, sono sufficientemente diversificati tra loro e ben strutturati, fattore che aiuta almeno nelle prime ore di gioco a non avvertire la ripetitività che è parte integrante di esperienze di questo tipo. Davvero gradevole è anche l'OST, i cui brani sono solo in parte su licenza: una porzione della colonna sonora è stata composta da Charles Brungardt, CEO di Illfonic che vanta un passato in ambito musicale (in particolare nella scena hip hop ed elettronica) non di poco conto.

    Non è tutto oro quel che luccica e, purtroppo, Arcadegeddon presenta anche numerose imperfezioni che non ci saremmo aspettati da un prodotto che ha trascorso un anno in Early Access.

    Allo stato attuale, il gioco è afflitto da più di qualche bug che, pur non inficiando l'esperienza in maniera sensibile, risulta comunque fastidioso: i nemici si incastrano nello scenario, le scivolate non funzionano sempre come dovrebbero e l'esperienza delle armi non viene sempre calcolata con precisione. Anche la localizzazione in italiano andrebbe rivista, a causa di frasi tradotte con grande disattenzione e voci dei menu o dialoghi che sembrano essere sfuggiti agli occhi dei traduttori. Come vi abbiamo già scritto in occasione della nostra prima prova di Arcadegeddon, su PS5 l'AMD FidelityFX Super Resolution funziona egregiamente, sebbene nelle situazioni più concitate non manchi qualche incertezza del framerate. Non possiamo che spendere parole positive anche per il modo in cui è stato implementato il supporto al DualSense, che tra feedback aptico e grilletti adattivi trasmette sensazioni diverse con l'utilizzo di ogni bocca da fuoco.

    Arcadegeddon ArcadegeddonVersione Analizzata PlayStation 5Arcadegeddon non aspira alla rigiocabilità di The Binding of Isaac e non sfoggia i valori produttivi di Returnal, ma nel suo piccolo riesce benissimo nel suo intento: creare un roguelite caratterizzato da un'importante componente arcade, una modalità cooperativa divertente ed una struttura differente da tutti i suoi colleghi più illustri. Certo, dopo tutto questo tempo in Early Access avremmo gradito una maggiore rifinitura, ma anche con i suoi piccoli difetti Arcadegeddon riesce ad intrattenere ore ed ore. Insomma, chiunque ami il genere dovrebbe dargli una possibilità, anche per via della sua inclusione nella libreria di PlayStation Plus Essential e del suo prezzo budget.

    7.8

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