Recensione Asphalt Overdrive

Il racing game targato Gameloft si trasforma in un Endless Runner

Recensione Asphalt Overdrive
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  • Con Asphalt Overdrive Gameloft sfrutta la sua celebre serie racing arcade per proporre ai giocatori uno spin-off in salsa endless runner, allo scopo di svecchiare quanto basta le classiche meccaniche di gioco, sperimentando nuove direzioni senza stravolgere il franchise originale e cercando di incontrare il gusto di un maggior numero di utenti, magari non troppo interessati alle competizioni tra quattroruote. Accantonati i tradizionali eventi in cui l’obiettivo è arrivare per primi al traguardo distanziando quanto basta i propri concorrenti, l’ultima fatica della società francese è caratterizzata da una struttura a missioni che dà origine a quella che si può tranquillamente definire una vera e propria carriera virtuale.

    In pista

    Al contrario dei maggiori esponenti del genere, come Temple Run e Sonic Dash, il gioco non richiede di percorrere la maggior distanza possibile, spingendo il giocatore a fare sempre del proprio meglio per superare il precedente record in quella che ben presto diventa una gara contro se stesso, ma mette l’utente nella condizione di dover portare a termine alcune specifiche richieste, che vanno dal seminare la polizia con un certo distacco al distruggere a sportellate un determinato numero di auto, passando per le rodate sfide a tempo. A conti fatti, Asphalt Overdrive è un edless runner che propriamente senza fine non è, condividendo con il genere solamente l’impostazione e i controlli. Alla guida di uno dei trenta bolidi presenti nel gioco, completamente licenziati e potenziabili per aumentarne ulteriormente le prestazioni in strada e avere la giusta spinta per portare a termine le missioni più avanzate, il giocatore deve infatti preoccuparsi solamente di spostare a destra e a sinistra la sua vettura tramite veloci swipe laterali, necessari per districarsi nel fitto traffico cittadino e, soprattutto, ad evitare pericolosi ostacoli che in caso di impatto potrebbero pregiudicare irrimediabilmente la buona riuscita della missione. Fin dalla prima partita la formula tentata da Gameloft per questo spin-off risulta indovinata, portando a sessioni di gioco velocissime e inizialmente molto gradevoli.

    Le missioni sono divise in sette categorie: si va dalla Corsa Esclusiva, consistente nel guidare l’auto più ricercata del momento con l’unico scopo di seminare gli inseguitori, sino alla Corsa Acobatica, in cui l’attenzione è interamente focalizzata sul raggiungimento di alcune rampe da sfruttare per eseguire un determinato numero di salti entro un certo tempo limite. Distruzione, come suggerisce il nome, ci chiede di prendere a sportellate le auto che occupano la carreggiata, anche qui lottando contro il ticchettio dell’orologio. A queste tipologie di evento, che rappresentano il cuore pulsante di Asphalt Overdrive, si aggiunge la Gara del giorno (una serie di missioni speciali giornaliere che contribuiscono a mantenere alto l’interesse nei confronti del titolo) e gli scontri con i Boss. La città è infatti divisa in cinque zone ben distinte, ognuna delle quali controllata da personaggi da stracciare in eventi testa a testa prima di poter accedere all’area successiva. Gli amanti delle meccaniche social hanno inoltre la possibilità di entrare a far parte di una gang, ovvero una squadra composta da altri giocatori allo scopo di accrescere la propria reputazione e sfidare le altre squadre in appositi eventi.

    Nonostante un gameplay avvincente, caratterizzato da una rinnovata profondità rispetto ai classici esponenti del genere endless runner, il titolo scopre quasi fin da subito il fianco ad alcuni evidenti limiti. Il primo di questi è senza dubbio il sistema di controllo, che sebbene funzionale mostra qualche problema sul fronte della reattività , portando spesso a situazioni piuttosto frustranti; a questo si unisce un livello di difficoltà mal bilanciato, con alcuni eventi che scivolano via senza ostacoli e altri che fanno invece registrare sospetti picchi verso l’alto. Un esempio pratico è ben rappresentato dalle gare contro i boss di livello, sezioni in cui solamente una vettura, che spesso e volentieri bisogna acquistare poco prima di cimentarsi nel testa a testa, potenziata quasi al massimo fa la differenza tra una vittoria o una sonora sconfitta. In questo senso il modello freemium è davvero limitante, spingendo il giocatore a fare un massiccio uso degli acquisti in-game per garantirsi il successo e per sbloccare tutte le auto disponibili nel gioco. Tali microtransazioni sono presenti sotto forma di denaro, spendibile in potenziamenti, e lingotti d’oro, utili sia per partecipare ad una serie ristretta di eventi esclusivi che per ripristinare la barra dell’energia, composta da dieci tacche che scompaiono man mano che si affrontano le missioni.

    Asphalt Overdrive Asphalt OverdriveVersione Analizzata iPhoneAsphalt Overdrive è per certi versi un successo per Gameloft, che riesce nell’intento di proporre ai giocatori una variante vincente del suo racing game di maggior successo: la nuova formula ben si presta a frenetiche partite capaci di catturare anche gli utenti più casual, anche in virtù di un comparto tecnico di sicuro impatto per quanto riguarda livello di dettaglio ed effetti. A fronte di questi aspetti, la ripetitività delle missioni e gli acquisti in-app eccessivamente invasivi finiscono con il rovinare parzialmente l’esperienza di gioco, che riesce comunque a garantire una buona dose di divertimento. Provatelo almeno un po'.

    7

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