Recensione Assassin's Creed 3 - La Trilogia di Re Washington

Seconda parte de La Tirannia di Re Washington

Assassin's Creed 3 - La Tirannia di Re Washington
Recensione: Xbox 360
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Wii U
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • Come ogni affezionato di Assassin's Creed 3 ben saprà, Ubisoft Montreal ha preparato una serie di tre DLC a formare un piccolo arco narrativo secondario, che si frappone, per durata ed attività, tra un Brotherhood e la semplice aggiunta di una sequenza narrativa. Circa un mese fa abbiamo parlato de L'Infamia, il primo dei tre capitoli del corposo La Tirannia di Re Washington: contenuto scaricabile che stravolge le vicende di Assassin's Creed 3 mettendo la Mela dell'Eden in mano a George Washington, dipinto come sovrano totalitarista e corrotto. In questa seconda parte -Il Tradimento- aggiungeremo ancora qualche tassello al complesso what if, cominciando finalmente a renderci conto delle reali motivazioni di questo loop temporale.
    Al solito, a meno che non siate possessori di Season Pass (2400 Ms Points / 29,99€), il DLC disponibile dal 19 Marzo vi costerà 800 Microsoft Points, o 9,99€. Vediamo se anche questa volta la spesa può dirsi valida per tutti.

    Antenati accorrete!

    Le vicende di Tradimento iniziano esattamente dove il precedente capitolo era terminato. Il nostro buon Ratonhnhaké:ton è stato catturato dalle truppe del tirannico dittatore e viene ora condotto in carcere. L'intero contenuto si svolgerà in questo caso a Boston, lasciando momentaneamente perdere gli scorci lussureggianti della Frontiera per attecchire nel marciume della società civile.
    Nella prima sezione (all'interno della prigione) si svilupperà una sorta di propedeutico tutorial: un insieme di combattimenti e meccaniche stealth che ci porterà a familiarizzare con il nuovo potere attraverso una graduale transizione, e passando sempre attraverso la facoltà di rendersi invisibili ed evocare i lupi fantasma precedentemente interiorizzata. Prima di avere accesso alle nuove capacità Connor dovrà ancora una volta chiedere aiuto ai suoi antenati indigeni, rivolgendosi all'Albero Sacro ed affrontando un'ulteriore prova mistica. Intrappolato tra i recessi dell'Animus, il protagonista della quinta incarnazione di AC sarà chiamato a difendere alcuni nidi d'aquile dagli aggressori, sfruttando tutta la sua agilità. Una volta fermato il possibile massacro l'Aquila conferirà a Connor il suo mistico potere, consentendogli di esplorare abilità ancora sconosciute. Tramite la semplice pressione di un tasto, e previo puntamento di spot predefiniti, potremo tramutarci nel rapace e planare quasi istantaneamente da un punto all'altro. Questo potere, ovviamente, andrà ad affiancarsi agli altri già disponibili, rimanendo peraltro in secondo piano in tutta la prima sezione di Tradimento. La presenza di corridoi angusti e soffitti particolarmente costrittivi, infatti, non darà luogo a molte possibilità per lo sfruttamento delle nuove capacità, dandoci forse anche troppo tempo per ambientarci e "riprendere la mano".
    Una volta usciti all'aria aperta le rivoluzioni apportate dal dev team al gameplay si faranno pesantemente sentire, stravolgendo -in buona sostanza- tutta l'intelaiatura esplorativa della serie. Potremo, al solito, decidere di non adoperare (o farlo con parsimonia) il nuovo talento; tuttavia siamo certi che alla tentazione di librarsi nell'aere e percorrere lunghe distanze in un batter d'occhio pochi potranno resitere. Le meccaniche, volendo tornare sul tecnico, appaiono piuttosto precise e funzionali, nonché capaci di regalare più di qualche brivido grazie alla loro spettacolarità. Boston sarà completamente "cosparsa" di punti d'aggancio ai quali potremo facilmente mirare sfruttando l'analogico destro. Una volta fatto basterà premere il pulsante dedicato alla trasformazione e Connor vi si catapulterà sotto forma di Aquila. Nel tragitto potremo anche decidere di "spezzare l'animazione" e catapultarci verso un diverso punto d'approdo; il che vale anche nel caso si volesse proseguire il movimento dopo un attracco, rendendo sostanzialmente molto (ma molto) semplice girovagare in lungo e in largo sui tetti, senza alcun ostacolo.

    Per quanto la spettacolarità di questo nuovo potere sia, almeno sulle prime, estremamente galvanizzante, ci troveremo presto ad avere a che fare con i "malus" di un Connor sempre più vicino ad un super-eroe. A differenza dei bilanciamenti intercorsi del primo DLC di questa trilogia, infatti, in questa seconda sessione ci siamo trovati di fronte all'esagerata facilità con la quale è possibile scappare -quasi teletrasportandosi- da un folto gruppo di avversari. Strizzando l'occhio, per mobilità, a quanto visto in Arkham City, Connor sarà in grado di far sparire in men che non si dica le sue tracce, riprendendo con calma i nemici uno ad uno. E se l'elevatissimo fattore mobilità non dovesse bastare, almeno negli scontri, ecco venirci in soccorso la seconda abilità. Alla stregua (ma in maniera diversa) dell'evocazione dei Lupi, saremo in grado di sfruttare la forma rapace per spezzare l'animazione in volo e gettarci su un massimo di due prede adiacenti. Una facoltà senza dubbio molto evocativa ed altrettanto scenica, ma capace una volta di più di diminuire il tasso di sfida per il nostro eroe. Ne sono esempio lampante, tanto per concretizzare meglio la situazione, alcuni degli incarichi che riceveremo nel corso di questa mini-avventura (dalla durata ci circa tre ore). Completamente al servizio delle nuove abilità questi ci metteranno di fronte a situazioni con sempre più guardie - in un crescendo che giungerà infine ad una sorta di versione ridotta dell'Orda alla Gears of War. In tali frangenti dovremo sfruttare in combinazione vecchi e nuovi poteri, e ci accorgeremo ben presto di come, nonostante il sovrannumero, le dinamiche evoluzioni ci consentano di non dare mai troppo peso alla paura di perire.
    Non si può non ammettere, in ogni caso, che per ogni appassionato che abbia già acquistato la prima parte della Trilogia di Washington, questo sia un must have. Le nuove abilità, ancorché "facilitanti", rinfrescano una volta in più la progressione, mentre il livello narrativo si mantiene sugli ottimi standard più volte sottolineati, catturando salda l'attenzione. Peccato solo non si sia voluto dare un qualche limite alla possibilità di spostamento rapido, se non altro per mantenere inalterate le caratteristiche esplorative di Asssassin's Creed 3. Si giunge infatti, planata dopo planata, a perdere un po' la "meraviglia" per la costante esplorazione di ogni anfratto, resa necessaria da salti e scalate per superare questo o quell'ostacolo. Se la prima parte ci aveva sinceramente entusiasmati, dunque, qui dobbiamo dire di essere rimasti leggermente meno colpiti: Ubisoft, soprattutto in termini di bilanciamento, dovrà correre leggermente ai ripari se vorrà sfornare una degna conclusione della trilogia.

    Assassin's Creed 3 Assassin's Creed 3Versione Analizzata Xbox 360Un po’ sotto tono rispetto a L’Infamia, Il Tradimento si configura come una seconda parte piuttosto transitoria per la trilogia de La Tirannia di Re Washington. Veniamo a conoscenza di nuove “indiscrezioni” ma, ovviamente, nulla si risolve lasciandoci nel finale con l’amaro in bocca. A livello ludico siano sì di fronte all’ennesima rinfrescata ma, questa volta, senza l’accurato bilanciamento che aveva portato tanti consensi al primo DLC. Consigliamo pertanto l’acquisto soprattutto ai fan della saga che abbiano già felicemente portato a termine la prima parte della trilogia, lasciando a tutti gli altri il tempo per riflettere, anche in considerazione di un Black Flag non così lontano.

    7.5

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