Atelier Ryza 3 Recensione: un JRPG di altissimo valore

Punta di diamante della saga, Atelier Ryza 3: Alchemist of the End & the Secret Key merita di essere giocato da ogni amante dei JRPG.

Atelier Ryza 3 Recensione: un JRPG di altissimo valore
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  • Pc
  • PS4
  • Switch
  • PS5
  • È stato un viaggio incredibile, quello propostoci dalla trilogia di Atelier Ryza, che dal 2019 ad oggi ha venduto più di 1.6 milioni di copie in tutto il mondo. Ad un certo punto però, anche i viaggi più belli ed emozionati devono giungere al termine, e Gust Corporation sembra saperlo molto bene, non a caso Atelier Ryza 3: Alchemist of the End & the Secret Key rappresenta la conclusione dell'avventura cominciata quasi quattro anni fa. Seppur rammaricati all'idea di doverci definitivamente separare dalla sua esuberante protagonista e dagli altri attori principali, che di episodio in episodio abbiamo visto crescere e maturare, nelle ultime settimane abbiamo posto sul banco di prova il nuovo JRPG di Koei Tecmo Games, scoprendo la nuova punta di diamante di Gust, nonché il capitolo con cui tutte le future iterazioni del brand dovranno necessariamente confrontarsi.

    L'ultima estate

    Essendo questo l'ultimo capitolo di una trilogia, lo studio nipponico ha innanzitutto realizzato un breve filmato che riassume in maniera abbastanza efficace le prime due parti dell'epopea estiva di Ryza, allo scopo di rinfrescare i ricordi dei fan storici e al tempo stesso fornire un'esaustiva introduzione a chiunque si stia invece avvicinando al franchise per la prima volta.

    Come sottolineato anche nella nostra prova di Atelier Ryza 3, va precisato che il suddetto non fornisce particolari dettagli sulla caratterizzazione dei personaggi e di conseguenza non può compensare le conoscenze acquisibili giocando i precedenti episodi della saga, ma nel complesso espleta adeguatamente la propria funzione. Cronologicamente collocata un anno dopo le vicende raccontate in Atelier Ryza 2, la nuova avventura dell'affascinante Reisalin Stout ha inizio nel villaggio natale di Ryza, situato sulla minuscola e non sempre pacifica Isola di Kurken. Anche grazie alle esperienze fatte durante il suo breve soggiorno nella capitale reale di Ashra-am Baird, nei quattro anni intercorsi tra il primo e il terzo Atelier Ryza la nostra protagonista un tempo spensierata e sempre dedita a combinare guai è divenuta un autentico punto di riferimento per la propria comunità, che ogni mattina la sommerge di richieste. Le responsabilità sopraggiunte con l'età adulta e il dolore della separazione provato al termine delle altre sue avventure hanno infatti trasformato l'adorabile piantagrane in un'alchimista ligia al dovere e sempre attenta alle necessità del prossimo.

    A questo proposito, quando l'inspiegabile comparsa di un arcipelago mai visto prima minaccia il corretto funzionamento del dispositivo che permette all'isola artificiale di Kurken di restare a galla, la volenterosa Ryza e i suoi amici di infanzia decidono di esplorare quelle terre ancora sconosciute e svelarne i segreti.

    Una volta giunta sulle Isole Kark, che in qualche modo sembrerebbero legate all'alchimia e all'Underworld (il periglioso mondo parallelo da cui provengono i terrificanti Philuscha affrontati nei primi due episodi della trilogia), Reisalin comincia inoltre a sentire nella propria testa una misteriosa voce che, oltre a esortarla a raggiungere un luogo non meglio specificato, le fornisce le indicazioni per sintetizzare una strana chiave. Sebbene Ryza lo ignori ancora, quella da lei creata sarà però soltanto una delle tante chiavi che la fanciulla e i suoi alleati utilizzeranno nel corso della campagna per far luce sui tanti misteri ancora irrisolti che la saga "Secret" si trascina dietro da anni.

    Coloro che frequentano con regolarità il brand di Gust e Koei Tecmo Games sanno molto bene che quella di Atelier è una serie molto diversa dalle altre principali saghe di JRPG, in quanto tende a proporre storie caratterizzate da ritmi rilassati e incentrate sulla quotidianità dei protagonisti.

    Nonostante la potenziale catastrofe all'orizzonte, Atelier Ryza 3: Alchemist of the End & the Secret Key non ha abbandonato del tutto le storiche fondamenta del franchise, raccontando una vicenda in cui l'impellente necessità di stabilizzare il dispositivo che tiene in piedi l'Isola di Kurken e l'incontenibile desidero di assaporare un'ultima avventura assieme agli amici di sempre trovano il giusto equilibrio. Quasi del tutto priva di tempi morti, che da prassi vanno colmati con lo studio e la pratica dell'alchimia, l'"ultima estate" promessaci da Gust e Koei Tecmo Games consolida inoltre i rapporti tra i vari attori, mostrandone la profonda evoluzione caratteriale e instradandoli verso il futuro. Non per nulla, la narrazione fa spesso uso di flashback - brevi e mai invadenti - per proporre dei parallelismi tra il primo e il terzo capitolo di Ryza, evidenziando a più riprese l'effettiva crescita dei nostri beniamini, in maniera analoga a quanto fatto in più occasioni dall'altrettanto straordinaria tetralogia di Trails of Cold Steel (per maggiori dettagli sulla saga di Nihon Falcom fiondatevi sulla recensione di The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel IV).

    Le trenta ore necessarie per giungere ai titoli di coda - che dedicandosi ai contenuti secondari e allo studio dell'alchimia possono diventare anche sessanta - sapranno insomma coinvolgervi con un ritmo più incalzante del solito, ma anche emozionarvi e commuovervi al pensiero che questa volta il viaggio sia terminato per davvero. Mentre il finale di Atelier Ryza 2 trasmetteva la sensazione che mancasse qualcosa, la conclusione dell'ultima estate vi lascerà invece un forte senso di soddisfazione misto a nostalgia.

    A tutta velocità!

    Dal momento che il sistema di combattimento a turni dell'originale Atelier Ryza era già stato rivoluzionato e migliorato enormemente dal suo successore (per tutti i dettagli fiondatevi sulla recensione di Atelier Ryza 2), a questo giro gli sviluppatori di Gust Corporation vi hanno apportato soltanto dei piccoli ritocchi volti a perfezionarlo ulteriormente. Forte di un'interfaccia utente nuova e più pulita, rispetto al passato il combat system in tempo reale appare infatti ben più frenetico di quanto ricordassimo, anche perché adesso il Livello di Tattica - la barra che in tutti gli Atelier Ryza limita il numero di azioni eseguibili in un singolo turno - sale molto in fretta, consentendo al giocatore di concatenare attacchi normali e speciali per realizzare combo devastanti e piuttosto lunghe.

    Laddove nei precedenti episodi l'accumulo di AP era troppo lento, tant'è che l'utente doveva scegliere con molta attenzione il momento più adatto per far salire manualmente il Livello di Tattica, perché una volta eseguito l'upgrade i punti azione tornavano a zero, stavolta Ryza e compagni ottengono AP molto velocemente, il suddetto sale in maniera automatica e addirittura non azzera i punti azione della squadra. Se già questa semplice alterazione della formula originale restituisce un sistema di combattimento decisamente più movimentato e appagante, la vera novità di Atelier Ryza 3: Alchemist of the End & the Secret Key va individuata nell'introduzione delle chiavi menzionate nel paragrafo precedente e di cui la nostra alchimista preferita può avvalersi per godere di una serie di vantaggi in grado di capovolgere l'esito delle boss fight. Mentre alcune di esse possono essere utilizzate per incrementare a dismisura gli AP e mandare a segno combo dall'indicibile potere distruttivo, altre ancora intervengono sui parametri di attacco, resistenza e velocità della squadra, aumentando le sue chance di portare a casa la vittoria. Memorizzarne i vari effetti e servirsene con astuzia e strategia tende insomma a fare la differenza durante gli scontri più impegnativi, soprattutto se affrontati a difficoltà massima.

    Senza nulla togliere alle migliorie apportate alla sfera bellica del prodotto, le cui battaglie si consumano direttamente sulla mappa e non richiedono più la tradizionale transizione tra la fase esplorativa e quella di lotta, le più importanti novità di Atelier Ryza 3: Alchemist of the End & the Secret Key riguardano però l'esplorazione e la raccolta delle materie prime. Sorretto da una mappa enorme, che include tutte le location dell'originale Atelier Ryza e parecchie aree inedite, il mondo di Atelier Ryza 3 appare molto più curato e interconnesso dei precedenti.

    Se in passato ciascuna regione aveva una propria mappa e il passaggio da una zona all'altra comportava dei caricamenti, la struttura "Open Field" sintetizzata dai ragazzi di Gust Corporation favorisce l'esplorazione senza interruzioni di alcun tipo. Le quattro macro-mappe di Atelier Ryza 3 sono infatti collegate tra loro e gli spostamenti sono immediati, quasi come se si trattasse di un mondo di matrice open world.

    Tra l'altro, non solo la nostra beniamina ha conservato tutte le capacità acquisite nel secondo capitolo della trilogia (come quella di esplorare i fondali di fiumi e laghi o di utilizzare una liana magica per creare scorciatoie e accedere a luoghi che altrimenti le sarebbero preclusi), ma nelle nuove zone sono state inserite delle strutture che permettono letteralmente di volare da un capo all'altro della mappa, agevolando il compito di setacciarle. Come se non bastasse, la dolce Ryza può salire in groppa a delfini e altri animali per attraversare velocemente buona parte dei territori ancora inesplorati.

    Sono però i numerosi accorgimenti volti a migliorare la quality of life ad aver incontrato la nostra simpatia, in quanto lo studio giapponese pare aver fatto tesoro dei feedback ricevuti dagli appassionati.

    Come appena accennato, gli interventi sono parecchi e spaziano dalla velocità che Ryza può raggiungere durante la corsa alla possibilità di recuperare le materie prime senza doversi fermare ad ogni punto di raccolta. Non meno interessante o comoda ci è parsa l'introduzione dei falò disseminati un po' ovunque e degli atelier che i membri della banda possono costruire per recuperare le forze perdute, sintetizzare oggetti senza tornare necessariamente al Nascondiglio o anche solo interagire tra loro. Se a tutto questo aggiungiamo la presenza di tantissimi punti di interesse, che possono essere utilizzati come meta del viaggio rapido, esplorare il mondo concepito da Gust non è mai stato tanto rilassante e divertente.

    Per quel che concerne infine il sistema di crafting, va detto che anche questo ha subito minimi interventi, mirati principalmente a renderlo ancora più accessibile e intuitivo.

    Mettendo da parte le già menzionate chiavi, che possono essere impiegate persino per alterare l'esito di una sintesi alchemica, l'unica vera novità degna di nota è rappresentata dall'introduzione di nuovi nodi che durante la creazione di un oggetto consentono di conferirgli i cosiddetti "Super Tratti", ossia delle proprietà speciali che incrementano la potenza delle bombe, l'efficacia degli oggetti curativi o i bonus conferiti dai pezzi di equipaggiamento forgiati da Ryza. A ragion veduta, in Atelier Ryza 3: Alchemist of the End & the Secret Key è molto più semplice plasmare oggetti e strumenti che abbiano le proprietà desiderate.

    Piccoli progressi cross-generazionali

    Pur non rivoluzionando l'impianto grafico, che da sempre è l'anello debole delle produzioni targate Gust, l'ultima fatica di Koei Tecmo Games ha comunque compiuto qualche passo in avanti in termini di illuminazione, pulizia dell'immagine e resa dei poligoni. Complice la natura cross-gen del prodotto, il livello di dettaglio potrà non discostarsi granché da quanto visto in Atelier Ryza 2, ma in compenso i modelli dei personaggi vantano animazioni più fluide e armoniose, nonché espressioni facciali e chiaroscuri più convincenti. Ad averci fatto storcere il naso sono purtroppo i seppur rari fenomeni di pop-in e il caricamento delle texture, che alle volte appare zoppicante.

    Abbiamo condotto i nostri test sulla versione nativa per PlayStation 5, dove Atelier Ryza 3: Alchemist of the End & the Secret Key gira stabilmente attorno ai 60 fps (contro i 30 delle versioni per Nintendo Switch, PlayStation 4 e PS4 Pro), con rarissimi cali quasi impercettibili. Come anticipato dal producer Junzo Hosoi non vi è alcun supporto al DualSense, ma in compenso l'SSD dell'attuale ammiraglia Sony ha finalmente abbattuto i tempi di caricamento, oggi addirittura più brevi di quelli richiesti lo scorso anno da Atelier Sophie 2: The Alchemist of the Mysterious Dream (siete a un click di distanza dalla nostra recensione di Atelier Sophie 2).

    Nulla da eccepire, infine, sul doppiaggio originale in lingua giapponese, ben recitato e impreziosito dal ritorno degli interpreti storici di Ryza e soci, e sulla colonna musicale, sempre attenta ad accompagnare e supportare la narrazione con motivetti allegri o drammatici, a seconda dei toni assunti dal racconto. Ancora una volta la nuova proposta di Gust e Koei Tecmo Games non presenta sottotitoli localizzati in italiano, ma dal momento che il linguaggio utilizzato dai nostri beniamini è tutto fuorché complesso, si tratta di una mancanza più che perdonabile per un gioco di nicchia come Atelier.

    Atelier Ryza 3: Alchemist of the End & the Secret Key Atelier Ryza 3: Alchemist of the End & the Secret KeyVersione Analizzata PlayStation 5Il team di Gust Corporation è riuscito a sorprenderci ancora, completando il fenomenale processo di evoluzione cui aveva sottoposto la propria IP a partire dal primo Atelier Ryza. Pur avendo ereditato la maggior parte delle meccaniche dal secondo episodio, l'ultimo fondamentale tassello della trilogia ha il merito di aver velocizzato e snellito ogni singolo aspetto della produzione, restituendo al giocatore un ritmo decisamente più coinvolgente. Tanto la narrazione quanto il gameplay vantano una profondità mai sfiorata prima dalla serie di Atelier, che tuttavia continua a peccare dal punto di vista grafico. Benché il titolo sia frutto di uno sviluppo cross-generazionale, almeno su PlayStation 5 ci saremmo aspettati qualcosa di più. Nel complesso, però, l'ultima estate di Ryza si conferma un JRPG divertente e capace di regalare emozioni piuttosto forti.

    8.8

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