Recensione Attack of the Friday Monster: A Tokyo Tale

Un'avventura onirica e dolcissima nel Giappone degli anni '70 sbarca sull'eShop europeo!

Recensione Attack of the Friday Monster: A Tokyo Tale
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  • 3DS
  • Ah, il Giappone! Terra di ciliegi, inchini, cerimonie del the. E terra di mostri giganti: i Kaiju, come li chiamano loro, sono i vari Godzilla, Gamera e tutti i lucertoloni squamati alti quanto un grattacielo. Negli anni '50 attaccavano le città giapponesi con il vigore di un esplosione nucleare o di un bombardamento a tappeto, mentre negli anni '60 hanno accompagnato a rinascita e la crescita economica, pronti al sacrificio per gli abitanti dell'arcipelago.
    Ora che il genere è tornato prepotentemente di moda al cinema con Pacific Rim, che ne dite di rispolverarlo anche attraverso le console portatili?
    Tuttavia Attack of the Friday Monster: A Tokyo Tale, disponibile sull'eShop di Nintendo 3DS al prezzo di 7,99 euro, potrebbe sorprendervi qualora vi aspettaste il solito Rampage. Il titolo pubblicato da Level-5 e sviluppato da Millenium Kitchen è una visual novel dai toni onirici e fanciulleschi, ambientata in una Tokyo periferica dalle sfumature ovattate, in cui ogni Venerdì i mostri combattono tra i campi fuori città. Perchè lo fanno e come mai appaiono regolarmente ogni Venerdì sono due interrogativi a cui il piccolo Sohta vuole dare risposta!

    Pinocchio contro Godzilla

    Kaz Ayabe è uno dei narratori più apprezzati del Sol Levante. Con il suo minuto studio Millenium Kitchen ha prodotto la serie Boku no Natsuyasumi (Le mie vacanze estive), pubblicata su Playstation e PSP in cui si raccontavano le avventure estive di un bambino dagli occhi a mandorla in compagnia degli zii. La forte impronta narrativa, unita ad un gusto grafico e stilistico tipicamente nipponico, hanno precluso lo sbarco anche di un solo episodio nei lidi occidentali.
    Attack of the Friday Monster: A Tokyo Tale rimedia a tale mancanza grazie alla facilità di pubblicazione sui canali digitali, portando sull'eShop di Nintendo 3DS l'ultima storia scritta da Ayabe. Poco sorprendentemente è un videogioco lontano dai canoni cui siamo abituati, nipponico in ogni possibile anfratto e con una maniera di raccontare per certi versi straniante.
    Per quanto siamo abituati alle stranezze nipponiche e all'ingenuità fanciullesche di manga ed anime, la continua sospensione tra una vita quotidiana reale al limite del patetico ed i continui interrogativi sull'esistenza dei mostri Kaiju, l'ingresso degli alieni e un paio di personaggi troppo folli per essere verosimili hanno suscitato il nostro interesse. E la curiosità si è pian piano trasformata in desiderio di conoscere più a fondo le vite dei vari abitanti di quella Tokyo periferica così distante dagli incroci di Akihabara o dai grattacieli di Shinjuku, sbrogliare la matassa circa gli attacchi dei mostri prima di ogni fine settimana e accompagnare il piccolo Sohta nella più memorabile delle avventure estive.

    Quando Sohta ha terminato la terza elementare, lui e la sua famiglia hanno fatto i bagagli e si sono trasferiti a Fuji no Hana, piccolo villaggio con annessa stazione ferroviaria ai margini della grande Tokyo. L'atmosfera in famiglia è particolarmente tesa: la madre è preda del nervosismo per il bighellonare del figlio (più che giustificato alla sua età!) e sopratutto per la pigrizia del proprio marito. Quest'ultimo, infatti, deve aver perso il posto di lavoro in città e si è trasferito in campagna dove ha aperto una lavanderia a secco.
    Sohta nel frattempo si fa alcuni amichetti, conosce i suoi futuri compagni di scuola e inizia a collezionare alcune carte ispirate ad un popolare programma televisivo. Ma i mostri, gli rivela qualche bambino, non sono solo sul piccolo schermo: ogni Venerdì, infatti, nella pianura appena fuori città due enormi mostri combattono tra di loro. Come se non bastasse un gigantesco cratere è comparso a ridosso di un paio abitazioni e un piano d'invasione della Terra da parte degli alieni è stato affisso su un casolare abbandonato.
    Durante le 3 ore necessarie per seguire l'intero flusso della storia, Attack of the Friday Monster: A Tokyo Tale condensa situazioni di vita familiari a indagini sulla natura dei mostri, tenere cotte estive ad esplorazione di sentieri sterrati. Nonostante il racconto a misura di bambino c'è poco spazio per l'ironia o la follia nipponica, mentre i sentimenti dominanti sono il disincanto, la curiosità, l'ingenuità e il desiderio di riscatto.

    Matite nipponiche

    Trattandosi di una visual novel in Attack of the Friday Monster: A Tokyo Tale c'è poco da discutere in termini di gameplay. La storia è il motore portante dell'intero videogioco: le esplorazioni del villaggio si riducono tutte nell'inseguire l'episodio successivo sulla mappa presente nello schermo inferiore, assistere ad un dialogo, quindi proseguire verso l'altro punto sensibile. Gli stessi dialoghi, per quanto ben scritti ed intriganti, non offrono la benchè minima opzione di scelta. La trama non ha bivi, tutt'al più episodi autoconclusivi.
    Ma non sono certo difetti da imputare al titolo Level-5, trattandosi di caratteristiche proprie del genere. Se proprio si vuole trovare un barlume di giocabilità autentica nel gioco ci si può rivolgere al minigame Monster Battle. Talvolta farà capolino nella storyline obbligandovi a battagliare per proseguire nella trama, ma in generale è un puro divertissement. Si tratta in parole povere di un gioco di carte collezionabili, in cui si duella tramite carte raffiguranti mostroni del calibro di minacciosi pinguini o godzilla incacchiati. Le regole sono molto semplici e ruotano attorno alla morra cinese; solo in caso di parità (sasso contro sasso, forbici contro forbici...) si procede al duello vero e proprio. Una meccanica assai semplificata, pensata ovviamente per un pubblico poco avvezzo a Magic et similia, con poche risorse strategiche e uno scarso approfondimento del mazzo.

    Oltre ad una trama ben scritta troviamo in Attack of the Friday Monster: A Tokyo Tale un comparto grafico delizioso. I personaggi di gioco sono realizzati in tre dimensioni con uno stile a onor del vero un po' grezzo, salvato però da animazioni ben fatte (specie quelle dei mostri in combattimento). Di contro ambientazioni e fondali sono bidimensionali: una scelta sulle prime difficile da comprendere vista l'estrema staticità dei quadri di gioco inquadrati da una telecamera fissa, ma poi prendono il sopravvento il calore dei cromatismi, la luce soffusa e la dolcezza delle inquadrature. Come potete vedere dalle immagini a corredo dell'articolo il colpo d'occhio regala dolci e pittoreschi ritratti di vita agreste illuminati dalla spensieratezza dell'Estate.
    La stereoscopia ravviva le scene di gioco portando in primo piano alcuni elementi 2D così da migliorare l'altrimenti scarsa profondità di campo. Per una volta vi consigliamo vivamente di spingere verso l'alto il selettore del 3D!
    Il gioco è localizzato nella sola lingua inglese: vista la mole di testo e certe metafore tipicamente americane (ma forse ispirate da proverbi nipponici) talvolta questo può creare problemi, sopratutto per il pubblico infantile cui questa visual novel è in parte destinata. L'audio, invece, è in giapponese: non tutti i dialoghi sono doppiati, ma solo quelli di un certo personaggio femminile che funge da grillo parlante per Sohta. Le musiche appaiono ispirate anche se si ripetono con eccessiva frequenza, mentre tutte quelle voci nipponiche come lo speaker della tv o l'annunciatore della stazione ferroviaria aiutano a calare il giocatore nell'atmosfera di una città del Sol Levante.

    Attack of the Friday Monster: A Tokyo Tale Attack of the Friday Monster: A Tokyo TaleVersione Analizzata Nintendo 3DSOra sappiamo come si sentivano Shigeru Miyamoto in esplorazione dei "dungeon" attorno a Kyoto o Satoshi Tajiri mentre setacciava i boschi in cerca di insetti! La curiosità e l'ingenuità dei due futuri game designer è la stessa di Sohta, protagonista di Attack of the Friday Monster: A Tokyo Tale, disponibile sull'eShop di Nintendo 3DS al prezzo di 7,99 euro. La visual novel di Level-5 e Millenium Kitchen, celebre in Giappone per la serie Boku no Natsuyasumi, racconta di una Tokyo periferica in cui un gruppo di ragazzini va in cerca dei mostri giganti (Kaiju) protagonisti in tv, i quai si dice appaiano dal vivo nei dintorni ogni Venerdì. La trama assorbe l'intera esperienza di gioco, trovando una soddisfacente conclusione nel giro di 3 ore ma anche rendendo il gameplay estremamente lineare. Se adorate i fumetti di Taniguchi e i film d'animazione di Takahata, se cercate un videogioco nipponico al 100%, dolce nei colori e tenero nelle melodie e siete disposti a leggere molti dialoghi (talvolta surreali, talvolta incredibilmente duri) e giocare poco, allora Attack of the Friday Monster: A Tokyo Tale sarà senz'altro in grado di appagarvi e sorprendervi!

    8

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