Recensione Baja

THQ alla conquista del deserto

Baja
Recensione: PlayStation 3
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Baja: Edge of Control, arriva sugli scaffali dei negozi italiani nella stessa settimana di Pure, titolo fortemente acclamato dalla critica, ed a poca distanza dal seguito di quel Motorstorm che sembra ispirarlo direttamente. Eppure la produzione THQ mostra, almeno a livello ludico, una sua piena autonomia, cercando di allontanarsi in qualche maniera dallo spirito arcade dei giochi sopra citati, e rivendicando la propria indipendenza per inserire nel gameplay aspetti simulativi degni di nota. Il risultato, sotto il profilo della giocabilità, è decisamente apprezzabile.
    Baja 1000 è una misconosciuta competizione corsistica che, ogni autunno, si svolge nella penisola di Baia California (in Messico). Anche se le gare originali vedono sfidarsi numerose tipologie di veicoli (comprese le moto da cross), il videogioco permette di controllare soltanto le vere star di ogni tracciato: le famigerate Dune Buggies, suddivise comunque in varie categorie a seconda delle loro prestazioni. Senza indugi, il menù di gioco ci mette in condizione di affrontare le tre tipologie di gara a disposizione. Il suggerimento, in ogni caso, è quello di cominciare fin da subito la modalità carriera, in modo da prendere gradualmente confidenza con il sistema di guida, e avere a disposizione le opzioni più interessanti per la personalizzazione dei veicoli, integrate con un buon metodo di progressione.
    Il Career Mode, vero fulcro dell'intera esperienza di gioco, impone infatti di partire alla guida di una delle vetture di classe inferiore, per cercare di aumentare gli introiti grazie agli sponsor e permettersi così Buggies sempre più prestanti e competitive. Il primo impatto con il modello di guida non è fra i più rilassati: il buon compromesso fra realismo e semplificazione, che permette comunque ai profani di approcciarsi al gioco con relativo entusiasmo, si risolve decisamente in favore della componente simulativa. La vettura reagisce prontamente ai comandi, ma le sollecitazioni continue, le asperità del manto stradale, e la necessità di dosare bene acceleratore e frizione per tenere il veicolo in pista rendono la sfida di Baja molto più impegnativa degli standard dei concorrenti. Padroneggiare al meglio il mezzo in curva, limitando al massimo collisioni indesiderate e pennellando traiettorie perfette è un lavoro che richiede dedizione e conoscenza del tracciato e della vettura. La prima classe di veicoli risulta davvero ostica da guidare, e potrebbe scoraggiare molti utenti. Fortunatamente, superato l'impatto con le prime difficoltà, anche chi voglia affrontare le piste a cuor leggero, con minore impegno e dedizione, riuscirà a terminare con successo la maggior parte delle gare: il sistema di gioco e l'adattamento dell'IA alle capacità del giocatore non penalizzano eccessivamente una guida più sporca, fatta di sportellate o sbandate laterali. Tuttavia, per rendere conto degli effettivi demeriti di una conduzione meno elegante della corsa, una sistema dinamico di danni farà in modo che, nel caso di collisioni impreviste, la vettura del giocatore perda qualche pannello, lasciando così per strada i preziosi marchi degli sponsor. Alla fine della corsa il premio in denaro dipenderà fortemente da quanti loghi sarete riusciti a mantenere incollati sulla vostra vettura. Un sistema del genere pare abbastanza intelligente, anche se nelle competizioni più avanzate l'elasticità dell'IA degli avversari (che spesso sembrano rallentare appositamente se il giocatore resta troppo indietro) potrebbe deludere in parte gli amanti delle vere sfide. Per loro, a rendere più interessante la percorrenza dei tracciati, ci sarà un sistema di danni interni indipendente da quello “estetico” di cui sopra si accennava. Lo stile di guida, la capacità di gestione del mezzo durante i balzi e lo sforzo compiuto dal motore possono influire negativamente sulle componenti del mezzo. Rovinare uno pneumatico o spaccare le sospensioni sono inconvenienti del mestiere, ed è opportuno ponderare le strategie di gioco considerando anche la possibilità di incappare in danni strutturali. Non è impossibile, poi, surriscaldare il motore, così che -soprattutto nel caso di vetture poco performanti- si debba dosare l'acceleratore per evitare che preoccupanti fumate nere si innalzino da sotto il cofano. Fortunatamente è possibile, per il giocatore, eseguire riparazioni “on the fly”: se per sostituire un copertone basta averne uno di scorta e premere un apposito pulsante (attenti dunque a non farli cadere mentre correte), alcuni pit stop sono previsti nelle competizioni classiche, mentre le gare rallystiche richiedono addirittura l'intervento di un elicottero, che può essere fatto atterrare lungo il tragitto affinchè fornisca tutta l'assistenza tecnica del caso.
    Insomma, i parametri da tenere sotto controllo sono molti, ed anche per questo motivo Baja si presenta come un titolo non sempre adatto al Quick Play. Il racing THQ richiede un minimo di dedizione per essere compreso e sfruttato al meglio, ed offre un sistema di guida simulativo, ma incastrato in una struttura varia e divertente, capace di premiare gli sforzi degli utenti più esigenti.


    Baja riesce a convincere anche per quanto riguarda la quantità di contenuti. Il numero di vetture a disposizione è sufficiente, ed entrando nel Garage è possibile operare su di essi numerose modifiche. L'editor non è completo come quello di Pure, almeno dal punto di vista estetico, ma anche in questo caso il prodotto THQ sembra muoversi in direzione parallela a quello sviluppato da Black Rock. Oltre alla sostituzione dei componenti (motore, sospensioni, impianti), infatti, è possibile operare qualche modifica per ridefinire i rapporti delle marce o l'efficienza dei freni: opzioni sicuramente gradite a chi non si accontenta di un approccio semplicistico e superficiale.
    I tracciati disponibili sono molti, e quasi tutti spiccano per un track design eccellente, ricco di scorciatoie, complesse serie di curve, e pendenze vertiginose. Proprio le “gare in salita” sono fra le competizioni più riuscite, vere e proprie scalate condotte lungo i pendii rocciosi delle più impervie colline naturali. Oltre alle gare classiche (che si corrono su manti stradali meno dissestati), Baja propone competizioni Endurance davvero estenuanti, che attraversano paesaggi vastissimi per un tempo complessivo che non si fa scrupolo di superare le due ore. Quanto a varietà, dunque, Baja si comporta molto bene, sia dal punto di vista delle tipologie di gara che da quello del look di tracciati e vetture.
    A chiudere l'offerta ludica troviamo il multiplayer. Disponibili le opzioni per il gioco in locale (tramite split screen, fino a 4 utenti) e per gareggiare online, assieme ad altri nove piloti, in tutti i tracciati e in tutte le modalità disponibili nel single player. Al di là di qualche problema nel matchmaking il netcode è stabile, e permette di divertirsi senza eccessivi problemi di Lag.
    In definitiva, Baja risulta dal punto di vista ludico un esperimento decisamente riuscito. Al di là delle iniziali difficoltà, opportune per chiarire le volontà simulative del titolo, il gameplay risulta vario e curato, in grado di saziare gli appassionati della simulazione che vogliono correre nel deserto guidando un mezzo non sempre accondiscendente. Sfortunatamente, il comparto tecnico di Baja non riesce a convincere.
    Rispetto agli standard dei concorrenti, la produzione 2XL Games soffre pesantemente. La complessità poligonale dei veicoli è appena sufficiente, e le superfici metalliche non riescono a convincere, per colpa di effetti di riflessione irreali. I modelli si mostrano poi poco dinamici, il sistema di danni estetici si limita a far crollare qualche pannello o le ruote di scorta, senza però risultare adeguatamente interfacciato con l'effettivo sconquasso a cui spesso sono sottoposte le vetture (ribaltamenti e violenti frontali quasi non hanno conseguenze visive).
    Il solito problema interessa anche i fondali di gioco: sebbene la palette di colori sia piuttosto varia, ed il colpo d'occhio in velocità ancora accettabile, alla varietà di stili ed a quella cromatica non si affianca un livello di dettaglio opportuno. I tracciati sono poveri, quasi malconci e desolati, ed i pochi elementi che li ornano sono realizzati proprio per non sfigurare se osservati in corsa. La texturizzazione ambientale utilizza raramente mappe superficiali, ed il colpo d'occhio a vettura ferma non è certo entusiasmante. Meglio sul piano degli effetti particellari, o della realizzazione del fango (su cui le vetture lasciano pesanti solchi). In generale il lato tecnico è quello meno riuscito dell'intera produzione, e se almeno su Xbox 360 l'ottimizzazione del motore ha permesso di ottenere un framerate costante, la versione Playstation 3 soffre di evidenti problemi di stabilità. I cali sono evidenti e numerosi, nonostante l'assenza di un filtro anti-alias decente (invece presente nella versione Microsoft): sintomo di una fase di sviluppo passata quasi interamente sui Dev Kit del colosso di Redmond. In generale, però, l'idea è che si potesse fare di più, se non a livello quantitativo, almeno per ottimizzare l'engine, riducendo ad esempio i tempi di caricamento, in determinate occasioni davvero prolungati.
    Il comparto sonoro non è meno approssimativo. Le musiche di accompagnamento echeggiano soltanto nei menù di gioco (e la selezione appare eseguita con poca perizia), mentre gli effetti acustici non sono in grado di spalleggiare efficacemente il gameplay: le campionature sono poche e poco realistiche, il rombo dei motori è monotono e affatto caratterizzato. Alla fine, nonostante il sistema di gioco incorpori elementi simulativi di non esiguo spessore, l'impegno profuso nella realizzazione tecnica non è in grado di sostenerli al meglio.

    Baja BajaVersione Analizzata Xbox 360Baja è un titolo in grado di accontentare qualche un palato. Il suo punto di forza sta nella capacità di adottare un realismo di fondo collocandolo in un contesto solitamente impiegato per racing game totalmente arcade. Il compromesso dei ragazzi di 2XL games è quello di offrire un modello di guida simulativo (e, sulle prime, anche piuttosto ostico), cercando però di non eccedere nelle ristrettezze (ed è così che appaiono il sistema di riparazioni al volo, e la relativa elasticità dei piloti avversari). Qualche elemento, inoltre, è del tutto innovativo per il genere, come il sistema degli sponsor o le gare endurance. Ma al di là del buon numero di opzioni e tracciati, e oltre la completezza del pacchetto, si trova un comparto grafico deficitario, appena sufficiente (almeno nella versione 360, più stabile e fluida), che rende Baja un po' meno desiderabile di quanto non avrebbe potuto essere. Privo del giusto appeal visivo, il gioco è consigliato ai giocatori in grado di soprassedere ai limiti tecnici, che potranno così apprezzare quanto di buono c'è nel modello di guida e nel design dei tracciati.

    6

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