Recensione Battlefield 2 Modern Combat Recensione: la guerra moderna secondo DICE

Finalmente è arrivata la guerra!

Recensione Battlefield 2 Modern Combat Recensione: la guerra moderna secondo DICE
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Disponibile per
  • PS2
  • Xbox
  • Xbox 360
  • Stai giù e cerca solo di sparare alla gente giusta e andrà tutto bene.

    Se siete appassionati dei romanzi di fantapolitica, e Tom Clancy è la vostra guida spirituale, non sarà difficile immedesimarvi e ambientarvi in Battlefield 2. Se invece non avete letto centinaia di pagine che raccontano improbabili (ma talvolta credibili) modi tramite i quali l'Iran, la Cina, Taiwan o il Brasile potrebbero cercare di destabilizzare l'occidente, impiegherete solo qualche attimo in più ad entrare nell'atmosfera di BF2:MC.
    I prequel, un vero e proprio esercito di espansioni, data-disk, riedizioni e quant'altro, non sono mai stati pubblicati su PS2 e sono esclusiva dell'utenza PC. Nominarli tutti sarebbe un'impresa tanto inutile quanto disorientante; basterà sapere che la maggior parte dei titoli marchiati Battlefield (tutti prodotti da EA) erano ambientati nel passato (Seconda Guerra Mondiale e Vietnam), mentre Battlefield 2: Modern Combat, come lo stesso titolo fa chiaramente intuire, è ambientato nei nostri giorni. Con tutto quello che ne consegue.
    La prima caratteristica derivante da un'ambientazione moderna è la necessità di fornire un movente, o una scusa se preferite, credibile a causa del quale due nazioni debbano mettere in campo di propri eserciti l'uno contro l'altro (e qui il collegamento con il genere letterario). Tale motivazione è l'avvenuta destabilizzazione dell'area centro asiatica, ricca di giacimenti di gas naturale e, come di consueto in questi casi, petrolio.
    E' ovviamente una scusa non troppo ricercata per mettere contro l'esercito della Repubblica Popolare Cinese e la NATO, entrambe le organizzazioni mosse da un filantropico amore per il prossimo, per i soldi e il potere che deriva dai giacimenti di cui sopra.

    E' un fucile automatico o cosa, quello?


    Battlefield, nel caso in cui siate estranei ai giochi per PC e non siate troppo informati in questo senso, è un FPS abbastanza classico, nato con una marcata predisposizione per il gioco on-line e che permette al giocatore di utilizzare numerosi mezzi bellici, al di là dei consueti fucili e mitragliatori le cui traduzioni virtuali sono tanto note ad ormai sempre più utenti. Tra i mezzi manovrabili rientrano Jeep, carri armati, elicotteri, cingolati di vario genere, artiglieria aerea e quant'altro. L'obbiettivo di Battlefield è quello di farvi sentire al centro del "campo di battaglia" (battlefield, appunto) e di impersonare, di volta in volta, diversi soldati con i rispettivi ruoli. La scelta del soldato nel quale immedesimarsi è lasciata completamente al giocatore, il quale con la pressione del tasto quadrato può effettuare il così detto "hot swap", vale a dire spostare la propria visuale, nonchè ovviamente il controllo, su un altro fante o artigliere in un altro punto della mappa. Il cambiamento necessita solo del contatto visivo tra il soldato che impersoniamo e quello del quale vogliamo prendere il controllo; l'operazione è veloce e assolutamente intuitiva ed è una caratteristica vincente di Battlefield 2: Modern Combat. L'hot swap ha luogo automaticamente anche in caso di morte; il game over, quindi, non sarà nel momento in cui il nostro soldato muore, ma quando non ci sono più commilitoni a combattere.
    Come detto prima il passaggio può avvenire fra qualsiasi soldato, quindi potremo passare da un soldato semplice ad un cecchino, in modo da liberarci di un ostacolo in un modo alternativo, oppure ad un carrista o un elicotterista. E' chiaro che questo elemento, oltre ad essere di per se una variante gradita al mondo console, da una connotazione strategica al gioco.
    Si potrebbe pensare a B2:MC come ad un misto tra Call of Duty e Killzone (più il fattore strategico), ma il gioco che probabilmente più si avvicina al titolo prodotto da EA è Mercenaries. Sarebbe riduttivo definire B2:MC come un "Mercenaries in prima persona" ma il concetto di poter utilizzare qualsiasi mezzo presente senza limitazioni di sorta è una nota comune e caratterizzante di entrambi i prodotti (in Battlefield, però, è possibile prendere i comandi solo di un mezzo della nostra fazione).
    La storia è raccontata dai telegiornali (sia Cinesi che Occidentali), come succedeva in modo molto simile al fantastico Freedom Fighters, e ci troveremo a combattere sia con l'esercito Cinese che con quello NATO, potendo così apprezzare le differenze (poche) di mezzi ed armi; i teatri di guerra spaziano da villaggi innevati a giungle paludose e le missioni prevedono spesso il posizionamento di ordigni esplosivi, piuttosto che la ricognizione o la conquista di un'area. La sensazione che accompagna il giocatore durante tutta questa guerra virtuale è che, in effetti, Battlefield è un gioco destinato all'on-line (presente nella versione per Console) e che l'esperienza di gioco contro la CPU sia solo una parte (e non la migliore) di quello che il gioco ha da offrire.

    Una guerra guerreggiata


    I controlli sono abbastanza classici e, inzialmente, un po' ostici a causa della moteplicità delle azioni effettuabili; diventano invece assolutamente terribili nel momento in cui si deve manovrare un mezzo pesante, e pilotare un elicottero è un incubo che risveglia -e il paragone sconvolgerà alcuni- le tragiche avventure di Operation Air Assault. E' difficile stabilire quanto tale mal fatta caratteristica (una imprecisione di fondo) sia da imputare ad un goffo tentativo di mantenere l'azione genuina e non arcade piuttosto che al pad della Console. Dato che i programmatori probabilmente sono consapevoli che i possessori di PlayStation2 utilizzano tale console con il pad per essa prodotto, era concepibile aspettarsi un sistema di pilotaggio progettato per quella periferica. Dimenticatevi la grazia e l'eleganza delle mortali operazioni portate a termine con i veivoli in Mercenaries: qui è difficile colpire un bersaglio fisso.
    Per i mezzi terrestri il difetto è più contenuto, anche se raramente un distruttivo Abrams era apparso tanto impreciso e poco efficace.
    Un altro pessimo aspetto del gameplay di Battlefield 2 è l'assoluta e inspiegabile mancanza di rinculo in qual si voglia arma. E' possibile sparare un intero caricatore da 45 colpi 7.65, correndo, guardando nel mirino telescopico e colpire con precisione assoluta il medesimo punto... si parlava di "simulazione", prima?
    Battlefield cerca quindi di venire in contro a chi ha voglia di una sana e movimentata guerra virtuale ma non è un reduce di guerra multi decorato; questa sorta di compromesso (che tocca praticamente ogni gioco di guerra), però, è grossolano e non ben celato come in altri casi (Brothers in Arms!).
    Per concludere l'argomento, l'azione è fin troppo spesso eccessivamente movimentata e l'IA dei personaggi non giocanti non aiuta. Più che calcolatori professionisti, i soldati di Battlefield sembrano postini armati spinti da una inrefrenabile e incontenibile voglia di vedere se ci sono i cani in paradiso. Non aspettano nell'ombra attendendo un'errata scelta tattica del nemico. Non scrutano il paesaggio cercando un punto favorevole. Non raffinano le tecniche di quella che alcuni definisco "l'arte della guerra"; si tutti buttano nella mischia. Il problema che questa "leggerezza e non curanza nell'affrontare la morte" (leggasi pessima IA) spinge il giocatore a comportarsi, giocoforza, nello stesso modo. Che senso ha comportarsi sensatamente se gli altri 20 compagni d'armi si stanno buttanno allegramente nell'orgia di pallottole nemiche? Un vero peccato compensato, per fortuna, dall'hotswap che, se usato intelligentemente e spesso, può mettere una pezza a tutto questo.

    Go deaf, go blind, go home (and don't forget the statistics on your way back)

    La grafica di Battlefield 2: Modern Combat soffre, insieme ai controlli, dei problemi che intaccano molti giochi il cui progetto iniziale era su PC. Sebbene i difetti non siano assurdi e i giochi per i due sistemi effettivamente sono identificabili come facenti capo ad un unico prodotto (e non come ad esempio successe all'indimenticato Mafia, la cui versione per PS2 era uno scandalo se paragonata a quella PC) Battlefield 2:Modern Combat raggiunge solo la mediocrità restando lontano dalla vetta delle magnificenze grafiche. E', tuttavia, necessario fare una distinzione tra gli ambienti esterni e quelli all'aperto. All'aria aperta il gioco si mostra abbastanza gradevole, mentre al chiuso gli ambienti sono così spogli da far pensare che la gente del luogo dovrebbe utilizzare un po' dei profitti del gas e del petrolio per comprare almeno un suppellettile per stanza. Un mobile, un letto, un divano o un tappeto, qualsiasi cosa che tenga via la tristezza, magari ravvivando il tutto con qualche texture colorata... Tornando fuori, dopo aver fatto saltare in aria un carro nemico e esserci gustata una discreta esplosione, potremo notare che del carro, prima minaccioso, non è rimasto nulla. E' semplicemente scomparso. Nessuna carcassa fumante, o pezzi in frantumi ovunque. Effetti particellari e simili sono cose che, a quanto pare, non si vedono nelle guerre moderne.
    Sempre a proposito delle guerre contemporanee, sembra che i conflitti al giorno d'oggi siano particolarmente silenziosi. O meglio: sembra che un fucile automatico di un calibro particolarmente alto, capace di levare la vita ad un uomo a centinaia di metri di distanza, quando azionato, emetta un rumore fiacco e poco convincente. Il concerto di boati ed esplosioni di un campo di battaglia viene ridotto da Battlefield ad un più contenuto rumore di fondo, attestandosi sulla media dei giochi di questo genere e non intaccando le prelibatezze che ci aveva fatto ascoltare Call of Duty: Finest Hour.


    B2:MC non è un titolo particolamente lungo ma i programmatori hanno lavorato duramente in questo senso per fornire al giocatore la possibilità di rigiocare, con un certo entusiasmo, le missioni e di avere un motivo per farlo: le statistiche. Alla fine di ogni missione verremo giudicati in base a vari paramentri, ed anche durante l'azione potremo ricevere piccoli bonus (come l'aumento dell'energia) se ci renderemo protagonisti di azioni degne di nota, come ad esempio uccidere un dato numero di nemici con un unico caricatore. Se riusciremo in imprese come questa sullo schermo apparirà una medaglia e un commento capaci di galvanizzare l'animo e spingere a far di meglio.
    Se nel corso delle missioni si riesce ad ottenere un determinato numero di punti, verrano sbloccati altri armamenti o dei "challenge" (sfide). Con migliori armamenti sarà possibile rigiocare le missioni per migliorare ulteriormente il punteggio (in un modo simile a quanto già visto in Heroes of the Pacific); le sfide invece comprendono eventi da vario genere: prove a tempo con vari mezzi, prove di abilità con le armi da fuoco o nell'uso dell'hot swap. Oltre ad essere discretamente divertenti, le prove allungano la vita del gioco e aiutano ad impratichirsi con alcuni elementi (specialmente nel caso dell'hot swap).

    Battlefield 2: Modern Combat Battlefield 2: Modern CombatVersione Analizzata PlayStation 2A prescindere da quello che è Battlefield su PC, la versione PS2 è un discreto FPS con l'aggiunta di un ottimo e innovativo sistema in grado di rendere il giocatore partecipe e protagonista della battaglia. La longevità, unita alla feature dell'on-line, aiuta decisamente ad alzare il voto finale e sopperire ad alcune mancanze e difetti, come la grafica (trascurabile e comunque non lesiva per l'esperienza finale) e l'IA (che invece pesa più significativamente). Se volete a tutti i costi avere un Battlefield e non avete un Computer in grado di supportare la versione PC , comprate Modern Combat per PS2 e, consapevoli delle limitazioni di cui sopra, sarete contenti. Se invece cercate semplicemente un FPS, il consiglio è quello di attendere che Black abbia detto la sua... perchè, a quanto pare, quello che dirà cambierà le carte sulla tavola dei First Person Shooter.

    7.0

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