Recensione Battlestations: Midway

L'arte della guerra

Recensione Battlestations: Midway
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • Pc
  • Premessa

    La prima domanda che potrebbe saltarvi alla testa, osservando le immagini a corredo, è se c’era davvero bisogno di un altro gioco ambientato nella seconda Guerra mondiale.
    Del resto, vista l'estrema abbondanza di videogiochi ambientati nel triste periodo che corre dal 1942 al '45, tutti noi videogicoatori potremmo facilmente sostenere un esame universitario sulla compagnia Able, oppure sull’avanzata nei balcani dell’armata rossa.
    Questi aspetti della seconda Guerra mondiale sono ormai triti e ritriti in ambito videoludico, ma d’altro canto ci sono pochi giochi che trattano gli aspetti del conflitto che interessarono il più pacifico degli oceani.
    Battlestions Midway (da adesso semplicemente BM) intende calarci nei panni di Henry Walker, un rampante marinaio in servizio a Pearl Harbour al momento del disgraziato attacco giapponese, che farà carriera nella marina U.S.A. durante il conflitto.
    Per tanto ci ritroveremo a vivere le battaglie chiave che hanno tristemente imperversato sulle acque dell’oceano Pacifico: cambiano quindi un attimo le carte in tavola, e BM si allontana da tutti i suoi congeneri almeno per ambientazione.
    Se questo elemento non riesce da solo a svegliare la vostra curiosità, sappiate che gli aspetti che rendono il nuovo titolo targato Eidos interessante sono ben altri, e per nostra fortuna risiedono nel concept e nel gameplay stesso.
    Infatti, perchè limitarsi ad andare in giro con un fucile quando si può sfruttare la potenza di un cacciatorpedinerie? Oppure perchè non mettersi alla guida di una corazzata, o privilegiare un attacco dall’alto con caccia e bombardieri, e dal basso usando un sottomarino? Perchè invece che relegarsi ad interpretare un semplice ruolo, non orchestriamo l’intera flotta come un ammiraglio navigato?
    Ecco quindi l’essenza di BM, un gioco in grado di mixare alcuni fra i generi più in voga per quello che riguarda il combattimento motorizzato in una sola esperienza ludica.
    Resta solo da giudicare la bontà di tale cocktail: mollate gli ormeggi, si salpa!

    Concetti di base

    Senza ombra di dubbio i ragazzi della sezione ungherese di Eidos Interactive si sono davvero dati da fare: BM si presenta subito come un progetto ambizioso ed allettante per tutte le sfaccettature del suo gameplay.
    Cercando di dare un quadro più dettagliato rispetto al breve sunto introduttivo scritto poco più su, diciamo che BM consente al giocatore di assumere il comando diretto di svariate unità da guerra navali e aeree, fedelmente riprodotte rispetto ai modelli storici.
    Ovviamente nelle prime battute di gioco il numero di scelte a nostra disposizione sarà piuttosto limitato, in quanto come è facilmente deducibile, il nostro alter ego virtuale sarà appena agli inizi della sua carriera militare e non potrà comandare un’intera flotta.
    Man mano che procederemo nell’avventura e il nostro grado salirà di pari passo con le medaglie al merito guadagnate, le dimensioni delle divisioni al nostro comando aumenteranno, dandoci modo di gestire intere divisioni corazzate ed aeronautiche.
    L’elemento chiave di tutto il gameplay risiede proprio nella possibilità di assumerne il controllo diretto in qualunque momento, arrivandone a gestire sia il movimento che l’ingaggio armato.
    A questo punto la domanda che sorge spontanea è la seguente: cosa accade alle altre unità mentre ci dilettiamo a manovrarne direttamente una?
    Le risposte sono essenzialmente due: se abbiamo impartito ordini precisi ad una di esse, questa, guidata dalla sapiente intelligenza artificiale del gioco, si cimenterà nell’impresa stabilità. Se non ha compiti specifici si limiterà ad agire in base ai criteri di movimento e di ingaggio che le abbiamo dettato come linea principale di comportamento da seguire.
    Questo discorso apparentemente complesso lascia evincere quindi un altro aspetto chiave del gioco: attraverso una mappa tattica, saremmo in grado gestire le nostre unità come accade in ogni RTS (real time strategy), dismettendo quindi le vesti di pilota o comandante di vascello per quelle di alto generale che orchestra la battaglia via radio dal suo ufficio.
    Di conseguenza le combinazioni possibili diventano estremamente gustose, visto che potremmo benissimo disporre le unità in nostro possesso secondo un determinato criterio, lasciandole quindi manovrare dall’ IA, per poi assumerne il controllo diretto nei momenti che reputiamo chiave.
    Per fare un esempio banale, ma chiarificatore, potremmo tranquillamente chiedere ad un aeroporto di far decollare una squadriglia di bombardieri pesanti, e di farli muovere sino ad un punto specifico della mappa, che poi consenta casomai l’ingaggio con il nemico.
    Durante il loro volo di avvicinamento potremo ad esempio assumere il comando di un incrociatore che avevamo precedentemente portato a distanza di tiro da una portaerei nemica, e assumendone il controllo potremo iniziare ad aprire il fuoco.
    Le imbarcazioni in scorta alla portaerei nemica a questo punto cercheranno di ingaggiare il nostro vascello, al quale potremo far compiere qualche manovra evasiva per poi tirarsi dietro le navi nemiche.
    Nel frattempo i bombardieri saranno giunti nella posizione stabilita, e ne potremmo prendere il controllo, demandando all’Xbox360 la gestione dell’incrociatore alleato in fuga, che si porta appresso le navi a difesa della portaerei.
    E’ il momento giusto di bombardare quindi, visto che le difese antiaeree sono state rese meno compatte e quindi meno letali dalla nostra manovra, e prendendo il controllo diretto dei velivoli, sganceremo una quantità di tritolo sul ponte della portaerei nemica da farla andare a picco.
    Questo è un semplice esempio di come vanno le cose in BM, e credeteci, è riduttivo rispetto alle potenzialità tattiche che il gioco offre! Arcade o Simulazione? Discutiamo di un altro aspetto chiave della produzione: lo stile di guida dei mezzi che ci ritroveremo a pilotare è strettamente simulativo o si tratta di una semplice gestione arcade?
    Senza ombra di dubbio l’impostazione di base dell’intero titolo è più orientata all’arcade, permettendo quindi di prendersi qualche “licenza poetica” in più rispetto ad una simulazione basata sulle rigide leggi della fisica.
    Quindi quando bombarderemo non dovremo curarci tanto di come tiri il vento, piuttosto di centrare il bersaglio con il comodo mirino pensato appositamente per la circostanza.
    Questo però non deve far pensare che non occorra essere estremamente accorti nella manovra dei mezzi, nella loro gestione e specialmente nel momento di far fuoco.
    Ad esempio, parlando dei mezzi aerei, possiamo sì dire che potremo fare imbardate e virate a piacimento, ma che occorrerà tenere ben d’occhio i giri del motore: se saremo troppo lenti il nostro aeromobile andrà in stallo e pertanto cadremo a terra come mattoni, mentre se ci lanciamo in una picchiata, dovremo moderare la velocità per non rischiare di perdere il controllo.
    Sempre parlando per esempi, occorrerà muovere i nostri vascelli in modo molto accorto, specialmente nei cambi di direzione: più veloce andremo è maggiore sarà il raggio della nostra rotazione e viceversa, mentre se vogliamo compiere un 180° aiutandosi con l’inversione dei motori, occorrerà tener presente della deriva inerziale del vascello.
    Per tanto stiamo sì parlando di arcade, ma non si tratta assolutamente di un modello di guida estremamente semplicistico da divenire banale o quantomeno improbabile; dovremmo sempre tener presenti alcuni elementi chiave se vogliamo essere veramente padroni del mezzo.
    Stessa cosa vale per le riparazioni: una battaglia marina non è una cosa semplice, viste le dimensioni dei proiettili blindati che allegramente vengono scambiati fra i vascelli, ed il fatto che una singola falla può rischiare di far colare a picco la nave.
    Tramite un apposito menù di gestione, facilmente richiamabile con la pressione del tasto LB, potremo decidere quanto personale assegnare alle varie emergenze che possono interessare la nave durante il combattimento, da non trascurare nel modo più assoluto.
    Schematicamente le risorse umane adibite alla gestione delle emergenze sono rappresentate da tre allegri “omini”, che potremo scegliere se lasciare di ronda in tutta la nave oppure assegnare a compiti specifici.
    Ad esempio potremo assegnare un'unità o più alla sutura della falle oppure allo spegnimento di incendi a bordo, in modo tale che, nel caso si verifichino tali inconvenienti, ci sia subito del personale pronto alla risoluzione.
    Lasciando libere le unità, queste verranno indirizzate dall’intelligenza artificiale, ma ovviamente impiegheranno più tempo per organizzarsi, ed alcuni danni potrebbero aumentare di gravità.
    Esemplificando: le falle vengono riparate chiudendo in modo stagno le aree interessate dall’entrata dell’acqua nello scafo: più tempo impiegherà la squadra di riparazione, maggiore sarà la quantità d'acqua che entrerà, e pertanto maggiori saranno i settori allagati. Ciò accorcia senza ombra di dubbio la vita della nave, che rischia quindi con un colpo solo di essere affondata, se la gestione dei danni è stata pianificata in modo errato.
    Se ancora non siete convinti del fatto che BM sia un “sofisticato arcade”, spendiamo qualche parola per quello che riguarda l’azione squisitamente bellica.
    Specialmente per quello che concerne le navi, potremo assumere il controllo di una particolare arma mentre le altre vengono lasciate alla cura della Cpu. Immaginiamo di prendere il controllo dell’artiglieria mentre subiamo attacchi da parte di altri vascelli e di alcuni velivoli.
    La cpu si farà carico di abbattere le unità aeree, mentre noi ci assumeremo direttamente quello di pensare alle navi.
    Occorre subito avere degli accorgimenti: in base all’orientamento della nostra nave saranno disponibili al tiro un certo numero di cannoni.
    Infatti la regola migliore da seguire è quella di cercare di ingaggiare il nemico lasciandolo al lato sinistro o destro del vascello, per poter avere la maggiore potenza di fuoco disponibile.
    Una volta inquadrato il nemico avremo a disposizione un binocolo per migliorare la nostra visione e soprattutto per affinare la nostra mira.
    Non pensiamo però che sia sufficiente mirare al corpo della nave nemica e sparare, specialmente quando il bersaglio è in moto, perché difficilmente riusciremo a scalfire le corazze nemiche.
    Infatti occorre mirare dove riterremo che il vascello nemico si troverà quando i proiettili di artiglieria colpiranno il pelo dell’acqua, dando quindi il giusto anticipo in base alla nostra velocità, a quella del nemico e alla sua distanza.
    Può sembrare apparentemente difficile, ma con un po’ di pratica avremo dei buonissimi risultati.
    Stesso discorso vale per i combattimenti in aria, dove però in nostro soccorso arriverà una sorta di mirino aggiuntivo, sfasato rispetto al bersaglio originario, che ci indicherà dove mirare tenendo conto dell’anticipo per abbattere il nemico.
    Ecco quindi completato il quadro, dal quale risulta evidente di quanto l’arcade proposto dai ragazzi dell’ Eidos Studios ungherese sia estremamente valido e di quanto si allontani dallo spettro della semplificazione priva di contenuto.

    IA

    Abbiamo parlato più volte di intelligenza artificiale, ed è quindi venuto il momento di capire se in BM questa espressione stia veramente ad indicare una piccolo barlume di ragionevolezza. Vogliamo affrontare la questione da due punti di vista separati: la gestione delle unità amiche da arte della Cpu, e quella dei nemici.
    Per quello che concerne gli alleati diciamo subito che il modello di ragionamento virtuale non presenta assolutamente grossi segni di stupidità. Normalmente quando viene imposto un ordine ai nostri commilitoni virtuali questi di dimostrano piuttosto scaltri nel portalo a termine, cercando di portarsi a distanza di tiro in modo efficiente e di squagliarsela quanto prima quando le cose prendono una brutta piega. Ovviamente molto sta alla bontà dei nostri ordini: mandando allo sbaraglio un’unità senza una tattica precisa, per quanto questa possa essere intelligente e scaltra, ci lascerà sicuramente le penne.
    In BM è inoltre possibile riunire le unità disponibili in squadre, alle quali possono essere imposti schemi comportamentali mediante la pressione del tasto X.
    Per capire la validità del lavoro svolto dai ragazzi ungheresi di Eidos basta considerare la gestione delle navi in formazione, quando esse abbiano attivato l'abilità chiave di evitare i siluri in modo automatico. Quando un siluro viaggia contro una delle nostre navi, questa cercherà con manovre evasive di evitarlo (in alcuni casi sono veramente uno spettacolo da vedere, e vi lasceranno senza fiato!), oppure se i siluri viaggiano nella direzione della nave madre, e una vostra sottomessa si trova nella rotta di collisione, questa cercherà di fare scudo alla prima, forse sacrificandosi.
    Spendiamo anche due parole per gli aeromobili: viaggiare in formazione è un'operazione assai spettacolare, specialmente per il fatto che impersoneremo sempre il caposquadriglia e quindi gli altri elementi ci seguiranno ciecamente. Diretti contro un bersaglio, quando apriremo il fuoco -si tratti della mitragliatrice sotto le ali o di altri missili equipaggiati- i nostri sottoposti replicheranno il nostro comportamento, sino a quando il nostro attacco non avrà termine e la formazione di volo si infrangerà lasciando posto alle manovre evasive tipiche di chi è a due metri da morte certa.
    Sempre attraverso la pressione del tasto X ( che apre un menù specifico ) potremo indicare alla formazione di rientrare per riarmarsi e riparare i danni, per poi casomai ripartire se la situazione necessita.
    Stesso discorso vale per i nemici: sono tutti molto scaltri e furbi, pertanto occorre veramente assumere un comportamento da manuale se vogliamo riportare a casa la pellaccia.
    BM è un gioco che non premia in alcun modo le azioni avventate in puro stile Rambo: occorrerà sempre muoversi in modo accorto, con un briciolo di tattica alle spalle, se non vogliamo che i nemici abbiano il sopravvento.
    L’esempio più calzante è quello della guerra sottomarina, che richiede veramente una malizia tattica di alto spessore.
    Dovete sapere innanzitutto che il sonar è sistema di rilevamento basato sulle vibrazioni sonore, capace di rivelare quindi la posizione di un nemico in movimento sotto il livello dell’acqua, in base alle differenza temporali che intercorrono fra l’eco di ritorno del suono emesso dall’apparecchio.
    Un sistema del genere in BM lavora plausibilmente su quasi 360° lasciando scoperto un angolo di circa 90° che ha vertice nella parte posteriore della nave, in quanto le eliche generano un rumore in grado di disturbare il sistema.
    Alla guida di un sottomarino capiterà spesso di vedere un cacciatorpediniere (uno dei pochi mezzi con bombe di profondità, capaci di far saltare il sottomarino) nemico puntare dritto verso di voi.
    Di primo acchito potreste pensare di sparagli contro dei siluri, ma sappiate che facilmente l’imbarcazione nemica li eviterà, lasciandovi quindi scoperti, in quanto i tempi di ricarica dei tubi sono piuttosto elevati; di conseguenza vi farà a pezzi.
    La cosa più saggia da fare è quella di immergersi sempre più e fermarsi, per ingannare il sonar.
    A questo punto emerge la bellezza dell’intelligenza artificiale del gioco: il cacciatorpediniere, perdendovi sul sonar e quindi pensando che vi siete fermati, inizierà a percorrere un percorso circolare verso il vostro scafo, mantenendosi ad una distanza tale da permettersi di evitare siluri.
    Sa che prima o poi, continuando così, dovrete riemergere per prendere aria, e se ne sta buono buono in attesa di farvi a pezzi non appena sporgerete la testa fuori dal pelo dell’acqua.
    Le manovre che compie per cercare di capire se siete alle sue spalle o meno, e per cercare di stanarvi in tutte la maniere, sono veramente ammirevoli e quando finalmente riuscirete con un paio di siluri ben piazzati a mandarlo al creatore, credeteci, vi sentirete come il comandate Ramus in Caccia ad Ottobre Rosso!
    Lo stesso vale per gli areoplani: togliersi di coda dei nemici è veramente arduo, anche al livello di difficoltà più basso.
    Non bastano semplici manovre evasive, ed in alcuni casi neppure le manovre viste in top gun: dovrete sempre cercare di portare il nemico all’errore, per poi approfittarne.
    Il combattimento fra navi in alcuni casi è ancora più esaltante: quando due formazioni si trovano ai ferri corti vedrete veri e propri attacchi a tenaglia, accompagnati la lanci di siluri veramente subdoli, studiati per farvi compiere qualche manovra poco saggia e quindi bombardarvi meglio.
    Battlestation è quindi un gioco “user friendly” per quello che riguarda il feeling generale nella guida e nella gestione dei vostri mezzi: non richiede di leggere un manuale da 800 pagine per essere giocato, e con pochi tasti vi caverete sempre di impaccio. Non è del resto un gioco semplice in cui basta “sparare e sperare”: occorrerà un buon uso della materia grigia per pianificare accuratamente come usare la forza bruta.
    Tutto questo è reso possibile solo grazie ad un'ottima programmazione dell’intelligenza artificiale, in grado di essere in linea massima, una valida antagonista.

    Il comparto tecnico

    Per prima cosa parliamo della grafica, molto valida ma non estremamente sofisticata, specialmente se paragonata alla maggioranza dei titoli disponibili sulla bianca console di casa Microsoft.
    I modelli poligonali che costruiscono la trasposizione virtuale di navi e mezzi in generale sono di buonissima fattura, sia per fedeltà che per caratterizzazione.
    L’aspetto meno felice sono le texture non sempre in alta risoluzione che ricoprono i modelli in questione.
    Non si parla di oscenità visiva, piuttosto di una piccola mancanza.
    Questa situazione è particolarmente evidente quando si inquadrano isole e isolotti, che non brillano certo per bellezza artistica: le texture non fanno gridare al miracolo, e in certi casi i paesaggi risultano piuttosto poveri di vegetazione.
    Discorso analogo per gli effetti: pur essendo tutt’altro che sgradevoli alla vista in alcuni casi avremmo chiesto qualcosa in più.
    Sicuramente Battlestation Midway non vuole e non può presentarsi come punto di riferimento tecnico nell’ampia produzione videoludica targata Xbox360, ma vista anche la bontà del gameplay del titolo ci saremmo aspettati qualcosina di più.
    Passando oltre, il comparto sonoro brilla per una scelta musicale estremamente felice, caratterizzata da brani orchestrali di indubbio carisma, capaci di condire di epicità ogni momento di massima tensione.
    Non possiamo dire la stessa cosa per gli effetti sonori, la cui qualità è talvolta altalenante.
    In alcuni casi rappresentano una gioia per i nostri orecchi, mentre altre volte soddisfano un po’ meno, presentandosi con timbri poco profondi ed inadeguati per infondere il giusto senso di potenza, pur non compromettendo criticamente però la qualità dell’intero comparto sonoro.
    La longevità del titolo merita invece un discorso a se stante.

    Oggi mi sento longevo

    Pur presentando uno schema di gioco molto vario e ben strutturato, che garantisce una vasta rigiocabilità, BM non offre una campagna single player di ampia durata.
    Oltre alla classica modalità storia, affrontabile a tre diversi livelli di difficoltà e comprendente di una decina di missioni, è possibile giocare anche alcune “sfide”, divise fra combattimenti aerei, navali e sottomarini.
    La caratteristica peculiare di queste missioni, oltre a permettere il controllo di alcuni mezzi giapponesi (gli Zero sono fantastici, e quando farete navigare la possente Yamato vi cadrà una lacrimuccia), è quella di inserire il giocatore in contesti ancor più “drammatici”, facendogli assumere il controllo di alcune unità alle prese con situazioni da cardiopalma.
    Portare a termine le sfide è estremamente esaltante, ma una volta esaurite queste e la campagna, rimane ben poco da fare sul piano del single player.
    Considerando in particolare che le prime missioni della campagna sono estremamente semplici in quanto le unità alle nostre dipendenze sono di un numero esiguo, si avverte il bisogno di qualche missione in più.
    A supplire questa mancanza ci pensa il settore multiplayer, sul quale sembra che gli sviluppatori abbiano puntato molto.
    Le diverse mappe online sono in grado di supportare sino ad otto giocatori simultaneamente, assegnando loro degli slot ben precisi e collocandoli in battaglie specifiche e storicamente famose, a capo di determinati mezzi propri dello slot scelto ( portaerei, cantieri navali, aeroporti) .
    Ovviamente se la partita si svolge fra solo due giocatori, l’intero parco mezzi disponibile negli slot rimasti vuoti passa alla gestione degli stessi, non facendo quindi mancare unità di fuoco e, di conseguenza, azione.
    Principalmente ogni mappa ha degli obiettivi ben precisi ( come difendere un aeroporto o distruggere un cantiere navale nemico) , il compimento dei quali determina il vincitore fra le due fazioni.
    Visto il notevole spessore della componente tattica, le squadre più organizzate hanno facilmente la meglio sui giocatori riuniti casualmente in una “partita veloce”, dunque da questo punto di vista sarebbe stato meglio proporre un clan matchmaking alla Halo 2 per impedire frustranti e rapidissime disfatte ( la possibilità di gestire gli slot privatamente può comunque essere d’aiuto ).
    Ciò non toglie che le sfide su Xbox Live siano entusiasmanti ed estremamente divertenti, riuscendo a supplire e completare la scarsa disponibilità di missioni in single player.

    Battlestations: Midway Battlestations: MidwayVersione Analizzata Xbox 360La versione per Xbox360 non presenta sostanziali differenze rispetto alla controparte per personal computer, eccezion fatta per l'ovvio riadattamento del sistema di controllo (con ottimi risultati )sul bianco pad made in Microsoft. Tecnicamente parlando l'ultima fatica di casa Eidos si presenta con un aspetto gradevole e solido, pur non eccellendo in uno specifico comparto : la grafica svolge degnamente il suo dovere, appagando il giocatore attraverso ricostruzioni curate e dettagliate del centinaio di mezzi ( tra aerei e navi ) disponibili ed un campo visivo sterminato, sebbene gli scorci di oceano pacifico proposti non brillino per varietà. Le texture che ricoprono le porzioni di terreno perdono progressivamente di qualità avvicinandosi ad esse, ma sorvolando ad altissima quota un piccolo arcipelago delle Midway, magari "perforando" col proprio velivolo le formazioni nebulose, il senso di realismo generale ( in termini visivi ) è decisamente elevato. Effetti particellari poco curati ( le esplosioni e gli spruzzi d'acqua sono concepiti secondo uno standard old-gen) , vegetazione spoglia, costruzioni poligonali terrestri scarsamente ispirate e qualche sporadico calo di framerate nelle situazioni più affollate rappresentano il rovescio della medaglia di un prodotto che comunque non si propone certo come metro di paragone tecnico nel panorama videoludico della Xbox360. L'audio, come nella versione Pc, presenta alti e bassi, dove poetiche sinfonie eroiche si amalgamano ad effetti sonori spesso privi del giusto mordente; esplosioni, colpi d'artiglieria, raffiche di mitragliatori e suoni di lamiere contorte e perforate non hanno ricevuto il timbro che era lecito attendersi da una produzione next-gen, risultando inadeguati per immergere ancor di più il giocatore nel virtuale teatro di guerra ( Graw,Cod3,Gow sono decisamente su un altro livello da questo punto di vista). La giocabilità rappresenta il punto forte del gioco: pur dimostrandosi macchinosa e lungi dall'essere "spontanea", garantisce un alto grado di soddisfazione una volta impratichiti ed assuefatti ai rudimenti del gameplay. In definitiva, anche grazie all’eccellente modalità multiplayer, Battlestation:Midway è un titolo particolarmente consigliato a quella fetta di pubblico che non si accontenta del classico spara-spara ambientato durante la seconda guerra mondiale, ma che preferisce organizzare e pianificare i propri piani di battaglia, non disdegnando di padroneggiare in prima persona le unità dispiegate sul "campo".

    7

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