Recensione Beautiful Katamari

Il re del cosmo invade anche l'Xbox 360!

Recensione Beautiful Katamari
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • Da dove sei rotolato fuori?

    Ci sono titoli che arrivano come un fulmine al ciel sereno, che ti cadono fra capo e collo quando meno te l’aspetti e riescono, pur nella loro semplicità, ad incollarti al monitor regalandoti ore e ore di gioco spensierato. Senza andare a scomodare delle pietre miliari come Tetris e Mario, vogliamo raccontarvi cosa accadde esattamente quattro anni fa quando, durante un periodo piuttosto florido dal punto di vista dei videogames usciti (ma di un generale piattume dal punto di vista della varietà e dell’originalità) balzò fuori dai listini degli importatori paralleli un gioco dalla copertina alquanto particolare ed un po’ Naif, sul quale campeggiavano due mucche stilizzate che pascolavano su di una verde collina. Alle loro spalle un cielo azzurro era oscurato da una gigantesca sfera formata dai più disparati oggetti che la mente umana immaginasse. Incuriositi da questa strana visione decidemmo allora di dare fiducia a Namco (sviluppatore e publisher del gioco in questione) ed acquistammo per Playstation 2 Katamari Damacy assolutamente inconsapevoli di quello che sarebbe accaduto alla nostra esistenza una volta inserito il dvd nel lettore della nostra console.
    Ma cosa ha reso questo Katamari Damacy così intrigante da divenire un fenomeno di culto fra i giocatori di tutto il mondo? Cosa ha spinto Namco, convinta all’inizio di aver tirato fuori un titolo adatto solamente al pubblico Giapponese, a fare dietrofront dopo il tam tam mediatico, portando prima la sua creatura sul mercato Americano (il capostipite della serie non vide mai luce nel vecchio continente) e successivamente realizzando due seguiti (uno per PS2, l’altro per PSP) distribuiti in tutto il mondo? Per avere risposta a questi ed altri interrogativi vi invitiamo a continuare la lettura della recensione di questo Beautiful Katamari per l’occasione portato da Namco su Xbox 360.

    Guarda lassù, fra le stelle fra il blu

    Ancora una volta i protagonisti del gioco saranno i regnanti più importanti mai apparsi su schermo, stiamo parlando nientemeno che del Re del Cosmo, della sua graziosa Regina e del suo giovane fanciullo, il Principe del Cosmo. Vien da se che regnare su di una così sconfinata ed infinita proprietà, nonostante i nostri poteri soprannaturali, sia un tantino impegnativo e dunque serva anche un po’ di relax di tanto in tanto; cosa c’è di meglio quindi se non una bella gita fuori porta, magari su di uno dei tanti incontaminati scorci di paradiso che propone l’universo? Natura incontaminata, aria pulita e cielo terso, l’ideale per rilassarsi e fare un po’ di sano movimento per sgranchire le nostre arrugginite giunture, magari con una bella partita a tennis. Il pomeriggio della famiglia reale trascorreva così in dolce tranquillità ma, ad un tratto, un colpo decisamente fuori bersaglio del Re del Cosmo scagliava la pallina talmente in alto e con una forza così spropositata da sfondare la volta celeste e creare un pericoloso buco nero! Il nefasto evento astrale inghiottì in un batter di ciglia tutto il sistema solare, devastando i fragili equilibri e lasciando nella galassia un vuoto da ricolmare assolutamente; memore dunque delle nostre passate azioni il buon paparino decide di spedire il giovane principe sulla terra, unico pianeta a non essere ancora stato inghiottito nella catastrofe, con lo scopo di raccogliere il materiale necessario per ricomporre gli astri mancanti e mettere una bella pezza sui regali disastri. Lo strumento per realizzare un lavoro di così immane portata? Magie elementari? Raggi traenti? Nulla di tutto questo...

    Rotola, strada facendo rotola

    Il nostro fidato amico sarà un Katamari, ossia un’apparentemente innocua pallina di gomma molto simile a un giocattolino per la prima infanzia: codesta semplicità non deve però trarci in inganno in quanto il Katamari ha dalla sua un incredibile potere adesivo grazie al quale potremo arraffare tutto quello che vedremo intorno; man mano inoltre che andremo in giro “ramazzando” a destra e a manca come dei novelli spazzini, la nostra fidata sfera aumenterà di volume permettendoci così di poter inglobare oggetti via via sempre più grandi: passeremo in un batter di ciglia da minuterie come monetine, chiodi, pedine della dama ad angurie, animali domestici (cani, gatti, galline e chi più ne ha più ne metta) sino ad arrivare ad esseri umani, automobili, case e persino interi continenti. Nascosti negli ambienti di gioco vi saranno inoltre sia dei pacchi regalo nei quali troveremo dei simpatici oggettini con i quali agghindare il bel principe, sia i nostri strampalati cugini (a loro volta selezionabili in qualsiasi momento della partita come personaggi alternativi).
    Dal punto di vista del gameplay potremmo dunque definire Beautiful Katamari come una riuscita commistione fra un action ed un puzzle game: nei livelli che affronteremo dovremo infatti raccogliere quanta più roba possibile per espandere la nostra sfera sino ad un certo diametro (visualizzato nella parte sinistra dello schermo) in un dato limite di tempo allo scadere del quale potremo assistere alla creazione del pianeta richiestoci ad inizio livello, oltre che ad un punteggio che ci verrà assegnato in base alla qualità del nostro operato (in soldoni: più grande sarà la sfera, più alto sarà il punteggio). Occasionalmente inoltre ci verranno assegnate particolari richieste necessarie per poter permettere al re del cosmo di rimettere le cose a posto: eccoci dunque pronti, ad esempio, a dover raccogliere un gran quantitativo di oggetti circolari per poter così rimpiazzare saturno. Tutto quello che abbiamo appena descritto sarà facilmente realizzabile grazie ad un sistema di controllo estremamente intuitivo: il movimento che il piccolo principe verdognolo impartirà al suo fido Katamari è stato adibito alle sole due levette analogiche che, un po’ come accadeva in titoli come Steel Battalion o Virtual On, grazie alla combinazione delle direzioni ci permetterà di svolgere facilmente tutte le movenze a disposizione, dalle più basilari sino ad arrivare a quelle più avanzate (come il salto della sfera per poter repentinamente cambiare di direzione, azione questa effettuabile tramite la semplice pressione contemporanea di entrambi gli stick).
    Come recita un vecchio adagio però (ogni bel gioco dura poco) l’ultimo arrivato in casa Namco pecca, un po’ come i suoi predecessori, sotto l’aspetto della longevità: la combinazione di poche missioni, una decina in totale, unita al tempo limite per ogni stage (il quale, escluso l’ultimo livello, non si assesterà mai sopra i dieci minuti) ci permetterà, una volta presa la mano con il succitato sistema di controllo, di portare agevolmente a termine il gioco in circa tre/quattro ore, includendo in questo conteggio anche il completamento delle missioni in modalità time attack; è comunque doveroso sottolineare come tale difetto sia controbilanciato dall’altissima rigiocabilità del titolo, dovuta soprattutto a quella prerogativa di gioco “mordi e fuggi” che ben poche produzioni più altisonanti possono fregiarsi di avere. Poco più che accessorie ci sono infine sembrati sia il multiplayer, nel quale da due a quattro giocatori potranno sfidarsi nel raccogliere più roba possibile per creare la sfera dal diametro maggiore, sia la curiosa versione cooperativa del gioco dove, un po’ come accadeva nel vecchissimo The adventures of Cookie & Cream per Playstation 2, entrambi i giocatori dovranno coordinare i loro movimenti per muovere un solo ed unico Katamari; scelta carina ed interessante (le risate sono garantite) un vero peccato però che tale modalità di gioco sia composta da soli tre livelli, lasciando un po’ con l’amaro in bocca il giocatore.

    Tourbillon cromatico

    Beautiful Katamari è uno di quei titoli estremamente difficili da valutare dal punto di vista tecnico: analizzando con estrema freddezza il motore grafico dietro questa produzione, è innegabile sottolineare come esso non sfrutti minimamente la macchina su cui gira, presentando sia dei modelli poligonali e delle texture leggermente superiori a quelle ammirate nei due episodi usciti per la console di casa Sony, sia animazioni grezze e alle volte ridicole. Tutto ciò però non deve trarci in inganno in quanto l’apparente semplicità risulta essere estremamente gradevole alla vista (complice un design stilizzato ed una palette di colori sgargiante e vivace) e che riesce a centrare in pieno l’atmosfera svagata e marcatamente orientale del gioco; ci duole però aver notato qualche rallentamento durante le fasi più concitate di gioco, difetto assolutamente ingiustificabile per le testè citate carenze/particolarità. Di ben altra pasta invece il comparto sonoro che, come da buona tradizione, si fregia di una colonna sonora composta da diversi brani (tutti cantati) di incredibile presa sul giocatore, non stupitevi dunque se dopo pochi secondi vi ritroverete a canticchiare i motivetti durante tutto l’arco della giornata. Assolutamente fuori di testa, oltre che dello stesso livello della soundtrack, gli effetti sonori: praticamente ogni oggetto che assorbiremo avrà il suo particolare “grido di battaglia” in grado di strappare in più di un’occasione una sana risata.

    Beautiful Katamari Beautiful KatamariVersione Analizzata Xbox 360Beautiful Katamari è un titolo unico nel suo genere che non conosce mezze misure: o lo si ama o lo si odia. La realizzazione tecnica, volutamente scarna e psichedelica, unita ad un sonoro stellare ed un’ottima giocabilità potrebbero però non bastare per poter far sfondare questa ultima fatica di Namco Bandai in un universo ludico dominato da produzione Hollywoodiane. Consigliamo caldamente a tutti gli scettici di provare attentamente il titolo (è fra l’altro presente una demo sul Marketplace) prima di etichettarlo come giochetto da quattro soldi: potreste innamorarvi dello strampalato mondo dei regnanti del cosmo...

    7

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