Ben 10 Recensione: a caccia di alieni su Nintendo Switch

Benjamin "Ben" Tennyson debutta su Nintendo Switch con un gioco d'azione basato sul reboot della serie targata Cartoon Network. Lo abbiamo provato.

Ben 10 Recensione: a caccia di alieni su Nintendo Switch
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Amatissimo dai giovani spettatori di Cartoon Network e apprezzato dalla critica, Ben 10 è stato presentato al pubblico "ben" dodici anni fa, esattamente nel dicembre del 2005. Le avventure del giovane Benjamin "Ben" Tennyson, ragazzino di dieci anni in grado di potersi trasformare in dieci creature aliene diverse tramite l'utilizzo dell'Omnitrix che porta sul polso, riscossero all'uscita un grande successo fra gli under 12. Ormai quei bambini sono cresciuti e un'altra generazione è pronta a prendere il loro posto. Cartoon Network deve essersi resa conto del tempo trascorso, avendo prodotto nel corso di questo 2017 un reboot della serie. Nel tentativo di allargare sempre più il proprio bacino d'utenza, Ben 10 è protagonista del tie-in prodotto da Outright Games, piccola software house specializzata nello sviluppo di giochi su licenza. Ecco, forse sarebbe il caso di riconsiderare le proprie scelte professionali.

    Nessuno lo può fermare perché lui è Ben 10

    Ci dispiace dover dare questo dolore ai fan della serie animata, ma nel gioco di Outright Games non funziona praticamente nulla. Ci abbiamo provato a tirarne fuori qualcosa di positivo, tenendo bene a mente il pubblico di riferimento di questo tipo di produzioni, ma non c'è assolutamente niente da salvare.
    Partiamo dalla trama: non pervenuta. Veniamo catapultati d'improvviso nei panni di Ben senza che ci vengano presentati i personaggi o il contesto narrativo: sappiamo solo di essere in campeggio con il nonno Max e la cugina Gwen. Tralasciando la mancata introduzione dei protagonisti, anche gli eventi non hanno una spiegazione: ci si ritrova a dover affrontare i boss soltanto perché ce li troviamo davanti sul nostro cammino. Il gioco quindi dà per scontato che chi abbia il pad fra le mani sia un fan della serie e sappia già del potere concesso dall'Omnitrix, dispositivo che Ben indossa come un orologio e che permette al ragazzo di potersi trasformare in dieci alieni, ognuno con una particolare abilità. Tale premessa narrativa aprirebbe la strada a soluzioni di gameplay diversissime e - si spera - divertenti, ma tutto questo nel gioco disponibile su PS4, Xbox One e Switch non accade. Ben 10 è un picchiaduro a scorrimento, come quelli che andavano di moda nei primi '90, ma le produzioni Capcom e Konami sono invecchiate meglio di questo tie-in uscito nemmeno una settimana fa.

    Gli alieni sono differenziati unicamente per il potere in dotazione. Tale abilità può essere utilizzata soltanto dopo aver lasciato caricare una barra specifica per un tot di tempo, fino ad un massimo di tre slot. Durante l'attesa, ci sarà da malmenare i mob lasciati scorrazzare dai vari boss. Ci si aspetterebbe che, anche in un beat ‘em up per bambini, i nemici sappiano offrire una sfida e che il sistema di combattimento sia quanto meno divertente.

    Ebbene, anche qui sono dolori. Il combat system vorrebbe assomigliare a quello dei Batman Arkham, con il giocatore circondato da nemici che attaccano uno per volta mentre un segnale a schermo avvisa da dove arriverà il prossimo colpo: in realtà basterà premere compulsivamente l'unico tasto deputato all'attacco per uscire vittoriosi, a prescindere dall'alieno che si è scelto di usare. Al bassissimo livello di sfida si accompagna anche un level design pigro e privo di idee. Il gioco è un picchiaduro a scorrimento, come già detto, ed effettivamente i livelli "scorrono": basta andare sempre verso destra (e, di tanto in tanto, potremo spostarci anche in verticale) per arrivare alla fine del livello, avendo la premura di cambiare l'alieno quando necessario per completare alcuni salti o passaggi superabili solo con le abilità specifiche di una determinata creatura, ma in questi pochi livelli completabili in un quarto d'ora o poco più non troveremo mai un vero guizzo di design capace di sorprenderci. In questo pessimo esempio di game design, anche l'aspetto tecnico del gioco cade sconfitto.

    Il titolo sfrutta un motore grafico in cell shading che riesce a reggere in maniera dignitosa le cut scene, ma che risulta inferiore persino alla versione per GameCube di The Wind Waker. Ambienti spogli, modelli poligonali poco definiti, texture scarne, incapacità di reggere addirittura i 30 fps... Nella nostra prova abbiamo giocato Ben 10 su Switch, ma la piccolina di casa Nintendo ha già dato prova di saper gestire engine ben più complessi di quello scelto da Outright Games.

    Ultima nota "stonata" per le musiche: anche qui i motivetti saranno anche orecchiabili, ma di fatto durano un minuto o poco più per poi tornare a ripetersi ad oltranza. Credo non possiate biasimarci se, nei 15-20 minuti necessari a completare un livello, più di una volta abbiamo staccato l'audio alla TV per accendere lo stereo.

    Ben 10 Ben 10Versione Analizzata Nintendo SwitchBen 10, tie-in che accompagna la nuova versione dell’amatissima serie animata, è un titolo su licenza come tanti che abbiamo affrontato nella nostra infanzia. Il picchiaduro a scorrimento prodotto da Outright Games è pigro, senza idee e tecnicamente arretrato. I piccoli giocatori si ritroveranno ad affrontare livelli sempre uguali dove la loro mente non verrà mai stimolata, ma soltanto lobotomizzata dalla pressione compulsiva dell’unico tasto necessario ad attaccare. L’abilità del protagonista, in grado di assumere dieci forme diverse, non viene mai realmente sfruttata, se non per superare alcuni passaggi dei pochi stage disponibili. Non aiuta poi il prezzo di listino: 40€ che potrebbero essere spesi per qualche altro gioco decisamente più riuscito e a misura di bambino.

    4.5

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