Recensione Berserk Recensione: Gatsu sbarca su PlayStation 2

Leggi la nostra recensione e le opinioni sul videogioco Berserk Recensione: Gatsu sbarca su PlayStation 2 - 1325

Recensione Berserk Recensione: Gatsu sbarca su PlayStation 2
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  • PS2
  • Anime
  • Dal fumetto al videogioco. Di nuovo

    Per la seconda volta l'opera che ha reso celebre nel mondo il fumettista giapponese Kentaro Miura approda dalle pagine del fumetto omonimo sugli schermi delle nostre console. Già cinque anni fa Sega aveva prodotto per la propria console Dreamcast una prima trasposizione delle gesta di Gatsu, in arte cavaliere nero, per la gioia dei numerosi fan sparsi per il mondo. Oggi, sotto etichetta Sammy, i ragazzi della Yuke's (già responsabili, tra gli altri titoli, di Eve of Extiction e dell'intera serie di WWE Smackdown!) tornano sui propri passi, portando su di una console di nuova generazione tutta la violenza del mondo di Berserk.Il titolo Ps2 non si propone come seguito del titolo uscito nel '99 sulla console Sega, ma cerca di catturare lo spirito di un videogioco che, pur non esente da difetti, rendeva giustizia all'opera da cui era ispirato ed aveva saputo conquistare i cuori degli appassionati del fumetto.

    Il marchio del sacrificio

    Le prime differenze tra il titolo odierno e il suo predecessore si trovano nella trama. Laddove infatti il vecchio titolo raccontava vicende parallele a quelle narrate sul fumetto, inserendosi intelligentemente in un periodo di ‘vuoto narrativo', il gioco Sammy ricalca pedissequamente quanto visto sulle tavole del maestro Miura. Non più uno spin-off, ma il tentativo di trasporre fedelmente le avventure dei protagonisti nel loro viaggio di ‘sacrificati', costretti ad ogni passo a dover fare i conti con legioni di esseri infernali. Per chi non avesse confidenza con uno dei manga più affascinanti e tenebrosi mai prodotti, basti sapere che questo narra le vicende di Gatsu e della sua compagna Caska in un medioevo fantastico in bilico tra storia e mitologia. I due sono ex mercenari, cacciati dal regno che avevano brillantemente servito nel corso di una sanguinosa guerra quando Grifis, il capitano della loro compagnia, al culmine del proprio successo personale era stato sorpreso nella camera della principessa ereditaria. Grifis era stato imprigionato e torturato e i suoi compagni dispersi e braccati come banditi. Quando Gatsu, Caska e i pochi compagni rimasti erano riusciti a liberare Grifis dalla prigionia avevano trovato un uomo distrutto. Sfigurato, muto, i tendini di braccia e gambe recisi, ogni ambizione era ormai negata al brillante capitano. Ma grazie ad un oscuro artefatto questi era stato in grado di evocare (in maniera a dire il vero del tutto fortuita) delle creature diaboliche, angeli corrotti che gli avevano permesso di riacquistare potere, bellezza, vita e tutti i suoi sogni infranti in cambio di un semplice sacrificio: la vita dei suoi compagni ed amici. Al massacro seguente, un vero e proprio festino demoniaco, erano sopravvissuti solo Gatsu e Caska, lui privo di un braccio ed un occhio, lei completamente impazzita in seguito alle violenze subite dal rinato Grifis; entrambi marchiati a fuoco da un simbolo arcano, dotato del potere di richiamare esseri infernali, pronti a cibarsi delle loro carni.Questi, a grandi linee, i presupposti alla base delle avventure di Gatsu (so già che gli appassionati vorranno la mia testa per essere stato così sbrigativo), un uomo solo, in cerca di vendetta, disperatamente attaccato ai propri ricordi ed al suo amore per Caska, ormai ridotta ad un ombra dell'esperta guerriera che era un tempo. Ma Gatsu non è soltanto un uomo gravato da un oscuro destino: è anche un guerriero formidabile, dalle infinite risorse e dalla forza sovraumana. Il braccio perso al momento del ‘sacrificio' è stato sostituito con una protesi metallica che nasconde un piccolo cannone, e la sua sorprendente abilità, alimentata dalla rabbia, gli permette di brandire la ‘ammazzadraghi', un enorme blocco di metallo, lungo più di due metri e talmente grezzo e massiccio da poter essere a malapena chiamato spada.Il gioco ci mette dunque nei panni di questo straordinario combattente alle prese con esseri diabolici e mostruosi, pronto a tutto pur di ottenere la propria vendetta e di difendere la donna che ama. Quanto detto finora vorrebbe tentare di trasmettere a chi non ha mai letto una pagina del fumetto di Miura l'epica goticità delle sue ambientazioni e l'estrema violenza delle situazioni narrate. Per chi invece è appassionato del manga, basti sapere che il gioco segue (con qualche licenza) la trama a partire dalla caduta della Torre della Condanna, fino all'ultimo numero edito in Italia, con l'assalto e l'incendio della casa della strega.

    La furia del berserk



    Il gameplay ricorda molto da vicino giochi classici come Golden Axe (o più vicino a noi, i titoli d'azione di Lord of the Rings), con il protagonista intento ad uccidere qualsiasi cosa si muova sullo schermo. Fin dai primi istanti appare evidente l'unica vera grande pecca del gioco: la mancanza di varietà. Il giocatore vaga nei livelli affettando mostri e creature demoniache con l'unico scopo di accumulare esperienza, fino al raggiungimento di un punto prestabilito dell'area di gioco in cui una cut scene mostra l'evolversi della trama.Quello che invece non manca al gioco è la ‘classe' e la cura nei particolari. Qualunque cosa vista sul manga è riprodotta fedelmente nel titolo. Le armi, le movenze, l'incedere di Gatsu, tutto contribuisce a trasmettere al giocatore una sensazione di estrema soddisfazione, unita all'impressione di assistere finalmente in ‘presa diretta' ai violenti combattimenti del guerriero nero.Con il pulsante del quadrato si menano fendenti e si esegue l'attacco base di Gatsu, con la croce è possibile parare (e, con il giusto tempismo, contrattaccare), con la pressione del cerchio il protagonista scatta nella direzione voluta, con il triangolo è possibile effettuare un affondo o un'uccisione istantanea (quando l'apposito indicatore lo permette), oppure, con una pressione prolungata, eseguire una piroetta con la spada in grado di colpire a trecentosessanta gradi i nemici intorno.Come se questa gamma di attacchi non fosse sufficiente, con la pressione combinata dei tasti dorsali è possibile accedere alle armi secondarie e alle abilità speciali di Gatsu e dei suoi compagni. Con la pressione di R2 il guerriero nero si lancia all'attacco con una furia ed una velocità indescrivibile (che consuma l'apposita barra del ‘berserk'), mentre con R1 è possibile focalizzare l'attenzione su di un unico avversario ed eseguire tutta una serie di spettacolari evoluzioni. I dorsali sinistri invece in combinazione con gli altri tasti del pad permettono di attivare l'arsenale alternativo del protagonista (coltelli da lancio, balestra, granate e il cannone installato nella sua protesi) e di richiamare l'assistenza dei propri compagni: delle piccole cut scene che hanno la funzione di super mosse e che colpiscono tutti gli avversari sullo schermo (il personaggio di Isidoro), rallentano i movimenti dei nemici (Serpico), aumentano le capacità difensive del protagonista (Shilke) e ne rigenerano l'energia vitale (Pak).Va detto poi che ciascuna di queste abilità offensive può essere migliorata individualmente al raggiungimento di un determinato livello di esperienza: tramite una specie di negozio delle abilità è infatti possibile acquistare, al momento del salvataggio, il potenziamento desiderato. Purtroppo il tutto è presentato in giapponese, lasciando quindi poca discrezionalità nella scelta del giocatore.Menzione a parte per i frequenti combattimenti con i boss. Questi si distinguono per la coreografia con cui sono presentati e per l'assoluta fedeltà con quanto visto sulle pagine del fumetto. Spesso infatti, contromosse o abilità speciali portano a piccole cut scene ben integrate nell'azione che mostrano il drammatico sviluppo della battaglia, e fanno sentire come a casa ogni appassionato del manga.Un ultimo appunto riguardo alla localizzazione. Il gioco è COMPLETAMENTE in giapponese e non è prevista al momento una localizzazione per i mercati occidentali (anche se la passata esperienza Sega farebbe ben sperare); ciononostante, il titolo è fruibile al di là delle evidenti barriere linguistiche. Certo, non è possibile seguirne la trama, ma questo non è un ostacolo rilevante per chi già conosce il manga da cui è tratto il gioco. Comprendere a fondo i controlli e giostrarsi nei menu dedicati alla crescita del protagonista non è così impossibile anche andando a tentativi. Certo disporre del titolo in lingua comprensibile permetterebbe di fruirne in dettaglio, soprattutto in considerazione della completa enciclopedia sul mondo di Berserk che è possibile sbloccare col prosieguo del gioco.

    Spade affilate ed armature scintillanti

    Tecnicamente, il titolo si rivela in grado di tenere il passo con i tempi. Pur non mostrando roboanti effetti visivi, infatti, il motore grafico è in grado di gestire un discreto numero di poligoni su schermo e, cosa ben più importante, di calcolare con precisione le collisioni nei combattimenti. Berserk non è un gioco che punta sull'elevata qualità dei modelli tridimensionali o su l'implementazione di elaborate tecniche grafiche per stupire; piuttosto l'attenzione degli sviluppatori si è concentrata sulle animazioni del protagonista e sul rendere quanto più credibili, concrete ed appassionanti le sue movenze su schermo. Vedere la naturalezza e la fisicità con cui Gatsu vibra la sua improbabile arma e osservare come i suoi movimenti ubbidiscano agli input del controller senza sacrificare per questo la credibilità dell'inerzia generata dalla massa della sua spada è qualcosa di impagabile agli occhi di un fan. Ogni suo gesto è la perfetta trasposizione di quello che i lettori del manga hanno immaginato a lungo: aggraziata furia omicida, tanto più incredibile perché calcolata in funzione del peso di un arma che teoricamente nessun uomo potrebbe brandire.Graficamente quindi un titolo discreto, ma dotato di animazioni straordinariamente coinvolgenti, in grado di appassionare i fan e di stupire tutti gli altri.Il comparto sonoro si attesta su buoni livelli con musiche gotiche, incalzanti e cupe, spesso accompagnate da cori baritonali. Effetti sonori appropriati fanno da contro altare ad un parlato che per quanto appaia ben fatto non può essere giudicato proprio perché in lingua giapponese. Da notare come le grida dei compagni che sottolineano i momenti più difficili di un combattimento possano alla lunga infastidire.

    Il giudizio della mano di dio

    Inutili troppi giri di parole: Berserk è tutto quello che un appassionato potrebbe volere e molto di più. Chiunque ami il fumetto ed abbia a disposizione una console in grado di leggere dischi di importazione, farebbe bene a procurarsi una copia del titolo. Appassionante, coinvolgente, ben realizzato. È la realizzazione di un sogno: vedere il guerriero nero combattere con tutta la sua furia.Il compito di questa recensione è però quello di gettare uno sguardo quanto più obiettivo possibile su quello che il gioco ha da offrire. Dismessi quindi i panni di appassionato, resta da osservare come il gioco Sammy sia ripetitivo fino all'eccesso, a tratti frustrante e privo di una reale esperienza di gioco che vada oltre l'affettare orde di creature infernali. Una pecca accentuata dall'impossibilità di seguire il filo logico delle vicende a causa della barriera linguistica. Va detto che una maggiore varietà di situazioni nei livelli di gioco non solo sarebbe risultata impossibile da comprendere proprio per via della mancata localizzazione, ma avrebbe addirittura snaturato le vicende così come sono narrate nel fumetto.Si sarebbe comunque potuto fare molto di più, per esempio dando la possibilità di interpretare gli altri personaggi del fumetto, o strutturando diversamente i livelli che, allo stato attuale, altro non sono che grandi campi di battaglia, che è possibile addirittura percorrere ignorando tutti gli avversari.L'impressione finale è di un gioco pensato esclusivamente per i fan sfegatati dell'opera originale, un buon titolo che però non mira e non ha mai mirato a diventare un classico del suo genere, né a finire nelle mani di uno dei cosiddetti ‘casual gamers'.Imperdibile per gli appassionati, dunque, ed un ottimo titolo per chi ama il genere. Il consiglio a chi sente per la prima volta parlare di Berserk resta (ovviamente) di testare di persona il titolo o di attendere una possibile versione occidentale.

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