Berserk and the Band of the Hawk Recensione

Berserk and the Band of the Hawk, il nuovo musou di Omega Force, porta il Guerriero Nero per la prima volta su PS4, PS Vita e PC. Ha inizio l'ecatombe!

Berserk and the Band of the Hawk
Recensione: PlayStation 4
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PSVita
  • Pc
  • PS4
  • È proprio vero che a volte ritornano. Abbiamo infatti trascorso l'ultima settimana in compagnia di un energumeno che non vedevamo ormai da ben diciotto anni, quantomeno in ambito videoludico. Uno sterminatore implacabile, caratterizzato da un'armatura nera come la notte, da un avambraccio meccanico dotato di un potente cannone, ma soprattutto armato dell'iconica zanbato, capace di tranciare in due persino l'indistruttibile pelle di drago. Quel nerboruto spadaccino che una volta sconfisse da solo centinaia di soldati, guadagnandosi i soprannomi di "ecatombe" e "squartatore". Un'autentica leggenda sui campi di battaglia. Ebbene sì, Guts è tornato, segnando l'inesorabile apertura della stagione di caccia agli Apostoli della Mano di Dio.
    A distanza di quasi due decenni da Sword of the Berserk per Sega Dreamcast, il Guerriero Nero approda nel vecchio continente per raccontarci la sua sanguinosa epopea attraverso il nuovo musou di casa Omega Force che a giorni esordirà su PlayStation 4, PS Vita e PC: Berserk and the Band of the Hawk. Dopo il triste insuccesso di Arslan: The Warriors of Legend, mediocre sotto ogni aspetto, il team di sviluppo che ha dato i natali alla serie Toukiden ci riprova con una licenza che ben si accosta alle meccaniche del genere, dando origine a un "Warriors" davvero riuscito e originale.

    Il Guerriero Nero prende vita

    Come da tradizione per i musou su licenza, la modalità Storia di Berserk and the Band of the Hawk ripercorre le gesta di Guts e degli altri componenti dell'Armata dei Falchi attraverso una corposa serie di missioni concatenate tra loro. Ogni quest ripropone fedelmente gli eventi del manga, partendo dagli albori della cosiddetta Epoca d'Oro, quando Guts era capitano della squadra d'assalto della compagnia, fino all'epico scontro con Ganisha, il colossale sovrano dell'Impero Kushan. Una porzione di storia davvero molto vasta e inaspettata, dalla quale però sono stati tratti pochissimi personaggi giocabili: appena una decina, cui si aggiunge una serie di costumi e di trasformazioni sbloccabili che modificano l'equipaggiamento ed il gameplay dei vari combattenti. Per la gioia dei fan (e altrettanto sconforto per i detrattori), il titolo mantiene intatte le meccaniche principali del brand, scagliando centinaia e centinaia di nemici -il più delle volte tutti uguali e con scarsa intelligenza artificiale- contro il personaggio controllato dal giocatore. Al fine di raggiungere i vari obiettivi di ciascuna missione, che spaziano dall'eliminazione di un determinato avversario al salvataggio di un compagno d'arme, ci ritroviamo puntualmente chiamati a compiere un'ecatombe dopo l'altra, aprendoci la strada a suon di combo, attacchi caricati e devastanti mosse speciali. Il solito amato/odiato gameplay musou che generalmente tende ad annoiare dopo poche ore - direte voi. Più o meno, perché stavolta la scelta della licenza risulta davvero azzeccata. Le feroci combo concatenabili all'infinito, la possibilità di impalare e dilaniare per ore e ore le carni dei nemici, e soprattutto la brutalità delle boss fight, del resto, si sposano perfettamente con le tematiche dell'opera natia, rendendo il titolo un assoluto "must" per tutti i fan di Kentaro Miura. Per il rovescio della medaglia, va comunque detto che i movimenti dei personaggi risultano meno dinamici rispetto a quanto visto in altri esponenti del genere (soprattutto se paragonati alla trilogia di One Piece), influenzando non poco la riuscita delle schivate.

    Non a caso, la difficoltà del gioco appare ben più elevata del solito, offrendo un appagante e crescente grado di sfida che raggiunge il suo apice nelle spettacolari boss battle contro gli Apostoli, dove la tempestività delle parate assume un ruolo cruciale persino ai livelli inferiori. Oltre alle due tipologie classiche di attacco, una rapida ma meno efficace e l'altra lenta ma devastante, i personaggi giocabili hanno a disposizione due diverse barre speciali che si caricano aumentando il contatore delle combo; la prima consente di attivare la cosiddetta "modalità Frenzy", la quale potenzia e velocizza temporaneamente tutti i fendenti dei personaggi, e al contempo li rende immuni dai colpi dei nemici. Accanto alla barra Frenzy è inoltre presente un numero che indica la quantità di utilizzi della suddetta modalità durante la missione in corso: più sarà alto (fino ad un massimo di cinque), maggiori saranno i bonus conferiti ai combattenti. Come se non bastasse, i demoni sconfitti durante la modalità Frenzy rilasciano le cosiddette Anime Perdute, indispensabili per caricare il secondo indicatore speciale: utilizzabile solo in status Frenzy, quest'ultimo permette l'attivazione del Death Blow, un attacco speciale che fa rilasciare molte più Anime Perdute ai nemici sconfitti, favorendo un nuovo caricamento della barra stessa. Infine, ogni guerriero dispone di armi secondarie come balestre, pugnali, esplosivi o addirittura il cannone posto nel braccio meccanico del protagonista. Ciascuna di questi strumenti possiede un effetto diverso sul nemico: ad esempio, i pugnali possono immobilizzare i boss per qualche secondo, gli esplosivi danneggiano considerevolmente interi gruppi di soldati ed il cannone di Guts infligge, invece, ingenti danni ai singoli bersagli. Nella sua semplicità, si tratta di una gradevole novità che aggiunge un pizzico di strategia agli scontri più concitati e che rispecchia lo stile di combattimento del Guerriero Nero, da sempre una macchina da guerra dalle mille risorse.

    Dopo aver completato lo Story Mode, in Berserk and the Band of the Hawk si renderà disponibile la modalità Eclissi Infinita (un nome che di certo rievocherà funesti ricordi nei fan dell'opera) che impone il superamento di cento piani attraverso una serie di missioni dalla difficoltà sempre crescente, in maniera del tutto sconnessa da quanto narrato nella Storia. Nell'Eclissi Infinita, i progressi effettuati dal giocatore vengono salvati ogni 25 piani: di conseguenza, l'abbandono o un'eventuale sconfitta costringono l'utente a ricominciare l'impresa dal principio (similmente a quel che succedeva nella Foresta del Dolore in .hack//G.U.). Ogni cinque livelli è possibile tornare al campo base per rifornire o modificare l'equipaggiamento, tuttavia l'energia del personaggio controllato non si ricaricherà automaticamente. Durante la discesa potremo infatti curarci solo attraverso gli oggetti lasciati cadere dai nemici sconfitti o comunque sfruttando le scorte equipaggiate. Totalmente opzionale, l'impresa premierà i guerrieri più temerari con oggetti e materiali rari, costumi e trasformazioni per Zodd, Griffith e Guts, e - soprattutto - aggiungerà un ultimo combattente al roster del gioco. Degne di menzione sono inoltre le meccaniche di crafting presenti nel pacchetto. Oltre a guadagnare bonus alle statistiche ad ogni level up, i personaggi sono in grado di equipaggiare fino a tre accessori, i quali migliorano a loro volta un massimo di quattro parametri diversi. Ad esempio, alcuni accessori aumentano le statistiche di base come attacco e difesa, mentre altri influenzano fattori secondari -ma non per questo meno importanti- quali l'efficacia della guardia, la probabilità di stordire il nemico colpito, la durata della modalità Frenzy e così via. Esistono comunque due metodi per potenziare i propri accessori. Il primo, disponibile fin dall'inizio dell'avventura, prevede l'utilizzo di materie prime utilizzabili nel negozio per aumentare il livello dell'oggetto in dotazione. Un secondo metodo, ben più efficace ma disponibile solo nelle fasi avanzate dell'avventura, permette invece di fondere più gadget, affinché i bonus comuni convergano in un unico pezzo di equipaggiamento. Dal momento che l'operazione è ripetibile quasi all'infinito (a patto che si disponga del denaro necessario), con un po' di pazienza i quattro bonus conferiti all'accessorio designato possono facilmente raggiungere picchi sorprendenti, consentendo la totale personalizzazione dei propri beniamini.

    Disponibile in Giappone anche su PlayStation 3, Berserk and the Band of the Hawk accusa le limitazioni della sua natura cross-gen e puntualmente non sfrutta a dovere il potenziale dell'attuale ammiraglia Sony (la versione qui presa in esame). Seppur con qualche rara eccezione, le texture del titolo appaiono ancora molto povere, e danno quindi l'impressione di un costante riciclo di ambientazioni e personaggi. D'altro canto, decisamente superiori ci sono sembrati i modelli dei protagonisti e dei boss più iconici (Zodd trasformato su tutti), molto dettagliati ed espressivi. Ad averci sorpreso è altresì la presenza delle lunghe cutscene prese dai tre lungometraggi animati rilasciati qualche anno fa, caratterizzate da una pregevole fattura e da un character design affascinante. Per quanto riguarda il doppiaggio, il titolo offre la sola traccia audio in lingua giapponese, la quale vanta la presenza degli ottimi attori che hanno preso parte ai suddetti lungometraggi, nonché alla nuova serie animata lanciata lo scorso anno nelle terre del Sol Levante. Anche la colonna sonora attinge ai discreti brani delle recenti trasposizioni anime, risultando sempre puntuale e molto variegata; nelle scene più drammatiche, vi sono momenti in cui la musica si interrompe di colpo, quasi a voler sottolineare la tragicità degli eventi che si susseguono sullo schermo. Nulla da eccepire nemmeno sugli effetti sonori, quali il fragore delle spade, il frastuono provocato dei cannoni, e soprattutto le fiamme che divampano e consumano svariati scenari. Infine, la traduzione dei testi unicamente in lingua inglese ci è parsa molto curata, e in fase di esame non abbiamo notato errori rilevanti. Piccola nota: il gioco utilizza le traslitterazioni ufficiali, quindi gli adattamenti italiani e portoghesi come Gatsu, Caska, Grifis, ecc, tornano ad essere Guts, Casca, Griffith.

    Berserk and the Band of the Hawk Berserk and the Band of the HawkVersione Analizzata PlayStation 4Sebbene non sia esente da alcuni difetti tipici del genere d'appartenenza, Berserk and the Band of the Hawk rappresenta un prodotto imperdibile per tutti i videogiocatori che sono cresciuti leggendo l’incommensurabile epopea dark fantasy del genio Miura: il titolo riesce infatti a tradurre perfettamente in azione pura quanto apprezzato fra le pagine dell’omonimo manga. Dal momento che la campagna principale ripercorre gran parte della storia originale, il gioco è indicato anche a chiunque non conosca ancora le gesta di Guts e compari, soprattutto a quei curiosi che purtroppo si tengono a distanza di sicurezza dal fumetto a causa dei tempi ormai biblici con cui l’autore rilascia nuovi volumi. Tuttavia, essendo un prodotto tratto da un’opera cruenta come poche, pregna di violenza, eventi drammatici a sfondo horror e persino abusi di natura sessuale, Berserk and the Band of the Hawk non è certo un musou adatto a tutti, e ne consigliamo dunque l’acquisto solo ad un pubblico maturo e non facilmente impressionabile.

    8

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