Recensione Beyond Good & Evil HD

Da Ubisoft un grande remake in Alta Definizione

Recensione Beyond Good & Evil HD
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Dall’avvento della Next Gen, complice soprattutto il beneficio dell’alta definizione, è cominciata la “moda” dei remake distribuiti in digital delivery grazie agli store online integrati negli stessi servizi internet garantiti da Xbox 360 e Playstation 3. E’ stata in primis la volta di grandi classici come Street Fighter, giunto per rivivere nostalgicamente un lontano passato; in secondo luogo una maniera raffinata per promuovere il lancio di un titolo importante, proprio com’è accaduto recentemente con Dead Space.
    Oggi, tuttavia, siamo di fronte ad una nuova prospettiva del “remake”, che si pone a metà strada tra quando descritto qualche riga sopra. Con Beyond Good & Evil HD Ubisoft vuole tanto riportare alla memoria una vera e propria pietra miliare quanto “promuoverne” il futuro sequel, quel Beyond Good & Evil 2 tanto atteso -probabilmente- per il 2012.
    Grazie ad un codice prontamente giunto in redazione siamo stati in grado di mettere le mani sulla versione Xbox 360 del titolo, che sarà disponibile a partire dal 2 Marzo per la modica cifra di 800 Microsoft Points. Per quel che concerne la controparte Playstation 3, proposta probabilmente sui 12-15€, dovremo attendere fino alla fine dell’anno.

    Una ragazza ed un maiale

    La vicenda narrata da Beyond Good & Evil si rivela, sin dal principio, molto affascinante e per nulla appesantita dagli 8 anni che la produzione porta con assoluta leggerezza sulle sue spalle.
    Jade è un’avventurosa fotoreporter incaricata, per conto di una misteriosa scienziata, di fotografare e catalogare ogni forma vivente presente sul pianeta Hillys, luogo di fantasia ove l’intera vicenda è ambientata. La fanciulla vive assieme ad un estroso maialino antropomorfo (Pey’j) in un orfanotrofio da essi stessi gestito. I nostri eroi, tra una sessione fotografica e l’altra, fanno di tutto per accudire ed aiutare i piccoli ospiti, tenendoli alla larga dalle “battaglie” che imperversano nel mondo di gioco e vedono scontrarsi misteriose creature chiamate DomZ e le squadre Alpha, ovvero la forza di polizia vigente sul pianeta.
    Nelle quindici ore che comporranno l’avventura avremo modo di conoscere approfonditamente i due protagonisti, che verranno affiancati da alcuni NPC davvero ben caratterizzati. Michael Ancel e i suoi (come sa perfettamente chi ha giocato a BG&E nel 2003) riescono dunque a sviluppare una storia interessante, matura e profonda anche poggiandosi ai meticolosi profili psicologici dei personaggi, che richiamano -in un certo qual modo- i migliori JRPG, con protagonisti ricchi di sfaccettature. Il continuum narrativo, grazie ad uno stile unico, sarà insomma in grado d’irretire qualsiasi videogiocatore con del buongusto, catturandolo in un crescendo di eventi (rivolte, manipolazioni genetiche e chi più ne ha più ne metta) che risentirà soltanto dell’eccessiva linearità della progressione, abilmente mascherata da una libertà d’azione e d’esplorazione presente, fondamentalmente, solo sulla carta.

    Squadra vincente non si cambia

    Anche dal punto di vista del gameplay Beyond Good & Evil HD non si modifica, presentando la stessa struttura che ne ha fatto la fortuna otto anni fa. Nel corso dell’avventura, dunque, saremo chiamati ad affrontare un’alternanza pressoché continua di fasi stealth e fasi platform, che rimescoleranno spesso le carte in tavola modificando il ritmo dell’azione.
    Partendo dalle seconde (quelle Platform) possiamo notare un’ancora attualissimo mix d’azione ed esplorazione pura, con i nostri eroi chiamati sia ad oltrepassare ostacoli sia ad eliminare i numerosi nemici che si metteranno sulle loro tracce, tentando d’impedire che la giovane fotoreporter compia il suo lavoro.
    Oltre alla macchina fotografica con la quale scattare istantanee da riportare al museo cittadino per ottenere ricompense in denaro, dunque, Jade e Pey’j saranno dotati di un bastone ciascuno,tramite il quale tramortire gli avversari. Il combattimento, a volerla dire tutta, si mostra piuttosto semplificato (poche combo, scontri molto semplici...) e non certo in grado di sostenere da solo l’intera struttura ludica; proprio per questo, come anticipato, le alternative nel corso della campagna saranno davvero elevate, dal semplice platforming (di tanto in tanto semplificato da balzi “automatici”, grazie alle abilità della bella fotoreporter) alle fasi stealth. In questo secondo caso -percorribile, in realtà, in sostituzione a quasi tutti i combattimenti- le cose si faranno decisamente più difficili. Non vi saranno, infatti, indicatori a la Metal Gear o Splinter Cell per farci capire quando saremo o meno osservati, ma soltanto un ingegnoso sistema di telecamere, in grado di darci tutti gli elementi necessari per cogliere gli sguardi delle “sentinelle”. L’avventura appare quindi decisamente bilanciata, offrendo ai giocatori sia l’approccio arduo e silenzioso sia quello più diretto (semplice) ma confusionario.
    La produzione transalpina, in aggiunta, offre una buonissima varietà di puzzle ambientali da risolvere, di volta in volta, sfruttando anche -e sopratutto- uno dei partner “collaterali” che si uniranno man mano alla bella Jade. Le interfacce d’interazione sono risultate ancora una volta piuttosto semplici ed intuitive, tanto da permettere, con la sola pressione di due bottoni, di combinare persino spettacolari attacchi per avere la meglio sugli eventuali avversari di turno.
    Per finire, Beyond Good & Evil HD mette in mano al giocatore alcuni mezzi (ad esempio un Hovercraft) mediante i quali esplorare liberamente l’ambiente di gioco e rendere -pur senza troppe pretese- meno lineare la progressione. Tali intermezzi, soprattutto grazie ad un art design da lasciare ancor oggi con il fiato sospeso, si rivelano davvero piacevoli, spezzando una volta in più la “monotonia” di una struttura pur sempre ripresa dal passato.

    Dal punto di vista tecnico non v’è molto da dire trattandosi di una produzione nata nel lontano 2003 su Playstation 2 e portata poi su Xbox e Gamecube. Questa rivisitazione, parlando di freddi “numeri”, si limita a ripulire la scena mostrata a schermo, donando un’ancor più splendente bagliore all’inventiva degli art designer Ubisoft. Dal punto di vista artistico Beyond Good & Evil è forse ancora oggi una delle opere meglio riuscite nel mondo videoludico. Lo stile semi-orientaleggiante delle ambientazioni da sogno che fanno da sfondo alla vicenda si unisce con una colonna sonora semplicemente strepitosa, creando nella stanza in cui riprodotto un’atmosfera a dir poco unica. Luci, colori ed effetti grafici, rinvigoriti dalla potenza di calcolo di Xbox 360 (in questo caso), catapultano il giocatore in un mondo fatato, coinvolgente, dal quale non vorrà più uscire.
    I limiti, naturalmente, si vedono osservando -in particolare- i modelli poligonali, sicuramente spartani ed ovviamente privi di tutti gli orpelli che caratterizzano la corrente generazione.

    Beyond Good & Evil HD Beyond Good & Evil HDVersione Analizzata Xbox 360A ben otto anni di distanza Beyond Good & Evil HD si dimostra ancora un produzione di alto valore, diversa dal grigiore di molti action game odierni. Un gameplay ben bilanciato, una trama interessante ed avvincente ed una direzione artistica da urlo rendono questo remake un acquisto davvero consigliato, sia per coloro i quali ne abbiano già saggiato le caratteristiche nel 2003, sia -soprattutto- per chi ancora non ne sia venuto in contatto.

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