Recensione Bionicle Heroes

La guerra tra Toa e Piraka arriva su Playstation 2

Recensione Bionicle Heroes
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Disponibile per
  • PS2
  • Gba
  • DS
  • Xbox 360
  • Wii
  • NGC
  • Pc
  • Il gioco più ambito

    Di giochi su licenza sono invasi i negozi di videogames di tutt'Italia, c'è poco da farci.
    Lo spettacolo è quantomeno disarmante agli occhi di chi segue il mondo del videogioco con occhio critico e voglia di provare una nuova esperienza videoludica, ma ancor più avvilente è la sensazione che si prova nel vedere titoli di modesto valore essere venduti con tanta facilità per merito del brand di cui si fregiano.
    Fortunatamente questa verità non è assoluta: rare volte ci siamo imbattuti in videogiochi su licenza dotati di un gameplay se non originale almeno ben congegnato, di un comparto video adeguato e capaci di attrarre l'attenzione non solo del “fan” ma anche di un comune utente. E il caso, più o meno riuscito, di questo Bionicle Heroes, un gioco basato su una delle tante linee di “mattoncini” della LEGO, forse quella che gode del marketing più variegato. Questo shooter sviluppato da Traveller's Tales riesce a mescolare tanti elementi di gameplay ben noti ed a mixarli con gusto in un gioco tutt'altro che mediocre...

    Isola dei Piraka a babordo!

    I protagonisti di questo gioco sono sei guerrieri, i Toa Inika, giunti sull'isola di Voya Nui per combattere i giurati nemici Piraka, una razza ostile che ha deciso di impadronirsi delle maschere Kanohi della vita, manufatti risalenti ad un passato remoto capaci di donare al portatore infinito potere.

    Bionicle Heroes è un action game con inquadratura in terza persona arricchito da una discreta quantità di primordiali elementi adventure. Lo scopo del gioco consiste nel liberare le venticinque locazioni in cui è divisa l'isola Voka Nui dalla presenza dei Piraka e recuperare le Maschere Kanohi di cui si sono impossessati. L'avventura ha inizio un un'area centrale dell'isola, una zona neutra che i Toa Inika usano per accedere ad alcune grotte che contengono quattro varchi per altrettanti stages. Soltanto alcuni di questi, ovviamente, sono aperti e solo i progressi nel gioco faranno comparire i portali dimensionali mancanti.
    Una volta selezionato il livello da affrontare ci troveremo ad esplorare una locazione di Voya Nui, un percorso piuttosto lineare ma ricco di oggetti da scovare e di nemici da combattere. Inizialmente avremo a disposizione un solo personaggio o meglio un eroe con solo la sua “maschera di serie”; anche i Toa, come ogni buon prodotto Lego, sono composti da differenti tipologie di pezzi e proprio uno di questi elementi è la maschera, la parte più importante di un Bionicle, a cui sono affidati i poteri speciali caratteristici di ogni guerriero.
    Le maschere sono dislocate in punti strategici del livello e caratterizzano il nostro alter ego donandogli una differente arma ed un potere peculiare, da utilizzare per risolvere i puzzle che prima o poi bloccheranno i nostri progressi; la maschera di Hahli ci consente di nuotare ed è dotata di un colpo rapido ma poco potente mentre a Nuparu sono affidati un lanciagranate ed il potere di scalare certe pareti. La maschera di Kongu invece ci consente di effettuare lunghi balzi tra specifiche piattaforme verdi e quella di Matoro, dona al suo portatore un fucile in grado di immobilizzare qualsiasi avversario ed aumenta le facoltà visive, permettendo un essenziale tiro di precisone.
    Le maschere più importanti di tutte, però, sono quella di Hewkii e quella d'oro: la prima è l'unica capace di assemblare gli oggetti, esseri viventi e mezzi di trasporto che i Pirakas hanno distrutto durante la loro opera di conquista, una funzione determinante in più momenti di ciascun livello. La maschera d'oro, invece, non può essere raccolta perchè si ottiene collezionando sufficienti mattoncini Lego, e rende il Toa estremamente potente per un breve periodo.
    I pezzi da costruzione si acquisiscono in più modi: un numero minimo di questi è sparso lungo il livello ma la maggior parte si ottiene raccogliendo i resti dei nemici sconfitti in combattimento. Inoltre molti dei componenti sono sotterrati e soltanto la maschera di Hewkii, con le sue facoltà telecinetiche, può farli riemergere.
    Come già accennato i “Lego” consentono di attivare la “Modalità Eroe”, in cui il Toa brilla di luce dorata ed è capace di creare, con la telecinesi, delle armi particolarmente potenti con cui confrontarsi con i boss di fine livello. La maggior parte di questi scontri si svolge secondo questo schema prestabilito, che obbliga il giocatore ad uccidere quanti più nemici “standard” possibili per ottenere da loro i mattoncini necessari a diventare “eroe” ed a lanciare un attacco capace di ferire l'avversario.
    Le Lego collezionate, inoltre, fungono da valuta, indispensabile per acquistare gli oggetti disponibili nel negozio situato al centro della “zona neutrale”. Tra i molti “goodies” collezionabili troviamo gli indispensabili potenziamenti per le sei maschere dei Toa, che donano al nostro eroe ulteriori poteri speciali, molti dei quali essenziali per poter accedere a zone dell'isola altrimenti irraggiungibili.

    Dove ti ho già visto?

    Bionicle Heroes si ispira senta troppi veli a due giochi ben noti agli utenti Playstation 2: dal grandissimo Resident Evil 4 questo shooter eredita l'inquadratura che riprende il nostro eroe dalle spalle posizionandosi però in modo da tenerlo sulla parte sinistra dello schermo. Anche il sistema di controllo del personaggio è molto simile ed assegna quasi tutte le funzioni di movimento alla leva analogica sinistra. L'ormai consolidata abitudine a gestire visuali e movimenti utilizzando entrambi gli stick di cui è dotata Playstation Portable in Bionicle Heroes viene abbandonata e questa latitanza provoca non pochi problemi durante le prime partite; una volta compreso lo schema di controllo, però, si riesce a sorvolare sulla voluta semplicità dei comandi. Il puntamento delle armi è semiautomatico: qualsiasi bersaglio che si trovi di fronte a noi viene “bloccato” e tenuto sotto tiro da un fascio luminoso proveniente dagli occhi del Toa.
    Il secondo gioco a cui ancor più palesemente Bionicle Heroes fa riferimento è Lego Star Wars, tra l'altro prodotto sempre da Traveller's Tales: il modo in cui i nemici depositano al suolo preziosi mattoncini ed il loro utilizzo in uno shop tra un livello ed il successivo sono solo alcuni dei segnali di questo “family feeling”. Il più evidente però lo lancia la “maschera di pietra”, che dona al giocatore il potere di ricostruire gli oggetti allo stesso modo della “Forza” di cui sono dotati i cavalieri Jedi di Lego Star Wars. Gli stessi oggetti poi, analogamente a quanto accade nei due giochi dedicati alle “Trilogie” di George Lucas, possono essere nuovamente distrutti ed i loro resti raccolti per essere usati come moneta di scambio.
    Il gameplay è sicuramente tarato sull'abilità di un giocatore giovane, il tipico pubblico dello show televisivo: il Game Over è decretato dall'esaurimento dell'energia di tutte le maschere di cui si è in possesso e questa situazione si verifica con frequenza significativa solo durante i combattimenti con i boss di fine livello.
    Tecnicamente Bionicle si conferma come un prodotto adatto al pubblico giovane e poco attento ai preziosismi del comparto video. Le ambientazioni sono vaste e varie, ache se la pulizia generale dell'immagine lascia un po' a desiderare. I protagonisti sono realizzati decentemente, ma animati con poca cura. Il framerate è costante anche nelle situazioni di effettiva confusione e la telecamera tradisce solo in rari casi. La natura “acerba” degli utenti a cui si indirizza Bionicle Heroes traspare anche dalle sequenze animate che aprono e concludono un livello, dei buffi siparietti in cui al Piraka di turno accade qualcosa di comico. Il comparto sonoro è composto da pochi minimalisti effetti sonori ed una soundtrack che accompagna senza lode o infamia per tutti i venticinque livelli.

    Bionicle Heroes Bionicle HeroesVersione Analizzata PlayStation 2Bionicle Heroes è il classico gioco che si regala volentieri ad cuginetto: non è una spudorata manovra commerciale composta da un brand famoso che ricopre un videogioco ingiocabile con un luccicante involucro, ma allo stesso tempo riesce ad impegnare e divertire senza essere troppo cruento o affaticante. Se nel gameplay fossero stati inseriti elementi adventure più cospicui e magari una vera e propria trama questo gioco sarebbe stato appetibile anche per un pubblico più adulto. Così com'è potrà fare felice un giovane fan dei Toa per un periodo sufficiente di tempo.

    6.5

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