Recensione Birds of Steel

L’aviazione tempi della Seconda Guerra Mondiale

Recensione Birds of Steel
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Non solo Ace Combat

    Per tutti quelli cresciuti a pane e Top Gun, impossibilitati per un motivo o per un altro a intraprendere una carriera in aeronautica, la prima partita ad Air Combat ha rappresentato un momento molto particolare della propria vita. Per quanto dotato di una grafica che oggi fa sorridere di tenerezza, all'epoca non pochi rimasero intontiti dal livello di simulazione offerto dal titolo Namco, che si guadagnò per sempre un posto speciale nella memoria di tanti videogiocatori.
    Diversi anni e bit di calcolo dopo, il brand continua ad ammaliare il suo pubblico, pur con qualche perplessità per una formula sommariamente incapace di rilanciarsi con la giusta credibilità e sufficiente slancio. Ma non di solo Ace Combat si sazia l’appassionato di velivoli e console. Nel 2009 venne infatti pubblicato IL-2 Sturmovik: Birds of Prey che, ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, proponeva un approccio sensibilmente differente dal collega. Pur conservando al suo interno una declinazione arcade, il fulcro dell’esperienza ruotava intorno alla simulazione estrema, tanto da rendere la forza di gravità il vero nemico di ogni aspirante pilota.
    Qualche anno più tardi, la stessa software house ha deciso di riprovarci con questo Birds Of Steel. Sebbene le novità ravvisabili siano praticamente inesistenti, non possiamo far altro che promuovere a pieni voti il prodotto viste le sue indubbie qualità.

    Tra storia e multiplayer

    Il concept alla base del gioco è molto semplice: alla guida di aerei della Seconda Guerra Mondiale, dovrete completare diverse missioni che prevedono la distruzione o la difesa di particolari target. La novità, rispetto al più famoso Ace Combat, è da ricercarsi nel livello di simulazione proposto e nell’ambientazione.
    Sin dal menù principale si palesa l’impegno profuso dalla software house nello sviluppo di questo gioco che, pur in assenza di una roboante campagna marketing, ha sin da subito attirato le attenzioni degli appassionati.
    Il contesto storico sul quale si sviluppa Birds Of Steel è immediatamente riscontrabile in due voci. La prima, contenuta tra gli Extra, è l’Enciclopedia. Oltre a rappresentare un utile appendice per comprendere al meglio i comandi e l’interfaccia, riassume con efficacia i principali scontri aerei accorsi nella Seconda Guerra Mondiale. La seconda voce è la Campagna Storia, modalità principale del gioco. Questa si dirama in due distinte sezioni: quella legata alle missioni che svolgerete per conto degli Stati Uniti D’America e quelle che invece vi vede servire l’Impero Giapponese. Con poca originalità, ma tanta sostanza, verrete spinti a rivivere le principali battaglie dei due corpi d’aviazione. Si parte naturalmente con Pearl Harbor, per poi raggiungere l’isola di Wake, il Mar dei Coralli e così via. In questa modalità resterete confinati all’interno dell’area dell’Oceano Pacifico a cavallo tra il 1941 e il 1942.
    Diverso il discorso per la Campagna Dinamica e Missioni Singole. La prima opzione propone otto livelli in cui, sempre a partire da un preciso contesto storico, potrete settare alcuni parametri e, eventualmente, cambiare l’esito della battaglia. Oltre a cambiare l’anno, e quindi i velivoli e le tecnologie disponibili, si potrà modificare lo schieramento d’appartenenza e le condizioni di vittoria. Il grado di personalizzazione non è particolarmente alto e gli scenari proposti sono gli stessi già contenuti nella Campagna Storica, ma resta pur sempre una possibilità in più. Missioni Singole, invece, cambia completamente ambientazione, pur riproponendo qualche excursus nel Pacifico. Ad attendervi una ventina di ulteriori livelli. Si va dall’assedio a Malta, alla battaglia della Ruhr, passando per quella del Kuban.

    A chiudere il ricco menù principale, il multiplayer che interseca anche le altre modalità. Tramite lo Scontro potrete avviare veloci partite online che coinvolgono fino a 16 utenti. Superando un matchmaking non proprio user-friendly, Birds Of Steel propone una dozzina di mappe, con relativi obbiettivi da raggiungere per assicurarvi la vittoria. Avrete una debole possibilità di personalizzare ogni partita, ma per lo più si tratterà di conquistare o distruggere determinate postazioni a terra o in mare. Sfruttando le potenzialità dell’internet, il gioco diventa ancora più godibile e difficile. La relativa presenza di numerosi giocatori che popolano i server e la quasi totale assenza di lag rendono facile la creazione di partite e ottimale l’esperienza. Peccato, come già detto, per un matchmaking non propriamente intuitivo.
    Volendolo, inoltre, sarà possibile affrontare le Missioni Singole e la Campagna Dinamica in compagnia di amici e non, fino a un massimo di quattro partecipanti. Come sempre il co-op si dimostra un fattore aggiunto e si rivela anche un utile strumento per affinare le proprie abilità in vista dei deathmatch.

    La difficile arte del pilotare

    Per quanto riguarda il gameplay, Birds Of Steel si dimostra un titolo malleabile, ben confezionato e che si concede pochissime sbavature.
    Prima di ogni missione, due saranno i parametri che a seconda di come li setterete influenzeranno pesantemente l’esperienza e, di conseguenza, il quantitativo di punti esperienza che accumulerete. Innanzitutto dovrete decidere se equipaggiare il velivolo di carburante e/o munizioni illimitate. In base alla scelta effettuata fronteggerete particolari problematiche: propellente in quantità limitata vi costringerà a dosare le accelerazioni e a rientrare alla base prima di dover effettuare un atterraggio di fortuna. D’altro canto il numero di bombe e munizioni ancora a disposizione determineranno il numero di nemici che potrete abbattere.
    L’altro settaggio influenzerà ancor più pesantemente sul gameplay e riguarda il grado di simulazione con cui il velivolo di turno risponderà alle sollecitazioni gravitazionali e aerodinamiche.
    Attivando al massimo gli aiuti, Birds Of Steel vi permetterà evoluzioni paragonabili a quelle che normalmente effettuate con un qualsiasi Ace Combat. Giri della morte, avvitamenti, discese in picchiata, ogni evoluzione in aria vi riuscirà con estrema semplicità, permettendovi di ignorare in buona parte il rischio di stallo, lo stato del motore e quant'altro.

    "In Birds Of Steel non è permessa una singola distrazione. Anche il solo volare in linea retta vi richiederà impegno, precisione, abilità. Il prodotto Konami è quindi indicato solo a un certo tipo di pubblico."

    Tuttavia, selezionando il settaggio Simulativo o Realistico, le cose cambiano considerevolmente. Un'azione facile come decollare diventa un momento di tensione, senza considerare che qualsiasi manovra azzardata o effettuata con eccessiva velocità vi farà perdere il controllo dell'aereo. Fortunatamente esiste un tutorial capace di allenarvi su come reagire nelle varie situazioni di difficoltà, ma solo in seguito a numerosi game over inizierete a prendere confidenza con i comandi e a trarre le prime, immense, soddisfazioni. Più che preoccuparvi dei proiettili nemici infatti, la vostra priorità sarà volare in modo pulito, tenendo sempre d'occhio il grado di sforzo del motore. Aumentandone i giri incrementerete la velocità, rendendo possibili alcune manovre. Diminuendoli, di contro, rallenterete ed eviterete di far surriscaldare l'intero impianto.
    In Birds Of Steel non è permessa una singola distrazione. Anche il solo volare in linea retta vi richiederà impegno, precisione, abilità. Il prodotto Konami è quindi indicato solo a un certo tipo di pubblico. La presenza di un sistema di controllo più approssimativo e permissivo non deve trarre in inganno: non si avrà mai la sensazione di trovarsi a che fare con un Ace Combat ambientato nella Seconda Guerra Mondiale. Il ritmo, la tipologia di avversari e l'intero design delle missioni è infatti concepito per spingere i videogiocatori a concentrarsi sulla simulazione più intransigente. Solo chi avrà abbastanza pazienza e tenacia potrà scoprire quanto sa essere divertente e stimolante Birds Of Steel. Gli altri si annoieranno presto della relativa pochezza di avversari da abbattere o dal continuo schiantarsi contro il terreno e invocheranno a gran voce la saga Namco-Bandai.

    Graficamente il titolo si difende alla grande. I modelli poligonali dei velivoli sono riprodotti con cura certosina e sorprendono per la quantità di dettagli presenti. Ottime anche le ambientazioni. Per quanto manchi sempre un po' di dettaglio nelle texture del terreno, difetto ben più grave in un qualsiasi Ace Combat, non mancano numerosi elementi in 3D, come edifici e vegetazione, che arricchiscono lo scenario, altrimenti riempito solo dai veicoli alleati o nemici. Un plauso va anche fatto agli effetti speciali, in particolar modo a quelli che riproducono l'acqua.
    Sorprendente anche il sonoro: le musiche sono epiche al punto giusto, mentre gli effetti spiccano per la qualità con cui sono stati registrati.
    Parlando di longevità c'è ben poco di cui lamentarsi. Al di là di Campagne varie e multiplayer, come facilmente ipotizzabile è possibile accumulare esperienza, denaro e medaglie con cui sbloccare nuovi gradi militari, velivoli e livree. Birds Of Steel insomma, è in grado di garantire un ampio numero di ore di intrattenimento anche solo volendo completare le missioni principali e minimizzando il tempo passato online.

    Birds of Steel Birds of SteelVersione Analizzata PlayStation 3Birds Of Steel è un ottimo simulatore di volo. Il decoroso comparto grafico-sonoro, fa il paio con un gameplay preciso, pretenzioso, divertente e con un nutrito numero di modalità presenti, tra le quali spicca un multiplayer capace di fagocitare interi pomeriggi. Difficile identificare cosa non funzioni in questo titolo se non una certa ripetitività delle missioni, la mancanza di vere novità rispetto a IL-2 Sturmovik: Birds of Prey e qualche lievissima sbavatura nel sistema di controllo a volte fin troppo sensibile, altre troppo poco. Piccole insicurezze che non riescono comunque a oscurare l'ottimo lavoro svolto dalla software house. Consigliatissimo agli amanti del genere a patto che non si aspettino qualcosa di simile a Ace Combat.

    8

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