Recensione Black Hawk Down

Quando cinema e videogames si incontrano

Nel 2001 Ridley Scott, regista americano di innumerevoli successi cinematografici, tra cui Alien e Blade Runner, ha portato sugli schermi di tutto il mondo Black Hawk Down, un film che si ispirava alla missione USA in Somalia del 1993 che aveva lo scopo di mettere fine alla guerra civile che divampava nel paese da oltre 10 anni. A quattro anni di distanza, seguito prima dalla versione Pc, giunge sugli scaffali dei negozi, in versione Xbox, Delta Force Black Hawk Down di Novalogic. Riuscirà il gioco ad ottenere il favore del pubblico o sarà il solito gioco di guerra che nulla toglie, né aggiunge, a titoli del genere che lo hanno preceduto?

Ricostruzione della realtà

Nel realizzare Delta Force Black Hawk Down i ragazzi della Nocvalogic hanno posto molta attenzione nell’accuratezza dei dettagli, che si rispecchia perfettamente nella ricreazione del contesto storico in cui il gioco è ambientato. Vestiremo, infatti, i panni di un soldato facente parte della famosa squadra speciale Delta Force (la cui esistenza non è mai stata confermata dagli Usa) immerso nel conflitto bellico somalo. Cosa molto importante voluto da Novalogic è che lo svolgersi della trama seguirà eventi e situazioni realmente avvenute nel conflitto. Questa estrema accuratezza del gioco è stata resa possibile grazie alla consulenza attiva di reduci americani che hanno collaborato a stretto contatto con i programmatori. L’azione di gioco appare subito frenetica, e lascia spiazzati soprattutto i giocatori che si aspettavano un gameplay più ragionato. Verremo cosi da subito catapultati nel vivo del conflitto e la sensazione di essere partecipi alle vicende di gioco, almeno inizialmente, è molto alta, con i nemici che spunteranno ovunque cercando di tenderci delle imboscate, i nostri commilitoni che molto spesso saranno al nostro fianco per darci una mano nelle situazioni più critiche ed i civili che come (purtroppo succede spesso anche nella realtà), non sempre saranno contenti della nostra presenza ed in alcuni casi dimostreranno tutta la loro disapprovazione lanciandoci contro sassi in segno di disprezzo. Il senso di realismo e di varietà nel gameplay viene offerto dalla possibilità di poter utilizzare mitragliatrici su elicotteri in ricognizione o su autoveicoli intenti a far da scorta agli aiuti umanitari.

La guerra non è un gioco

Per portar a termine questo nuovo capitolo di Delta Force dovremo via via superare le varie missioni che ci sono proposte, le quali sono raccolte in tre campagne principali. Come nel più classico dei giochi di guerra potremo scegliere l’equipaggiamento da indossare e le armi; saremo cosi poi immediatamente trasportati sul campo di battaglia, di solito da un elicottero militare: il Black Hawk . Facendo attenzione a non esser colpiti dai guerriglieri somali, ci troveremo in mezzo al conflitto bellico. Ben presto ci renderemo conto della natura prettamente arcade del gioco; la meccanica del gioco, infatti, ci vede avanzare sparando all’impazzata sui nemici, magari dalla torretta di un mezzo blindato per svariati minuti senza doversi preoccupare di esaurire le munizioni. Saremo costretti a seguire un percorso prestabilito all'interno del livello completando i vari obiettivi, sparsi per la mappa, e, durante la missione, potremo recuperare, in caso in cui saremo feriti, i vari bonus che aumenteranno i nostri punti ferita, o altre munizioni per le nostre armi. Quindi, in definitiva, nulla di nuovo viene offerto all’utente che, francamente tenderà ad annoiarsi molto presto. Forse proprio il fatto di non riuscire a portare innovazioni, legando il gameplay troppo ad un tipo di azione immediata, rappresenta un limite, un punto a sfavore di Delta Force Black Hawk Down; sembra quasi che il realismo tanto sbandierato dai ragazzi della Novalogic serva quasi da pretesto per mascherare questa grande lacuna di cui soffre il gioco.
Il meglio di sè Black Hawk Down lo riesce a dare nella modalità multiplayer, che rende questo gioco uno dei migliori da giocare su Xbox live! E’, infatti, garantita la presenza fino a 50 giocatori contemporaneamente sul campo di battaglia (con il servizio offerto da Microsoft) cosa che dà nuova linfa ad un gioco altrimenti molto limitato. Non disponete dell’abbonamento a Xbox live? Nessun problema perché il titolo offre una modalità cooperativa fino a quattro giocatori tramite split-screen, con nuove missioni sviluppate in esclusiva per la console Microsoft. Se invece avete altri amici i quali possiedono Xbox ed una copia di Delta Force Black Hawk Down potete sfidarvi grazie alla modalità System link, con la quale potete giocare fino ad un massimo di 32 giocatori contemporaneamente!

Reparto Tecnico

Dalla console più potente in commercio è lecito aspettarsi prodotti di qualità audio visiva di un certo spessore. Un pubblico oramai abituato a giochi del calibro di Halo ed Halo 2, e già smaliziato dagli innumerevoli First Person Shooter presenti sulla console Microsoft, si attende grandi cose da Xbox. Purtroppo il titolo della Novalogic soffre pesantemente il paragone con il gioco Bugie, mostrando un motore grafico sì solido ma molto scarno: infatti sono pochi i poligoni che comporranno i soldati e le ambientazioni, anch'esse troppo spoglie e prive di dettagli. L’aspetto estetico di tutto il gioco appare dunque mediocre per un prodotto Xbox.
Il discorso invece cambia per il sonoro: il gioco, infatti, è totalmente localizzato in italiano, e ciò coinvolge maggiormente il giocatore nelle azioni belliche, senza contare il pieno supporto al dolby surround che, qualora possediate l’impianto, vi regalerà forti emozioni con esplosioni e spari che vi sembreranno così vicini e reali. Sotto il punto di vista "acustico", quindi, Delta Force risulta ben fatto senza però toccare gli straordinari standard raggiunti da Halo2.
Capitolo giocabilità: il joypad dell’Xbox, che da sempre si è dimostrato molto valido in questa tipologia di giochi, non si è rivelato molto comodo per il titolo della Novalogic; questo non è dovuto tanto, come magari si può inizialmente pensare, alla fisionomia del controller, quanto all' inspiegabile scelta che i programmatori hanno avuto nella disposizione dei tasti. Infatti vi capiterà spesso di dover saltare, per arrampicarvi su livelli più alti, o per salire su i vari veicoli presenti nel gioco (elicotteri, mezzi blindati, ecc.); mentre in giochi quali Halo, e molti altri prodotti simili, il tasto per saltare è attribuito al pulsante “A”, in Delta Force saremo costretti a schiacciare la levetta analogica sinistra. La cosa potrà sembrar non cosi complicata, ma ciò ci renderà la vita impossibile quando saremo costretti a dover saltare in avanti (poiché il nostro personaggio si può muovere esclusivamente utilizzando la suddetta leva analogica sinistra). Ciò comporta un controllo per nulla efficace: capiterà infatti molte volte di non riuscir a salire (proprio a causa di questo irritante problema) sull’elicottero che ci deve trasportare in una determinata zona. Risultato? Mentre noi cercheremo in tutti i modi di salire a bordo, litigando con il joypad, vedremo i nostri compagni d’armi decollare sotto il nostro naso convinti della nostra presenza. Ad infierire sulla situazione ci verrà incontro la scritta Game Over ed un paio di righe ci annunceranno che siamo stati arrestati come disertori, per aver abbandonato il campo di battaglia: tutto grazie al pessimo sistema di comandi.