Blood Bowl 3 Recensione: fantasy football con tanti problemi. Rimandato!

Blood Bowl 3 è in uno stato davvero problematico. Per questo motivo non siamo proprio riusciti a trovare un motivo per farcelo piacere...

Blood Bowl 3 Recensione: fantasy football con tanti problemi. Rimandato!
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  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS5
  • Xbox Series X
  • Blood Bowl 3 è ben lontano dal trovarsi in una forma ottimale. Visto lo stato in cui versa è difficile trovare parole differenti per parlare del nuovo titolo di Cyanide Studios. I lanci delle due precedenti iterazioni videoludiche della serie non sono filati via lisci, è vero, ma stavolta ci siamo trovati di fronte a un prodotto afflitto da problematiche evidenti, soprattutto sul fronte ludico e tecnico. Se si fosse trattato di un gioco in Early Acess avremmo potuto comprendere, accettare di più tutte le asperità dell'esperienza, ma purtroppo non è questo il caso (e i numerosi rinvii a quanto pare non sono serviti a molto).

    Football, mazzate e sangue

    Cosa sia il Blood Bowl originale è presto detto. Si tratta della personalissima interpretazione di Games Workshop del gioco del football americano, che utilizza l'immaginario del defunto (ma pronto a tornare) Warhammer fantasy per chiamare sul campo squadre composte da uomini, elfi di vario tipo, nani, ogre, uomini lucertola, progenie del Caos e chi più ne ha più ne metta, pescando a piene mani da un'estetica affinatasi attraverso i decenni. Il tutto condito da un certo piglio parodistico, per cui risse, infortuni e persino premature dipartite, sono qualcosa su cui ridere e scherzare.

    Potrebbe suscitare perplessità il fatto che uno sport dinamico come il football venga declinato, pur in versione assai bizzarra, attraverso la rigida scansione dettata dai turni, ma in realtà all'atto pratico il sistema di gioco funziona benissimo, con la sua versione videoludica che riesce a snellire certi passaggi e riduce il più possibile i tempi morti. A darne prova sono stati i due prodotti targati Cyanide Studios, specialmente il secondo, la base da cui il team è partito per realizzare una terza iterazione che voleva migliorare ogni aspetto dell'esperienza.

    Purtroppo, allo stato attuale delle cose, è successo esattamente il contrario e vogliamo esser chiari in merito: il Blood Bowl 2 del 2015 (qui la nostra recensione di Blood Bowl 2) resta assolutamente il miglior modo per divertirsi con la serie su PC e console.

    Il primo impatto con Blood Bowl 3 non è dei migliori. L'interfaccia ce la mette davvero tutta per confondere il giocatore, tra schermate poco esplicative, voci che a malapena vengono evidenziate quando ci si passa sopra con il cursore e una generale sensazione di scomodità e poca intuitività, che non passa nemmeno dopo qualche ora, quando ormai si è capito come raggiungere i vari aspetti dell'offerta. Il passaggio attraverso il tutorial è praticamente obbligato per coloro che non conoscessero le regole, con le quali occorre poco per prendere confidenza. Il campo è una griglia su cui muovere i propri giocatori (11 per squadra) secondo quanto dettato dal loro valore di movimento. Altre statistiche come la forza, l'agilità, l'armatura influenzano placcaggi, schivate e resistenza ai colpi, sommandosi al valore espresso dal lancio di un dado.

    Novità di Blood Bowl 3, figlia di un aggiornamento del 2020 delle regole ufficiali del gioco di miniature, è la statistica relativa al passaggio, che influenza l'efficacia dello stesso (mentre prima questa dipendeva dal dato relativo all'abilità). A ogni turno quindi si muovono giocatori, si cerca di stendere gli avversari per spianare la via verso il touchdown o per recuperare la palla, si prova ad aggirare la difesa dell'altra squadra, in una maniera inizialmente molto diretta e poco strategica, ma che si fa sempre più fantasiosa e soddifacente quando si interiorizzano certe tattiche e si sfruttano abilità e azioni speciali.

    Sta qui il grande fascino di Blood Bowl, nel riuscire a sfruttare sempre meglio quanto proposto dal gameplay, e allora si creano vere e proprie gabbie attorno al proprio possessore di palla, per proteggerlo dai placcaggi. O si ribalta il campo con un lungo passaggio, si organizza in maniera quasi scientifica il massacro degli avversari utilizzando le unità più toste, facendo sì che arrivare in fondo sia una passeggiata di salute. La tensione poi non manca mai, perché sbagliare un'azione qualsiasi decreta il turn over, con l'iniziativa che passa all'avversario.

    Tutto bellissimo quando funziona, peccato che ciò accada raramente in multiplayer e mai in singolo. La campagna di Blood Bowl 3 è a tratti ingiocabile, perché afflitta da una miriade di bug tutt'altro che trascurabili. Non c'è altro modo per definire, ad esempio, il mancato funzionamento del timer del turno: accade spesso che all'azzeramento dei due minuti l'azione vada avanti come nulla fosse, fin quando il caso decide di passare all'istanza successiva.

    L'intelligenza artificiale mostra a più riprese dei limiti pesanti, nel senso che si prende anche l'interezza dei due minuti per effettuare poche azioni, e alcune volte persino sbagliate. Capita infatti che tra un risultato dei dadi favorevole e uno avverso scelga il secondo, lasciando attonito il giocatore. Questi sono solo alcuni degli episodi più eclatanti che possono verificarsi, e che purtroppo impattano in modo percepibile sulla piacevolezza dell'esperienza single player.

    Tra multiplayer e altri problemi

    Meglio, come detto, va nel multiplayer, che chiaramente non si basa sulla gestione della sfida da parte della CPU. Sfortunatamente, anche la componente più brillante del pacchetto non è esente da imperfezioni significative. Al lancio la situazione era disastrosa ma anche allo stato attuale le disconnessioni sono frequenti.

    Inoltre sono frequenti i malfunzionamenti che influenzano le partite in modo più o meno significativo. A volte ad esempio le abilità dell'unità non si attivano o è impossibile selezionare alcune azioni particolari, per motivazioni ignote. Ci sono poi due ultime questioni da affrontare, e cioé il versante tecnico e gli acquisti con valuta reale. Nel primo caso, basta anche solo un'occhiata distratta per notare quanto il titolo sia simile al predecessore, che anzi in termini di dettaglio e varietà dei giocatori, scelta dei colori e leggibilità dell'azione appare persino superiore a Blood Bowl 3.

    Veniamo quindi al negozio del gioco, che permette di acquistare con valuta reale elementi cosmetici. Fin qui non ci sarebbero problemi, ma il fatto è che comprare un oggetto significa renderlo disponibile per un singolo giocatore. Uno spallaccio è effettivamente un solo elemento estetico e non un'opzione in più per personalizzare l'intero team. Gli sviluppatori hanno promesso di intervenire per modificare questo aspetto ma ad oggi le cose stanno così.

    Blood Bowl 3 Blood Bowl 3Versione Analizzata PlayStation 5C'è un ottimo modo per godere della versione videoludica di Blood Bowl: acquistare il secondo capitolo, che purtroppo supera il suo successore in ogni senso possibile. Blood Bowl 3 riesce a regalare qualche soddisfazione in modalità multiplayer ma in generale parliamo di un'esperienza instabile, afflitta da bug significativi e dotata di una componente single player che non riusciamo proprio a consigliare ai fan della serie.

    5

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