Borderlands 3: la recensione di Psycho Krieg e il fantastico sconquasso

Con il quarto e ultimo DLC si conclude il supporto di Borderlands 3, e l'ultima avventura prende corpo nella mente di Krieg, letteralmente.

Borderlands 3: la recensione di Psycho Krieg e il fantastico sconquasso
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  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
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  • PS5
  • Xbox Series X
  • A un anno dall'esordio di Borderlands 3 (recuperate la recensione di Borderlands 3), l'ultimo capitolo della squinternata saga "space western" di Gearbox, Psycho Krieg e il fantastico sconquasso segna la conclusione ufficiale del primo atto di un percorso post lancio che, con tutta probabilità, continuerà ad accogliere contenuti anche dopo l'esordio della prossima generazione di console. D'altronde il team ha già confermato che il titolo sarà aggiornato dopo il lancio di PlayStation 5 e Xbox Series S/X, con upgrade grafici e nuove modalità di gioco (compresa la co-op locale) disponibili gratuitamente per tutti gli utenti. In attesa di verificare la bontà di queste aggiunte, abbiamo passato qualche ora in compagnia del nostro Psycho preferito, protagonista di un DLC ben confezionato, seppur sostanzialmente in linea col carattere di un Season Pass pieno di alti e bassi.

    Nei meandri della follia

    Se per generazioni Kirk, Picard e soci hanno identificato negli infiniti spazi cosmici "l'ultima frontiera" da conquistare, la definitiva prova del fuoco per il coraggio degli avventurieri sci-fi, l'ultimo DLC di Borderlands 3 si apre trascinando i giocatori ben oltre i confini ambiti dall'equipaggio dell'Enterprise, verso una "Twilight Zone" collocata nel più pericoloso degli scenari: quel fantasmagorico crogiolo di pazzia e improperi noto ai più come "la mente di Krieg".

    Grazie alle improbabili tecnologie di Patricia Tannis, scienziato geniale e promotrice dell'impresa, i Cacciatori della Cripta saranno infatti chiamati immergersi anima, corpo e pallottole tra i pensieri più reconditi dello Psycho per eccellenza, con l'obiettivo di svelare i misteri attorno alla genesi di questa letale orda di lunatici.

    Un viaggio lisergico che, come anticipato, permetterà ai fan di vecchia data di fare luce anche sulle origini di uno dei personaggi più popolari dell'universo creato da Gearbox, sulla sua peculiare natura e sui rapporti stretti con gli altri Crimson Raider, compresa una certa sirena dai capelli blu protagonista di uno dei momenti più traumatici di Borderlands 3. Premesse di un certo calibro, al centro di un contenuto che probabilmente rappresenta il fiore all'occhiello di questo primo Season Pass, almeno in termini squisitamente narrativi.

    La volontà di approfondire nel migliore dei modi la storia personale di un personaggio tanto amato, uno dei più iconici della serie, dà vita a un racconto denso e coinvolgente, costellato di spiragli sul passato di Krieg e di momenti inaspettatamente intensi, ovviamente intervallati da scene traboccanti di insania audiovisiva e siparietti intrisi di umorismo da manicomio. Sequenze che ci vedranno interloquire amabilmente con ben due versioni dell'antieroe mascherato, specchio della sua personalità frammentata: il solito massacratore farfugliante, ovvero il lato più deviato e patologico dello Psycho, e Krieg Sano, ciò che rimane della sua identità originaria dopo anni di "insalate di capezzoli" e "bici di carne". La direzione scelta per il DLC ha portato gli sviluppatori ha costruire un'avventura dotata di una struttura nettamente più lineare rispetto a quella dei precedenti contenuti scaricabili: una rotta che da una parte ci è sembrata assolutamente coerente con il focus del pacchetto, ma dall'altra ha generato qualche taglio significativo sul fronte degli incarichi secondari.

    Socrate, Platone e Krieg

    Tra una bislacca - e calzante - rivisitazione del mito della caverna di Platone e un funerale sui generis dedicato alla motoascia preferita di Krieg, le side quest propongono una discreta gamma di trovate brillanti (alcune assolutamente memorabili), ma in genere si concludono nel giro di 3 o 4 minuti, e richiedono al giocatore appena una manciata di interazioni da compiere nel raggio di pochi metri.

    Questo contribuisce a rendere Psycho Krieg e il fantastico sconquasso il più breve tra i DLC finora pubblicati, tanto che in poco più di tre ore potreste aver consumato per intero la sua offerta contenutistica. Una proposta che, per inciso, non offre nulla di nuovo sul versante ludico, lungo un percorso disseminato di nemici già visti e pezzi d'equipaggiamento non particolarmente interessanti, con solo un paio di eccezioni degne di nota.

    Di contro, però, le nostre peregrinazioni psichedeliche ci hanno portato a visitare alcuni degli scenari più suggestivi e sorprendenti tra quelli visti finora nel tragitto post lancio di Borderlands 3, benedetti da una direzione artistica che si dimostra capace di unire vecchio e nuovo per trovare soluzioni creative di grande impatto, nonché perfettamente in linea col contesto narrativo dell'insieme.

    Meritano inoltre una menzione d'onore alcuni dei boss disseminati lungo questo cammino di lucida follia, fronte avverso in battaglie tanto scriteriate quanto esaltanti, che non mancheranno di strapparvi più di una risata. Con un bilancio complessivo segnato da alcune scelte azzeccate e altre molto meno efficaci, che si muove sempre in bilico tra originalità e conservatorismo, Psycho Krieg e il fantastico sconquasso non riesce insomma a risollevare le sorti di un Season Pass ben più dimesso rispetto ai canoni del suo diretto predecessore, che peraltro trova gran parte della sua forza proprio nell'incredibile lore costruita lungo il percorso produttivo di Borderlands 2.

    In attesa di sapere qualcosa sul futuro prossimo dei nuovi Cacciatori della Cripta, risulta infatti difficile non considerare i tre DLC di Borderlands 3 come una sorta di "appendice postuma" del secondo capitolo, forgiata per capitalizzare su di un passato caro a migliaia di giocatori. Non fare a meno di sperare, quindi, che l'approdo su next-gen del titolo sia anche l'inizio di un nuovo ciclo vitale ricco di novità e avventure, in grado di dare lustro al passato della serie con un occhio sempre rivolto al suo avvenire.

    Borderlands 3 Borderlands 3Versione Analizzata PCPsycho Krieg e il fantastico sconquasso chiude (per ora) il supporto post lancio di Borderlands 3 con un’avventura caratterizzata da un maggior focus narrativo rispetto ai precedenti DLC. Una direzione creativa sostenuta da trovate brillanti lungo un tragitto costellato di momenti memorabili, perlopiù legati alla progressiva scoperta del passato di Krieg e della legione di folli di cui è al contempo membro e carnefice. Seppur intrigante, la rotta scelta da Gearbox sacrifica buona parte dei contenuti secondari sull’altare di una linearità utile al racconto, ma che riduce considerevolmente la longevità dell’insieme, nonché l’efficacia complessiva delle side quest. Il tutto tra le maglie di un DLC che torna a manifestare l’estremo conservatorismo del team di sviluppo, alla base di un pacchetto che, come i suoi predecessori, appare sostanzialmente privo di variazioni ludiche di spessore. Si tratta insomma di una buona aggiunta in grado di offrire agli appassionati qualche ora di frenetico divertimento, pur non riuscendo a risollevare concretamente gli standard di un percorso post lancio non proprio esaltante.

    7.2

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