Recensione Botanicula

Il sogno floreale di Amanita Design

Recensione Botanicula
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  • Pc
  • Molto spesso, quando si parla della produzione videoludica contemporanea, ci si trova a criticare gli sviluppatori per una crescente mancanza di originalità, una certa massificazione dell’offerta e spregiudicate politiche commerciali. Questi problemi stanno caratterizzando sicuramente l’attuale ciclo di vita delle console e, in maniera minore, dei PC, e sarebbe stupido negarli. Lo sarebbe altrettanto però chiudere gli occhi di fronte ad un nuovo modo di fare videogiochi che ormai ha pienamente attecchito, ponendosi spesso in antitesi con le criticità mostrate dalla produzione mainstream. Stiamo ovviamente parlando dei lavori indipendenti, piccoli sforzi creativi di sparuti gruppi di persone che oggi, nell’epoca della piena affermazione della piattaforme digitali, hanno trovato il loro miglior metodo di diffusione.
    Uno dei team più promettente del panorama indipendente è sicuramente quello di Amanita Design: li ricordiamo per Machinarium, straordinaria e pluripremiata (anche sulle nostre pagine, con un altisonante 9,5) avventura grafica dai toni malinconici e dal fascino particolare. Ora, gli stessi sviluppatori ci portano, disponibile tramite il download su GoG o tramite l’Humble Indie Bundle, Botanicula, un’altra avventura grafica, ma dai differenti toni.

    Un'avventura floreale

    Non leggerete una singola linea di testo in Botanicula, e seppur questo possa sembrare un affronto per gli appassionati del genere, vi assicuriamo che mai se ne sentirà il bisogno. La storia ci viene narrata in scene che utilizzano lo stesso aspetto grafico del gioco e dai mugugnii degli esseri stravaganti che popolano il mondo di gioco. Un mondo arboreo, un microcosmo apparentemente familiare, quasi si guardasse una pianta con un microscopio, ma dalle particolarità straordinarie: l'universo di Botanicula è un trattato di follia floreale preciso e prezioso. Ma l'esistenza di questo ecosistema fragile è messo in pericolo dall’attacco di pericolosi esseri neri, simili a ragni, che ne stanno suggendo l’energia vitale albero dopo albero. Ed ecco quindi che un gruppo di improbabili avventurieri, esseri dalla dolce bizzarria, è l’ultima speranza tra la vita e la morte, custodi dell’unico seme vitale scampato all’attacco. Il nostro compito, prevedibilmente, quello di accompagnarli nella loro avventura, alla conoscenza di un mondo che davvero non potete nemmeno immaginare.

    Tutto in Botanicula è straordinario, meno che il suo del tutto ordinario impianto di gioco. Abbiamo detto che ci troviamo di fronte ad un’avventura grafica, di pregevolissima qualità aggiungiamo, ma ridotta all’essenzialità più totale. Via la mole imponente di testo, via gli inventari dai mille slot, via le schermate ricolme di oggetti da cliccare senza avere alcuna ripercussione sulla progressione di gioco. Nella produzione di Amanita Design tutto è chiaro, tutto si piega ottimamente alla semplicità di un sistema di gioco che fa affidamento sul puntatore del mouse, ma mette al bando tutta quella serie di orpelli che nelle produzioni maggiori sviano un po’ dalla progressione ma allo stesso tempo danno anche profondità all’esperienza di gioco. Difficilmente avrete più di un paio di oggetti nel vostro ridottissimo inventario, e sarà quasi impossibile che non sappiate come e dove utilizzarli. Ma non sono quelli gli aspetti sul quale gli sviluppatori vogliono che si concentri l’attenzione del giocatore. Certo, chi fosse alla ricerca di un’avventura grafica del tutto tradizionale ed impostata secondo i rigidi ed immutati canoni classici, farà bene a rivolgere altrove la propria attenzione, ma per chi vuole qualcosa di nuovo Botanicula è una boccata d’aria frizzante, un viaggio vero e proprio che fa affidamento sul senso di meraviglia instillato nel giocatore più che sulla pesante rigidità della struttura di gioco.
    Ci troviamo di fronte ad un gameplay estremamente snello, che con pochi click riesce a esprimere la creatività degli sviluppatori, ma anche a piegarsi alla volontà di svago del giocatore. La progressione nel gioco avviene tramite le classiche schermate fisse, componenti di una mappa organica ed abbastanza ramificata, sebbene ci si trovi di fronte ad una sostanziale linearità. Come detto, sono pochi gli elementi interattivi in ogni scena, e molte volte questi non saranno nemmeno collegati alla continuazione della nostra avventura, tra foglie da spostare per scovare insetti particolari. Per trarre il massimo dalla produzione è infatti necessario uno spirito tranquillo, una volontà di andare oltre quella che è la via verso l’end game, addentrandosi quindi tra i meccanismi che regolano la vita di un mondo incredibile. In ogni schermata c’è una scena di vita, con un animaletto, una pianticella, o qualunque strano ibrido che risponde con un determinato comportamento al click del mouse, invogliando il giocatore ad interagire, a stuzzicarlo un po’. Ed allora possiamo scoprire esseri peculiari: vermetti che fertilizzano il terreno e fanno sbocciare ricami di fiori, cellule nervose sulle quali saltare a mo’ di trampolino, strani spiritelli vegetali, nati dalle uova di piccole piume volanti, o esseri gommosi simili a budini.

    A monte c'è un lavoro di direzione artistica straordinario, ma anche un’inventiva che ha del clamoroso nel momento in cui l’interazione con questi esseri diventa parte integrante della progressione. Toccare ogni creatura, scoprire i suoi comportamenti e semmai tutto il suo ciclo vitale, significa raccogliere informazioni sul mondo nel quale ci muoviamo: la curiosità è premiata dagli sviluppatori tramite il completamento di una sorta di album delle creaturine, del tutto accessorio per l'avanzamento ma così pregnante nell'economia di gioco. Anche dal punto di vista delle situazioni legate all'avanzamento vero e proprio, Botanicula dimostra una buona varietà. Ci sono richiami al platform, allo shooter, ovviamente in maniera del tutto basilare e consona alle atmosfere del titolo, ma implementate in una maniera così intelligente da lasciar basiti. Ne beneficia enormemente l’immersione di un giocatore al quale viene costantemente richiesto di fare qualcosa di nuovo, e che quindi non si annoia praticamente mai durante le ore necessarie a completare l’avventura. E pazienza se queste sono veramente poche (i più lenti ne impiegheranno forse quattro): ognuna di esse ripaga ottimamente la comunque esigua somma spesa per l’acquisto.
    Ci si affeziona presto ai nostri piccoli eroi ed allo strano mondo nel quale ci muoviamo, perché il divertimento che si ricava è del tutto genuino. Botanicula è un gioco onesto, che non pretende di stupire attraverso meccaniche complesse, ma stende letteralmente dallo stupore il suo fruitore ad ogni passo, grazie ad una formulafacile e quindi d’immediata assimilazione, una serie sconfinata di trovate geniali, e la ricchezza di un mondo che si presta ad essere esplorato. E’ geniale, in ogni suo singolo aspetto, e diventano trascurabili piccoli difetti che ha, come alcune situazioni nei quali il controllo tramite mouse è un po’ impreciso, alcuni puzzle non di chiarissima risoluzione, che al cospetto di un simile trattato d’inventiva diventano del tutto trascurabili. Certo, l’applicazione di tale inventiva alla parte più strettamente ludica è questionabile, nella misura in cui spesso vi se ne è più spettatori che partecipi, ma questo è un aspetto che ogni esponente del genere presenta e che la già lodata varietà di situazioni riesce ad attenuare in maniera convincente.

    Melodie naturali

    Ovviamente, la meraviglia suscitata dall’esperienza con Botanicula non sarebbe tale senza la sua strepitosa direzione artistica. Creare un microcosmo significa doverne rappresentare in maniera convincente ogni singolo componente, usando poi una coerenza che impedisca di andare troppo oltre in determinate occasioni. Entrambi gli obiettivi sono stati raggiunti alla perfezione, e quello che ci troviamo di fronte è un mondo non solo ricco, non solo pieno di alcune delle più peculiari forme di vita mai incontrate in un videogioco, ma perfettamente credibile: quasi non ci stupiremmo se lo trovassimo racchiuso nel giardino di casa. Tanta è stata la bravura dei ragazzi di Amanita in questo campo che persino la più paradossale interpretazione di un ambiente vegetale risulta familiare, segno che ogni elemento è organico e ben intassellato nella composizione generale.
    Vale poco, niente, in questi ambiti, parlare di poligoni ed effetti speciali, quando tutto sta in un piccolo motore grafico che muove pochi elementi sullo schermo, con fondali appena sfumati, che sembrano tratteggiati ad acquarello (dovete proprio vederla, la tartaruga con una montagna sulla schiena). E poi ci sono i nostri piccoli amici caratterizzati benissimo, seppur minuscoli, con un paio di animazioni che riescono a dare anima ad ognuno di essi. Vederli in un progetto più grande è un sogno dal quale ultimamente riusciamo a malapena a distrarci. Il tutto è stato programmato in Flash e non faticherà a girare su ogni computer anche non aggiornato.
    Ed in ultimo, c’è una colonna sonora straordinaria, già giustamente premiata al 14° Independent Game Festival. Inutile fare la distinzione tra effetti sonori e brani, qui, perché quello che sentiamo è un misto di entramb. Ci sono percussioni, maracas, versi di uccelli: Botanicula è accompagnato dal suono della natura, piuttosto che da una rigida selezione di brani.

    Botanicula BotaniculaVersione Analizzata PCBotanicula è un piccola gemma che nessuno dovrebbe avere la malvagità di criticare, ne’ la trascuratezza di lasciarsi scappare. Poggia su di una struttura di gioco esile, ma nemmeno ce ne accorgiamo per le ore che s’impiegano a stupirsi di fronte alle meraviglie che l’avventura dei nostri piccoli cinque eroi ci fa vedere. Merito non solo di una direzione artistica straordinaria, ma soprattutto di una creatività nello sviluppo che lascia piacevolmente basiti, e che dimostra ancora una volta come la forza delle idee sia il motore principale dei capolavori.

    8.5

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