Recensione Bound by Flame
Un action GDR che tenta di inserirsi tra i big del genere, non senza qualche difficoltà
Dark fantasy
Inaspettatamente, gli equilibri del conflitto cambiano proprio grazie al nostro protagonista, che all'inizio dell'avventura viene posseduto da un antico spirito del fuoco. Dotato di nuovi poteri, Vulcan diventa così il solo che può distruggere i comandanti d'ossa e salvare il regno.
A parte l'incipit tutto sommato regolare, Bound By Flame cerca in ogni modo di caratterizzare al meglio il mondo di gioco, evitando che l'ambientazione risulti triviale e troppo derivativa. Per certi versi la missione può dirsi riuscita: anche se non siamo di fronte ad un lavoro monumentale, per quel poco che si vede il team ha costruito un setting plausibile, in cui operano varie fazioni e si sprecano i giochi di potere. Abbandonando anche il bestiario classico dei GDR ed invece concentrandosi su una fauna ben più subdola, deforme e schifosa, Bound By Flame conferma questa sua vicinanza anche stilistica con il fantasy di R.R. Martin, sottolineata persino dalla sceneggiatura. I dialoghi sono infatti molto diretti e abbastanza crudi, e non c'è quasi mai spazio per gentilezze o cortesie. I personaggi che popolano la storia di Bound By Flame sono biechi, corrotti, violenti e soprattutto sboccati, e non si fanno scrupoli a ricorrere ad un insistente turpiloquio.
Sulle prime questo tono abbastanza ruvido sembra funzionare, ma ben presto le “brutali” soluzioni narrative adottate dal team tendono a farsi pretestuose. Più che motivate da vere e proprie esigenze di trama, le cattiverie che i personaggi si sputano addosso sembrano abbastanza gratuite. E persino in quei casi in cui è il nostro protagonista ad interfacciarsi con altri NPC, i dialoghi a scelta multipla ci lasciano ben poca libertà: aggressivo, volgare e truce, Vulcan è tutt'altro che ben caratterizzato, e troppo spesso si ha l'idea che manchi una vera profondità psicologica.
La storia, poi, risulta molto inconsistente. Ci sono dei bivi narrativi in cui siamo chiamati a prendere una decisione, ma questi cambiano solo marginalmente la sequenza di eventi e quest, ed il racconto procede spedito verso un finale spicciolo e inconcludente. Ma del resto, che a Bound By Flame mancasse la grazia, lo si era capito anche dalla qualità tremenda delle cut-scene, che fin da subito mettono in luce un comparto tecnico rovinoso, animazioni legnose, la totale assenza di espressività facciale e, soprattutto, una regia davvero ingiustificabile.
Ricordatevi di parare

Che si tratti di parare o schivare al momento giusto, evitare gli attacchi avversari è di fatto un imperativo, in Bound By Flame. I colpi dei nemici fanno male, a volte fin troppo, e restare scoperti significa morire in maniera francamente impietosa. Bisogna quindi imparare a leggere i movimenti avversari, schivare e poi tornare all'attacco. L'idea sarebbe anche buona, se non fosse completamente rovinata da un sistema di animazioni imbarazzante. Alle volte diventa veramente complesso riuscire a capire quando sta arrivando un attacco, e molto spesso le parate falliscono senza un motivo apparente. Nel caso in cui ci si trovi di fronte ad un manipolo di avversari troppo nutrito, capita anche di restare sostanzialmente intrappolati nel più classico “giro di schiaffi”, senza avere la possibilità di replicare. In Bound By Flame si muore spesso e volentieri, ma non della stessa morte, cattiva ma giusta, di un Dark Souls 2: qui al game over si arriva a causa di evidenti problemi di bilanciamento. Per voler seguire la strada della “difficoltà ad ogni costo”, il gioco ci costringe a combattimenti spesso estenuanti, lunghissimi e ripetitivi, in cui si eseguono sempre gli stessi attacchi con ritmo meccanico, procedendo più per inerzia che per gli stimoli della battaglia.
In certi casi la vittoria è solo questione di fortuna: ogni attacco ha infatti una certa probabilità di interrompere l'azione avversaria. Spesso, provare e riprovare lo stesso scontro nella speranza che il nemico si trovi impossibilitato ad agire è l'unico sistema per superare i boss fight più estenuanti.
Nel combat system di Bound By Flame non c'è veramente nulla di buono. Idealmente il team ha provato a infondere un po' di varietà al tutto: Vulcan ha a disposizione una balestra, con cui bersagliare gli avversari dalla distanza, e delle trappole esplosive da piazzare sul terreno dello scontro. Ci sono anche magie di fuoco, con cui rendere più letali i nostri attacchi, difendersi o colpire. Ma nulla riesce a togliere l'idea che il gameplay sia mal bilanciato, farraginoso, di una noia quasi letale.
Anche il sistema di potenziamento non brilla: ci sono sostanzialmente tre rami in cui è possibile spendere gli skill point, legati alle due stance di cui si diceva ed alle capacità magiche di Vulcan. Purtroppo in questa maniera si guadagnano solamente abilità passive, che non influenzano i ritmi e la varietà degli scontri. Ci sono anche dei “tratti” speciali, da sbloccare come se fossero dei perks, ma anche in questo caso non si fa altro che aumentare il danno, i punti vita o la capacità di trasportare oggetti.
Idealmente un sistema di crafting permette di personalizzare l'equipaggiamento recuperato o smantellare le armi per riciclare i materiali che li compongono. Il numero ridicolo di materie prime e di ricette evidenzia però la povertà di questo sistema. Tutto l'impianto ruolistico, insomma, crolla irrimediabilmente dopo poche ore di gioco, quando fra l'altro avremo raggiunto un livello abbastanza alto da potenziare al massimo uno dei tre skill tree.
Colpo di grazia
Persino il sistema di scelte morali è sprecato: di tanto in tanto, il nostro protagonista dovrà decidere se lasciare margine di manovra al demone che lo possiede, oppure provare a contrastarlo. In questa maniera potremmo guadagnare soltanto tratti passivi (una minore resistenza agli attacchi di ghiaccio in cambio di un aumento della potenza delle magie della fiamma), oltre che un look sempre meno umano. Ma tutte le conseguenze delle nostre scelte, a livello narrativo e ludico, sembrano così leggere e ininfluenti da lasciare basiti, mentre il tormentato dialogo interiore che precede il fatidico momento è tanto spicciolo e surreale da ammazzare completamente il pathos.
Capiamo che ai patiti di GDR la ramificazione della trama principale piace parecchio, ma qui dovete dimenticarvi sia lo smisurato lavoro di The Witcher 2 che il peso etico delle decisioni di Mass Effect.
Il colpo di grazia alla produzione Spiders arriva però dal comparto tecnico. Nonostante il design dei nemici sia tutto sommato interessante (sembra un incrocio fra il fantasy classico ed uno zombie-game), l'impatto scenico è veramente orrendo.
Che il motore arrivi direttamente dalla scorsa generazione non è un mistero: non solo la profondità di campo non è nulla di eccezionale, ma nonostante le ambientazioni lineari e poco estese, la mole poligonale lascia alquanto a desiderare. Sebbene sia sufficientemente curata la realizzazione dell'armatura del nostro eroe, e quella di certi, giganteschi boss, il resto delle strutture denuncia una povertà alle volte desolante. Su Ps4 le texture sono piattissime, e scompaiono persino certi shader che per lo meno rendono più accettabile il colpo d'occhio della versione PC. In certi momenti, soprattutto nel corso delle scene di intermezzo, è impossibile non restare quasi imbarazzati dagli spigolosissimi modelli dei personaggi, e più in generale da una regia che non fa nulla per nascondere le magagne di un gioco povero e male ottimizzato.
Meglio il sonoro. Il doppiaggio inglese è accettabile (mentre la traduzione italiana è approssimativa e troppo semplificata), e di tanto in tanto le musiche riescono a creare la giusta atmosfera. Il lavoro svolto sul fronte acustico è sempre molto regolare, alle volte funestato da effetti ambientali davvero spiccioli, ma almeno in questo caso non del tutto superficiale.
Bound by FlameVersione Analizzata PlayStation 4Bound By Flame è un titolo sviluppato troppo in fretta, un GDR di Serie B che, visto il desolante periodo di magra, ha provato a conquistarsi uno spazio maggiore di quello che merita, raggiungendo persino la piattaforma Next-Gen di Sony. Ma a livello concettuale la produzione firmata Spiders sembra emergere da un'antichità ancestrale, e non ha davvero nulla da offrire ai fan del genere. Bound By Flame perde addirittura il confronto con prodotti del calibro di Two Worlds o dell'ultimo, bistrattato Gothic, presentando ambientazioni claustrofobiche, un gameplay noioso e mal bilanciato, un'avventura troppo “ristretta” e senza il giusto respiro narrativo: figurarsi quanto impietosi possano essere i paragoni con i grandi capisaldi del genere.
Se anche siete in astinenza da Action RPG, il consiglio è quello di aspettare il prossimo Dragon Age (se non The Witcher 3), perchè Bound By Flame è un progetto senza speranze. Nonostante qualche idea potenzialmente indovinata, ad esempio l'avvicinamento ad un fantasy spietato e crudo come quello di Game of Thrones, la realizzazione tecnica criminosa, un plot inconcludente e soprattuto un sistema di crescita mal bilanciato e quasi interamente passivo, devastano il titolo in maniera brutale.
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