Brass Tactics Recensione: un gioco di strategia in Realtà Virtuale per Oculus

La VR abbraccia anche i giochi di strategia, grazie ad un'esclusiva per Oculus Rift che rivisita il genere in maniera molto coinvolgente.

Brass Tactics Recensione: un gioco di strategia in Realtà Virtuale per Oculus
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  • Uno dei generi storicamente più apprezzati dall'utenza PC appartiene alla sfera della strategia, con i titoli in tempo reale che sono sempre stati fortemente ancorati all'uso di mouse e tastiera, una periferica capace di permettere un controllo preciso e totale della scena, nonché una gestione sempre efficace degli elementi a schermo.
    Come tradurre un gameplay di quel tipo, ragionato ma spesso frenetico, in Realtà Virtuale? Hidden Path Entertainment, team conosciuto soprattutto per Counter-Strike: Global Offensive, parte dall'esperienza accumulata sulla serie Defence Grid per proporre su Oculus Rift Brass Tactics un RTS solido e ben sviluppato, che riesce ad adattare i meccanismi della strategia in VR in maniera funzionale ed elegante.

    Visione d'insieme

    L'arma principale della realtà virtuale per innovare le meccaniche di generi altrimenti molto "tradizionali" è ovviamente il "senso di presenza", ossia il fattore immersivo: tuttavia la possibilità coinvolgere l'utente a livello sensoriale potrebbe non sembrare particolarmente interessante o rivoluzionaria in un titolo di strategia.
    In Brass Tactics, tuttavia, il team ha trovato una soluzione brillante: la classica visuale dall'alto viene sostituita con il punto di vista del proprio avatar.

    Il gioco sfrutta infatti i personaggi dai lineamenti reali introdotti circa un anno fa da Oculus, e che vengono utilizzati all'interno di Home per attività di vario tipo come le chat. Vestiremo quindi i panni del nostro alter ego, con le mani virtuali che andranno ad indossare due speciali guanti, in grado di permettere l'interazione con il campo di battaglia, dandoci la facoltà di imporre ordini alle nostre truppe, e la possibilità di muoverci sopra gli scenari di gioco. Gli ambienti inoltre, non sono certo sconfinati, ed anzi le loro dimensioni sono racchiuse all'interno di un tavolo a metà strada tra quello da biliardo e un plastico di Warhammer.
    La mancanza delle gambe e la presenza del solo torso ci concede di fluttuare a mezz'aria, sorvolando di fatto il nostro castello principale, le truppe e i territori che dividono l'area dalla roccaforte dell'avversario, posta all'estremità opposta del tavolo.

    Benché l'inquadratura resti sempre "a volo d'uccello", è possibile guardare in ogni direzione semplicemente voltando la testa, riuscendo dunque a tenere sott'occhio le zone più calde dello scontro in maniera rapida e intuitiva. I tavoli sono comunque discretamente grandi, è possibile spostarsi in maniera altrettanto semplice grazie ad un sistema di locomotion simile a quello provato ed apprezzato in Lone Echo: basta abbassare una mano fino a toccare una superficie solida, premere il trigger posto sotto al dito medio e darsi infine uno slancio muovendo il braccio. Il nostro corpo si sposterà con una velocità ed inerzia proporzionali all'impulso che abbiamo impresso con il nostro movimento, rallentando progressivamente o permettendoci una fermata istantanea tramite l'abbassamento della mano.
    È poi possibile variare la propria elevazione, tramite l'utilizzo di tutte e due le mani e i rispettivi trigger, spingendo in alto o tirando in basso il corpo in modo da allontanarci dal tavolo (tale da avere una visuale d'insieme più ampia) oppure avvicinarci al fine di dare ordini più precisi e gustarci le tante animazioni delle unità presenti in battaglia.
    Il sistema funziona in modo eccellente e permette di giocare sia da seduti che in piedi, limitando al massimo qualsiasi effetto indesiderato.

    Pianificazione attenta

    Dal punto di vista ludico, gli scontri seguono uno schema classico e collaudato: ciononostante, pur nel suo classicismo, alla fase di espansione del proprio esercito e costruzione di edifici è stato aggiunto un elemento "tattile" molto ben ideato, che riesce a trarre il giusto valore aggiunto dalla Realtà Virtuale.
    Inizialmente si studierà quindi la struttura della mappa: i territori sono divisi in sotto aree e ognuna ospita uno o più connettori, sopra ai quali potremo andare ad innestare dei modellini delle torri. Si tratta di veri e propri edifici, molti dei quali permettono l'addestramento di truppe specifiche.

    Per scegliere le torri basterà ruotare verso l'alto una delle nostre mani e dal rispettivo guanto si espanderà un piccolo espositore con dentro vari modellini; afferrandone uno e posizionandolo sul connettore, questo ruoterà e si aggancerà, diventando immediatamente operativo. Da quel momento potremo toccarlo per ordinare l'addestramento delle truppe, attività che permetterà di mettere in coda fino a tre unità alla volta.
    La pianificazione è insomma regolata da numerosi fattori, già visti in tanti altri titoli di strategia, basata sull'accumulo di oro e diamanti: le risorse vanno estratte dalle miniere presenti sul territorio, presidi che andranno poi difesi con costanza per garantirsi un approvvigionamento costante. Il numero di abitanti, in aggiunta, dipende dalla vastità dei territori che controlliamo, e funge persino da limite per il numero di truppe da addestrare.
    Una volta radunato un piccolo esercito potremo conquistare via via nuove aree della mappa: in tal modo sbloccheremo di conseguenza nuovi connettori, ed avremo la possibilità di costruire torri in posizioni strategiche, in grado di addestrare manipoli di soldati utili a proseguire la nostra espansione.
    Dare ordini è pertanto un'operazione altrettanto intuitiva, in quanto basta indicare una truppa con il proprio indice, premendo il grilletto analogico per selezionarla e far comparire un puntatore; a quel punto basterà muoversi verso una destinazione e rilasciare il trigger.
    In caso di scontro, avremo modo di intuirne l'esito dando un'occhiata allo stendardo che svetta sopra ogni unità: se sta progressivamente bruciando fino a scomparire, i nostri stanno avendo la peggio. Il sistema è indubbiamente funzionale e permette di capire l'andamento di un'invasione su larga scala in maniera alquanto istintiva.
    A livello di bilanciamento delle schermaglie, ogni unità possiede vantaggi e svantaggi rispetto a classi differenti, e risulta dunque necessario riuscire a pianificare in anticipo che tipo di addestramenti impartire, studiando le truppe dell'avversario e intuendo le sue mosse.

    Condivisione dell'esperienza

    Il single player di Brass Tactics rappresenta una buona fetta dell'offerta dei contenuti del gioco e si sviluppa in una campagna che si snoda su una ventina di mappe differenti. Se sul versante del coinvolgimento tale modalità convince, anche grazie ad un'intelligenza artificiale di buon livello, è la trama e tutto il contorno a risultare pienamente all'altezza.

    La storia viene narrata con dei personaggi che sono stati realizzati sfruttando il sistema di avatar di Oculus, con il risultato che lo storytelling non riesce mai a raggiungere i livelli di epicità dei capisaldi del genere, dai vecchi Command & Conquer alle migliori produzioni di Blizzard, con eroi e storie entrate nell'immaginario collettivo e stampate a fuoco nella memoria di moltissimi appassionati.
    È però il multiplayer a stupire, in quanto l'uso della Realtà Virtuale è in grado di fornire un valore aggiunto tangibile alle battaglie contro un altro giocatore.
    La presenza del suo avatar che si muove sul campo, gesticola, impartisce ordini con le mani, magari ragionando ad alta voce, dà una dimensione molto più umana alle partite competitive, proprio come se si stesse sfidando un avversario di persona attorno ad un tavolo di Flame of War.
    Si tratta di un approccio inedito al multiplayer, rilassato e a suo modo rivoluzionario, che guadagna molto in termini di "immersività" dalla presenza dell'altro giocatore nello spazio di gioco in forma fisica, sebbene virtuale, al posto di una sola voce in cuffia.
    Grazie a Brass Tactics salutarsi al termine di ogni partita prima di disconnettersi, sia dopo una vittoria che dopo una sconfitta, è diventato un rituale cortese e piacevole.

    Brass Tactics Brass TacticsVersione Analizzata PCStupisce scoprire che anche gli strategici in tempo reale possano trarre beneficio dalla Realtà Virtuale, rinnovando un genere a suo modo molto classico. Non si tratta chiaramente di una rivoluzione ma grazie al senso di presenza e ai controller di movimento, Brass Tactics riesce a calare il giocatore sul campo di battaglia in una maniera nuova e coinvolgente. Il sistema di locomotion, l’intuitività delle interazioni e un multiplayer fortemente immersivo fanno di Brass Tactics un’esperienza di ottimo livello, chiaramente più adatta ai fan dei titoli di strategia ma in grado di attrarre anche i neofiti.

    CONFIGURAZIONE PC DI PROVA

    • CPU: i5 6600K
    • RAM: 16 GB
    • GPU: Nvidia GTX 1080
    8

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