Bright Memory Infinite recensione: il frenetico shooter su console next-gen

Arriva finalmente anche su console Bright Memory: Infinite, uno sparatutto interessante dalla campagna breve ma intensa.

Bright Memory Infinite recensione: il frenetico shooter su console next-gen
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Disponibile per
  • Pc
  • Xbox Series X
  • Che storia incredibile quella di Zeng - FYQD - Xiancheng, l'unica mente dietro Bright Memory: Infinite, la versione completa di un progetto partito quasi per diletto e trasformatosi poi in un ambizioso sparatutto in prima persona con elementi action e dalla grafica spettacolare. Bright Memory: Infinite esordiva sul mercato l'11 novembre 2021 su PC (se ve la siete persa, ecco la recensione di Bright Memory: Infinite per PC) e oggi, a distanza di otto mesi dalla prima release, il titolo arriva anche su Playstation e Nintendo Switch nella versione Gold Edition e su Xbox Series X/S con la Platinum Edition. Scopriamo insieme come si comporta l'opera prima di Zeng sulla console più potente di casa Microsoft.

    Agente Sheila - Licenza di Uccidere

    Anno 2036. In una piovosa serata, un buco nero appare all'improvviso nel cielo e nessuno è in grado di capirne l'origine. Sheila, la protagonista dell'avventura e agente super addestrato della Supernatural Science Research Organization (SRO), viene contattata in piena notte dalla sua organizzazione per indagare sulla natura di questo evento soprannaturale e scoprirne la causa.

    Arrivati sul luogo dell'evento con colei di cui vestiamo i panni, riceveremo un comitato di benvenuto assai poco simpatico, tra militari senza scrupoli pronti a farci la pelle - con un'intelligenza artificiale che li rende aggressivi nella maggior parte dei frangenti - e altri nemici che non riveleremo per salvaguardare quel senso di scoperta che arricchisce di fascino e curiosità la storia del gioco. Non parliamo di un comparto narrativo realmente profondo, sia chiaro, eppure gli eventi raccontati hanno saputo darci sempre una buona ragione per spedire al creatore i nostri temibili avversari. Bright Memory: Infinite ha saputo sorprenderci in positivo, grazie al buon mix fra sparatutto in prima persona e combattimento ravvicinato. Nel secondo caso, potremo sia equipaggiare l'affilata lama ottica di Sheila, sia utillizzare diversi poteri con cui ad esempio attirare a noi gli opponenti, così da lasciarli sospesi in aria e crivellarli di colpi. Vogliamo sottolineare l'ottimo lavoro svolto sul sistema di combattimento perché riesce a donare elevata rigiocabilità alla produzione: è possibile, infatti, completare le due ore e poco più di campagna con i soli fucili e vivere un'esperienza da shooter puro, per poi magari iniziare una nuova partita e decidere di abbracciare un'offensiva melee e lasciare le pistole nel fodero.

    Mitragliatrice, katana, abilità uniche e boss fight meno agevoli del previsto, consentono quindi di variare la formula ludica di Infinite e mascherare la linearità di un'avventura che mette sul piatto anche interessanti trovate, come ad esempio la possibilità di camminare sui muri, relegandole però al mero spostamento della protagonista (è impossibile quindi utilizzarle in battaglia). Troviamo poi anche una fase stealth utile a spezzare la frenesia degli scontri, che però si è rivelata sin troppo basilare, come pure una sezione a bordo di un veicolo che funge più da connessione tra un capitolo e un altro che come vera e propria alternativa al gameplay. Insomma, parliamo di piccole deviazioni non necessariamente sgradevoli ma riuscite a metà, che finiscono per sottolineare i limiti della produzione.

    Sparatorie dal frame rate elevato

    Ogni volta che entreremo in una nuova area avremo una discreta libertà d'approccio per affrontare gli scontri a fuoco. Potremo ad esempio colpire con dei velocissimi fendenti i due soldati a noi più vicini, alzare poi lo sguardo per vederne un terzo troppo lontano dalla nostra posizione, bloccare con la lama i suoi proiettili e restituirgli il favore con un headshot.

    Tutto questo è possibile grazie alla buona qualità del sistema di shooting - il feeling con le armi pad alla mano è ottimo - e a un frame rate ancorato ai 60 fotogrammi al secondo su Xbox Series X (è possibile spingersi fino a 120 con il giusto pannello), che contribuisce in modo decisivo a rendere gli scontri fluidi e spettacolari. Quando l'azione si focalizza sulla dipartita dell'ultimo mercenario di una squadra, si attiva un effetto slow motion pensato per esaltare maggiormente i dettagli della kill: purtroppo in questi frangenti possono verificarsi dei fenomeni di stuttering che rovinano un po' la riuscita complessiva dell'impatto scenografico ma, sia ben chiaro, il resto delle sparatorie è esente da questo tipo di problematica. La ciliegina sulla torta di questa discreta mole di contenuti è un comparto tecnico ben confezionato ed esaltato dalla risoluzione in 4K. Gli ambienti di questo mondo di gioco ispirato anche alle bellezze della Cina sono ben realizzati e talvolta ci hanno lasciato senza parole. I giocatori avranno inoltre la possibilità di attivare il Ray Tracing e mantenere comunque i 60 frame stabili (non è applicabile invece se si sceglie di giocare a 120 fps).

    I riflessi di luce sull'acqua, sulle armi e sulle corazze della milizia, arricchiscono ulteriormente un'illuminazione generale di per sé convincente e a volte si fa fatica a credere che sia stata una sola persona a realizzare tutto questo. L'unica problematica in tal senso - che si poteva riscontrare già all'interno della versione PC - è rappresentata dalle espressioni facciali di Sheila, piatte e anonime, che non riescono pertanto a creare una connessione tra utente e agente segreto, specialmente nei momenti più drammatici.

    Bright Memory Infinite Bright Memory InfiniteVersione Analizzata Xbox Series XBright Memory: Infinite offre un gameplay che mischia con successo le sparatorie ad armi spianate e i combattimenti corpo a corpo, senza sacrificare nulla sul versante tecnico e sulla fluidità degli scontri. La campagna principale è forse troppo corta ma il costo ridotto del gioco e il fatto che sia stata confezionata da una sola persona, ne fanno un'esperienza da non sottovalutare. La speranza per il futuro è che Zeng Xiancheng riesca a formare un team ben nutrito e talentuoso, che possa supportarlo per realizzare un videogioco ancor più ambizioso, completo e appagante. Le basi da cui cominciare ci sono tutte e questo non fa che altro che caricarci di aspettative per il futuro del creativo.

    7.5

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