Recensione Call of Duty: Modern Warfare 2

Provato il nuovo map pack

Call of Duty: Modern Warfare 2
Recensione: Xbox 360
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • Dopo aver dominato in lungo e in largo le classifiche di vendita ed essere entrato praticamente in casa di ogni videogiocatore, Call Of Duty: Modern Warfare 2 torna a far parlare di se con un nuovo Map Pack disponibile dal 3 Giugno per Xbox 360 ad un costo di 1200 Microsoft Points.
    Per Playstation 3 e PC se ne riparlerà, invece, tra un mese.
    Il pacchetto, denominato Resurgence Pack conterrò due mappe riprese da Call Of Duty: Modern Warfare (Vacant e Strike) e tre location inedite, come vedremo meglio nel dettaglio.
    Con questo secondo DLC il numero totale di mappe per il best seller di Infinity Ward sale a ben 26, un traguardo non indifferente.

    Le mappe

    Iniziando dai ritorni gloriosi troviamo Vacant, la mappa più piccola tra quelle presenti nel primo Modern Warfare.
    Si tratta di un magazzino abbandonato formato da un'area esterna per lo stoccaggio dei container e da una interna che comprende un vero e proprio deposito affiancato da una serie di uffici, collegati tra loro da un'unico corridoio che porta, tra le altre, ad un piccolo giardino interno.
    L'area esterna, respawn di una delle due squadre, conduce all'interno attraverso tre accessi diversi, uno dal lato del magazzino, uno (in realtà multiplo) sui corridoi ed uno sul retro.
    La mappa, per quanto di dimensioni davvero ridotte, risulta quindi adatta al gioco di squadra ed alla pianificazione.
    Nelle partite da noi sostenute, tuttavia, si sono notati i due trend differenti già sviluppatisi nel primo Modern Warfare: da una parte match-lampo con le due squadre freneticamente all'attacco che si scontravano nei corridoi, dall'altra un consistente vantaggio da parte del team partente all'interno, forte dei molti punti coperti nei quali camperare senza paura di essere presi alla sprovvista.
    Gli scontri risultano dunque leggermente sbilanciati.

    La seconda (ed ultima) delle location prese da Modern Warfare è Strike, un quartiere di una cittadella medio-orientale sconvolto dalla guerra.
    L'area, in questo caso, non è tanto più vasta rispetto alla precedente, tuttavia, un level design molto articolato che comprende diversi sali-scendi stradali e numerosissimi edifici a due piani completamente esplorabili rende gli scontri davvero molto vari.
    Strike risulta particolarmente adatta alla modalità "Quartier Generale", ove conquistare e difendere postazioni strategiche per un certo intervallo di tempo; in questi casi la complessità del design da il meglio di se, permettendo sì alla difesa di schierarsi a protezione dell'obiettivo ma consentendo, contemporaneamente diverse soluzioni per l'attacco.
    Strade e stradine riparate permettono in fatti, a chi conosca bene la mappa, di muoversi con circospezione, coprendo senza dare nell'occhio buona parte delle posizioni strategiche.
    Il semplice deathmatch sminuisce invece tali caratteristiche, concentrando buona parte degli scontri nelle strade e nella grande piazza sulla quale troneggia la statua del dittatore sovietico.

    La prima delle mappa veramente nuove è Trailer Park, forse la più brutta delle location mai disegnate per Modern Warfare 2.
    Si tratta di una baraccopoli "costruita" a ridosso di un deposito di rottami che presenta diversi container abbandonati ed alcune carcasse d'aeroplano.
    L'esigua estensione dell'area è però inversamente proporzionale alla densità di strutture che la caratterizzano; ogni direzione verso la quale si rivolga lo sguardo è infatti caratterizzata da prefabbricati in disuso, rottami e varie altre strtutture abbandonate che creano un fitto labirinto nel quale è davvero difficile districarsi.
    Il combattimento risulta dunque molto frenetico e spesso frustrante in quanto il respawn, specialmente nelle modalità senza obiettivo (deathmatch e deathmatch a squadre su tutte), pongo spesso il proprio avatar di fronte ad un nemico (girati di spalle), causando un'ennesima morte istantanea.
    La mappa comunque è ricca di scorciatoie, pertugi e chi più ne ha più ne metta e, benchè completamente piana, decisamente varia per quel che concerne il level design; peccato partita dopo partita lo sfinimento s'impossessi del giocatore, tra la frenesia ed il camperaggio sfrenato che, agli antipodi, contraddistinguono Trailer Park.

    La seconda tra le mappe del pacchetto Resurgence è Fuel, che si piazza di diritto tra le più estese e le meglio riuscite di tutto il gioco.
    Si tratta di un'ampia area di trivellazione, composta da una distesa desertica, una serie di eleganti uffici appartenenti alla compagnia petrolifera, una piccola centrale elettrica ed un magazzino di stoccaggio.
    Ognuna delle aree risulta completamente esplorabile e gli edifici, non bastasse, constano di più piani permettendo, a volte, l'ascesa sin sui non eccessivamente alti tetti.
    L'ampiezza della location e l'assenza, in linea d'aria, di elementi d'eccessivo disturbo hanno già ribattezzato Fuel il "paradiso dei cecchini"; vi sono, infatti, diverse posizioni davvero interessanti (uffici con ampie finestre, tetti...) dalle quali i tiratori scelti possono osservare una buona parte dell'area di gioco ottenendo, al contempo, una discreta copertura.
    Il playtest ha dimostrato come la vastità della location si sposi, in questo caso, meglio con le partite di deathmatch dove si può dar sfogo a ciascuna delle proprie preferenze guerrafondaie piuttosto che "limitarsi" alla cattura/difesa degli obiettivi, nonchè sfogare a piacimento tutte le "Kill Reward" a disposizione.
    A causa della vastità della mappa non abbiamo riscontrato, a differenza di altre, una concentrazione in particolari aree che ne rendesse praticamente inutilizzate di adiacenti quanto, come detto, una preponderanza per il tiro dalla distanza, dovuta anche alla differente luminosità tra ambienti esterni ed interni che favorisce l'appostamento al coperto.

    Abbiamo riservato l'ultimo posto per quella che, a nostro modo di vedere, è la migliore tra le mappe dell'intera produzione Infinity Ward: Carnival.
    Si tratta, come suggerisce il nome, di un parco divertimenti con tutti i crismi; chiaramente, essendo adattato ad un gioco di guerra, è stato distrutto al punto da sembrare appena uscito da uno dei bombardamenti di cui tante volte abbiamo tristemente sentito alla radio o alla televisione.
    L'ampiezza della location è seconda -e davvero di poco- soltanto alla già citata Fuel ma la ricchezza nel level design risulta di ben altro livello.
    Il contesto del Luna Park ha infatti consentito agli sviluppatori di sbizzarrirsi in lungo e in largo, inserendo un a casa degli spettri attraverso la quale incunearsi, un castello sul quale salire per ottenere una miglior visione d'insieme dell'area attigua, un Tagadà ribaltato su un fianco ed uno Space Shuttle sul quale salire in postazione di cecchinaggio.
    I vari match disputati hanno dimostrato l'enorme varietà di soluzioni legate all'ottimo level design di questa mappa, che si presta in egual misura ad ognuna delle modalità di gioco presenti in Modern Warfare 2 senza favorire uno o l'altro tipo di giocatore ma dando fondamentalmente a tutti le stesse chance.

    Call of Duty: Modern Warfare 2 Call of Duty: Modern Warfare 2Versione Analizzata Xbox 360Ancora una volta Infinity Ward ha dimostrato di saper supportare -seppur non certo gratuitamente- la fedele comunità adunatasi al cospetto di uno tra gli FPS più giocati di questa generazione. Il pacchetto Resurgence va ad aggiungersi ad una già corposa collezione, aumentando sino alla vertiginosa cifra di 26 le mappe presenti per Modern Warfare 2. A differenza del precedente pacchetto, in realtà, questo non aggiunge nulla di veramente nuovo, non colma lacune ma riesce comunque, grazie alla cura nella realizzazione di alcune location (Carnival su tutte) ad appassionare i giocatori divenendo forse ancor più interessante rispetto al precedente.

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