Recensione Call Of Duty: Modern Warfare Mobilized

Call Of Duty si sposta su DS, riproponendo un ottimo multiplayer

Recensione Call Of Duty: Modern Warfare Mobilized
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  • FPS e DS: un idillio tutt’altro che perfetto

    Quando il DS venne mostrato per la prima volta molti videogiocatori cominciarono a pensare agli enormi benefici che un simile hardware avrebbe portato nello sviluppo di FPS portatili. In linea teoria infatti, touch-screen e pennino avrebbero potuto sostituirsi all’agile mouse, mentre i pochi tasti della console Nintendo avrebbero fatto il possibile per non far sentire troppo la mancanza di una tastiera. Il sogno durò poco: già Metroid Prime Hunters, a pochi mesi dal debutto della console aveva dimostrato i limiti del duo FPS-DS.
    Non stiamo certamente parlando di un risultato disastroso, ma da quel momento in poi si cominciò a pensare che gli sparatutto fossero sì possibili, ma non incredibili come tutti si erano aspettati. I limiti hardware della macchina, le ridotte dimensioni dello schermo, la mancanza di un numero sufficiente di tasti, furono solo alcuni dei motivi che abbassarono l’entusiasmo.
    Dementium: The Ward, Moon e, diciamolo, lo stesso Metroid Prime Hunters tuttavia sono ottimi esempi di giochi divertenti e ben realizzati. Perché dunque non continuare a proporre FPS sul portatile Nintendo? Call Of Duty Modern Warfare raggiunge così anche il piccolo due schermi guadagnando l’appellativo Mobilized. Ennesima dimostrazione che l’FPS perfetto è impossibile su DS? Sicuramente sì. Una buona riduzione degli episodi casalinghi? Scopriamo insieme la riposta.

    Tanti modi per andare in guerra

    Call of Duty: Modern Warfare Mobilized è un classico sparatutto 3D che non disdegna di vivacizzare la sua formula con piccole sezioni avvicinabili, più per comodità di definizione che altro, a brevi minigiochi.
    Il menù principale è sufficientemente articolato. C’è un tutorial, chiamato Addestramento, con cui verrete introdotti alle basi del gioco. Un livello in cui dosare le vostre capacità di mira e memorizzare i comandi principali. Al termine vi verrà consigliato il livello di difficoltà da adottare, selezionato in base ai risultati ottenuti durante un breve percorso di prova nel quale sparerete a delle sagome. Potrete poi cominciare a entrare nel vivo dell’azione grazie alla Partita Veloce. Selezionando questa voce verrete introdotti rapidamente in uno dei tanti livelli che compongono la Campagna. Poche righe per capire il vostro obbiettivo e potrete divertirvi per una manciata di minuti, giusto il tempo di aspettare un autobus alla fermata o di impegnarvi la mente mentre fate una breve pausa dagli studi o dal vostro lavoro. Interessante anche la Modalità Bonus. Inizialmente avrete accesso unicamente alle Sfide. Queste vi costringeranno a raggiungere determinati obbiettivi, come un certo numero di uccisioni, entro un arco di tempo prestabilito. Ovviamente via, via che supererete le sfide se ne sbloccheranno di nuove, andando così a impegnarvi per diverso tempo. Non siamo di fronte a qualcosa di originale, tanto più che queste sono ambientate negli stessi livelli della Campagna, ma lo sforzo fatto dagli sviluppatori è comunque apprezzabile e funzionale.
    Giungiamo così alla modalità principale: la modalità Campagna appena citata. Selezionato il livello di difficoltà verrete a conoscenza dell’intreccio narrativo. Nulla di complesso, né di assolutamente intrigante. Dei terroristi si sono impossessati di una testata nucleare e un gruppo di soldati americani e britannici ha il dovere di ritrovarla. La storia è condotta tramite una serie di schermate fisse, abbellite da alcune immagini e da righe di testo doppiate ottimamente nella nostra italica lingua.

    Esplosioni? Gli effetti speciali costano troppo di questi tempi

    Insomma: una manciata di righe di testo, qualche ordine urlato dalle piccole casse del Nintendo DS e sarete pronti a scendere in battaglia.
    Una volta in guerra Call of Duty: Modern Warfare Mobilized mostra tutti i suoi limiti e, al tempo stesso, le potenzialità. Bisogna innanzi tutto interpretare correttamente il prodotto. Chi spera di trovare su DS lo stesso appeal provato sulle console casalinghe rimarrà inevitabilmente deluso. Il portatile Nintendo non ha le capacità di riprodurre la tensione, la frenesia, l’orrore, le dimensioni e perfino la confusione di una reale battaglia. Tanto su PS3 e 360 avete assaporato queste sensazioni quando su DS il tutto sarà più ovattato, discreto e rimpicciolito. Non a caso le vostre missioni avranno sempre la parvenza di un’infiltrazione, di una missione segreta sì a base di mitragliatrici e bazooka, ma pur sempre condotta da pochi uomini contro pochi nemici.
    In tutte le missioni sarete accompagnati da due compagni, il che significa che non vedrete mai su schermo più di quattro nemici contemporaneamente. Allo stesso tempo non vi capiterà mai di essere circondati da roboanti esplosioni, né di dovervi districare tra una fitta pioggia di proiettili.
    Gli sviluppatori però hanno saputo saggiamente superare gli ostacoli. Fondamentalmente il design dei livelli non è eccessivamente ispirato: per lo più si tratta di seguire un'unica via percorribile. Non mancano palazzi, base innevate, città semi-distrutte, ma comunque vada dal punto A dovrete e potrete unicamente raggiungere un punto B. Là dove gli sviluppatori non hanno potuto contare sugli effetti scenici delle edizioni casalinghe, hanno deciso di puntare tutto su brevi ma intense sparatorie. Corridoio dopo corridoio, stanza dopo stanza, vi si pareranno di fronte con puntualità perfetta sempre tre o quattro nemici. Per la vostra sopravvivenza dovrete essere sempre rapidi e attenti nella loro eliminazione, visto che un paio di colpi ben mirati basteranno per mandarvi all’altro mondo. Non mancheranno certo situazioni in cui verrete uccisi senza possibilità di reagire. La vostra capacità di ruotare la visuale è infatti lenta e la cronica imprecisione con cui mirare via touch-screen fa il resto. Tuttavia non sarà mai nulla di drammatico: poco prima che la frustrazione vi abbia raggiunto, conoscerete a memoria la posizione di ogni nemico che potrete così eliminare facilmente. In questo senso la presenza di un gran quantitativo di checkpoint è stata una scelta molto intelligente. Come già anticipato a volte vi troverete anche ad affrontare delle situazioni leggermente differenti oltre al solito procedere e sparare. Non manca l’onnipresente possibilità di sparare con una mitragliatrice piazzata, così come sarà piacevole il livello in cui dovrete guidare un aereo nell’indagine di alcuni edifici mentre eviterete di farvi abbattere dalla contraerea. Non mancano minigiochi, come la reindicizzazione dei satelliti o l’inserimento di alcuni chip nella posizione adeguata. Niente di trascendentale sia chiaro, ma piacevoli variazioni sul tema.
    Tirando le somme sulla modalità Campagna insomma ci si può ritenere soddisfatti. Di sicuro l’esperienza non rimarrà indelebile nella vostra memoria per anni, ma gli amanti degli FPS lo troveranno sicuramente uno spassoso passatempo che li accompagnerà anche fuori dalle mura di casa.

    Richiediamo rinforzi!

    Ma non è finita qui. Ad accompagnare una più che discreta modalità in singolo, c’è anche il multiplayer. Fino a sei giocatori infatti possono sfidarsi nelle più classiche modalità di gioco: cattura la bandiera, deathmach in singolo o a squadre, difendi la zona e così via. E’ possibile sia il gioco in locale, sia quello via rete, ma entrambi soffrono di un difetto ciascuno. Nel primo caso la necessità di avere tante copie del gioco quanti sono gli utenti, nel secondo l’estrema lentezza del matchmaking che continua anche durante le battaglie traducendoci in lag che, seppur sporadico, non manca di dare qualche fastidio. Il multiplayer è sicuramente un’interessantissima aggiunta che non mancherà di aumentare il divertimento e la longevità del prodotto. Tuttavia dovete anche essere avvertiti che qualche noia c’è.
    Parlando a livello tecnologico Call of Duty: Modern Warfare Mobilized si difende sicuramente più che bene. Come già detto in precedenza non vedrete mai più di sei, sette modelli poligonali muoversi contemporaneamente su schermo. Le ambientazioni sono dettagliate e le texture sono di qualità sufficiente. Nulla di veramente stratosferico, ma è il prezzo da pagare per una fluidità sempre perfetta. Anche nelle situazioni più caotiche non vedrete mai l’ombra di un rallentamento e questo è sicuramente un ottimo risultato.
    Il sonoro è più altalenante. Il doppiaggio è strepitoso, ma le tracce sonore, per quanto di buona fattura sono fin troppo poche. Di qualità incostante gli effetti sonori. Alcuni, come la riproduzione degli spari sono ottimi, altri, come le urla dei nemici, sono veramente pessimi. C’è poi da aggiungere una piccola nota. In alcuni frangenti della Campagna sarete costretti assolutamente a giocare con l’audio attivato. Alcuni ordini infatti vi verranno unicamente urlati attraverso le casse audio e, vista la mancanza di righe di testo ad avvertirvi, senza sonoro rischiereste di non capire cosa dovete fare in quel momento.

    Call Of Duty: Modern Warfare Mobilized Call Of Duty: Modern Warfare MobilizedVersione Analizzata Nintendo DSNon mancano certo i difetti in Call of Duty: Modern Warfare Mobilized. Il sistema di controllo in primis, che si scontra con i limiti strutturali dell’hardware. Il sonoro avrebbe potuto essere maggiormente curato sotto certi aspetti. Il multiplayer on-line che soffre sporadicamente di lag e offre un matchmaking eccessivamente lento. Tuttavia gli sviluppatori hanno anche dimostrato un’estrema intelligenza. Visti i limiti della console hanno infarcito l’azione di rapide e adrenaliniche sparatorie, non hanno dimenticato di supportare comunque degnamente il multiplayer con tanti diversi tipi di scontri e da un punto di vista grafico ci si può dire completamente soddisfatti soprattutto della sempre ottima fluidità del motore. Insomma ancora una volta il DS dimostra che lo sparatutto perfetto è impossibile sui suoi lidi. Ciò non toglie però che Call of Duty: Modern Warfare Mobilized farà la felicità dei fan del brand o degli appassionati del genere. Gli altri possono tranquillamente guardare oltre: nulla di trascendentale che meriti l’attenzione di chi non va pazzo per pistole e bombe.

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