Recensione Capcom Classics Collection Reloaded

Ricarica di classici Capcom su Playstation Portable

Recensione Capcom Classics Collection Reloaded
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  • Psp
  • Il ritorno di un "Classico"

    Capcom Classics Collection Reloaded è, come facilmente intuibile dal titolo, una collezione di classici di casa Capcom dei tempi andati. Un’iniziativa simile probabilmente verrebbe più apprezzata su molte altre console: è innegabile che su PSP di raccolte, remake e adattamenti ce ne siano ormai troppi. Ciononostante questa collection, grazie all’innegabile qualità intrinseca dei titoli che la compongono, al valore storico che molti di essi hanno e ad un indiscutibile valore affettivo (di cui molti classici sono portatori sani, per tutti coloro che hanno passato la propria giovinezza in una sala giochi spendendo il contenuto dei propri salvadanai), ha decisamente una marcia in più rispetto alla concorrenza.

    Il ricco menù

    Platform

    Dentro questa categoria ricadono Ghosts’n Goblins, Ghouls’n Ghosts, Super Ghouls’n Ghosts e SonSon. I primi tre sono i principali episodi della saga apparsi in sala giochi e su Super Nintendo (a tal proposito non sarebbe stata sgradita la presenza di Demon’s Crest).

    Sono titoli che hanno segnato la storia del genere e sono di assoluto valore ancora oggi, come testimonia Ultimate Ghosts’n Goblins che non si distanzia di molto dalla meccanica di gioco dei predecessori. Purtroppo i prodotti summenzionati sono hanno una difficoltà molto elevata rispetto ai canoni attuali, ed il fatto che la conversione sia afflitta da un difetto dei controlli (imputabile alla croce direzionale) e da un lieve ma fastidioso difetto grafico (una scia imputabile alla non fulminea velocità di aggiornamento dello schermo) rende il compito dell'utente ancora più arduo.

    SonSon invece è un titolo più antico e più semplice nel gameplay, apparso su agli albori dell'era arcade (ben prima di Side Arms), che ci vedrà impersonare la scimmia SonSon (adattamento della scimmia leggendaria Son Wukong della tradizione cinese). Il gioco consiste in un susseguirsi di livelli composti da varie piattaforme sovrapposte popolate di nemici ed impedimenti vari, sulle quali dovremo destreggiarci scansando o colpendo gli avversari.

    Sparatutto

    La maggior parte dei titoli della collection fanno parte di questa categoria, che comprende al suo interno sia sparatutto aerei sia sparatutto terrestri. Tutti i titoli di questa categoria condividono un comune difetto in questo porting: mal si adattano allo schermo 16:9 della psp in quanto lo sviluppo del gioco in verticale fa si che l’area di gioco lasci vastissime zone nere laterali. E’ possibile ruotare in senso orario l’immagine per giocarvi in lunghezza, ma la scomodità dei controlli in questa situazione (una mano in basso sul d-pad e una in alto sui tasti) fa abbandonare questa opzione molto presto. In più la precisione richiesta per sopravvivere tra centinaia di colpi nemici è difficilmente raggiungibile da d-pad della console. I titoli più notevoli sono certamente 1942, 1943 e 1943 Kai, capostipiti di un genere ed ineguagliabili in quanto a fascino. In questi titoli saremo a comando di un aereo della seconda guerra mondiale e dovremo sopravvivere lungo una serie di livelli disseminati di velivoli nemici, navi e bombardieri. Vulgus ed Exed Exes sono rivisitazioni dello stesso gameplay con ambientazioni differenti: entrambe fantascientifiche, la prima più classica la seconda davvero particolare (si potrebbe definire "insettoide"). Sono titoli che vivono di luce riflessa ma che non eguagliano il valore della serie 194x.

    Gun Smoke, Mercs e Commando sono invece degli sparatutto terrestri in cui saremo a comando di novelli Rambo in una sfida uno contro tutti. Il gameplay non si differenzia molto dagli sparatutto aerei, ma la maggior dimensione degli sprite viene compensata da un numero medio minore di nemici sullo schermo (senza però che questo abbassi il livello di difficoltà per il giocatore). Gun Smoke è ambientato nel selvaggio West e presenta un sistema di fuoco originale, che ci permette di direzionare i proiettili a seconda dei tasti premuti, in modo da poter colpire anche i nemici affacciati alle finestre delle camere sopra i saloon. Mercs ha un’ambientazione fantascientifica e rispecchia tutti i cliché del genere senza aggiungere novità significative. Commando invece (probabilmente il migliore di questa raccolta nel suo genere) ha un’ambientazione contemporanea, collocabile durante la guerra in Vietnam, e permette l’utilizzo di dei mezzi che spezzano la monotonia dell’azione e permettono al titolo di essere più vario e divertente.

    Eco Fighters è l’unico rappresentante in questa collection degli sparatutto orizzontali. E’ certamente un titolo più moderno degli altri presenti in quanto figlio dell’era CPS2 della Capcom, quindi un titolo anni '90. La grafica è ispiratissima e coloratissima, il gameplay vario e divertente e i potenziamenti acquisibili molto appaganti per il giocatore. Di certo uno dei migliori giochi della collection.

    Picchiaduro ed altro

    Uno dei pezzi forti della collection è Street Fighter II, presentato in 3 versioni: Street Fighter II The World Warrior, Street Fighter II’: Champion Edition e Street Fighter II’, Hyper Fighting. Le tre versioni si differenziano fondamentalmente per la velocità di gioco, in più in Champion Edition viene introdotta la possibilità di selezionare i boss Vega, Balrog, Sagat e Mr. Bison, vengono aggiunti nuovi costumi, vengono ri-bilanciati i personaggi, mentre in Hyper Fighting vengono aggiunte nuove mosse per i personaggi, la possibilità di realizzarne alcune a mezz’aria e viene ulteriormente aumentata la velocità di gioco. Street Fighter II in ogni caso è un’assoluta pietra miliare nella storia dei videogiochi e il suo carisma è assolutamente intatto in questa conversione per PSP. I problemi che affliggono il gioco sono fondamentalmente una terribile scia (che arriva ad essere larga anche più di una dozzina di pixel, nei casi peggiori) di cui è afflitto Hyper Fighting e l’impossibilità, per colpa delle diagonali d-pad, di realizzare sempre esattamente quello che ci si prefigge di fare, il che comporta a livelli di difficoltà alti un serissimo problema.


    Nella collection trovano posto altri due picchiaduro, questa volta a scorrimento e non ad incontri, che hanno fatto la storia del genere: King of Dragons e Knights of the Round. Chi li ha giocati all’epoca della loro uscita in sala giochi non può che ricordarli con grandissimo affetto. E’ innegabile che siano due dei migliori esponenti del genere a livello assoluto, con un’ottima grafica, un gameplay decisamente vario per il genere e boss molto belli. King of Dragons è caratterizzato da un'ambientazione high-fantasy stracolma di creature mostruose con cui confrontarsi, vanta la possibilità di scegliere tra 5 classi interpretabili e presenta un sistema di evoluzione degli armamenti dei personaggi. Knights of the Round ivnece da la possibilità di giocare in 3 giocatori in un’ambientazione low-fantasy che pesca a piene mani dalla Camelot letteraria. Anche qui i personaggi utilizzabili vedranno migliorare le proprie armi ed armature, avranno la possibilità di combattere a cavallo e potranno effettuare colpi speciali in situazioni particolarmente pericolose.

    Ultimo titolo della collection è Higemaru, unico puzzle game presente, non particolarmente originale per il gameplay, ma brillante per l’ambientazione: dovremo infatti spingere -al posto dei soliti cubetti presenti in molti puzzle Capcom- dei barili, in quanto il nostro alter ego è un marinaio che dovrà attraversare tutti i ponti di un anave nave, ognuno dei quali sarà popolato di marinai burberi. Per difenderci dovremo appunto schiacciarli lanciando loro dei barili.

    Capcom Classics Collection Reloaded Capcom Classics Collection ReloadedVersione Analizzata PSPCapcom Classics Collection Reloaded, seppur afflitto da dei problemi tecnici che inficiano la possibilità di apprezzare appieno alcuni titoli, presenta una qualità media talmente alta delle produzioni contenute che risulterà certamente un acquisto obbligatorio per tutti i retrogamer che non possedessero già i titoli in versione originale, o per chi voglia apprezzare quella che è una vera e propria bibbia dell’arcade. In pratica una sala giochi portatile arricchita dalla possibilità di giocare in multiplayer con altri possessori dell'UMD, grazie alla connessione wi-fi di PSP. Consigliamo l’acquisto di un d-pad aggiuntivo a tutti coloro vogliano apprezzare appieno le perle contenute in questo UMD.

    7

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