Recensione Capcom Classics Collection Remixed

Una raccolta imperdibile

Recensione Capcom Classics Collection Remixed
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  • Un UMD di pura giocabilità

    Capcom Classics Collection è una raccolta superiore alle concorrenti sia dal punto di vista ludico che da quello tecnico; la maggior parte dei giochi contenuti in questo UMD non risalgono alle ere arcaiche del videogame, piuttosto appartengono al periodo più florido del mercato arcade, ovvero quel decennio a cavallo tra gli anni ottanta e novanta che ha visto il primo e vero "boom" del videogioco come forma di intrattenimento di massa.
    Se escludiamo un paio di "oldies" tutti gli altri titoli presenti in questa raccolta, per quanto appartenenti al passato, sono ancora gradevoli da vedersi, capaci di impegnare il giocatore con un livello di sfida alto e un adeguata profondità gameplay.
    Parte dei giochi presenti nell'UMD di Capcom Classics Collection era presente anche nella controparte per home console che, nonostante la vastità e la varietà dell'offerta fu criticata da molti giocatori e dalla stampa che lamentavano l'assenza di alcuni titoli emblematici come Strider, Side Arms o Black Tiger.
    Forse per correggere il tiro o semplicemente per differenziarsi, in questa versione "Remixed" di Capcom Classics Collection si inseriscono tutti e tre i giochi tanto acclamati, accompagnati da altre gradevolissime sorprese.

    Le "New Entry" più prestigiose

    La soddisfazione è garantita: giocare alla versione "arcade perfect" di Strider sul grande schermo di Playstation Portable è un esperienza appagante e frenetica così come lo fu ormai vent'anni fa. I cinque li velli di cui è composto questo action/platform sono vari, avvincenti e richiedono un impegno notevole per essere completati (almeno con una partita, poi ci sono sempre i "continue" a rendere il GAME OVER meno amaro...). Condurre Hiryu attraverso tecnologiche roccaforti, distese innevate oppure su nel cielo, balzando rapidamente sulle slitte di uno stormo di futuristici elicotteri provoca ancora delle piacevoli scariche di adrenalina...
    Così come per Strider anche Black Tiger si unisce alla schiera dei giochi che meritano di essere giocati almeno una volta: le gesta di questo nerboruto guerriero armato di scudo e mazza ferrata possono essere considerate come la naturale evoluzione del gameplay di Ghosts'n Goblins. Ancora una volta dovremo condurre il nostro eroe attraverso otto grandi dungeon popolati da non morti, mummie, demoni e fantasmi, fino allo scontro con i tre draghi che hanno invaso il nostro regno; a differenza di Ghosts'n Goblins, in Black Tiger i livelli si sviluppano sia in lunghezza che in altezza, e contengono dei "dungeon" da scovare e saccheggiare del prezioso bottino in essi contenuto. Non mancano i boss di fine livello e i segreti da scoprire, tutti rigorosamente "Capcomiani" (il gioco è pieno zeppo di quegli oggetti bonus dalla forma inconfondibile che appaiono spesso e volentieri anche in altri titoli dell'epoca).
    Per quanto leggermente più "anziano" degli altri, Side Arms è capace di regalare tanta azione a due giocatori dotati di Playstation Portable e relativo UMD. In questo shooter a scorrimento orizzontale siamo posti al comando di due mech di nome Alpha e Beta; la particolarità di questi due mezzi da battaglia risiede nella loro capacità di "combinarsi" in un unico, potentissimo, guerriero, che esplode contro i nemici entrambi gli arsenali dei singoli robot ed è dotato di un'agilità notevolmente superiore; power ups, tanti nemici da affrontare e soprattutto uno "story mode" lungo dodici livelli molto impegnativi, seppur non molto vari..

    Le gradite sorprese

    Tra i titoli esclusivi di questa versione "pocket" di Capcom Classics Collection spicca anche Captain Commando, un buon picchiaduro a scorrimento orizzontale per quattro giocatori; figlio più o meno diretto di Final Fight (anch'esso presente nella raccolta). Questo gioco racconta del prode capitano e della sua bizzarra unità anticrimine, composta da Jack the Knife (una mummia) Baby Head (un neonato alla guida di un Mech) e Genzu the Ninja (un ninja...), e della loro guerra contro il malvagio Scumocide. Rispetto alla moltitudine di picchiaduro presenti nel mercato all'epoca Captain Commando offriva un parco mosse superiore, una realizzazione tecnica di alto livello ed una rosa di protagonisti profondamente differenti sia nella caratterizzazione che nell'approccio al combattimento. Captain Commando fu un titolo che riscosse un certo successo, sebbene non quello che si aspettava Capcom, che sperava di imporre al pubblico il personaggio del "Capitano" e sfruttarlo in una nuova linea di videogame ad esso dedicati.
    Three Wonders, invece, è una "raccolta nella raccolta": questo arcade raccoglieva a sua volta tre giochi, "Don't Pull", "Chariot" e "Midnight Wanderers". Don't Pull è forse il più elementare dei tre, trattandosi di una variante di Pengo a cui sono stati aggiunti alcuni power ups. Chariot invece è un buon shooter a scorrimento orizzontale, che vede come protagonisti due elfi imbragati in uno strano deltaplano ed armati con una balestra. Midnight Wanderers, per concludere, è un action platform in stile "Contra", sempre per due giocatori e vede nuovamente protagonisti i due elfi (questa volta appiedati). La grafica di questi due ultimi titoli è davvero ottima, i personaggi sono ben caratterizzati, colorata e ricca di dettaglio.
    Degni di nota anche Mega Twins, un action/platform simpatico e coloratissimo per due giocatori, Last Duel, uno shooter a scorrimento verticale per due giocatori in cui pilotare un particolare veicolo, capace di trasformarsi e di diventare un mezzo da assalto terrestre o un bombardiere, e King of the Dragons, un action game con elementi RPG a scorrimento orizzontale.
    Concludono la carrellata dei titoli "buoni" Vatrh e 1941, due shooter ben fatti che offrono un certo divertimento, in special modo se affrontati in due.
    Assolutamente inadeguato è invece Quiz of the Dragons, che, come ricorda il nome, non è altro che un Trivia Game condito da Artwork e personaggi di Capcomiana Memoria.... Per coloro che apprezzano c'è anche questo...
    Fa un po' tenerezza invece la trasposizione portatile del primo episodio di Street Fighter che, a causa della massiccia evoluzione del picchiaduro "uno contro uno" appare limitato sia nel gamlay che nella cosmesi (un po' meno rispetto alla giocabilità..) Un solo personaggio selezionabile (Ryu, che si poteva avvicendare a Ken solo se il primo match dello story mode era un versus tra due giocatori in carne ed ossa..), un sistema di collisioni piuttosto impreciso ed una risposta dei comandi lenta e approssimativa; mentre gli altri titoli della raccolta in molti casi non sfigurano anche nei confronti di giochi più recenti questo picchiaduro risente parecchio degli anni che si porta sulle spalle...
    Gli altri titoli della raccolta, quelli comuni tra le due versioni, sono comunque pezzi della storia del videogame piuttosto pregiati: Forgotten Worlds, Bionic Commando, Legendary Wings, Final Fight e The Speed Rumbler sono in grado da soli di intrattenere un giocatore per un bel po' di tempo.

    Un offerta varia e curata

    Capcom Classics collection, oltre ad offrire tanti buoni giochi, mette a disposizione del giocatore i mezzi per goderseli appieno. Le opzioni sono tante, le possibilità di agire sulla geometria dello schermo, sui tasti, su livello di difficoltà e numero di vite disponibili garantiscono una taratura del gameplay adeguata ad ogni utente. Stupisce in particolar modo il menu delle opzioni che riguardano la visualizzazione del gioco: oltre alla modalità originale in 4/3 e "stretchata" in formato 16/9, prevede anche delle configurazioni speciali, con i punteggi riportati di fianco su uno sfondo inedito e, nel caso di giochi a scorrimento verticale, permette la rotazione dello schermo così da sfruttarlo al massimo; le impostazioni speciali, per finire, sono applicabili anche in quest'ultima modalità.
    Ma c'è dell'altro, il materiale extra fornito a corredo di questa compilation è davvero tanto: ai comuni artwork, poster e wallpaper si aggiungeranno in seguito un lettore multimediale in grado di riprodurre i brani più carismatici delle soundtrack Capcom e dei documenti ricchi di curiosità riguardanti un certo gioco e decine di trucchi e consigli per riuscire a sopravvivere nelle situazioni più intricate. E' divertente osservare come la schermata degli extra riporti, a fianco di ogniuno degli elementi da sbloccare, il punteggio da raggiungere nel gioco per ottenere il materiale aggiuntivo!
    Un po' meno divertenete, invece, è la schermata che "congela" per qualche istante la partita, annunciandovi che avete raggiunto il punteggio richiesto per ottenere l'extra.

    Capcom Classics Collection Remixed Capcom Classics Collection RemixedVersione Analizzata PSPCapcom Classics Collection Remixed è una compilation da avere. Non si rivolge a coloro che ad un videogame chiedono lunghissime sequenze in computer grafica, intricate trame da sbrogliare, o ancora centinaia di armi e oggetti da collezionare... Questa raccolta contiene solo tanta giocabilità, nuda e cruda, priva di virtuosismi tecnologici ma mai scarna e limitata. Sono pochissimi i giochi che rivelano una struttura ormai datata, molti dei titoli presenti contengono già la maggior parte degli elementi dei gameplay di questa console generation. Se non avete mai giocato a questi storici arcade dovete assolutamente prendere in considerazione l'acquisto di questa raccolta, sia per quello che offre in termini di divertimento che per il valore "storico" dei giochi in essa contenuti. Se avete già apprezzzato questi arcade ora avete la possibilità di sfruttare quei ritagli di tempo, a volte troppo brevi per impegnarli in un corposo RPG o in un arcade adventure, per divertirvi con le perfette riproduzioni portatili di veri classici del videogioco.

    8

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