Card Shark Recensione: l'arte del baro nella Francia pre-rivoluzionaria

Devolver e Nerial uniscono le forze per un gioco imperdibile che racconta l'arte del barare e la storia della Francia pre-rivoluzionaria.

Card Shark Recensione: l'arte del baro nella Francia pre-rivoluzionaria
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  • Pc
  • Switch
  • Un card shark (o card sharp), in gergo, è una persona disposta a tutto pur di vincere a carte, soprattutto a raggirare i propri compagni di gioco. Un artista della truffa, per usare un gergo più vicino alla nostra lingua, che si arricchisce sfruttando abilità e sotterfugi sconosciuti a chiunque decida inavvertitamente di sedersi al tavolo per giocare con lui. Card Shark di Nerial e Devolver Digital parla proprio di questo: è un videogioco incentrato interamente sulla figura del baro che vede il mazzo di carte come un'arma per arricchirsi alle spalle degli altri più che come un passatempo per allietare le proprie serate.

    L'ennesima dimostrazione di lungimiranza da parte di Devolver, che si è lanciata sulla pubblicazione di un titolo unico nel suo genere, capace - è il caso di dirlo - di cambiare le carte in tavola di un sottobosco dello sviluppo sempre più sperimentale e inaspettato. Card Shark era uno dei gioielli della corona della LudoNarraCon 2022 (qui lo speciale dedicato alla LudoNarraCon 2022) ma la demo pubblicata allora aveva lasciato il pubblico con il desiderio di saperne di più. Il gioco completo non è stato solamente in grado di rispettare quelle grandi aspettative ma le ha anche superate, merito di un comparto narrativo che, sulla carta, sembrava dovesse essere un elemento secondario. La verità è che un videogioco come Card Shark non si era davvero mai visto prima d'ora e adesso siamo pronti a motivare questa affermazione.

    Uno sguattero muto, un conte e la Francia illuminista

    Card Shark racconta la storia di un povero sguattero afono che, nella locanda in cui lavora, incrocia il suo destino con quello del Conte di Saint-Germain, un noto baro che sbarca il lunario truffando chiunque faccia la scelta sconsiderata di sedersi al tavolo con lui per una partita a carte. I due uniscono le forze in quella che inizialmente sembra essere una sorta di rivincita personale ai danni di chi dalla vita ha avuto tutto, una sorta di crociata contro i portafogli dei più ricchi.

    Nel tempo però il viaggio del protagonista al fianco del conte di Saint-Germain si trasforma in una traversata della Francia illuminista, dove ogni partita a carte diventa sistematicamente un atto rivoluzionario e chiave per la scalata ad un sistema monarchico in crisi e sull'orlo del baratro. Card Shark non è un gioco di carte, ma un viaggio in cui le carte sono uno strumento per mettere in moto una macchinazione politica volta a cambiare per sempre il mondo intero, portata avanti da un'accoppiata di personaggi scombinati come pochi e totalmente fuori dagli schemi. È così che quella che inizialmente sembrava essere solo una sequenza di bravate più o meno pericolose diventa piano piano la storia di due persone comuni alle prese con un paese che si sta trasformando in una polveriera.

    È così che i nobili decaduti col vizio del gioco lasciano lentamente il posto al tavolo a figure storiche come Voltaire e Rousseau, che il riscatto diventa rivoluzione e che una carta segnata si trasforma nella chiave per entrare in contatto con i membri dell'alta nobiltà per smascherarne i segreti più oscuri.

    Card Shark è una lezione di storia europea raccontata attraverso l'arte della truffa, una trovata beffarda che sottintende come il vecchio continente e le sue dinamiche politiche e sociali siano frutto di inganni e soprusi e che possano per questo venire raccontati solo parlando di bari e truffatori.

    Quick Truffa Event

    Il sistema di gioco di Card Shark è, in sostanza, estremamente semplice e diviso in due sezioni che si influenzano a vicenda. La parte narrativa, che vede il protagonista e il Conte viaggiare per vari punti chiave della Francia illuminista, si snoda attraverso una raccolta di piccoli dialoghi che svelano i retroscena

    della società del tempo e delle figure storiche più illustri, il tutto mentre il duo di protagonisti si esercita senza sosta per migliorare le proprie capacità di bari. È all'interno di queste sezioni che sarà infatti possibile apprendere le ventotto tecniche utili a spennare gli allocchi che oseranno sfidarci a carte, distribuite secondo un ordinamento a difficoltà sempre crescente. Si parte dal più classico dei giochi delle tre carte fino ad arrivare a combinazioni di trucchi complesse e stratificate che permetteranno di controllare con estrema precisione l'esito di ogni mano. Si tratta di un segmento dai fini doppiamente didattici, che da un lato vuol essere una lezione di storia e dall'altra vuole essere un corso avanzato di truffe con le carte che va a trasformare ogni mazzo in una sorta di arma bianca da sfruttare a proprio vantaggio.

    Il cuore dell'esperienza si svela solo una volta che ci si siede al tavolo: le meccaniche di card Shark si basano interamente su un'interazione piuttosto semplice con il controller, in quelli che sono spesso dei semplici Quick Time

    Event in cui premere la giusta combinazione di tasti nel più breve tempo possibile. È qui che il genio del team di Nerial esplode in tutta la sua potenza, perché il fulcro di Card Shark non è tanto la voglia di imparare sotterfugi sempre nuovi da mettere in pratica, quanto più il bisogno di renderli ludici. Il focus si sposta quindi dalla corretta gestione delle innumerevoli combinazioni di trucchi possibili alla ricerca di quei picchi d'adrenalina che solo il barare sperando di spuntarla sa generare. Più tempo si passa a maneggiare le carte più i nostri avversari si insospettiranno, fino al punto in cui verremo scoperti e puniti con la morte per le nostre malefatte. Ecco, Card Shark in sostanza vive di quel brivido unico che piano piano si trasforma in una vera e propria dipendenza. Non è un caso: Nicolai Troshinsky, artista e animatore del gioco, è un baro professionista e ha voluto realizzare il gioco per trasmettere esattamente questo al pubblico.

    Un videogioco unico

    Siamo di fronte all'ennesimo titolo non convenzionale distribuito da Devolver Digital, caratterizzato da un concept unico e da una direzione artistica semplicemente perfetta, capace di trasportare il giocatore all'interno della Francia pre-rivoluzionaria grazie alla sinergia che si crea tra le splendide illustrazioni e la musica che risuona in ogni ambiente.

    Si tratta di un'esperienza che brilla nel modo in cui insegna al giocatore tutti i suoi trucchi, al punto che esattamente come il protagonista muto che andremo a controllare diventeremo via via più abili e insospettabili. È azzeccatissimo anche il rapporto indiretto che si viene a creare tra gameplay e narrativa, che nasconde più di un commento sibillino sulla storia e sull'origine delle società moderne, nonostante il gioco ruoti principalmente attorno alla gioia di barare per il semplice gusto di farlo.

    Ci si sente estremamente potenti, soprattutto in alcune delle sezioni più avanzate in cui l'esito di una partita a carte può influenzare il corso stesso della storia del paese. A livello narrativo ci sono forse un paio di forzature legate al fatto che a volte fa un po' strano vedere persone di ogni classe e rango promettere informazioni in cambio di una mano di poker o tressette. Al netto di questo, però, Card Shark è davvero uno dei videogiochi più interessanti dell'anno, e decidere di disinteressarsene sarebbe un crimine imperdonabile.

    Card Shark Card SharkVersione Analizzata PCCard Shark è sicuramente uno dei titoli più unici e interessanti dell'anno, figlio di un concept completamente fuori di testa che funziona divinamente dal primo all'ultimo secondo di gameplay. Non un card-game convenzionale, quanto più un videogioco in cui le carte si trasformano in vere e proprie armi in grado di ribaltare le sorti di un paese intero. Non lasciatevi ingannare però, a fronte di un gameplay assuefacente c'è un comparto narrativo profondo e scritto veramente molto bene che è la vera spina dorsale dell'opera. Si tratta quindi di un'esperienza che merita di essere scoperta e amata.

    CONFIGURAZIONE PC DI PROVA

    • CPU: Intel Core i7-9750H
    • RAM: 16gb
    • GPU: Nvidia GeForce RTX 2060
    8.5

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