Castlevania Advance Collection Recensione: tre giochi GBA tirati a lucido

La leggendaria trilogia di Castlevania uscita su Game Boy Advance ritorna nel 2021 in una nuova veste e con un gioco bonus.

Castlevania Advance Collection Recensione: tre giochi GBA tirati a lucido
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • PS5
  • Xbox Series X
  • Nell'ultimo anno abbiamo visto ampliarsi enormemente il mercato delle riedizioni, con remastered e remake di ogni tipo: poteva mancare all'appello un franchise "iconico" come Castlevania? In attesa che Konami si decida a proporre qualcosa di nuovo - tralasciando la serie animata prodotta da Netflix - dobbiamo "accontentarci" di Castlevania: Advance Collection, una raccolta di alcuni capitoli gloriosi per Game Boy Advance e del non certo irresistibile Castlevania: Vampire's Kiss per Super Nintendo.

    Ritorno al futuro

    Dopo quasi sette anni di assenza dall'ultimo vero episodio della serie, i fan di Castlevania si aspettavano qualcosa di più dell'ennesima raccolta disponibile per PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch e PC al prezzo di 19,99 euro. C'è comunque un però: Castlevania Advance Collection ripropone alcuni degli episodi più significativi della saga vampiresca di Konami e, nonostante le limitazioni tecniche e temporali, i tre giochi sviluppati per Game Boy Advance sono ancora impressionanti da giocare e difficili da superare in termini di atmosfera e qualità.

    La raccolta preparata da Konami include Circle of the Moon, Harmony of Dissonance, Aria of Sorrow e, sorpresissima, il sopracitato Vampire's Kiss. Ricapitolando, tre capitoli che hanno fatto la storia degli action 2D e dei Metroidvania all'inizio del nuovo millennio e un discutibile episodio per Super Nintendo prodotto a metà degli anni Novanta. L'operazione "ritorno al futuro" è stata affidata al team di sviluppo di fiducia di Konami: M2. Nel curriculum della software house di Tokyo ci sono diversi riadattamenti di vecchi giochi di Sega, della stessa Konami e di Nintendo. Insomma, un team di veterani specializzato nel ridare nuovo lustro a vecchie glorie del passato. Come degli abili e attenti restauratori, i ragazzi di M2 hanno vivisezionato e riproposto con cura i quattro episodi della saga, riadattandoli per console e PC. Da un punto di vista tecnico, la possibilità di scegliere quale versione giocare tra quelle disponibili (PAL, NTSC e NTSC-J) è una chicca che i puristi apprezzeranno senza dubbio. È importante precisare che se si inizia Circle of the Moon in versione americana non si potrà continuare con quella giapponese è così via: il file di salvataggio, infatti, non permette lo scambio di regioni.

    La scelta dello schermo

    Per gustare al meglio Castlevania: Advance Collection è possibile scegliere anche il tipo di schermo, indipendentemente dalla console posseduta (o PC): "Esteso", "Ingrandito" e "Pixel Perfect" sono le tre opzioni disponibili e l'ultima è quella che permette di replicare alla perfezione l'esperienza originale del GBA. Giocare a tre opere videoludiche (Vampire's Kiss non può definirsi tale) su Nintendo Switch in versione portatile è sicuramente il modo migliore per apprezzarli: nonostante le opzioni video disponibili, la grafica di prodotti così datati sui TV 4K non riesce a rendere giustizia alla bellezza di queste gemme.

    Sul fronte audio, qualche passettino in avanti è stato fatto nella rielaborazione delle musiche che accompagnavano le gesta dei nostri eroi: a tal proposito, la possibilità di ascoltare le colonne sonore è un altro punto a favore di questa raccolta. Per quanto riguarda il gameplay, M2 ha fatto un buonissimo lavoro: i comandi sono fluidi e si adattano bene anche ai joypad delle console attuali (nella nostra prova su PlayStation 5 abbiamo utilizzato il DualSense ), mentre la possibilità di salvare in ogni istante di gioco facilita il compito ai giocatori più inesperti, soprattutto quando si affronta il tostissimo Circle of the Moon: anche la funzione di "riavvolgimento dell'azione" inserita va letta in quest'ottica.

    È possibile anche registrare e riguardare le proprie imprese e persino usufruire di una speciale di enciclopedia (una sorta di guida strategica) per scoprire tutto di più su oggetti, armi, nemici e altro ancora sui quattro giochi inseriti in questa raccolta. Come ciliegina sulla torta, Castlevania: Advance Collection offre anche un'imperdibile raccolta di disegni, concept art e altre chicche che i fan della serie apprezzeranno moltissimo.

    Tre Castlevania su GBA e...

    La formula "3+1" scelta da Konami ripropone Circle of the Moon, Harmony of Dissonance, Aria of Sorrow e Vampire's Kiss. Quest'ultimo ha avuto una genesi abbastanza travagliata (si tratta di un riadattamento mal riuscito dell'ottimo Castlevania: Rondo of Blood pubblicato per il PC Engine): oltre ad appartenere a un'altra generazione di console (SNES), Vampire's Kiss è il titolo con meno fascino di questa raccolta.

    La colpa non è assolutamente di M2 che ha fatto un ottimo lavoro da un punto di vista visivo: al tempo (si parla del 1995) la conversione orchestrata da Konami per Super Nintendo aveva lasciato perplessi i fan dell'originale per PC Engine, soprattutto per alcuni inspiegabili stravolgimenti a livello di gameplay e level design. Uno dei migliori titoli disponibili al lancio nel 2001 per il Game Boy Advance era proprio Castlevania: Circle of the Moon, uno degli episodi più amati dell'intera saga. Nonostante lo stile grafico scelto da Konami facesse a pugni con la mancanza di retroilluminazione dello schermo del GBA, Circle of the Moon si faceva apprezzare per un innovativo sistema di carte che permetteva al protagonista - Nathan Graves - di ottenere delle abilità speciali per sconfiggere i nemici che popolavano il castello di Dracula. Castlevania: Harmony of Dissonance venne pubblicato l'anno successivo: l'obiettivo di Konami era quello di proporre un titolo più simile a Castlevania: Symphony of the Night, uno dei migliori giochi mai pubblicati per PlayStation.

    Il comparto grafico presentava dei colori più accesi e brillanti e abbandonava quelle tonalità scure che avevano caratterizzato Circle of the Moon, mentre Juste Belmont era la copia spiccicata di Alucard del succitato Simphony of the Night, con una frusta al posto di una spada. La colonna sonora risultava meno ispirata rispetto al precedente capitolo così come il gameplay che appariva un po' troppo semplificato.

    La reincarnazione di Dracula prevista per il 2035 era il plot narrativo che caratterizzava Castlevania: Aria of Sorrow, il capitolo che proiettava la saga di Konami nel futuro e introduceva l'apprezzato "Tactical Soul", un sistema che permetteva al protagonista (Soma Cruz) di ottenere nuove capacità attraverso l'assorbimento delle anime dei nemici. Rispetto all'episodio precedente (Harmony of Dissonance) appariva bilanciato meglio, soprattutto a livello di gameplay. Tra le peculiarità ricordiamo anche la modalità segreta "Julius mode" che permetteva di combattere nei panni del leggendario Julius Belmont.

    Castlevania Advance Collection Castlevania Advance CollectionVersione Analizzata PlayStation 5L'operazione “ritorno al futuro” voluta da Konami per la sua saga vampiresca ci è piaciuta moltissimo. Per godere al meglio l'esperienza proposta da M2, in ogni caso, è consigliabile giocare Castlevania: Advance Collection nella versione per Nintendo Switch: del resto, lo stile artistico e la resa grafica danno il loro meglio in portabilità. Resta insomma un acquisto consigliato per i nostalgici della serie di Konami e per chi ama il genere dei Metroidvania.

    8

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