Century Age of Ashes Recensione: battaglie tra draghi nel gioco gratis

La prima stagione di Century Age of Ashes è finalmente arrivata e ci ha regalato frenetiche battaglie ad alta quota: ecco la nostra recensione.

Century Age of Ashes Recensione: battaglie tra draghi nel gioco gratis
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • PS5
  • Xbox Series X
  • Alzi la mano chi non ha mai sognato di cavalcare i draghi, creature mitologiche dalla bellezza travolgente che ci hanno accompagnato sin dall'infanzia tra libri, film, videogiochi e altro ancora. Con Century: Age of Ashes (qui il nostro provato della beta di Century: Age of Ashes), il nuovo free to play sviluppato da Playwing, avremo finalmente l'opportunità di salire in groppa a questi maestosi esseri alati. Il titolo della software house indipendente con sede a Madrid arriva su Xbox e PC con la sua prima stagione completa - la versione PlayStation invece è stata rinviata - e dopo aver speso diverse ore a rincorrere i draghi avversari, come pure a evitare i loro attacchi, siamo pronti a raccontarvi le sensazioni che abbiamo provato planando per le evocative lande fantasy che fanno da sfondo alla nuova opera dello studio spagnolo.

    Un Drago per domarli tutti

    Se non avete avuto modo di giocare Century: Age of Ashes in early access su Steam, sappiate che si tratta di un battle royale fino a dodici giocatori, sei contro sei, immediato e dalle meccaniche estremamente basilari. Uno scontro all'ultima palla di fuoco nel tentativo di dominare i cieli in sella al nostro drago e portare così a termine gli obiettivi proposti dalle tre principali modalità di gioco: Carnage, Ruba Bandiera e Spoils of War, altrimenti detta Bottino di Guerra.

    A queste si unisce poi il classico Death Match. Carnage è l'esempio di PvP puro, in cui bisogna eliminare gli avversari per ottenere le loro taglie e cercare di fare più punti rispetto all'altra squadra. Una battaglia ad alta quota frenetica e appagante, capace di regalare a ogni kill un delirio d'onnipotenza degno della famiglia Targaryen. Ruba Bandiera ci chiama a volare lungo un percorso prestabilito il più velocemente possibile, attraversando dei portali illuminati. Il supporto e la protezione dei nostri compagni sono quindi fondamentali per non far cadere in mano nemica la bandiera e diventare noi gli inseguitori. L'ultima modalità, Bottino di Guerra, si è rivelata una piacevole sorpresa, perché mette in secondo piano la frenesia degli scontri - si potranno comunque abbattere i componenti della legione concorrente - per lasciare più margine di manovra ai giocatori, senza l'ansia di poter perire in qualsiasi momento: il nostro compito è quello di uccidere dei draghi che trasportano sulla loro schiena delle borse piene di monete, raccoglierle e depositarle presso la nostra base. Vince chi ha accumulato più denaro entro la fine del tempo. Non mancheranno poi piacevoli inconvenienti, come la possibilità di sigillare o far esplodere i rifugi.

    Le variabili che si incontrano in Bottino Di Guerra sono numerose e riescono a rendere sempre imprevedibile questa corsa all'oro. In generale, quest'ultima modalità è quella che ci ha regalato più sorprese e soddisfazioni proprio per gli imprevisti che possono verificarsi in corsa. Carnage e Ruba Bandiera al contrario, risultano essere prive di particolari guizzi creativi o variabili e sul lungo periodo potrebbero diventare monotone. Tutte le attività raggiungono il massimo livello di competizione nelle sfide Ranked, che sbloccheremo dopo aver completato quindici match non classificati. Qui i giocatori sono veramente agguerriti e non sarà per nulla facile portare a casa pelle e partita.

    Il nuovo Stormraiser

    Una volta completato il tutorial iniziale, Age of Ashes ci chiede di scegliere un Raider (colui che governa il drago) tra le quattro classi disponibili, ognuna dotata di abilità passive, attive e power up unici. Il Marauder è il personaggio più offensivo del lotto, capace anche di attivare un lock sul nemico per crivellarlo di sfere infuocate, mentre il Windguard è l'healer del gruppo, che può curare sé stesso e i propri compagni.

    Passiamo quindi al Phantom, che permette un approccio quasi stealth, perché capace di diventare invisibile per riapparire nei momenti più opportuni e creare scompiglio tra le forze draconiche antagoniste. L'ultima classe è lo Stormraiser, la grande novità della Stagione 1 (non era selezionabile in early access): un vichingo che sfrutta la sua ascia, molto simile al Leviatano di Kratos, per lanciare dei fulmini in grado di infliggere notevoli danni. Costruire una formazione equilibrata che possa contare sulle peculiarità di ogni singolo Raider, farà la differenza tra la vittoria e la sconfitta. L'altra chiave del successo - insieme alla scelta del giusto personaggio - è la capacità di destreggiarsi tra le grotte e i cunicoli delle mappe: servirà del tempo per assorbire al meglio un "modello di guida" sì appagante, che ci permette ad esempio di volare alla velocità della luce oppure tuffarci in picchiata contro i draghi posizionati sotto di noi, ma anche macchinoso, soprattutto nei momenti cruciali quando cerchiamo di sfuggire alle palle di fuoco lanciate dalle creature cornute.

    Quando un avversario riuscirà ad agganciarci infatti le sue bordate si trasformeranno in missili a ricerca e l'unico modo per evitarli sarà di curvare improvvisamente, nascondersi dietro a una montagna o trovare una via di fuga tra le rocce. Il problema è che, a causa della succitata macchinosità delle movenze del bestione, schiantarsi nel tentativo di cambiare direzione in modo repentino sarà piuttosto facile. Tornando alla questione dei colpi a ricerca, questa scelta dalla volontà di realizzare un combat system facilmente gestibile dai giocatori in volo ma in questo modo l'abilità di mira ha cessato di ricoprire un ruolo d'importanza all'interno del gameplay.

    Nel complesso, il level design delle mappe è ben costruito e riesce ad offrire più approcci strategici agli utenti, con un occhio sempre rivolto alla stamina, da dosare con cura per evitare di rimanere a secco durante le accelerazioni. Tuttavia infilarsi in alcuni percorsi dall'ingresso piuttosto ristretto è difficile se non si è supportati da controlli perfettamente responsivi, specialmente nella caoticità dei combattimenti aerei.

    Covare un piccolo uovo di drago

    Century: Age of Ashes offre una modalità personalizzazione di drago e Raider da non sottovalutare. Parliamo di tanti elementi estetici di diversa rarità - acquistabili tramite valuta in game o carta di credito - che però non conferiscono alcun vantaggio a livello di gameplay: insomma, l'esperienza non è stata intaccata da possibili meccanismi Pay to Win. La trovata più interessante è la possibilità di covare le uova delle suddette creature, da far schiudere attraverso quattro fasi che corrispondono ad altrettanti incarichi opzionali con difficoltà crescente da completare nelle partite, come accumulare punti esperienza oppure schivare palle di fuoco. Si tratta in ogni caso di un'attività dedicata ai collezionisti che vogliono costruire un ricco parco draghi e che non ha, così come per le decorazioni di cui sopra, qualche tipo di impatto sul gameplay.

    Non mancano poi quest giornaliere e settimanali che arricchiscono ulteriormente l'esperienza, stimolando gli appassionati a completare più incontri possibili. Dal punto di vista grafico, il titolo si difende molto bene grazie all'ottimo lavoro svolto sulle (poche) ambientazioni, che sul fronte estetico attingono a piene mani dal Signore degli Anelli e dal Trono di Spade, e sui modelli di draghi e Raider. Questi ultimi, possono sfoggiare delle armature curate in ogni minimo dettaglio, a riprova del buon operato di Playwing. Non si urla di certo al miracolo ma considerando il fatto che si tratta di un Free to Play, la resa complessiva è piacevole.

    Sul fronte prestazionale, infine, Century: Age of Ashes si è dimostrato solido sotto ogni punto di vista: 60 fps stabili su Xbox Series X senza cedimenti. Peccato solo per alcuni crash del gioco che ci hanno riportato alla home della console con conseguente riavvio dell'applicazione e perdita dei progressi.

    Century Age of Ashes Century Age of AshesVersione Analizzata Xbox Series XLa Stagione 1 di Century: Age of Ashes ci ha davvero sorpresi per via dell’ottima giocabilità e una formula ludica che prova, con successo, a uscire dai canoni classici del free to play. C’è ancora del lavoro da fare per quanto riguarda la varietà delle mappe e un controllo dei draghi non sempre ottimale, anche a causa delle complessità del level design. Ciononostante, il fascino delle bestie alate e la possibilità di sputare fuoco contro qualsiasi cosa si muova a schermo, ci ha permesso di spendere alcune ore in leggerezza e senza incappare nella frustrazione.

    7.2

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