Chilie: The First Encounter Recensione

Dopo essere stato pubblicato su Desura, Chilie arriverà il 24 novembre su Steam: una buona occasione per recuperare questo piccolo gioiellino...

Chilie: The First Encounter Recensione
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  • Quando si parla di preservazione e di storia del videogioco è facile cadere nella tentazione di pensare solamente alle pile di cartucce impolverate, ai nomi di console e sistemi che hanno scritto la storia del medium e ai modi in cui diviene possibile accedere a questo patrimonio. Eppure sfugge a molti quanto spesso sia più a rischio la produzione corrente, quella che ormai quotidianamente si affaccia sui mercati delle piattaforme di digital delivery in quantità sempre maggiori.
    Succede, per esempio, che si trascurino le difficoltà odierne della preservazione videoludica, costretta a scontrarsi con muri ed ostacoli importanti, come quelli rappresentati dalle diverse "declinazioni" del DRM, che di fatto consentono un immediato accesso ai titoli, ma non una soluzione ideale per una conservazione a lungo termine delle opere. Ora come ora suonerebbe eccessivamente apocalittico predire la chiusura o il fallimento di una realtà come Steam, ma è anche vero che non tutto dura per sempre, e che prima o poi ci si dovrà chiedere come salvare tutto il materiale pubblicato con sistemi di digital rights management. Questi sistemi, da un certo punto di vista, potrebbero apparire come necessari per difendere i diritti d'autore degli sviluppatori, ma sulla lunga distanza potrebbero rivelarsi deleteri ai fini di una completa (e complessa) ricerca storica (e non solo) sul videogioco.
    Senza voler ora entrare nei dettagli legali riguardanti la cosiddetta "pirateria", sta di fatto che ormai queste pratiche contribuiscano in maniera più decisiva (rispetto all'industria stessa!) a un'esigenza e a un lavoro di salvaguardia del patrimonio digitale.

    Perché, sì, Steam è ancora in ottima salute e tutti i giochi pubblicati sulla piattaforma sono ancora lì (o quasi, dal momento che decine e decine sono i titoli rimossi, le cui chiavi d'attivazione sono divenute nel tempo veri e propri pezzi da collezione), ma non sempre tutti i negozi virtuali hanno la fortuna di resistere allo stesso modo: è il caso di Desura, uno degli store più "grandi" dopo quello di Valve, che è stato costretto alla chiusura dalla bancarotta dell'azienda che lo controllava (Bad Juju), assieme a IndieRoyale e DailyRoyale. Il servizio offerto dalla piattaforma, in realtà, è continuato fino ad oggi tra alti e bassi: le attività però si fermano a maggio (per quanto riguarda pubblicazioni di nuovi titoli), e durante l'estate 2016 il sito è diventato irraggiungibile per diversi giorni.
    Dopo essere tornato online, è scomparso nuovamente dai radar, questa volta più in sordina, tra settembre e ottobre. Sembrava ormai la fine per lo store e, cosa ancora più preoccupante, per i tanti titoli pubblicati solo attraverso questo mezzo (alcuni in attesa della "luce verde" di Steam...), insomma per tutte quelle opere che avevano fatto di Desura il proprio canale di distribuzione.
    Si tratterebbe di uno dei casi di inaccessibilità di materiale digitale più importanti di sempre, e certamente un evento su cui riflettere ben più di quanto non sia stato fatto in questi mesi (complice il disinteresse di molte testate di settore), se non fosse per la recentissima acquisizione di Desura da parte di OnePlay, che almeno teoricamente e con le migliori intenzioni lascia intendere un tentativo di garantire agli utenti l'accesso ai prodotti precedentemente acquistati, il tutto entro il primo quarto del 2017. Al momento, tuttavia, la possibilità di fruizione dei giochi in libreria si ha solamente per quelli già installati sul proprio computer, e allo stato attuale molti prodotti rischiano ancora di non essere più praticamente "giocabili".
    Un titolo che sembrava ormai avviato verso questo destino di inaccessibilità è Chilie: The First Encounter, un piccolo gioiellino distribuito tramite Desura (e in edizione mobile su App Store e Play Store) nel 2014, fortunatamente ripubblicato nel 2016 su itch.io dall'autore (Yves Mesnard, ovvero Beckoning Cat, già responsabile di altri interessantissimi prototipi, come OBA: Return of the Sovereign) e dal collettivo di sviluppatori indipendenti The Icehouse.
    Il gioco, inoltre, giungerà su Steam il 24 novembre, e questo sembra proprio il momento adatto per recuperare una dolce avventura, sfuggita all'oblio dell'irreperibilità per la gioia dei giocatori che sapranno amare la piccola e iperattiva Chilie...

    Red Hot Chilie peppers

    Chilie si propone come il primo capitolo di quella che potrebbe diventare tranquillamente una serie, nonostante al momento manchino informazioni da parte dello sviluppatore a tal proposito: fatto sta che, senza voler fare spoiler, le (dis)avventure della bambina che dà il nome al gioco non si concludono in questo episodio, da qui il sottotitolo The First Encounter.
    Un doppio primo incontro, verrebbe da dire: il giocatore si trova infatti a conoscere per la prima volta i personaggi che popolano la Cina immaginaria (e dallo stile visivo irresistibile, con le sue texture-pastello e le forme low-poly) dell'opera, tra cui una ragazzina che pare, appunto, un peperoncino vivente. La piccola dovrà, nel corso dell'esperienza, partire assieme a un pigro uomo di mezza età alla ricerca di una persona molto importante, a bordo di un veicolo che è un po' un'abitazione itinerante.

    Se il primo appuntamento per il giocatore è quello con i volti che popolano il mondo sviluppato e "disegnato" dall'autore francese, il secondo è quello, concomitante, con le meccaniche di gioco. Il lavoro di Yves Mesnard, infatti, è un intelligente mix di generi apparentemente differenti: strutturato come un insieme di "puntate" collegate tra loro, il titolo offre un'interazione incentrata sulla presenza di squisite scene da ammirare, in attesa di Quick Time Event più o meno fulminei e particolari puzzle game matematici.
    I QTE risultano essere piuttosto immediati e oseremmo dire classici, essendo basati sull'uso delle sole frecce direzionali; le fasi puzzle, invece, sono momenti che possono essere affrontati con tutta la calma ed il tempo necessari. Si tratta, in buona sostanza, di calcoli da svolgere a mente, utilizzando gli elementi trovati in giro per completare le operazioni e raggiungere così l'obiettivo numerico mostrato a schermo. L'ottenimento del risultato indicato (spesso non direttamente, ma come ulteriore semplice espressione da risolvere) permette l'avanzamento della scena e dunque della storia: sono momenti, questi, che talvolta si incastrano alla perfezione con le parole e i gesti dei personaggi, andando a completarne le frasi, i pensieri, oppure a motivarne le azioni.
    E qui si aggiunge un terzo elemento di gameplay, che Chilie prende in prestito da un altro "genere", quello degli hidden object: gli operatori di cui abbiamo parlato, fondamentali per risolvere i "compiti" assegnati al giocatore, vanno ricercati all'interno delle ambientazioni, un po' come accade ne Il Professor Layton o in Rhythm Thief quando si cercano le monete o i suoni nascosti nei vari scenari.
    Solo che qui la ricerca è sottoposta ai ritmi del montaggio, che spezzettano le azioni e lo spazio in tante unità inquadrate da diversi punti di vista, proprio per far concentrare il giocatore sull'analisi dei dettagli e anche per mantenerlo vigile nei confronti dei cambiamenti, sia quelli più prevedibili che quelli più repentini ed importanti. Insomma, le scene non sono video in cui l'interazione è limitata ai soli QTE, ma piccoli ambienti costruiti ad hoc per essere ripresi in certi modi; sono situazioni assemblate nell'engine (Unity), all'interno delle quali i personaggi si muovono autonomamente, mentre al giocatore è affidato un compito di scansione ed analisi dello spazio. Questa impostazione di base fa sì che spesso gli operatori da afferrare con un preciso click del mouse siano già collocati in zone specifiche, ma si rendano visibili solo qualora un'inquadratura ne mostri l'esatta posizione: rigiocando le scene alla ricerca del punteggio perfetto è dunque fondamentale ricordare le varie zone importanti, cercando di accumulare gli elementi delle quattro operazioni fondamentali ancora prima che vengano mostrati dalla telecamera virtuale.

    Chilie è una breve esperienza dai colori rassicuranti e dalle atmosfere rilassate, un viaggio suddiviso in minuscoli episodi (e dunque giocabile tranquillamente "a rate"), un gioiellino adatto veramente a chiunque: ai più giovani (per i quali potrebbe fungere anche da ottimo allenamento al calcolo mentale, un po' come succedeva ai tempi di Rayman Junior e, ancora prima, di Donkey Kong Jr. Math) e ai bambini già cresciuti, soprattutto a quelli che hanno voglia di farsi toccare il cuore da una favola delicata, da leggere con occhi sognanti, sulle note della meravigliosa colonna sonora composta da Antoine Vachon.

    Chilie: The First Encounter Chilie: The First EncounterVersione Analizzata PCChilie: The First Encounter è una di quelle piccole gemme capaci di toccarti il cuore grazie a una semplicità disarmante. È una microscopica avventura ambientata in una Cina immaginaria, da sogno, con le montagne a fare da lontano, irraggiungibile confine e le sue inquadratura su piccole porzioni di mondo, intime e rassicuranti visioni abitate da figure strambe e un po' pazze, come la bambina che dà il nome al gioco, una ragazzina amante dei peperoncini, accompagnata da un pigro uomo in una ricerca particolare (su un furgone che profuma di avventura). Chilie è anche un interessante ibrido di Quick Time Event, semplici puzzle matematici (basati sul calcolo a mente) e leggere meccaniche da hidden object. La meraviglia della veste grafica, con le sue texture capaci di rendere ogni inquadratura uno stupendo disegno tridimensionale, si unisce a quella sonora (grazie alla delicata OST, composta dal bravissimo Antoine Vachon). L'opera di Yves Mesnard (a.k.a. Beckoning Cat) è una gemma del 2014 che tra poco sarà riproposta anche su Steam (dopo essere uscita su Desura, Itch e persino in edizione mobile). Il gioco perfetto per una di queste fredde serate invernali, da riscaldare con una lieve avventura a misura di bambino.

    8

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