Chivalry 2 Recensione: carneficine multiplayer nel medioevo

Con Chivalry 2 Torn Banner Studios torna a calcare i campi di battaglia del medioevo con una proposta ludica tanto sfaccettata quanto appagante.

Chivalry 2
Recensione: Multi
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • PS5
  • Xbox Series X
  • In principio c'era Age of Chivalry, una peculiare "total conversion" mod che trasformava il mai troppo celebrato Half-Life 2 nel palcoscenico di grandiose battaglie campali, combattute in punta di lama tra legioni di accaniti guerrieri in armatura. A tre anni dalla fondazione di Torn Banner Studios, il team guidato da Steve Piggott aveva già gettato le fondamenta del sottogenere "medieval combat", e di lì a poco ne avrebbe ratificato l'alfabeto ludico con Chivalry: Medieval Warfare, titolo destinato a diventare un piccolo cult per gli amanti delle carneficine multigiocatore (qui potrete rispolverare la nostra recensione di Chilvary Medieval Warfare).

    Sebbene l'esperimento dello studio canadese non abbia mai generato schiere di emuli, come successo a PlayerUnknown's Battlegrounds un decennio dopo, il concept alla base di Chivarly ha sicuramente lasciato un segno nell'industria, aprendo la strada a produzioni brillanti come il recente Mordhau, l'opera prima del team sloveno Triternion (ecco la nostra anteprima di Mordhau). A prescindere dai rispettivi meriti, nessuno di questi proseliti videoludici è però riuscito a replicare l'identità unica del loro comune antenato, che con Chivarly 2 torna ad essere la colonna portante di un'esperienza tanto brutale quanto esaltante.

    La guerra è una cosa (semi)seria

    In soldoni, ciò che rende Chivarly 2 così unico e speciale è la sua straordinaria capacità di generare dosi clinicamente rilevanti di fomento, che scorre a fiumi tra maglie di un comparto ludico caratterizzato da un forte accento sulle dinamiche di squadra, sul senso di partecipazione che si prova a prendere d'assalto un obiettivo fianco a fianco con una torma di armigeri altrettanto esagitati. Se il già citato Mordhau può ad esempio contare su un sistema di combattimento più tecnico e sfaccettato, alla base di una dimensione competitiva più marcata, Chivalry 2 punta tutto sull'immediatezza delle schermaglie e sulla spettacolarità corale delle battaglie, amplificata dalla magnificenza di scenari stracarichi di personalità e opportunità strategiche. Pur essendo tutt'altro che rinunciatario, il combat system del titolo di Torn Banner Studios mostra quindi un diverso equilibrio tra realismo e concessioni arcade, che non manca di offrire terreno fertile ad occasionali (neanche tanto) exploit di meravigliosa castronaggine.

    Prodezze come l'atto di affrontare un cavaliere in assetto da guerra potendo contare solo sul potenziale offensivo di una cernia malconcia, scelta tra una moltitudine di armi improvvisate (oggetti come candelabri, ruote di carro, arti mozzati, incudini, ferri da marchiatura posso essere recuperati sul campo alla bisogna) per il suo fenomenale profilo aerodinamico. Fra i tratti distintivi di Chivalry 2 c'è insomma un "meta" alquanto pittoresco e fortemente situazionale, che lascia i giocatori liberi di assecondare le proprie pulsioni belliche senza doversi preoccupare troppo di finire sul lato sbagliato della storia, dato che il focus della produzione è il puro divertimento.

    Questo non vuol dire che l'abilità dei giocatori sia un fattore secondario nel quadro dell'esperienza, anche perché la perizia dei singoli soldati e la loro capacità di creare efficaci sinergie tattiche hanno sempre un impatto consistente sul corso degli scontri.

    Per quanto concerne il primo aspetto, il sistema di combattimento di Chivalry 2 è composto da meccaniche semplici da imparare ma difficili da padroneggiare al meglio: a partire da un terzetto di attacchi base (fendente, affondo e mezzano), gli utenti possono infatti sfruttare la levetta destra (o il mouse) per alterare la traiettoria del colpo e aggirare le difese degli avversari, magari intercettando al contempo gli assalti in arrivo. Premendo i tasti con il giusto tempismo è inoltre possibile velocizzare il ritmo delle stoccate, o respingere quelle del nemico con un rapido colpo d'elsa.

    L'assortimento delle tecniche difensive include anche parate (che se effettuate al momento giusto possono aprire la strada a potenti contrattacchi) e schivate, e non mancano all'appello attacchi in corsa e tecniche "speciali" che variano a seconda dell'arma utilizzata. L'equipaggiamento a disposizione dei combattenti dipende dalla classe scelta, e in base allo strumento cambierà anche la mole dei danni inflitti, nonché la portata e la rapidità di ciascun assalto. Ognuna delle quattro classi (avanguardia, cavaliere, valletto e arciere) propone inoltre diversi valori di salute, resistenza e velocità, e a seconda dell'archetipo secondario selezionato (ce ne sono tre per categoria) offre diverse opzioni per quanto riguarda l'armamentario e le abilità di supporto disponibili. Tra corni curativi, bombe incendiarie e barricate difensive, queste capacità aggiuntive possono rivelarsi davvero preziose durante le battaglie, e aggiungere un intrigante substrato tattico a ogni azione guerresca, specialmente se utilizzate al momento giusto e assecondando le logiche cooperative del gameplay. Per inciso, sì, il "fuoco amico" è un elemento da tenere in debito conto.

    L'ultimo tassello di questo mosaico ludico è un sistema di progressione tripartito che include un livello globale, uno relativo a una specifica categoria di armi e un rango di classe. Se i primi due consentono di sbloccare elementi estetici da acquistare per personalizzare il proprio alter ego (l'editor del personaggio è piuttosto generoso, ma l'interfaccia lascia un po' a desiderare), il terzo garantisce l'accesso alle varie sottoclassi e ai relativi equipaggiamenti aggiuntivi.

    In linea di massima, il sistema messo in piedi da Torn Banner si dimostra funzionale alle finalità del titolo, sebbene il suo peso nel bilancio dell'esperienza si faccia sempre meno incisivo col passare delle ore. D'altronde le caratteristiche di Chivalry 2 fanno sì che il senso di progressione sia più che altro legato alla crescita delle abilità personali dei giocatori, nel quadro di un'offerta ludica che si dimostra variegata ed appagante, al netto di qualche problema sul fronte del bilanciamento.

    Pregi e difetti di una ricetta unica

    Come anticipato, le sfumature più arcade del gameplay di Chivalry 2 contribuiscono a definire il suo particolare carattere ludico, e a rendere l'esperienza estremamente godibile anche per i meno avvezzi a questo genere di prodotti. Di contro, però, gli stessi tratti tendono un po' ad assottigliare l'importanza del "fattore abilità" nell'economia delle battaglie. La gestione - davvero generosa - della stamina permette infatti di eseguire lunghe catene di colpi e parate senza doversi preoccupare di misurare le forze, e questo può talvolta falsare il divario tra principianti ed esperti, andando a prolungare innaturalmente la durata dei duelli. Gli sviluppatori dovrebbero poi occuparsi di rivedere l'efficacia degli arcieri, specialmente su console: il notevole ritmo di fuoco degli archi, unito al supporto della mira assistita, offre ai tiratori dei vantaggi consistenti che la loro scarsa resistenza ai danni fatica a compensare. Abbiamo inoltre notato una certa inconsistenza nella gestione delle hitbox, che occasionalmente influisce in maniera significativa sulle sorti di uno scontro.

    Al netto di questi intoppi, che potrebbero essere fortemente ridimensionati nei mesi a venire, ci teniamo a sottolineare ancora una volta il valore della proposta ludica assemblata dal team di Torn Banner Studios, perfettamente in grado di offrire decine e decine d'ore di furioso divertimento in un concerto di grida scomposte, brutali amputazioni ed esondazioni ematiche. Ad alimentare l'accanimento marziale dei giocatori troviamo una mole contenutistica ben misurata, seppur non particolarmente abbondante. Al momento Chivalry 2 offre un totale di tre modalità di gioco (scontri a squadre 32v32, 20v20 e tutti contro tutti), con un totale di cinque mappe riservate alle battaglie a obiettivi più tre arene aggiuntive per i deathmatch.

    Per quanto riguarda la prima categoria di scenari, il cuore pulsante della produzione, gli sviluppatori hanno fatto un lavoro eccellente nel disporre sul percorso dei giocatori un'ampia serie di traguardi che variano dinamicamente in base alle prestazioni del proprio esercito, e ovviamente al loro ruolo di difensori o attaccanti.

    Vestendo i colori degli Agatha e dei Massoni, le due fazioni in guerra, ci capiterà di dover facilitare a suon di fendenti l'avanzata di arieti ed elepoli, prendere d'assalto il cortile di una fortezza, dare alle fiamme un intero villaggio e proteggere con la vita una schiera di trabucchi a difesa di una torre isolata, in un tripudio di gesta memorabili e atti di eroica idiozia: le due facce di un titolo piacevolmente bifronte, tanto epico quanto scanzonato.

    A sostegno della qualità dell'esperienza troviamo anche un level design intelligente e curato, che alimenta la varietà e lo spessore strategico del gameplay spingendo i giocatori a farsi strada tra pianure verdeggianti, boschi tenebrosi, borghi fortificati, vicoli, ponti, torrioni, cinte murarie e sale riccamente decorate, in un caleidoscopio di scenari che spesso ospita elementi interattivi come catapulte e baliste.

    A valorizzare il tutto troviamo una direzione artistica di buona fattura, che permette di chiudere un occhio su alcuni dei difetti più evidenti di un comparto tecnico solido ma tutt'altro che stellare. Sorvolando sulle fluttuazioni qualitative del texturing e dell'effettistica, l'aspetto meno convincente riguarda le animazioni dei personaggi che, in rotta con la natura frenetica del gioco, risultano alquanto rigide e impacciate.

    Vale la pena di sottolineare che queste incertezze non impattano in maniera rilevante la sostanza del gameplay, e pertanto la godibilità del pacchetto messo insieme da Torn Banner Studios. Per quanto riguarda le specifiche della versione PS5, i due diversi preset del gioco (grafica e frame-rate) non mostrano un divario particolarmente significativo in termini di fluidità (sempre attorno ai 60 fps), e pertanto vi consigliamo di optare per la modalità in 4K. Passando alle feature del DualSense, Chivalry 2 sfrutta il feedback aptico e i grilletti adattivi per amplificare il coinvolgimento del giocatore e la fisicità di un combat system viscerale, appagante e caratterizzato da una buona resa degli impatti. Ottimo anche il comparto sonoro - specialmente per quel che riguarda l'effettistica - e il netcode, che solo di rado mostra il fianco con qualche piccolo cedimento.

    Chivalry 2 Chivalry 2Versione Analizzata PlayStation 5Chivalry 2 rappresenta la naturale prosecuzione di un percorso creativo inaugurato più di un decennio fa, quando la saga di Torn Banner Studios non era altro che una sensazionale mod per Half-Life 2. Il sequel di Medieval Warfare segna quindi un passo avanti netto per la serie, con una proposta che recupera e rifinisce gli stilemi del predecessore offrendo al pubblico un’esperienza viscerale, efficace e dannatamente divertente. Malgrado qualche incertezza sia sul piano ludico che su quello tecnico, Chivarly 2 si dimostra quindi in grado di conquistare tanto i fan di vecchio corso quanto le nuove leve, tra le maglie di un gameplay appagante, sfaccettato e più tattico di quanto la natura scanzonata della produzione non lasci intendere.

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