Citizen Sleeper Recensione: uno strepitoso gdr fantascientifico

Un meraviglioso gioco di ruolo minimalista che parla di riscatto e dignità, ambientato tra le rovine del capitalismo interplanetario.

Citizen Sleeper Recensione: uno strepitoso gdr fantascientifico
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Xbox One X
  • PS5
  • Xbox Series X
  • Syd Mead, lo storico illustratore di Blade Runner, amava definire la fantascienza "realtà in anticipo sui tempi" - ed è proprio questa concezione ad aver donato al genere intero tutto il fascino di cui è ammantato. Quando letteratura, cinema e fumetto hanno smesso di fantasticare sull'esplorazione spaziale e sulla scoperta dei misteri dell'universo, infatti, hanno fatto collidere quelle storie con la realtà a loro contemporanea.

    Ecco che al fascino suscitato dallo spazio sconfinato si sono affiancati inquietanti pensieri su come i governi e le corporation avrebbero potuto appropriarsene per guadagno, incuranti dell'impatto delle proprie azioni sulle vite delle persone comuni. L'ultimo periodo ha visto una grande riscoperta del cyberpunk e della fantascienza, che però sono stati esplorati in maniera a volte superficiale e spesso solo da un punto di vista estetico e non contenutistico.

    Citizen Sleeper, firmato da Jump Over the Age e pubblicato da Fellow Traveller, è un RPG che si inserisce nel pieno di questo processo di riscoperta ma stavolta con una narrazione che va a recuperare tutti i timori e le paure tipici del genere, per poi dar loro il giusto spazio all'interno del racconto. L'avventura tra l'altro si smarca dall'esaltazione dell'estetica cyberpunk fine a se stessa per rimettere al centro del discorso l'analisi fredda e spietata dell'attualità, proiettandola nel futuro. Non una celebrazione delle grandi città piovose e tappezzate di insegne al neon ma il presagio di uno dei tanti futuri possibili, una storia che racchiude al proprio interno una miriade di micro-vicende di solitudine, riscatto e dignità. Citizen Sleeper è empatia digitale messa a disposizione di chiunque abbia un abbonamento a Game Pass o una Switch a portata di mano.

    Capitalismo interplanetario

    L'universo di Citizen Sleeper è il nostro universo. La Erlin's Eye è una gigantesca stazione spaziale alla deriva nello spazio profondo, una sorta di attracco in mezzo al nulla in cui una porzione d'umanità ha deciso di spendere la propria esistenza. Calato nei panni di uno sleeper senza nome, il giocatore si ritrova ai controlli di un corpo artificiale all'interno della Erlin's Eye, disorientato sia dalla propria natura inorganica sia dalla grandezza estrema della struttura.

    Cos'è uno sleeper? In sostanza parliamo di un ex-umano che ha venduto se stesso a una corporation, la Essen-Arp in questo caso, in cambio di un involucro artificiale in grado di ospitarne la coscienza emulata per essere impiegato come manodopera da qualche parte, nello spazio profondo.

    Questo è il mondo di Citizen Sleeper, una realtà in cui le grandi aziende possono privare le persone del proprio corpo e possedere le macchine che ne ospitano la coscienza. E fa sinceramente paura.

    Appena ripresi i sensi si viene travolti dai flussi di coscienza, col ricordo di una fuga rocambolesca dalle maglie di controllo dell'Essen-Arp che torna alla mente del protagonista. In sostanza siamo reietti senza una casa e con una taglia sulla testa, spiaggiati a milioni di chilometri dal pianeta Terra, ed estranei in una stazione spaziale in orbita chissà dove.

    Come se non bastasse, peraltro, il corpo sintetico del quale siamo in possesso è stato progettato in maniera tale da deteriorarsi nel tempo, e l'unico modo di prevenirne lo spegnimento è accedere a dei medicinali di proprietà esclusiva dell'azienda che ce lo ha fornito. Merce decisamente rara, insomma. Il nostro corpo è un loro bene e questa forma di obsolescenza programmata è una sorta di garanzia contro i furti. I primi giorni (o, come vengono chiamati sulla Eye, cicli) mettono in chiaro due cose: non è possibile sopravvivere da soli e non è possibile farlo senza un soldo in tasca. La Erlin's Eye si apre di fronte a noi Sleeper come una sorta di città stato in miniatura in cui cercare il modo di fare fortuna e crearsi una nuova identità. Ecco, quindi, che Citizen Sleeper mostra per la prima volta le sue carte in maniera chiara.

    Il tiro dei dadi

    Citizen Sleeper è un gioco di ruolo narrativo che riprende da vicino l'impostazione popolarizzata da ZA/UM con Disco Elysium - nel caso ve la foste persa, qui la recensione di Disco Elysium - e che non nasconde una forte fascinazione per i tabletop RPG. La chiave della riuscita dell'opera è però il minimalismo del gameplay e, soprattutto, della sua ambientazione. Jump Over the Age viene infatti dalla pubblicazione di In Other Waters, la cui forza stava proprio nel rifiuto categorico di raccontarsi per immagini e di sfruttare invece l'hardware più potente al mondo - il cervello - per dare forma agli scenari.

    Citizen Sleeper funziona più o meno allo stesso modo: non c'è la possibilità di osservare dall'interno le sue strade e i suoi edifici, li si può inquadrare solo dalla distanza e immaginarne i contorni, aiutati dalla meravigliosa scrittura dei testi che ne suggeriscono le caratteristiche principali. Si prenda per esempio la prima esplorazione del mercato coperto della Erlin's Eye: ci viene impedito di visualizzarne gli anfratti ma grazie al testo quegli spazi prendono vita in una maniera molto evocativa. Come dicevamo, anche l'impasto ludico è estremamente semplice nella sua concezione. Ci sono due indicatori da tenere sotto controllo, quello dell'integrità del nostro corpo e quello dell'energia. La prima simboleggia il grado di decadimento dell'involucro sintetico, la seconda, invece, il livello di fame e fatica. L'integrità determina inoltre la quantità di attività che è possibile compiere durante un singolo ciclo, compiti il cui esito viene determinato dal lancio di un massimo di cinque dadi a sei facce.

    Al diminuire progressivo della barra calerà di conseguenza il numero massimo di azioni svolgibili nella durata dei vari cicli. Questo da un lato dona al gameplay una sfumatura strategica piuttosto importante, invogliandoci quindi a pianificare i giorni in relazione al numero di azioni disponibili, all'esito del tiro dei dadi e alle nostre necessità di sopravvivenza, e dall'altro crea un senso d'urgenza connesso agli eventi da portare avanti. Ogni mattina ci si sveglia e tutti i dadi disponibili vengono lanciati in automatico: tocca quindi al giocatore decidere in che modo utilizzarli.

    Con sei come risultato, ad esempio, si potrà decidere di utilizzarlo per portare a termine un'azione pericolosa senza incappare in spiacevoli conseguenze, mentre i tiri più modesti possono essere sfruttati per compiere azioni più mondane. In aggiunta, i lanci meno fortunati non costituiscono sempre un malus, dal momento che è stata prevista una componente del gameplay legata all'hacking in cui i dadi più bassi hanno una rilevanza non indifferente.

    Un mondo vivo

    Esplorare la Erlin's Eye è un'esperienza splendida, questo soprattutto per merito della qualità della scrittura dell'opera. Il gioco è disponibile solamente in inglese ma beneficia di un comparto narrativo qualitativamente stupendo. Citizen Sleeper raccoglie al suo interno un'infinità di personaggi illustrati e caratterizzati splendidamente, ognuno dei quali è legato a una storyline unica. Si tratta di piccole vicende di resistenza quotidiana, straordinarie nella loro ordinarietà, in cui i protagonisti tentano - a volte disperatamente - di migliorare la propria esistenza.

    C'è chi è finito sulla Erlin's Eye in cerca di fortuna, chi passa le proprie giornate dietro a un banchetto di street food e si nutre delle storie raccontate dai clienti, chi è in fuga dal controllo delle corporation come la Essen-Arp e chi, invece, vede nella ricostruzione e nell'ammodernamento del proprio piccolo bar la chiave per una vita felice ed appagante.

    Nei panni del nostro personaggio sintetico e senza nome, siamo chiamati a interagire con loro, a instaurare dei rapporti di collaborazione e di amicizia e a tuffarci in relazioni che potrebbero culminare in clamorosi tradimenti a nostro danno. Bisogna scegliere di chi fidarsi e, come nella vita vera, non si tratta di un'operazione tanto semplice.

    Queste vite insomma coabitano lo stesso spazio e, pur senza intrecciarsi, ambiscono a una propria realizzazione, forse irraggiungibile. Certo, si potrebbe dire che in certi casi la narrazione è effettivamente un po' troppo didascalica ma in realtà è un aspetto che si perdona facilmente grazie all'estrema delicatezza con cui sono delineate le esistenze degli abitanti dell'Eye.

    In altre parole, sia sul fronte della caratterizzazione di personaggi e ambienti, sia per quanto concerne le atmosfere, Citizen Sleeper è una ventata d'aria fresca nel panorama contemporaneo della fantascienza videoludica, molto più interessato al racconto dell'ordinarietà. Il tutto peraltro è incorniciato da una colonna sonora elettronica atmosferica, capace di impreziosire l'atmosfera sognante della Erlin's Eye, con tutte le sue contraddizioni e le sue difficoltà.

    Di empatia e seconde opportunità

    Citizen Sleeper è esattamente questo: un videogioco che celebra le piccole sfide quotidiane degli ultimi, dei più poveri e dei dimenticati, senza però censurare in alcun modo soprusi e prevaricazioni. Difficile non innamorarsi dell'umanità aggrappata alla Erlin's Eye o non farsi divorare dalla curiosità di scoprire il passato recente e remoto della stazione.

    La sua impostazione è in grado di donare alle piccole cose una rilevanza gigantesca: capita di ritrovarsi con il sorriso stampato in faccia per la soddisfazione dovuta all'aver finalmente raggiunto la propria indipendenza alimentare, dopo aver finalmente messo in piedi una coltivazione di funghi, o di stringersi virtualmente a quella barista che ha lottato con le unghie e con i denti per il proprio locale. La Erlin's Eye è un quartiere popolare interplanetario, con le sue dinamiche interne, le sue figure di riferimento, il malaffare e la bontà di quei vicini pronti ad aiutarsi a vicenda senza alcun tornaconto personale. È la borgata e la ringhiera. Forse il posto migliore per rifarsi una vita e provare a ripartire da zero con una nuova identità, quasi come se incarnasse il concetto stesso di seconda chance.

    Citizen Sleeper è un videogioco che fa bene all'anima, perché dietro al suo mondo brulicante di vita, alla musica che ne evoca le atmosfere trafficate e malinconiche e ai suoi intrighi, c'è un importantissimo messaggio di resistenza, dignità e speranza. Difficile chiedere di più ad un'opera del genere, perché poter giocare con l'illusione di costruirsi una seconda identità, di liberarsi dalle catene e dalle costrizioni e di vivere una vita degna d'essere vissuta è una delle forme di intrattenimento più potenti che si possano incontrare, qualunque sia il finale ottenuto alla fine del gioco. Provare per credere.

    Citizen Sleeper Citizen SleeperVersione Analizzata PCCitizen Sleeper è una boccata d'aria fresca per un genere come quello della fantascienza, sempre più incline ad autocitarsi e ad esaltare la propria estetica, lasciando parzialmente in ombra il contenuto. Le sue ambientazioni, pur non essendo osservabili direttamente, sono vive, pulsanti, e al suo interno è possibile intrecciarsi con le storie degli abitanti della Erlin's Eye. Una sorta di simulatore di seconde occasioni in cui crearsi una nuova identità per ricominciare da zero. Gameplay minimalista, illustrazioni stratosferiche e colonna sonora etera e sognante lo rendono a nostro parere un’esperienza irrinunciabile.

    CONFIGURAZIONE PC DI PROVA

    • CPU: Intel Core i7-9750H
    • RAM: 16gb
    • GPU: Nvidia GeForce RTX 2060
    9

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