Close to the Sun Recensione: chi vola verso il sole finisce per bruciarsi

Dopo N.E.R.O. e Lantern, i ragazzi di Storm in a Teacup tornano con un'avventura story-driven a tinte horror: l'abbiamo provata.

Close to the Sun Recensione: chi vola verso il sole finisce per bruciarsi
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • Premere un interruttore è un gesto semplice: accendiamo le luci della stanza, azioniamo la lavastoviglie, magari avviamo il computer per giocare, e lo facciamo decine di volte al giorno, inconsapevoli di aver causato (indirettamente) la morte di un elefante! Se siete impazienti di sapere il perché di questa bizzarra affermazione, presto la vostra curiosità verrà soddisfatta. Prima però parliamo del nuovo nato in casa Storm in a Teacup, software house dal cuore italianissimo, già madre di titoli come N.E.R.O. e Lantern.

    Close to the Sun, disponibile sullo store di Epic Games, ci aveva già stuzzicato alla Gamescom di Colonia con le sue ambientazioni in stile Art Déco che inevitabilmente solleticano la memoria gridando "Bioshock!" da ogni pixel, anche se gli sviluppatori sostengono di essersi ispirati a tutt'altro genere di titoli. Forte di simili premesse, l'opera si presenta come un'avventura story-driven dall'anima tricolore: cosa potrebbe andare storto? Come per la sorte del povero elefante, dovrete pazientare ancora un po' per scoprirlo.

    Tesla Model 2.0

    C'è stato un tempo, più precisamente tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, in cui si svolgeva la cosiddetta "guerra delle correnti", una serrata competizione di marketing tra due compagnie: quella di Thomas Edison e quella di George Westinghouse, che aveva alle spalle il famigerato genio dell'elettricità Nikola Tesla.

    Il futuro dell'industrializzazione globale dipendeva dalla scelta tra la corrente continua di Edison e l'indiscutibilmente più vantaggiosa corrente alternata di Tesla. Nel disperato tentativo di prevalere nella disputa, Edison cercò di mostrare la pericolosità della corrente alternata organizzando una macabra esecuzione, quella di Topsy, l'elefante da circo "responsabile" della morte di tre persone. Il povero Topsy venne così legato e collegato ad una scarica di 6.600 Volt per 10 secondi. Il tutto venne ripreso dallo stesso Edison che ne fece un cortometraggio "pubblicitario", visibile ancora oggi (se decidete di visionarlo, però, sappiate che le immagini sono piuttosto brutali).
    Nonostante fu Tesla ad uscire vincitore da una delle battaglie economiche più avvincenti ed interessanti di sempre, il geniale scienziato di origine serba non ebbe grande fortuna nella sua vita, e morì solo ed indebitato. Nell'universo ucronico di Close to the Sun, lontano dagli avvenimenti storici che conosciamo, le cose sono andate diversamente: Nikola Tesla è uno degli uomini più ricchi del mondo ed ha costruito una nave gigantesca, la Helios, grossa quanto una città ed in grado di solcare le acque internazionali con a bordo i migliori scienziati di tutto il globo, riuniti con lo scopo filantropico di migliorare la qualità della vita del genere umano.

    Tra questi c'è la giovane e brillante ricercatrice Ada Archer, specializzata in fisica quantistica. Sulla Helios accade però qualcosa di terribile: Ada riesce ad inviare una richiesta d'aiuto a sua sorella Rose, una giornalista di cui vestiremo i panni e che seguiremo nelle avventure a bordo della città galleggiante.

    Benvenuti sulla Helios

    Una volta giunti sulla Helios, ci ritroveremo in un ambiente decisamente diverso da quello che ci si potrebbe aspettare: racchiusi nello sfarzo più assoluto e tinteggiati da uno splendido stile Art Déco - che sarà pure lievemente anacronistico (il gioco è ambientato nel 1897), ma poco importa rispetto alla maestria col quale è rappresentato - troneggiano il silenzio e la desolazione.

    Sul portellone principale una scritta rosso sangue: "Quarantena". Da qui cominciano le vicende della coraggiosa Rose, il cui unico contatto con sua sorella è un auricolare mal funzionante. Close to the Sun, come dicevamo in precedenza, è un'avventura in prima persona story-driven a tinte horror, ma non riesce a vestire adeguatamente i panni né dell'uno né dell'altro genere. Manca infatti di quel coraggio e di quell'ispirazione necessari ad avere una propria identità, risultando purtroppo un'esperienza piuttosto banale.
    Partiamo dalla componente horror, pressoché inesistente. Anche i giocatori più pavidi troveranno difficoltà a provare un lieve stato di tensione, poiché i rarissimi brividi che ci solcheranno la schiena saranno legati perlopiù a qualche jumpscare sparso qua e là. Neanche la copiosa quantità di cadaveri spappolati lasciati a marcire per la Helios serve a conferire l'atmosfera giusta, più nostalgica che densa di timore, e non si percepisce mai con forza la sensazione di essere "soli contro tutti", soprattutto a causa delle continue trasmissioni radio con Ada e con Aubrey, uno scienziato pazzerello intrappolato sulla nave. In più i dialoghi non aiutano di certo: le conversazioni scanzonate sembrano appartenere più ad un action movie che ad un titolo che vuole suscitare una buona dose di spavento.

    Tutto ciò sfocia, detto in poche parole, in una totale mancanza di immersione nell'atmosfera che dovrebbe essere presente sulla Helios: Rose dovrebbe essere una ragazza terrorizzata e smarrita, senza alcun mezzo per difendersi, ma sembra abituarsi troppo in fretta alla vista delle atrocità presenti sulla nave.

    Lontani dal Sole

    Passiamo adesso alla storia. Nonostante ci siano diversi guizzi interessanti, quella vissuta in compagnia di Rose Archer non è un'avventura particolarmente rimarchevole. Il problema principale riguarda il modo seducente in cui Close to The Sun introduce la propria "lore", per poi sfociare in una narrazione piuttosto semplicistica e stereotipata.

    Non abbiamo trattato della rivalità tra Edison e Tesla per puro caso: se ne parla anche nel gioco, ed inizialmente pare proprio che Edison sia coinvolto in quello che è accaduto sulla Helios, ma poi il titolo se ne dimentica completamente, lasciando soltanto alcuni accenni nello sfondo. A deludere maggiormente è il fatto che tutto viene sacrificato a favore di un "plot twist" che si intravede già dopo la prima ora di gioco. Un vero peccato, insomma, perché con simili spunti si poteva inscenare una narrativa decisamente più intrigante. I puzzle da risolvere per avanzare nella storia, lineare e senza alcun bivio, sono poi fin troppo semplici e non aumenteranno il grado di sfida col passare del tempo. Trovare la combinazione per aprire una porta, ad esempio, sarà un gioco da ragazzi: basterà semplicemente cercare il relativo documento senza mai doversi impegnare più di tanto.

    Uno dei pochi punti a favore di Close to the Sun è rappresentato dalla cura per le ambientazioni: dettagliatissime e belle da vedere. Restando sul fronte del comparto tecnico gli stessi elogi non possono essere spesi per le animazioni dei personaggi e soprattutto per il design dei nemici, incapaci di provocare un pizzico di inquietudine. I momenti di "tensione" del gioco sono rappresentati da una manciata di inseguimenti sparsi nelle sole 4 ore necessarie a completarlo.

    Avremmo preferito, inoltre, che fosse presente almeno la possibilità di compiere qualche scelta lungo l'avanzamento, la quale magari avrebbe potuto portare ad una biforcazione della trama e ad un finale alternativo per aumentare la rigiocabilità del prodotto. Al di là dei puzzle, l'unica forma di interattività con l'ambiente consiste nella raccolta di documenti collezionabili, ma è un'attività davvero poco stimolante se non supportata da una narrativa all'altezza.

    Disseminate nel gioco ci sono poi citazioni e piccoli easter eggs dedicati soprattutto agli appassionati di storia e di scienza, alcuni dei quali lasciano trasparire un notevole impegno nella ricerca storica intorno all'affascinante figura di Nikola Tesla. Ciononostante, questo non basta a rimpolpare un'offerta complessiva decisamente magra.

    Close To The Sun Close To The SunVersione Analizzata PCClose to the Sun vuole essere un’avventura horror story driven, ma non ha la determinazione necessaria per vestire i panni di nessuno dei generi succitati: non possiede la giusta carica di tensione e si basa su una storia troppo intermittente sul piano qualitativo per risultare interessante. La mancanza di interattività e di coinvolgimento emotivo, la facilità con la quale si affrontano le poche ore di gioco e la quasi totale assenza di rigiocabilità impediscono purtroppo allo studio tricolore di volare in alto verso il sole.

    5

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